Anteprima
Vedrai una selezione di 11 pagine su 46
Riassunto esame Storia delle Costituzioni, prof. Ferrante, libro consigliato Storia delle costituzioni Pag. 1 Riassunto esame Storia delle Costituzioni, prof. Ferrante, libro consigliato Storia delle costituzioni Pag. 2
Anteprima di 11 pagg. su 46.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Storia delle Costituzioni, prof. Ferrante, libro consigliato Storia delle costituzioni Pag. 6
Anteprima di 11 pagg. su 46.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Storia delle Costituzioni, prof. Ferrante, libro consigliato Storia delle costituzioni Pag. 11
Anteprima di 11 pagg. su 46.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Storia delle Costituzioni, prof. Ferrante, libro consigliato Storia delle costituzioni Pag. 16
Anteprima di 11 pagg. su 46.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Storia delle Costituzioni, prof. Ferrante, libro consigliato Storia delle costituzioni Pag. 21
Anteprima di 11 pagg. su 46.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Storia delle Costituzioni, prof. Ferrante, libro consigliato Storia delle costituzioni Pag. 26
Anteprima di 11 pagg. su 46.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Storia delle Costituzioni, prof. Ferrante, libro consigliato Storia delle costituzioni Pag. 31
Anteprima di 11 pagg. su 46.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Storia delle Costituzioni, prof. Ferrante, libro consigliato Storia delle costituzioni Pag. 36
Anteprima di 11 pagg. su 46.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Storia delle Costituzioni, prof. Ferrante, libro consigliato Storia delle costituzioni Pag. 41
Anteprima di 11 pagg. su 46.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Storia delle Costituzioni, prof. Ferrante, libro consigliato Storia delle costituzioni Pag. 46
1 su 46
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

La codificazione commercistica e le Ordonnances Colbertine

Dal punto di vista degli storiografi, l'avvio della codificazione commercistica è stato considerato il risultato di un eccessivo attivismo. Le Ordonnances Colbertine hanno affrontato il primo problema di coordinare la normativa civilistica con quella commerciale all'interno del Code. Un progetto è stato elaborato da una commissione presieduta da Gorneau. Successivamente, un secondo progetto è stato presentato al Consiglio di Stato, che ha iniziato i lavori senza invitare i membri della commissione a partecipare alle sedute. L'elaborazione del progetto è stata affidata alla sezione dell'Interno, in deroga alle competenze della sezione di legislazione. Il punto focale della discussione è stato sugli atti di commercio: la giurisdizione dei tribunali di commercio doveva essere regolata dalla qualità delle parti o dalla natura degli atti? Alla fine, prevalse la teoria della competenza di tipo oggettivo. Inoltre, si aprì una controversia sull'opportunità di inserire o meno il

dirittomarittimo nel Codice del commercio. Si poteva in alternativa anche seguire lo schema delle ordinanze Colbertine identificando nella prima il commercio interno e nella seconda il commercio internazionale che per il suo rilievo speciale meritava una codificazione a parte. 27 Napoleone prese alfine la decisione e venne così approvato anche il II libro del Code de Commerce. Lo scopo era di creare un Codice del commercio di vasto impianto internazionalizzato proprio dall’innesto del diritto marittimo. Il secondo libro del Codice di commercio conteneva quindi la disciplina privatistica e secondo il taglio tipico del Code, che non quella pubblicistica (il diritto portuale) doveva dare i riferimenti normativi per disciplinare le obbligazioni che sorgevano in questo settore e per risolvere le controversie. Il testo della legge di promulgazione avrebbe ricalcato quella del Code prescrivendo l’abrogazione di tutte le altre fonti previgenti (o meglio le precedenti).

“leggi”). In tema d’interpretazione “i tribunali di commercio devono giudicare le particolari questioni loro sottoposte secondo il loro convincimento, secondo la lettera e lo spirito secondo il diritto comune e gli usi commerciali” del Codice, e nel caso di silenzio, in totale contraddizione con il Codice si apriva così il ricorso ad altre fonti esterne fra cui il diritto comune. Contrariamente al Code Civil, il Codice di commercio non è una normativa di per sé autosufficiente. Si lascia al diritto comune tutto ciò che il Codice non disciplina in via di eccezione.

IL SECONDO LIBRO: DES CONTRATS A LA GROSSE E DES ASSURANCES

Da premettere che questo secondo libro ricalca molto dil’Ordonnance de la Marine origine Colbertina. : contribuì alla realizzazione del secondo libro.

DOMENICO ALBERTO AZUNI

La perplessità sul secondo libro nasceva dal passaggio da un corpo normativo unico quale era l’Ordonnance al nuovo sistema,

privato di una parte marittimo-pubblicistica ritenuta complemento inscindibile. Ma secondo i compilatori il diritto pubblico (anche quello marittimo) aveva assunto una sua autonomia, mentre commercio di terra e di mare erano indissolubilmente legati fra loro. sono le discipline di maggior rilievo CONTRATTI A LA GROSSE e ASSURANCE nel Codice, tenuto anche conto che nel Code Civil manca una disciplina generale sulle assicurazioni e quindi, di fatto, quella del Codice di commercio riguarda per analogia anche le assicurazioni terrestri. 28 fu la figura di spicco coinvolta nella redazione del LUIGI EMANUELE CORVETTO: libro IX e X. Il IX e il X libro sono rispettivamente dedicati ai (cambi Des contrats a la grosse marittimi) e Des Assurances. Corvetto, in qualità di relatore, nel 1807 ha il compito di presentarli al Consiglio di Stato. Durante la discussione al Consiglio Corvetto subisce una serie di osservazioni ogniqualvolta il testo normativo si allontani anche minimamente dal corrispondente

testodell’Ordonnance.Nel 1807 Corvetto in persona presenta e stavolta iluna nuova redazione dei due titolidibattito si riduce all’opportunità o meno di sottoporre obbligatoriamente a giudizioarbitrale le controversie tra le parti nel caso di esecuzione del contratto di assicurazione.Regnaud si dichiara favorevole ad eliminare questo obbligo, tenendo però conto dellanecessità di approntare disposizioni che obblighino il contraente forte a un tempestivoversamento del capitale dovuto: ciò alla luce dei gravi ritardi che spingono moltifrancesi ad assicurarsi all’estero.Si conviene dunque sull’inutilità dell’arbitrato obbligatorio.Corvetto illustra la causa della trattazione congiunta dei due titoli: sia nelle assicurazionisia nei una parte è soggetta ai rischi marittimi, in un caso ilcontrats a la grossemutuante, nell’altro l’assicuratore.La diffusione del contratto di assicurazione aveva preso le mosse

Proprio dalla prassi dei mercanti italiani, mentre le fonti del andavano individuate nei testi contratti a la grosse nord europei. Quindi stante la situazione delle fonti, per il vi era il diritto civile contratti a la grosse che invece nulla diceva sull'assicurazione: ecco che allora riguardo all'assicurazione i redattori dell'Ordonnance si sono rivolti alla legislazione medievale. Corvetto sostiene che l'Ordonnance del 1681 è stata la guida anche durante i lavori al Consiglio di Stato ed estremamente rari sono stati i casi in cui è stato necessario intervenire. Nei vengono imposti nuovi obblighi di forma e la registrazione contratti a la grosse presso i tribunali di commercio. Il funzionamento del cambio marittimo, che si pratica nelle città portuali e conserva una grande diffusione sino agli inizi del secolo XIX, è il seguente: una persona (il creditore) darà una somma di denaro all'armatore-capitano di una nave o al proprietario di

Un carico di merce e quest'ultimo (il debitore) promette di restituirgli la somma ricevuta, aumentata di un interesse, a condizione che la nave torni da un viaggio prestabilito o dopo un periodo concordato. Il prestito è garantito da ipoteca sulla nave, sui noli o sul carico e implica interessi più elevati dei cambi terrestri, poiché il rischio di mare può compromettere il salvo ritorno della nave.

In effetti, con il tempo l'importo trasferito con il non era più stato contrat a la grosse finalizzato alla realizzazione di affari di commercio ma andava bensì a costituire una riserva di capitale utilizzabile per far fronte ad eventuali sinistri. Ma in un commercio di grandi proporzioni era impossibile che si mantenesse col sistema del cambio marittimo, mentre è indispensabile il sistema dell'assicurazione. Nel le modifiche in tema di assicurazioni riguardano semplicemente alcuni requisiti di forma; è prevista

La possibilità di derogare al divieto di assicurazione sulla vita; è stabilita una nuova disposizione sulla nullità per false dichiarazioni dell'assicurato. Il Codice come mal riuscito là dove si è preteso di innovare rispetto LOCRE': definisce alla tradizione giuridica e ciò soprattutto nel settore fallimentare.

Il problema quindi si riduceva nel rapporto con Colbertina quale L'ordonnance monumento giuridico d'indubbio valore.

In ogni modo prevalse l'ipotesi dell'assorbimento del diritto marittimo nei contratti del Codice del commercio, eliminando l'autonomia e l'unità che aveva avuto il diritto marittimo.

Il Code de Commerce del 1807 ha segnato la lenta fine della lex mercatoria, vista come consuetudine comunemente accettata a livello transnazionale.

AUTONOMIA DIDATTICA DEL DIRITTO COMMERCIALE MARITTIMO

Un capitolo a parte merita assente nell'insegnamento del Codice di Commercio: normativa del

1804 non viene nemmeno citato nell'Instruction del 1807. I contrari all'istituzione delle cattedre di diritto commerciale sostengono che le regole fondamentali del commercio sono già presenti nel Code, nel titolo sui contratti e che le specificazioni sono talmente chiare da non meritare spiegazioni.

Però la necessità di un corso di diritto commerciale era stata ripetutamente segnalata in tutti i rapporti degli ispettori e quindi avvertita in tutte le singole sedi. Boulay-Paty tiene un corso provvisorio di giurisprudenza commerciale presso la facoltà di Rennes: i tribunali ordinari non conoscono la materia commerciale e marittima anche se si tratta di un settore sempre di maggiore rilievo.

Successivamente nel 1812 il Consiglio dell'Università istituisce ufficialmente 3 cattedre di diritto commerciale.

Si deve quindi a Boulay-Paty il riconoscimento dell'autonomia.

didattica del diritto prima che il Consiglio dell'istruzione pubblica procedesse all'istituzione ufficiale delle cattedre.: sostiene che il Codice di commercio costituisce una disciplina normativa di un settore specifico e per questo non può avere i caratteri della completezza; in particolare lascia molto spazio al diritto comune e alla legislazione precedente. Invece nella facoltà giuridica di Genova si troverà il modo di inserire un corso di diritto commerciale; a Torino veniva tenuto un corso elementare per studenti e operatori; a Roma veniva sentita l'esigenza di un corso giuscommercialistico. Nonostante ciò la sistematica dei corsi universitari di diritto si era fissata nel 1804 in una fase di esaltazione per la contemporanea promulgazione del Code e in assenza di un'analoga normativa commercialistica. senza perciò il diritto commerciale era visto quindi come il diritto dei pratici senza accesso alle università.

Più ancora delle procedure e della legislazione penale. LA CULTURA GIURIDICA IN LIGURIA. DAL TARDO DIRITTO COMUNE ALLA RECEZIONE DELLA PANDETTISTICA: muore nel 1737 e rappresenta l'ultima esperienza LORENZO MARIA CASAREGI scientifica di rilievo svolta nel solco della tradizione del diritto comune.. : donna laureata a Pavia, scrive MARIA PELLEGRINA AMORETTI: De jure dotium apud romanos. Mondo della professione legale a Genova: vi è discrasia tra insegnamento universitario, teorico e tutto rivolto alla tradizione giuridica canonistico-romanistica e la prassi, incentrata sul diritto particolare (per Genova quello degli statuti e delle compilazioni costituzionali del 1528 e 1576). Nella penisola infatti fino alla seconda metà del 700 è prevalente dal punto di vista didattico e scientifico

Dettagli
Publisher
A.A. 2010-2011
46 pagine
5 download
SSD Scienze giuridiche IUS/19 Storia del diritto medievale e moderno

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher trick-master di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia delle Costituzioni e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Genova o del prof Ferrante Riccardo.