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TORNIAMO AL RUOLO STORICO DEL FMI
Le scelte di policy, pur giustificate da premesse teoriche, sono dettate da esigenze politiche: la guerra fredda prima, la difesa del dollaro come valuta di riferimento poi. Dalla fine degli anni '70, gli Stati Uniti hanno l'obiettivo di fondo di difendere la stabilità del dollaro per continuare ad attrarre capitali dall'estero. La liberalizzazione dei movimenti di capitale è funzionale a questo obiettivo.
Quando crolla l'URSS, la globalizzazione diviene davvero mondiale con effetti sul potere politico nelle società e sulla distribuzione della ricchezza. L'integrazione dei paesi dell'Est dell'URSS non aveva firmato a Bretton Woods perché gli obiettivi erano in contrasto con quelli dei russi. L'Unione Sovietica quindi non firma BW e nel '49, per risposta, creò il COMECON, di mutua assistenza dei paesi dell'Est (No Jugoslavia, che era del FMI). Il COMECON è un patto di assistenza.
L'unico paese dell'Est che non fa parte del COMECON ma fa parte del FMI era l'ex Jugoslavia perché aveva un'ideologia che guardava più a occidente. Pagina 57 I paesi dell'Est perseguirono un crescente isolamento economico che crea un calo di produttività in tutti i settori: prima in agricoltura e poi in industria. La crescita scese dal 6% degli anni 50 al 1-2% degli anni 80 e la situazione divenne insostenibile. Gorbacev era l'ultimo segretario generale del Partito Comunista dell'Unione Sovietica dal 1985 al 1991 e dice che bisogna gestire la situazione attraverso riforme e trasparenza. Quando si accorgono di questa tentano un colpo di stato che fallisce e Gorbacev quindi torna a Mosca. Il sistema economico crolla e si tratta di far funzionare il mercato in paesi senza istituzioni adatte e senza un sistema di prezzi: le difficoltà sono state sottostimate. Si mettono all'asta i beni pubblici e si fa razionamento dei beni.pubblici (oligarchia dei beni pubblici). L'inflazione arriva alle stelle, la produzione crollo vertiginosamente e vi furono aiuti appositi ma furono poca cosa rispetto ai problemi sociali, e le privatizzazioni vennero fatte privilegiando le oligarchie presenti. Alcuni paesi Alcuni aspetti positivi della globalizzazione riuscirono come le repubbliche baltiche riuscirono riprendersi perché erano i più vicini all'occidente. Il FMI si è visto ad affrontare una situazione mai vista prima: dall'oggi al domani migliaia di persone si sono visti passare da un'economia pianificata a un'economia di mercato.
GLOBALIZZAZIONE ECONOMICA E FINANZIARIA Eccetto l'Africa sub-sahariana c'è un declino enorme della povertà ovunque vi sia stato un sviluppo economico. Questo aiuta a vedere come nel corso del tempo le economie si sono sviluppate in vario modo (l'Europa si è sviluppata con fondi che provenivano dagli stati, economie del sud
Estasiatico don FDI, ecc.). Ci sono molto modi con cui un'encomiasi può sviluppare interdipendenza finanziaria che genera rischio sistemico.
INTERDIPENDENZA TRA BANCHE CHE GENERA RISCHIO SISTEMICO
Qui vediamo come il mondo finanziario è sempre più interconnesso. L'immagine rappresenta le relazioni iconiche e creditizie che esistono fra vari gruppi finanziari di grande rilevanza.
Se crolla un'istituzione finanziaria si creano degli effetti a cascata sugli altri. Quando si parla di crisi del sistema finanziario non si parla della crisi di una sola banca, ma del fatto che un'istituzione finanziaria può andare in crisi poi a catena vanno in crisi anche tutte le altre che sono legate.
Quando nel 2007-2008 cominciavano fallire alcune istituzioni, solo alcune vennero salvate sotto la frase "too big to fail". Ci sono però altre misure da tenere in considerazione, altre alla dimensione, come il fatto che se un'istituzione è...
58molto interconnessa cade, a cascata crollano anche tutte quelle legate. Ogni impresa finanziaria può avere un rischio di fallimento che può portare alle grandi crisi. Più il sistema è interconnesso, più è sottoposto alla possibilità di un rischio di sistema e quindi di un fallimento generalizzato.
Guardando le connessioni fra i paesi si nota un core di paesi molto connessi fra di loro: i paesi dell'Unione Europea sono molto connessi con gli Stati Uniti, con il Giappone, Canada, ecc. C'è un core di paesi molto connessi fra di loro e poi ci sono altri paesi collegati a questo core. Se va in crisi un paese centrale si porta dietro tutti i paesi collegati a lui nasce un grosso problema. Se va in crisi un paese periferico non è un grande problema.
La crisi del 2007-2008 è stata così grande perché sono andati in crisi i sistemi finanziari dei paesi che sono molto interconnessi fra di loro e con il resto del mondo.
Sono andate in crisi le economie centrali. La Cina è poco connessa: l'hub finanziario della Cina è sempre stato Hong Kong e poi Singapore. Si deve pensare all'area Cinese come tutta l'area di influenza cinese. La Cina è una super potenza regionale perché tutto quello che accade in quella zona è collegato alla Cina. Da un punto di vista finanziario la Cina nel 2007 era meno connessa finanziariamente con i paesi occidentali e quindi non ha avuto un impatto finanziario così forte sulla crisi come altri paesi. Anche l'Italia non ha un network di istituzioni finanziarie estremamente connesso con il mondo. Questo ha fatto sì che l'Italia immediatamente non fosse esposta al fallimento di grosse istituzioni finanziarie, come è avvenuto in altri paesi. L'Italia ha avuto il grosso della crisi successivamente, quando il debito è diventato rilevante. FMI COME PRESTATORE DI ULTIMA ISTANZA Il FMI ha dovuto cercare di prestare.soldi ai paesi che erano in crisi. Prestando così tanti soldi il FMI si deve preoccupare che i soldi tornino indietro. A volte il FMI era (per l'automa non è più così) l'unico strumento per aiutare stati che altrimenti sarebbero falliti. Spesso il FMI ha dovuto operare prestando soldi paesi insolventi e illiquidi. Se io continuo chiedere aiuto sono insolvente. Si è posto il grosso problema: il FMI può essere un prestatore di ultima istanza? È un'istituzione che quando un paese è in grossa difficoltà finanziaria garantisce per quel paese: è la persona che presta soldi se quel paese dovesse fallire. Per statuto il FMI non poteva fare questa cosa, ma l'ha fatta perché non c'era alternativa. Il FMI si trova quindi a essere un prestatore di ultima istanza. Questo è vietato allo statuto perché si perdono soldi. Il FMI non è un ente caritatevole che regala soldi. Storicamenteerano le banche centrali a fare da prestatori di ultima istanza. Le banche centrali erano banche legate a enti territoriali, cioè gli stati. Potevano emettere moneta e garantire sia per la moneta sia per i debiti emessi dagli stati. Che cosa ha fatto a lungo la banca centrale italiana? Il governo lungo faceva spesa pubblica. Se facciamo spesa pubblica sopra le nostre capacità avremo un deficit di bilancio. Il debito pubblico è lo stock di debito accumulato e ogni anno c'è un deficit se paghiamo più di quello che abbiamo. Qualcuno dovrà quindi prestarci i soldi. Pagina 59 Fino agli anni Ottanta che meccanismo perverso esisteva in Italia? Il governo emetteva debito pubblico e titoli di debito pubblico che formalmente veniva messo sul mercato. I titoli di debito pubblico a scadenza rendono 100, ogni anno danno una cedola, ma è il mercato a decidere il prezzo di partenza; all'epoca però era lo stato che decideva il prezzo iniziale eCiò che non veniva acquistato dal mercato veniva acquistato dalla banca d'Italia. Il governo faceva debito pubblico, non aveva il segnale dal mercato che ne stava facendo troppo perché non era il mercato a fare il prezzo, ma era lo stato a decidere a che prezzo venderlo. La banca centrale finanziava e comprava debito pubblico ed emetteva quindi moneta. Il governo emetteva tutto il debito che voleva e non aveva incentivo a ridurlo, quando la banca centrale compra titoli di debito e emette moneta quindi si creava inflazione. Negli anni Ottanta quindi l'inflazione era enorme. A un certo punto, per aderire ai trattati Europei internazionali, si decise che questo meccanismo doveva essere rotto, divorzio fra il mistero del tesoro e la banca d'Italia. La banca d'Italia diventa autonoma non deve più sottostare a comprare il debito italiano. Questo giova al governo perché si va sul mercato. Questo meccanismo creava una forte distorsione.
la banca d'Italia era prestatore di ultima istanza per il governo italiano: continuava a dare denaro all'Italia. Normalmente questa cosa non si può fare. Se si emette più moneta del tasso di crescita dell'economia i prezzi aumentano. Se raddoppia la quantità di moneta raddoppiano i prezzi. Le banche centrali hanno due obiettivi legati a: - All'inflazione: inflation targeting. Voglio che l'inflazione sia tot - Alla disoccupazione: unemployment targeting. Voglio determinare dei livelli di occupazione Questi obiettivi tendenzialmente sono contrastanti perché quando aumenta l'inflazione aumenta la disoccupazione e quando diminuisce l'inflazione diminuisce la disoccupazione. Tutte le banche centrali hanno entrambi gli obiettivi eccetto la banca centrale europea. La BCE ha un obiettivo solo sull'inflazione. Storicamente la banca tedesca è una delle banche che più ha contribuito alla creazione della BCE e i tedeschi hannosempre avuto un'enorme paura dell'inflazione perché si ricordano degli anni Trenta. I tedeschi hanno fatto in modo che la BCE avesse come unico obiettivo l'inflazione. Questo ha aspetti sia positivi che negativi perché si potrebbe avere una Banca Centrale che pensa all'inflazione perché il governo pensa all'occupazione. Cooperano seppur indipendenti. In Europa però hanno avuto un'integrazione monetaria senza avere un'integrazione politica che andasse di pari passo. La banca centrale pensa quindi all'inflazione, ma non abbiamo un governo politico unitario che pensa all'occupazione. Questo ha creato problemi perché nella crisi la BCE ha dovuto in qualche modo pensare anche all'occupazione andando anche contro al proprio statuto. La BCE non dovrebbe essere un prestatore di ultima istanza. Abbiamo istituito finanziari che non potrebbero fare cose per statuto, però quando si scontrano con i dati difatto sono portati a fraquelle c