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La libertà d'espressione in ambito europeo
Sì. d'espressione? Seconda condizione: • questa restrizione della libertà d'espressione persegue uno Sì, scopo legittimo tra quelli indicati nel paragrafo 3 dell'art. 3? persegue lo scopo di tutelare i diritti degli ebrei e di arginare l'antisemitismo. Terza condizione: • si tratta di una misura necessaria? Esistono misure alternative e meno invasive per ridurre la libertà d'espressione? In questo caso, il Comitato ritiene necessaria, che la restrizione sia senza però spiegarne le motivazioni. Non Il Comitato conclude che, a suo giudizio, la Francia ha violato l'art. 19 del Patto. Il Comitato non ha fatto un esame della bontà della legge Gayssot, ma ha valutato il caso specifico e l'eventuale violazione dell'art. 19 del Patto da parte della Francia. Non è possibile ricorrere al Comitato per chiedere di valutare una legge. QUATTRO La libertà d'espressione in ambito europeo A livelloregionale europeo, ci sono tre organizzazioni internazionali che si occupano, trale varie cose, anche di diritto alla libertà d'espressione:
- OSCE
- Consiglio d'Europa
- Unione Europea
Più un continente garantisce il diritto alla libertà d'espressione (come altri diritti), più è facile che quello sia un posto sicuro in cui vivere.
- Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (OSCE)
È stata creata nel corso degli anni Novanta. Prima c'era la CSCE (Conferenza per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa), che non era un'organizzazione ma era una conferenza che si teneva ogni anno in una città europea diversa. A queste conferenze internazionali partecipavano i Capi di Stato.
Dell'OSCE fanno parte naturalmente i Paesi europei, ma anche i Paesi europei che hanno interesse nella sicurezza dell'Europa (es. Stati Uniti).
L'OSCE si occupa della tutela del diritto della libertà d'espressione.
libertà d'espressione controllando in che modo questo diritto è rispettato. Se ci sono situazioni d'allarme, l'OSCE interviene per prevenire guerre o situazioni di rischio. Rappresentante per A occuparsi in particolare della libertà d'espressione nell'OSCE è il la libertà dei media, che è un esperto che si occupa della libertà d'espressione dal punto di vista della libertà dei media. Se in un Paese non è rispettata la libertà dei media, è un campanello d'allarme che significa che non è rispettata la libertà d'espressione.
Compiti del Rappresentante per la libertà dei media:
- Interventi di risposta rapida a situazioni di preallarme (es. giornalisti uccisi, leggi che impattano la libertà dei media)
- Consulenze giuridiche: se in uno Stato, ad esempio, è in corso l'esame di una nuova legge in materia di pluralismo o libertà giornalistica,
Il Consiglio d'Europa persegue i suoi obiettivi attraverso la cooperazione tra gli Stati e l'adozione di atti di natura vincolante (gli atti del Consiglio d'Europa non possono essere vincolanti), con cui possono:
- Fare delle raccomandazioni agli Stati, affinché adottino dei comportamenti più rispettosi degli standard internazionali (atti diretti raccomandatori nei confronti di uno o più Stati).
- Adottare atti volti a chiarire lo standard e il contenuto di alcuni diritti umani.
Quindi, le strategie con cui il Consiglio d'Europa persegue i suoi obiettivi sono:
- Adozione di atti raccomandatori o volti a chiarire il contenuto di alcuni diritti umani.
- Predisposizione di convenzioni e trattati internazionali sul tema dei diritti umani, della democrazia e dello stato di diritto. Il Consiglio d'Europa redispone questi trattati, ma non può obbligare gli Stati a ratificarli. Fino ad ora, sono stati predisposti più di 200 trattati.
Democrazia: tutti i cittadini di uno Stato hanno diritto al voto. Gli ostacoli al raggiungimento di una vera democrazia sono tanti. Proprio per questo, questi organi cercano di chiarire sempre di più il concetto di democrazia.
I. Gli organi del Consiglio d'Europa
Assemblea parlamentare: è composta da parlamentari degli Stati membri. Ciascun Parlamento designa un certo numero di parlamentari che vengono delegati a rappresentare quel Parlamento in seno all'Assemblea parlamentare.
Questo è l'unico organo composto da parlamentari. Nessun'altra organizzazione ha un organo parlamentare (a parte il Parlamento Europeo). È stato creato un organo di questo tipo perché l'Assemblea parlamentare rappresenta direttamente i cittadini degli Stati membri.
L'Assemblea parlamentare adotta atti di soft law, ovvero attiraccomandatori. Il Comitato dei Ministri è composto dai Ministri degli Esteri degli Stati membri, quindi da 47 Ministri degli Esteri. Rappresenta l'interesse dei poteri esecutivi (governi) degli Stati membri. Anche questo organo adotta atti di soft law. Si occupa delle stesse questioni dell'Assemblea parlamentare e ha gli stessi poteri. Spesso adottano atti sugli stessi temi, a volte anche a distanza di pochi mesi. L'unica differenza è il punto di vista: - Assemblea parlamentare: rappresenta i cittadini - Comitato dei Ministri: rappresenta i poteri esecutivi Entrambi gli organi votano a maggioranza: non è richiesta l'unanimità. Commissario per i diritti umani. È una persona, scelta da Assemblea parlamentare e Comitato dei Ministri, che cambia ogni tot anni e che adotta atti di soft law (non vincolanti, esattamente come per l'Assemblea parlamentare e il Comitato dei Ministri) rivolti a più Stati o a un singolo.
Stato, oppure atti volti a chiarire il contenuto di alcune norme sui diritti umani, sulla democrazia o sulla tutela dello stato di diritto. È un organo individuale, composto da un individuo imparziale e indipendente rispetto agli Stati. Nonostante faccia le stesse cose dell'Assemblea parlamentare e del Comitato dei Ministri, non è una replica, perché ha un punto di vista diverso.
Assemblea parlamentare e Comitato dei Ministri agiscono secondo logiche politiche. Il loro obiettivo non sempre è veramente la tutela dei diritti umani, della democrazia o dello stato di diritto.
Il Commissario per i diritti umani è un esperto che si basa su un giudizio tecnico, e che quindi è indipendente da logiche politiche. Dal Commissario ci si aspetta maggiore schiettezza.
Steering Committee on Media and Information Society è un organo di Stati, un forum di collaborazione tra stati sui temi dei media e della società dell'informazione, che si riunisce,
ad esempio, su richiesta di uno Stato che voglia adottare un provvedimento che vada a impattare sulla società dell'informazione e dei media. Ci si chiarisce con gli altri Stati sul concetto di libertà dei media e società dell'informazione. È un modo per fare sì che gli Stati si approccino ai problemi in modi simili e uniformi. Si cerca di armonizzare le legislazioni interne degli Stati. 3. La Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo (CEDU) è stata firmata nel 1950 ed è entrata in vigore nel 1953. Tutti i 47 Stati del Consiglio d'Europa hanno ratificato la CEDU (condizione necessaria per entrare nel Consiglio). È un vincolante prima generazione, atto che tutela i diritti di ovvero quelli civili e politici. Spesso le norme della CEDU sono più precise e dettagliate di quelle del Patto internazionale sui diritti civili e politici. Art. 10 - Diritto alla libertà d'espressione 1. Ogni1. Ogni persona ha diritto alla libertà d'espressione. Tale diritto include la libertà d'opinione e la libertà di ricevere o di comunicare informazioni o idee senza che vi possa essere ingerenza da parte delle autorità pubbliche e senza considerazioni di frontiera. Il presente articolo non impedisce agli Stati di sottoporre a un regime di autorizzazione le imprese di radiodiffusione, di cinema o di televisione.
2. L'esercizio di queste libertà, poiché comporta doveri e responsabilità, può essere sottoposto alle formalità, condizioni, restrizioni o sanzioni che sono previste dalla legge e che costituiscono misure necessarie, in una società democratica, per la sicurezza nazionale, per l'integrità territoriale o per la pubblica sicurezza, per la difesa dell'ordine e per la prevenzione dei reati, per la protezione della salute o della morale, per la protezione della reputazione o dei diritti altrui.
Per impedire la divulgazione di informazioni riservate o per garantire l'autorità e l'imparzialità del potere giudiziario.
Paragrafo 1: manca la dimensione dinamica (cercare informazioni). Ci sono solo la dimensione passiva e quella attiva. Riconoscere il diritto di cercare informazioni implica trasparenza il dovere di da parte degli Stati. Il dovere di trasparenza negli anni '50 non era presente in tutti gli Stati membri del Consiglio d'Europa. Quindi, non volevano riconoscere il dovere di trasparenza nei processi decisionali. Ora la società si è evoluta, e ogni Stato ha il dovere di trasparenza. La dimensione dinamica, anche se non è espressamente prevista, è da ritenersi implicitamente inclusa nell'art. 10. In più, questo articolo non fa riferimento ai mezzi (al contrario dell'art. 19 del Patto internazionale sui diritti civili e politici).