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Il rispetto della privacy ed esercizio della professione giornalistica

I giornalisti hanno un Codice deontologico che detta principi puntuali in materia di bilanciamento tra diritto di cronaca e tutela della privacy. L'esercizio della libertà di diffondere notizie e commenti in quanto attuazione dei principi contenuti nell'articolo 21 della Costituzione è legittimo purché rispetti tre parametri:

  1. Utilità sociale dell'informazione;
  2. La verità dei fatti esposti;
  3. La continenza formale, cioè la forma civile dell'esposizione dei fatti e della loro valutazione.

La sentenza numero 5658 del 9 giugno 1998 della Cassazione civile asserisce la prevalenza del diritto di cronaca sul diritto alla privacy, se risultano rispettati i precetti contenuti nel cosiddetto decalogo del giornalista.

Giornalisti ed editori sono tenuti a risarcire il danno morale ed esistenziale per la violazione del diritto alla riservatezza se i protagonisti

Di un servizio giornalistico, pur non citati esplicitamente, sono comunque di fatto riconoscibili. Secondo l'articolo 137, con riferimento a quanto previsto dall'articolo 136, possono essere trattati i dati di cui agli articoli 9 e 10 del regolamento anche senza il consenso dell'interessato.

Inoltre, in caso di diffusione o di comunicazione dei dati per le finalità di cui all'articolo 136 restano fermi i limiti del diritto di cronaca a tutela dei diritti di cui all'articolo 1 del regolamento.

L'articolo 138 riafferma il principio del segreto professionale per chi esercita la professione di giornalista.

L'articolo 139 contiene regole deontologiche relative ad attività giornalistiche. Il Garante promuove l'azione da parte del Consiglio nazionale dell'ordine dei giornalisti di regole deontologiche relative al trattamento dei dati che prevedono misure ed accorgimenti a garanzia degli interessati. Le regole deontologiche e le

disposizioni diventano efficaci 15 giorni dopo la loro pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.

Il trattamento dei dati personali effettuato a scopi giornalistici o di espressione accademica, artistica o letteraria dovrebbe essere soggetto a deroghe o esenzioni rispetto ad alcune disposizioni del presente regolamento se necessario per conciliare il diritto alla protezione dei dati personali e il diritto alla libertà d'espressione. Il diritto alla reputazione cede il passo alla libertà di stampa se la notizia pubblicata è vera e l'interesse generale.

3.6 Le intercettazioni e la loro divulgazione: quadro giuridico in Italia, in Europa e negli Usa

A causa di un ricorso eccessivo da parte della magistratura italiana allo strumento delle intercettazioni telefoniche si è assistito a violazioni costanti e reiterate della privacy delle persone non implicate nelle indagini.

Big Brothers Watch e altri contro il Regno Unito

Con la sentenza ,

Depositata nel 2018, la Corte europea dei diritti dell'uomo ha condannato il Regno Unito per il sistema di intercettazioni di massa disposto dalle autorità britanniche e svelato da Edward Snowden. Il Regno Unito ha violato l'articolo 10 della Convenzione europea dei diritti dell'uomo, pertanto deve essere assicurata la supervisione di un organo indipendente competente per la selezione delle intercettazioni e per il processo di ricerca.

Sotto il profilo del diritto alla libertà di espressione, la Corte ha stabilito che le autorità nazionali non hanno adottato alcuna misura per tutelare il diritto alla confidenzialità delle fonti dei giornalisti.

La Corte europea dei diritti dell'uomo, con la sentenza Seferi Yilmaz contro Turchia, ha stabilito che è legittimo pubblicare le trascrizioni di intercettazioni telefoniche se la notizia è di interesse per la collettività.

Nonostante la protezione della libertà di stampa sia uno dei

Valori giuridici fondamentali, la sanzione per i giornalisti che captano notizie utilizzando strumenti radiofonici in grado di accedere alle frequenze riservate alle forze dell'ordine è giusta. Importante per la giurisprudenza in materia di intercettazioni una sentenza della Corte di Cassazione, la 27100 del 2015, che ha giudicato illecita l'attivazione della fotocamera del telefono dell'indagato mediante un software spia immessovi dagli inquirenti e quindi inutilizzabili i dati raccolti attraverso intercettazioni condotte con quella tecnica. La procura di Roma e quella di Torino sono intervenute in materia di utilizzo e pubblicazione delle intercettazioni con due circolari che dettano alcuni principi mirati a contemperare il diritto alla difesa, diritto all'informazione e diritto alla privacy: La procura di Roma ha delimitato il campo delle registrazioni, ciò al fine di evitare sconfinamenti e usi impropri delle conversazioni di persone non indagate.

oestranee ai procedimenti penali. Tutto ciò che non è strettamente funzionale all'indagine in corso deve essere trattato con estrema cautela al fine di non violare la privacy delle persone. La procura di Roma ha anche disposto nuove regole per il rilascio agli avvocati dei file audio con le registrazioni integrali, cioè tutte le conversazioni, al fine di bilanciare riservatezza delle parti coinvolte e diritto alla difesa degli imputati; L'approccio al problema da parte della procura di Torino appare analogo. Per tutelare maggiormente la privacy degli imputati è previsto l'obbligo per i PM di stralciare dai fascicoli tutte le conversazioni non rilevanti e per di più relative a dati sensibili. Al termine delle indagini preliminari il PM deve inviare un altro avviso in cui si elencano gli estremi delle telefonate di cui si vuole chiedere la distruzione che sarà poi ordinata dal giudice. I legali possono ascoltare le conversazioni in

procura ed eventualmente chiedere al giudice di non distruggere quelle che potrebbero tornare utili alla difesa. Le intercettazioni legittime disposte dall'autorità giudiziaria possono avere un diverso epilogo se vengono inserite negli atti giudiziari e diventano pubbliche, a quel punto i giornali si sentono autorizzati a divulgarle. C'è anche il caso in cui esse fanno parte del fascicolo processuale ma non sono nella disponibilità delle parti, in quel caso dovrebbero rimanere segrete e non uscire sui giornali, ma spesso i giornalisti le pubblicano senza rivelarne la fonte. C'è poi un terzo caso: non essendo trascritte, le intercettazioni possono essere note solo agli inquirenti, la loro divulgazione è molto rara e costituirebbe un grave reato anche per il giornalista perché ne sarebbe venuto in possesso in modo illegale. Ma se talune intercettazioni telefoniche attinte da un fascicolo e coperte da segreto finiscono sugli organi di stampa.

La responsabilità è dello Stato che non adotta misure per garantire la segretezza dei fascicoli. Questo lo ha stabilito la Corte europea dei diritti dell'uomo nella sentenza del 3 Febbraio 2014.

Le intercettazioni illegali non sono coperte dal diritto di cronaca e dunque non vanno pubblicate. La legge 20 novembre 2006 numero 281 prevede che il Pubblico Ministero disponga la custodia dei documenti, dei supporti e degli atti concernenti dati e contenuti di conversazioni o comunicazioni relativi al traffico telefonico e telematico, illegalmente formati e acquisiti.

Secondo l'articolo 4 della legge 20 novembre 2006 n.281 a titolo di riparazione può essere richiesta all'autore della pubblicazione, al direttore responsabile e all'editore una somma di denaro determinata in ragione di 50 centesimi per ogni copia stampata ovvero da 50.000 a 1.000.000 di euro secondo l'entità del bacino di utenza ove la diffusione sia avvenuta con mezzo radiofonico.

televisivo o telematico. L'entità dellariparazione non può essere inferiore a 10.000 €. È entrata in vigore a gennaio 2018 lariforma della disciplina dell'intercettazione che punta a instaurare un giustoequilibrio tra la segretezza della corrispondenza e il diritto all'informazione. Leprincipali novità del decreto legislativo numero 216 del 29 dicembre 2017:

  • Viene introdotto il reato di diffusione di riprese e registrazioni di comunicazioni fraudolente, la norma punisce con la reclusione fino a quattro anni chiunque, al fine di recare danno all'altrui reputazione o immagine, diffonde con qualsiasi mezzo riprese audio o video;
  • Viene maggiormente tutelata la riservatezza nelle comunicazioni tra avvocato difensore e assistito;
  • Viene introdotto il divieto di trascrizione delle comunicazioni o conversazioni ritenute irrilevanti per le indagini;
  • Viene stabilita una nuova disciplina del deposito degli atti riguardanti le
intercettazioni e la selezione del materiale raccolto con l'introduzione di una procedura in due fasi:

  1. Il deposito delle conversazioni e delle comunicazioni;
  2. L'acquisizione di quelle rilevanti e utilizzabili e il contestuale stralcio.

trojan horse, Viene introdotta una nuova disciplina sui ovvero intercettazioni di comunicazioni o conversazioni mediante immissione di captatori informatici in dispositivi elettronici portatili;

Vengono semplificate le condizioni per l'impiego delle intercettazioni, delle conversazioni e delle comunicazioni telefoniche e telematiche nei procedimenti per i più gravi reati dei pubblici ufficiali contro la pubblica amministrazione;

Sale da 5 a 10 giorni il termine temporale attribuito alle difese per l'esame del materiale intercettato una volta che questo sia stato depositato, prevedendo anche una prorogabilità dei termini in ragione della quantità del materiale investigativo raccolto e della sua

complessità;

Viene introdotta l'anticipazione del rilascio di copia dei verbali di trascrizione sommaria.

La Cassazione stabilì che il numero di cellulare è un dato sensibile e che pubblicarlo su internet è reato.

In un'altra sentenza la Corte europea dei diritti dell'uomo condanna la Francia per violazione della libertà di espressione. La questione concerneva il caso di due giornalisti francesi condannati nel loro paese per la pubblicazione nel '96 di un libro nel quale si raccontava di un sistema illegale di intercettazione ideato dagli alti vertici della Presidenza della Repubblica Francese. Erano stati pubblicati in quel volume non solo ampi stralci di dichiarazioni al giudice istruttore e brogliacci delle intercettazioni, ma anche gli elenchi delle oltre 2000 persone sottoposte ai controlli telefonici.

Il tribunale di Parigi aveva condannato gli autori perché quella documentazione era coperta dal segreto istruttorio.

Corte europea investita del caso per il ricorso presentato dai due.
Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
150 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/09 Istituzioni di diritto pubblico

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ilaria000 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto europeo dell'informazione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Razzante Ruben.