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PRODOTTI COSMETICI E PER L'IGENE PERSONALE:

La comunicazione commerciale relativa a prodotti cosmetici e per l'igiene personale non deve indurre a ritenere che essi abbiano caratteristiche altre rispetto a quelle di profumare, pulire e deodorare. La comunicazione commerciale relativa a questi prodotti non deve far confondere questi prodotti con prodotti ad esempio farmaceutici.

PRODOTTI MEDICINALI E CURATIVI:

La comunicazione commerciale deve tener conto della serietà di questi prodotti.

30/04/08

Non c'è lezione, causa ponte del 1 Maggio.

06/05/08

Prof. assente.

07/05/08

Norme 26, 27, 28, 28 bis del Codice Di Autodisciplina Pubblicitaria.

Art. 26 - Corsi di istruzione e metodi di studio o insegnamento

La comunicazione commerciale relativa a corsi di istruzione e metodi di studio o di insegnamento non deve contenere alcuna promessa di lavoro né esagerare le possibilità di impiego o di remunerazione che si offrono a coloro che seguono i corsi stessi.

O adottano i metodi proposti eneppure offrire titoli e qualifiche non riconosciuti o comunque non ottenibili con questi mezzi.

A questo riguardo ci sono una molteplicità di pronunce del Giurì che sono particolarmente interessanti: questa norma è stata applicata più volte quindi vi sono un sacco di decisioni che riguardano questa norma.

Questa norma genera un contenzioso così intenso perché i corsi di ogni genere vengono spesso presentati come propedeutici ad un’attività lavorativa. Il corso va presentato in funzione della preparazione che attribuisce all’utente, senza fare promesse lavorative, senza dire che prepara allo svolgimento di determinate attività lavorative.

Esempio: il master di Publitalia viene presentato dicendo che chi frequenta quel master trova un posto di lavoro. Questo perché il master è sponsorizzato da 20-30 aziende importanti che attraverso questo master risolvono il problema.

Dell'approvazione: quindi se devono assumere preferiscono assumere gli studenti che hanno frequentato questo master. In effetti gli studenti di questo master sono sempre stati convocati dalle aziende in questione e assunti. Questa quindi non è una falsa promessa. L'unica problema è che se una volta gli studenti venivano assunti a tempo indeterminato, oggi gli studenti vengono assunti con contratti precari.

Però la pubblicità deve astenersi assolutamente dal promettere l'assunzione. Non si può dire "guarda che dopo che tu avrai frequentato questo corso sarai sicuramente assunto".

Poi vi è il problema del titolo. Nel nostro Paese, ancora per poco, esiste il titolo legale. Ad esempio il titolo di laurea è un titolo legale, il che vuol dire che ha un valore legale che abilita il laureato a determinate cose che altrimenti non potrebbe fare.

Esempio: il titolo in giurisprudenza abilita ad essere avvocato, notaio, magistrato...

Il titolo di economia e commercio abilita ad essere commercialista ecc… Ci sono titoli legali perché alcuni posti professionali (in particolare quelli che hanno a che fare con posti di prestigio o con la pubblica amministrazione) sono vincolati al possesso di questo titolo.

Allora sorge un problema e ci si pone una domanda: può un corso promettere una laurea che non è riconosciuta come titolo legale?

Per rispondere ci sono moltissime controversie. In realtà la laurea è un titolo che dimostra il fatto di avere superato un corso di formazione superiore. Non è quindi un titolo legale: bisogna fare una distinzione tra titoli e titoli legali. I titoli aventi valore legale sono rilasciati da organizzazioni di formazione che sono previste dalla legge. La laurea invece è rilasciata da un'università.

Il problema oggi si pone con maggior evidenza perché si distingue tra laurea triennale, specialistica, master….

Ciascuno di questi titoli, se ha valore legale, viene rilasciato da strutture di formazione che per legge sono abilitate a lasciare titoli legali.

Art. 27 – Operazioni finanziarie e immobiliari

La comunicazione commerciale diretta a sollecitare o promuovere operazioni finanziarie e in particolare operazioni di risparmio e di investimento in beni mobili o immobili deve fornire chiare ed esaurienti informazioni onde non indurre in errore circa il soggetto proponente, la natura della proposta, la quantità e le caratteristiche dei beni o servizi offerti, le condizioni dell'operazione, nonché i rischi connessi, onde consentire ai destinatari del messaggio, anche se privi di specifica preparazione, di assumere consapevoli scelte di impiego delle loro risorse.

Argomento delicatissimo perché la comunicazione commerciale è piena di pubblicità finanziare e in particolare relative agli investimenti di beni mobili o immobili. L'Italia ha molti risparmiatori.

c'è molta propensione al risparmio per cui si fa molta pubblicità di questo tipo. Il problema è che fino ad un certo punto i nostri risparmiatori hanno sempre preferito investimenti immobiliari. Questi investimenti immobiliari, soprattutto in periodo di inflazione (e il nostro Paese ne ha affrontati moltissimi!), certamente mettono al riparo da questa inflazione: il venir meno del potere di acquisto della moneta viene compensato dall'aumento del valore dell'immobile. Il ragionamento è diverso quando si passa dall'investimento in immobile all'investimento mobiliare perché quest'ultimi presenta rischi molto maggiori. Ponendosi il problema della correttezza pubblicitaria nel campo degli investimenti, la norma del Giurì sposta l'ottica dal divieto dell'inganno al dovere dell'informazione: la regola generale in materia di pubblicità è il divieto dell'inganno (si può commettere inganno).siadicendo il falso, sia non dicendo il vero, cioè con omissioni). Ma in settori particolarmentedelicati nei quali il consumatore è esposto a un rischio particolare, il legislatore non siaccontenta di vietare l’inganno, ma obbliga l’inserzionista all’informazione: la norma diceche l’inserzionista deve fornire chiare ed esaurienti informazioni oltre a non indurre inerrore circa varie cose (vedi norma). L’inserzionista quindi non si deve limitare a non dire ilfalso, ma è obbligato a fornire all’eventuale finanziatore informazioni che sono ritenutenecessarie perché il risparmiatore faccia una scelta consapevole.Oltre a queste prescrizioni generiche abbiamo anche le norme più specifiche:Essa in particolare:a) deve evitare, nell'indicare i tassi annui di interesse, di utilizzare termini quali "rendita"(dell’investimento) e "resa" nel senso di sommatoria fra reddito di capitali e incremento

delvalore patrimoniale;

Se io ti propongo di acquistare un immobile in un contesto essenziale come quello alberghiero o turistico, normalmente dico anche che questo immobile renderà l'8%. Quindi invito a fare un investimento che la pubblicità dice avere una resa dell'8%-12%.

L'8%-12% sono dei redditi elevatissimi. Quindi il punto è come questo 8-12% viene calcolato: se si calcola sommando la rivalutazione dell'immobile con il rendimento dell'immobile, allora si ha una pubblicità ingannevole, perché la rivalutazione dell'immobile va a influire sul capitale (significa recuperare la perdita sul capitale dovuta al proprio acquisto). Quindi non è un rendimento, non è una resa, ma semplicemente il mantenimento del valore originario. Di conseguenza se questo immobile che io ho acquistato può nel tempo rivalutarsi, questo significa che il mio rendimento ce l'ho in denaro: io ho investito in questo

immobile che ha mantenuto il suo valore originario. Un rendimento vero e proprio si ha quando loco (affitto) l'immobile perché il mio capitale viene remunerato attraverso un vero e proprio profitto. b) non deve incitare ad assumere impegni e a versare anticipi senza offrire idonee garanzie; si è osservato che c'è un'enorme quantità di truffe che riguardano il promettere investimenti remunerativi invitando l'inserzionista ad assumere degli impegni e a versare degli anticipi, senza che l'inserzionista poi garantisca l'eventuale retribuzione qualora il rendimento non fosse retribuito. Si vuole evitare che la promessa iniziale possa trarre il risparmiatore nella trappola di versare una somma di denaro che poi non può recuperare. c) non deve proiettare nel futuro i risultati del passato né comunicare i rendimenti ottenuti calcolandoli su periodi che non siano sufficientemente rappresentativi in relazione alla particolare

La natura dell'investimento e le oscillazioni dei risultati sono regolamentate per i fondi comuni di investimento. I fondi comuni di investimento hanno un rendimento annuo approvato, ad esempio si può dire che il fondo ha avuto un rendimento del 7% annuo dal 1980 ai giorni nostri. Questa affermazione deve essere veritiera per evitare di essere ingannevole. Tuttavia, non si può garantire che un fondo comune di investimento avrà lo stesso rendimento in futuro come ha avuto in passato, non si può sapere.

La comunicazione commerciale per le operazioni immobiliari deve essere espressa in modo da evitare l'ingannevolezza derivante dal far passare investimenti mobiliari per investimenti immobiliari.

l'aspetto economico immobiliare senza fornire adeguate indicazioni sulla reale natura mobiliare dell'investimento. Noi dobbiamo distinguere nettamente tra un investimento mobiliare e un investimento immobiliare perché l'investimento mobiliare è più sicuro rispetto al mobiliare. Un Paese civile ed evoluto non deve spingere i cittadini a fare investimenti immobiliari perché i rendimenti immobiliari sono quelli che veicolano il denaro a favore delle imprese. Gli investimenti mobiliari invece sarebbero di per sé molto più convenienti per l'economia nazionale. Di conseguenza un Paese nel quale i cittadini diffidano dagli investimenti immobiliari è un Paese che non va bene. Negli anni passati si è formato un titolo dei certificati immobiliari: c'è stata una generazione di finanzieri che conoscendo la propensione dei cittadini verso gli investimenti immobiliari, ha creato i certificati immobiliari. Questiinvestire nel settore immobiliare. La mia società offre servizi di consulenza e assistenza per l'acquisto, la vendita e la gestione di immobili. Siamo specializzati nel fornire certificati immobiliari che attestano la qualità e la sicurezza degli immobili. I nostri certificati includono informazioni dettagliate sullo stato dell'immobile, la sua conformità alle normative edilizie, la presenza di eventuali vincoli o ipoteche, e altre informazioni rilevanti per gli acquirenti. I nostri esperti valutano attentamente ogni immobile e rilasciano un certificato che garantisce la sua affidabilità e valore. I nostri servizi sono rivolti sia a privati che a investitori professionali, e ci impegniamo a fornire un'assistenza completa e personalizzata in ogni fase dell'operazione immobiliare.
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Publisher
A.A. 2008-2009
47 pagine
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SSD Scienze giuridiche IUS/04 Diritto commerciale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Exxodus di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto industriale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bari o del prof Vessia Francesca.