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Marchi di fatto

Rimane un'ultima ipotesi per acquisire un marchio e cioè acquisirlo senza registrarlo: io posso scegliere di non registrare un marchio, ma seguire un'idea diversa. Non lo registro e come faccio ad acquisire un diritto? Utilizzo, tengo un comportamento di mero fatto.

A questo comportamento abbiamo visto che la legge riconduce l'insorgere di un diritto su un segno quando il mio uso fa acquisire al segno una certa notorietà verso il pubblico e a questo punto possiamo avere un diritto sul marchio di fatto o non registrato che è sempre e soltanto un diritto nazionale, non esiste un marchio di fatto dell'UE o internazionale.

Questo diritto secondo può essere di due tipi:

  • diritto che sorge a seguito di una meramente locale: quindi quando uso il marchio di fatto non sull'intero territorio nazionale, ma in un ambito territoriale ristretto come in un comune o provincia per esempio
rivolgo alla clientela di prossimità, perché sono un piccolo imprenditore di bottega e non faccio pubblicità. Se la notorietà è meramente locale il diritto si estenderà alla zona meramente locale; notorietà non può sorgere anche a seguito di una meramente locale, ma deve essere più ampia della sfera meramente locale, una parte significativa del territorio nazionale: una città, una regione ecc.. quando la notorietà è non meramente locale il diritto si estende su tutto il territorio nazionale. Quindi la notorietà potrebbe essere a livello nazionale oppure non meramente locale, mentre il diritto si estende a tutto il territorio nazionale. Il diritto del marchio di fatto non ha una disciplina e la giurisprudenza rimanda al codice della proprietà industriale alle parti dei marchi registrati, come per esempio i requisiti che deve avere. Ci sono alcune norme che però non si applicano ai.marchi non registrati perché sono strettamente legati al fatto che il marchio sia registrato: queste differenze fanno sì che alla fine, se dovessimo dire se è meglio avere un marchio registrato o meno, dovremmo dire che è meglio avere un marchio registrato. Quali sono le principali differenze tra marchio registrato e non?
  • Un marchio, se non è stato depositato in mala fede ed esiste un diritto anteriore altrui, ma poi quel marchio è stato usato e il titolare del diritto anteriore l'ha tollerato, allora quel marchio, dopo 5 anni, l'impedimento relativo non è più opponibile: questo beneficio c'è solamente per i marchi registrati. La convalida dipende dal fatto che il marchio sia registrato o meno.
  • Abbiamo un vantaggio intrinseco dal fatto che uno si acquista con la registrazione e l'altro con l'uso: il marchio registrato rimane dopo la registrazione almeno per 5 anni anche.
senza utilizzarlo per un certo periodo di tempo. In tal caso, potrei perdere il diritto sul marchio registrato. Tuttavia, se continuo ad utilizzare il marchio di fatto, potrei mantenere il diritto su di esso anche se perdo il diritto sul marchio registrato. In conclusione, è importante utilizzare il marchio in modo continuativo e costante per preservare i diritti ad esso associati, sia per i marchi di fatto che per i marchi registrati.

registrato e passati 5 anni chiunque può chiedere la decadenza della registrazione, però può darsi che trascorsi 5 anni e il mio marchio decade, però rimane presso il pubblico il ricordo dell'uso che io facevo del mio marchio registrato. Qui la regola per i terzi però, secondo una certa interpretazione, se nonostante la decadenza il marchio continua ad esser ricordato perché l'avevo usato, rimane comunque il diritto sul marchio di fatto e quindi il titolare del marchio anteriore di fatto può impedire la registrazione del marchio successivo. Quindi sembrerebbe che nonostante la decadenza questo diritto non si è liberato. Al marchio non registrato non si applica tutta la disciplina della nullità e decadenza perché non c'è una registrazione da colpire. Non è chiaro se un marchio usato meramente in via di fatto che acquista rinomanza possa godere di una protezione anche in assenza di

rischio di confondibilità secondo l'art. 20: alcuni ritengono che questa protezione sia solo per i marchi registrati, ma è un'interpretazione abbastanza discutibile. Il motivo di questo dubbio deriva dal fatto che tradizionalmente la tutela dei marchi non registrati viene fatta rientrare nella disciplina della concorrenza sleale del codice civile a cui l'art. 2598 numero 1 parla soltanto di uso di segni confondibili. L'unica ipotesi prevista dalla concorrenza sleale è quella della confondibilità.

Art. 2598 numero 2: attività "appropriazione dei pregi" -> secondo alcuni potrebbe essere estesa alle parassitarie agli altrui segni di marchi simili a quella dell'art. 20 per i marchi che godono di rinomanza.

Il marchio di fatto può essere trasferito e dato in licenza con le stesse regole dei marchi registrati, oppure continua a valere la regola per cui il trasferimento è possibile ma solo insieme all'azienda?

Anche qui le interpretazioni sono varie in giurisprudenza e dottrina.
  • Vantaggio del diritto di priorità per i marchi registrati, beneficio che non ho per i marchi di fatto.
Perché l'ordinamento da la preferenza ai marchi registrati? Perché assicurano maggior certezza, li posso conoscere consultando i registri. I prodotti e i servizi sono tutti classificati attraverso la classificazione di Nizza, per esempio classe 3 "cosmetici", classe 25 "abbigliamento e scarpe",... Posso registrare il marchio per più classi e inizio ad usarlo per alcune classi e per altri aspetto. Viceversa, con l'uso il mio diritto corrisponde solo al mio uso, quindi se lo uso per l'abbigliamento il mio diritto vale solo per l'abbigliamento. LEZIONI 29 e 30
Come si svolge il processo per ottenere la registrazione del marchio?seguinte struttura:
  1. Un processo che viene iniziato a istanza della parte, naturalmente da parte del soggetto intenzionato a registrare il marchio, il quale spesso si avvale di un agente, mandatario cioè di una persona esperta nella gestione dei marchi iscritta nei registri, ma può essere fatto direttamente dalla parte interessata oppure da un avvocato.
  2. Questi soggetti presenteranno una domanda di registrazione nella quale andranno indicate due cose fondamentali:
    • Segno che si vuole registrare: art. 7 il marchio deve essere idoneo ad essere individuato nei registri, quindi una forma chiara;
    • Prodotti o servizi per i quali si intende ottenere la registrazione del marchio.
  3. Questa domanda viene ricevuta dall'ufficio, il quale esamina che sia formalmente tutto a posto e passato un certo tempo procede alla registrazione. Una volta che il marchio viene registrato, il diritto si costituisce, anche se comunque il diritto parte dalla data del deposito della domanda, retroattivamente e ha la
durata di 10 anni dalladata di deposito della domanda. Passati i 10 anni è possibile presentare una domanda di rinnovazione per altri 10 anni. Una volta che il marchio viene depositato succede che l'ufficio pubblica la domanda, svolge le verifiche e alla fine concede il marchio. 3 mesi dalla data di deposito. Nel mezzo però può succedere una cosa importante: entro qualcuno, rilevata l'opposizione domanda che è stata presentata, propone che è un procedimento amministrativo davanti all'ufficio volto ad ottenere che l'ufficio respinga la domanda presentata dal richiedente rilevando che esiste un diritto con l'opposizione si possono far valere solamente impedimenti relativi, anteriore dell'opponente -> quindi infatti solo il titolare del diritto anteriore incompatibile può fare opposizione. Se l'ufficio respinge questa opposizione, il titolare del diritto anteriore può ancora fare un'azione.giudiziaria altribunale per ottenere l'annullamento della registrazione che è stata concessa. Modalità preventiva: Quindi l'opposizione è una con cui il titolare del diritto anteriore può ottenere, prima di rivolgersi al giudice, soddisfazione attraverso il respingimento della domanda da parte dell'ufficio. Per gli impedimenti assoluti invece questi vengono valutati direttamente dall'ufficio, se un terzo vuole fare osservazione di terzo, presente un impedimento assoluto presenterà una cosiddetta che semplicemente uno è una sorta di stimolo per l'ufficio a prendere in considerazione un tema che già dovrebbe osservare da solo, collaborazione con la PA. Dopodiché il procedimento si può concludere o con la concessione del marchio, quindi se qualcuno vuole opporsi al marchio registrato presenterà un'azione di nullità davanti al giudice ordinario (e non davanti al Tar perché è).questione di diritti soggettivi sul marchio) tanto è vero che il convenuto in tribunale sarà il titolare del marchio e non l'ufficio. Se invece l'ufficio rifiuta la domanda è possibile una forma di appello davanti ad un organo di giustizia speciale Commissione ricorsi che si chiama che si trova a Roma. Contro la decisione della Commissione è possibile Cassazione ricorso per soli motivi di legittimità. principio di relatività della tutela Si dice che nel diritto dei marchi vale il per dire che tutte le volte che ottengo il marchio per determinati prodotti servizi, la mia tutela del marchio sarà relativo e limitato ai prodotti per cui ho chiesto la registrazione, ma anche per prodotti affini e quando il marchio acquisisce rinomanza anche per i prodotti non affini se sussistono i presupposti lettera C. Marchio collettivo e marchio di garanzia Il marchio collettivo non indica l'origine imprenditoriale, ma indica la presenza dihanno le stesse regole. Il marchio registrato è un marchio che è stato registrato presso l'ufficio brevetti e marchi, mentre il marchio non registrato è un marchio che non è stato registrato ma che viene comunque utilizzato per identificare un prodotto o un servizio.
Dettagli
A.A. 2020-2021
61 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/04 Diritto commerciale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher JuliaLabollitaa di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto industriale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano - Bicocca o del prof Guglielmetti Giovanni.