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HI SVOLGE L ATTIVITÀ DI PROTEZIONE

In realtà questo è un tipo di attività con finalità conservative;

Art. 6  sulla VALORIZZAZIONE

“consiste nell’esercizio delle funzioni e nella disciplina delle attività dirette a promuovere la

conoscenza del patrimonio culturale e ad assicurare le migliori condizioni di utilizzazione e fruizione

pubblica del patrimonio stesso al fine di promuovere lo sviluppo della cultura.“

Opera di valorizzazione che per la prima volta muove dall’idea di esistenza e censimento statico del

patrimonio culturale e che muove verso un’attività di valorizzazione, MA la valorizzazione

Non indica un modo di costruzione del regime dei beni, ma designa funzionalmente un’attività della

pubblica amministrazione.

Qualifica un’attività esterna al bene, che sotto il profilo della collocazione soggettiva è pubblica, la quale

consiste nella promozione e nella realizzazione di condizioni che consentano la conoscenza del bene e le

attività che consentano la fruizione pubblica del patrimonio culturale.

Mentre quando parliamo di conservazione stiamo parlando di una serie di norme capaci di incidere sul

regime di appartenenza del bene, quindi stiamo concentrandoci su una serie di disposizioni capaci di

determinare un vero cambiamento nell’assetto del bene, all’attivo il tema è che queste norme hanno una

diretta incidenza sul mutaento del regime del bene, laddove quando parliamo di valorizzazione stiamo

parlando di una finalità generica e indeterminata di un attività della pubblica amministrazione non omogenea

altro che per le ragioni che ne giustificano l’adozione.

Valorizzazione ha un fine amministrativo.

5.

ATTIVITÀ DI ISPEZIONE E CONTROLLO

4 novembre

Magna Charta: meccanismo di protezione del bene culturale dal potere regio.

Attività di ispezione e controllo: attività che non consiste solo nella possibilità di accedere ai beni, ma può

addirittura richiedere del tempo

Senso di intrusione molto forte che definisce una deviazione significativa dal regime ordinario; in tutti i casi

ho la possibilità di fare ciò che voglio del mio bene, ma non per il bene culturale. Per esso l’attività di

dispersione e deterioramento costituiscono un illecito sanzionabile penalmente. Dunque abbiamo

- Sottoposizione dei beni a poteri di amministrazione e controllo che non sono previsti per gli altri beni

privati

- Attività lecite normalmente per gli altri beni, ma per i beni culturali sono vietate

- Attività consentite per gli altri beni ma qui devono essere autorizzate

- Attività che sono libere per gli altri beni ma qui sono doverose

4 categorie di deviazione dal regime ordinario.

Regime della conservazione: è un’attività per cui la legge stabilisce il principio secondo cui i beni culturali

non possono essere distrutti o dispersi nel caso di un’universalità di mobili, e rispetto a questo tipo di

condotta (distruzione, dispersione, deterioramento)

2. tipologia di attività: interventi di manutenzione, mutamento del supporto materiale del bene,

mutamento del suo sito di impianto

In questi casi la legge prescrive che l’attività debba essere assoggettata ad una specifica autorizzazione: il

Ministero deve esprimere un consenso che miri a verificare che l’attività sia compatibile con la conservazione

e integrità del bene culturale. Tale autorizzazione si aggiunge alle altre normalmente richieste ed esprime il

punto di vista della Sovrintendenza riguardo a quel bene.

Deve verificare che le attività che si intendono compiere siano compatibili con la natura e el caratteristiche

del bene

Attività di valutazione viene esplicitata in un unico contesto: la Conferenza di Servizi

Non è altro che un luogo amministrativo in cui una pluralità

di amministrazioni portatrici di una pluralità di competenze si

riuniscono ed esprimono simultaneamente la propria

valutazione.

Ciascun amministrazione valuterà ciò che è di propria competenza e si esprimerà su di esso. Alla fine si avrà

un unico procedimento che riunisce le diverse cautele, disposizioni, eccetera.

3. Caso in cui esiste un’ingerenza importante nell’amministrazione è quello spostamento o rimozione

dei beni mobili.

Normalmente il bene viene censito come localizzato in un luogo e appartenente ad un soggetto. Legge

prescrive che il mutamento della sede del bene è uno spostamento in grado di incidere sul regime di

conservazione, e sulla misura delle cautele necessarie, e determina una diversa distribuzione dell’ onere

della vigilanza da parte delle Sovrintendenze  per questo la legge prescrive che quando si muti la sede del

bene culturale bisogna darne notizia alla Sovrintendenza, la quale in tale occasione, potrebbe prescrivere

per esempio della cautele conservative aggiuntive (spostare un quadro a Venezia, dove c’è più umidità, per

cui vanno prese delle precauzioni cautelative)

4. Attività che concernono la sfera di libertà del proprietario stesso

E : se ho una penna Bic, posso riservarmi il diritto di trattarla come ritengo opportuno, non così se

SEMPIO

sono in possesso di un bene culturale.

Anche il ritrovamento di un bene archeologico lo scopritore a provvedere alla custodia temporanea

OBBLIGA

del bene, avvisando le autorità. Per esso la legge prevede un compenso per la scoperta e la custodia,

tramite un’elargizione donativa (per il disturbo)

ARCHEOLOGIA PREVENTIVA

Recente novità che accompagna la legislazione dei lavori pubblici.

P : si facevano dei progetti con verifiche statiche eccetera, dopodiché arrivavano gli operai che tiravano

RIMA

fuori i reperti, la Sovrintendenza delimitava il cantiere e fermava i lavori. Il risultato è che il lavoro si fermava,

l’opera pubblica non si faceva e la ditta veniva pagata per il fermo cantiere. La Sovrintendenza aspettava di

fare le sue valutazione e l’Amministrazione committente spendeva soldi senza concludere l’opera.

Ora il meccanismo è quello di fermare l’attività consentendo alla Sovrintendenza informata dello svolgimento

delle attività di richiedere una serie di indagini dirette a verificare l’esistenza di siti archeologici nell’area

interessata dai lavori.

È perché serve a realizzare una contemplazione anticipata del rischio archeologico: è un’attività

PREVENTIVA

che mira a censire l’eventualità di beni archeologici presenti nell’area e a renderli in qualche modo parte del

progetto.

La legge stabilisce che si debbano fare una serie di esami dell’area per verificare la presenza di reperti

archeologici: carotaggi, raggi x eccetera. Il committente si trova a vedersi prescritti tali lavori prima e per

legge ha il dovere di sostenere indagini aggiuntive che mirano alla verifica del rischio archeologico.

CONSERVAZIONE FORZOSA

La legge stabilisce che spetta al proprietario del bene l’OBBLIGO di custodirlo e mantenerlo in una

condizione di manutenzione adeguata. Se ciò :

NON AVVIENE

attività di ISPEZIONE E VIGILANZA, quando la

Sovrintendenza ritiene che vi siano le condizioni per tale procedimento.

I. FASE di NOTIFICA al proprietario l’avvio del procedimento

II. FASE ISTRUTTORIA: l’Amministrazione e il proprietario svolgono un contraddittorio tecnico

o La Sovrintendenza chiama il proprio ufficio e gli comunica i

trattamenti che il bene deve subire

o Il proprietario può interloquire, nominare un esperto, verificare i

risultati delle indagini, eccetera.

L’amministrazione deve spiegare il percorso logico che l’ha portata a certe conclusioni  costituite dalla

predisposizione di una serie di prescrizioni

La Sovrintendenza può imporre l’esecuzione di alcune opere e indicarle nel dettaglio, così che il proprietario

sia tenuto alla loro esecuzione entro un termine di scadenza assegnatogli.

III. FASE DECISORIA: si arriva alla conclusione con un provvedimento prescrittivo che dispensa il

proprietario dalle attività di intervento

MA è più frequente l’imposizione di alcune PRESCRIZIONI

determinano l’obbligo, per il destinatario del provvedimento,

di adempiere a quel tipo di prescrizioni.

Se il proprietario non provvede, abbiamo l’ ESECUZIONE IN DANNO = la legge consente alla

Sovrintendenza di svolgere essa stessa le attività e poi presentare il conto al proprietario

Se sono proprietario di un bene, il mio unico obbligo è garantirne la conservazione: i beni culturali richiedono

degli obblighi specifici, e per l’adempimento di essi, esistono delle FORME DI LENIMENTO DAL PESO

ECONOMICO: BENEFICI FISCALI: consentono al proprietario di ottenere

 una detrazione dalle imposte

CONTRIBUTI IN CONTO CAPITALE O CONTO

 INTERESSI: possono essere concessi dal Ministero, che

può concorrere alla spesa fino al 50% di essa, o dare un

contributo in termini di accesso al credito.

La legge prevede che per tali contributi, la Sovrintendenza

possa prescrivere l’accessibilità pubblica al bene.

Sono procedure alquanto invasive, poiché impongono al proprietario, delle attività che normalmente non

sarebbe tenuto a compiere. 6.

CIRCOLAZIONE

8-11 novembre

La circolazione è una dinamica giuridica che determina il MUTAMENTO DI TITOLARIETÀ DEI SOGGETTI

.

PROPRIETARI DEI BENI CULTURALI

Fenomeno che muove i suoi passi storicamente da un antico e vecchio conflitto di norme, perché nella legge

del ’39, era previsto che i beni culturali circolassero soltanto dietro autorizzazione: norma generale che

costituiva un caposaldo di principio. Nel 1942 vi era invece la regola molto diversa

dell’incommerciabilità dei beni demaniali.

Origine storica dell’impianto conosciuto oggi

Si divide in due categorie:

- Circolazione in ambito nazionale: tratta della circolazione dei diritti relativi al bene culturale in

particolare , laddove ammesso, del trasferimento del diritto di proprietà.

- Circolazione in ambito internazionale: si occupa dell’uscita dal/dell’ingresso nel territorio

nazionale del bene culturale

Sicchè può verificarsi la circolazione del diritto sul bene senza circolazione del bene e viceversa.

CIRCOLAZIONE DEI DIRITTI

Tema della circolazione

tema della circolazione dei diritti sui beni  abbiamo precisato che per circolazione intendiamo una dinamica

giuridica che determina il mutamento della titolarità dei soggetti proprietari dei beni culturali.

la circolazione dei diritti sul bene culturale varia in ragione della condizione giuridica del bene, la quale

dipende dalla natura pubblica o privata del soggetto che ne ha la propriet&

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A.A. 2013-2014
38 pagine
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SSD Scienze giuridiche IUS/10 Diritto amministrativo

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Odette22 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto e gestione dei beni culturali e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma Tor Vergata o del prof Rizzi Antonio.