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Estratto del documento

ESEMPI DOMANDE!!!

1. E’ sempre rilevante l’organizzazione di impresa? NO, ma in qualche caso lo è come

per la prestazione di servizi.

2. Ci sono attività che sono sempre NON imprenditoriali? SI, le attività di prestazione di

lavoro autonomo.

Le società di comodo

Quindi criterio soggettivo significa che certi soggetti, se producono reddito, producono

direttamente reddito d’impresa.

C’è però un’altra disciplina, quella delle cosiddette società di comodo, e c’e normativa

ulteriore che dice che in certe condizioni una società e tassata anche se NON produce

reddito.

Società di comodo: E’ una società costituita NON per lo scopo tipico della società, cioè

svolgere attività economica giovandosi del principio di autonomia patrimoniale, ovvero

separando la quota del proprio patrimonio usato per svolgere attività rischiosa, dal resto del

proprio patrimonio.

Le società possono essere costituite anche per fini diversi:

- Possono essere realizzate per fare da schermo e compiere reati o elusione;

- Oppure realizzate non per fare qualcosa, ma per possedere qualcosa ed essere

titolari di determinati beni (società di godimento): es le società costruite per essere

titolari di palazzi, condomini ecc, ma non per lavorarci.

Questa situazione per cui le società possono essere utilizzate in vari modi, induce un certo

sospetto sulle società non operative, cioè quelle di mero godimento: per queste la

costituzione non prevede nulla di illecito, ma neanche di fiscalmente rilevante.

- Esempio: Famiglia ricca che decide di mettere tutto in una società perché è più facile

da gestire ed è più facile far circolare le quote di essa, (è anche più facile dividere).

A volte si tratta di un problema di semplice comodità, fiscalmente la costituzione di società:

- A volte è vantaggiosa

- A volte NO: Se ad esempio costruisco una SRL o una SA e gli conferisco degli

immobili, fiscalmente si possono avere dei vantaggi (per le spese di ristrutturazione i

costi sono deducibili), ma ci sono anche svantaggi es se li vendo finisce tutto nella

tassazione di plusvalenza.

Trattamento delle società non operative

Quindi i motivi per costruire società di godimento non sono sempre fiscali.

Il legislatore le ha per molto tempo guardate con sospetto, attribuendole un trattamento

particolare: Le società non operative (cioè che non raggiungono certi minimi di fatturato e

che quindi sono poco o per nulla attive) si considerano produttive di un reddito minimo,

cioè si presume il fatto di guadagnare dal fatto di non fare, ma ciò a livello logico sarebbe

un'assurdità.

Nelle aule di giustizia ci si è allora domandati, dal punto di vista dell’art 53 cost, che

giustificazione ci sia nel fatto di porre una tassazione su chi non fa nulla;

- Ipotesi 1: Tale giustificazione consiste nel fatto che la ricchezza c’è ed è data dalla

presenza della società (se si costituisce società si ha capacità contributiva); questo

ragionamento però lo si può fare con i terreni (che se produttivi danno qualche

ricchezza), non si può applicare alle società;

- Ipotesi 2: La ratio di queste società è evasiva, cioè si ritiene di doverle tassare

perché nascondono dei redditi, ma questo non è detto.

- Ipotesi 3: Non voler colpire chi evade, ma chi sta abusando di uno strumento

societario aggirando gli obblighi tributari: Questo è possibile, ma bisogna

dimostrarlo. Esempio: costituisco una società come villaggio vacanze, ma non affitto

a nessuno e ci vado solo io; in questo caso potrebbe essere, perché il soggetto in

questione deduce i costi per andare in vacanza lui (sarebbe addirittura evasione).

- Ipotesi 4: Forse si dice imposta sul reddito, perché presuppone un reddito minimo,

ma in realtà è un imposta patrimoniale, che si paga perchè la società ha dei

beni;anche qui tuttavia ci sono delle obiezioni

Allo stato attuale le società di comodo sono ancora un mistero, ma non sono mai state

dichiarate incostituzionali.

Come si determina il reddito d’impresa

Bisogna individuare i componenti del reddito d’impresa, ma prima esaminiamo un criterio

generale preliminare:

Il rapporto tra le regole di determinazione del reddito d'impresa e le regole sul

bilancio.

Ci sono due documenti rappresentativi dell'attività d’impresa molto importanti nella pratica:

● Lo stato patrimoniale o bilancio in senso stretto: “fotografia di quello che si ha”:

l’elenco di tutti i rapporti attivi e passivi (crediti e debiti), con l’attribuzione del relativo

valore, che un imprenditore ha ad una certa data. Se dovessimo costruire un’imposta

servirebbe per l’imposta patrimoniale.

● Il conto economico: “fotografia di come sono andato”: l’elenco di tutti i movimenti

realizzati nel corso di un esercizio, quindi rispetto ad un certo periodo (es quanto è

stato speso di energia, per i dipendenti, e dall’altro lato i ricavi ottenuti dalla vendita

di beni ecc). Il conto economico si chiude con un bilanciamento tra le voci attive e

passive che è l’utile, e che permette di capire se durante l’anno si ha guadagnato o

si ha perso. L’imposta in questo caso sarebbe sul reddito.

Il principio generale di derivazione (del reddito fiscale da quello civilistico)

E’ il principio per cui la tassazione del reddito di un'impresa deriva da quello che è stato

rappresentato nel conto economico, quindi il legislatore fiscale non pretende che si ricalcoli

tutto per tassare l’imprenditore, ma si parte da esso.

Ma “deriva” vuol dire che “coincide” con il conto economico? No perché le ragioni del

legislatore in ambito civilistico rispondono a criteri e obiettivi diversi da quelli che interessano

il legislatore fiscale:

- La funzione del conto economico in ambito civilistico è quella di dare una

rappresentazione fedele dell’attività economica orientata alla tutela del mercato e dei

creditori; quindi la preoccupazione è che l’imprenditore non si presenti sul mercato in

maniera più solida di quello che è.

- In ambito fiscale, laddove ci sono delle valutazioni oggettive, la preoccupazione è

che l’imprenditore possa nascondere qualcosa.

Ci sono quindi regole tributarie che sono diverse da quelle civilistiche:

- Esempio: Accantonamenti per rischi futuri: Un imprenditore prudente che ha tanti

crediti può aver paura che i suoi clienti/debitori non lo paghino. Egli valuta quindi i

suoi crediti in misura minore, perché pensa di valere meno, a sua volta perché ha

timore che i suoi debitori non lo pagheranno.

Quindi questo rapporto di relazione tra regole civili e fiscali non è di coincidenza: Il reddito

di impresa è l'utile civilistico rettificato sulla base delle regole fiscali.

Ci possono essere situazioni in cui civilmente valgo meno e fiscalmente valgo di più, ma

anche situazioni contrarie in cui non è ancora applicabile l’imposizione dal punto di vista

fiscale (perché non si considera ancora realizzato un certo provente), ma dal punto civilistico

si.

Prima di esaminare le singole voci del reddito, 3 preconcetti:

● Voce del patrimonio dell’impresa: il concetto di AVVIAMENTO, elemento che

compare nello stato patrimoniale la cui funzione è quella di tenere conto del fatto che

non sempre un'impresa ha un valore corrispondente alla somma del valore dei suoi

beni.

○ Esempio: Tizio ha avuto informazione del fatto che in una zona della città

stanno costruendo uno stadio; lì c'è la capannetta di Caio che vende hot dog,

ma passa una persona ogni 10 giorni. Tizio dice a Caio di volergli comprare la

capannetta e che vale poco (cioè la somma delle assi del magazzino ecc).

Caio è informato e acconsente a venderla, ma ad un prezzo più alto della

semplice somma dei beni perché sa che stanno costruendo lo stadio. Quindi

la somma delle assi, del magazzino ecc della capannetta vale un tot, ma il

prezzo è stabilito su un altro criterio.

Il differenziale si chiama avviamento: misurazione della prospettiva di guadagno

(che a volte è la prospettiva della clientela), ma non sempre.

● Concetto specifico ed esclusivo delle voci negative (dei costi), è l’INERENZA ed e la

qualità che deve avere il costo per essere rilevante nel determinare il reddito

d’impresa.

Abbiamo detto spesso che il reddito è la grandezza netta di ciò che guadagno, non

corrisponde semplicemente al ricavo, che è il lordo.

○ Esempio: Se produco scarpe il reddito è la differenza tra quello che guadagno

dalla vendita delle scarpe meno tutto ciò che ho speso per produrle; Quel per

produrle” è il concetto di inerenza. Ciò che posso dedurre non sono le spese

e i consumi che ho fatto con ciò che ho guadagnato: se vado in vacanza o ad

un concerto, i costi non ha senso dedurli dai ricavi, perché il reddito è ciò che

ho guadagnato, ma è indifferente, per il concetto di reddito, come vengono

spesi i soldi guadagnati.

Ciò che posso dedurre non sono dunque i consumi che faccio con ciò che ho

guadagnato, i quali non sono costi deducibili, perché non stanno a monte. (Il

cuoio per produrre la scarpa invece sta a monte di quello che ho guadagnato).

L’inerenza è la necessità che ci sia una connessione tra l'attività e il costo che

si vuole dedurre, e che presuppone che ci sia un guadagno, ma diventa complicato

in pratica perché

ci sono tentativi che si fanno di frequente per ridurre il proprio carico impositivo:

- Il tentativo di dedurre il più possibile;

- Il tentativo di trascinare tra la cose deducibili cose che in realtà sono dei meri

consumi, realizzando una forma di evasione che è la deduzione di costi non

inerenti.

Cosa è inerente

● Sicuramente ciò che è stato necessario per produrre il ricavo; (senza cuoio non

si sarebbero realizzate le scarpe)

● Ciò che è stato utile (senza una bella vernice le scarpe si sarebbero realizzate, ma

non si sarebbero vendute).

La tendenza è quella di dire che è inerente solo ciò che si vede che è stato necessario, ma

ciò confonde da un punto di vista logico:

- Esempio di una cosa inutile : Io ho un locale e penso di attirare molti clienti invitando

Buffon, ma la gente dice che è un cretino e nessuno viene nel mio locale.

- Esempio di una cosa i

nutile 2: Sono ge

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A.A. 2017-2018
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SSD Scienze giuridiche IUS/05 Diritto dell'economia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher giulia.fabrizio.1 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto finanziario e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Genova o del prof Marcheselli Alberto.