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GERMANIA

In Germania le chiese sono enti pubblici, seguendo un'antica tradizione giuridica, dove bisogna dichiarare la propria confessione religiosa al fine di pagare la tassa ecclesiastica. Per Cardia questo sistema di finanziamento viola la libertà di religione, perché costringe a dichiarare la propria fede, inoltre non c'è modo di evitare il pagamento di questa tassa, se non dichiarando di non farne parte. Ma in questo caso, oltre ad essere un'altra violazione della libertà religiosa, inoltre costringe ad abbandonare quella confessione con un atto pubblico.

Diversa è la scelta dell'8 per mille che avviene in Italia, dove innanzitutto non è obbligatoria la scelta e se questa avviene, non significa dichiarare la propria fede, ma solo a quale confessione religiosa vogliamo sia devoluta la nostra percentuale di imposta sul reddito.

Alcuni Länder (Bundesländer o stati federali) del sud a maggioranza cattolica, hanno

Sottoscritto un concordato con la Chiesa cattolica. RUSSIA Ha un registro per le confessioni religiose con un criterio simile a quello applicato in Portogallo, ma con un limite diverso: per l'iscrizione, le religioni devono essere presenti in Russia da almeno 50 anni alla data del 2003 (anno di entrata in vigore della legge), cioè dal 1953 anno in cui, con la morte di Stalin, finisce la sua dittatura e inizia la libertà di religione fino a quell'anno soppressa. Il limite dei 50 anni fa sì che tutte le religioni arrivate in Russia dopo il crollo del muro di Berlino e la fine del comunismo nel 1990, non possono iscriversi nel registro. Per questa ragione, la chiesa di Scientology ha fatto ricorso alla Corte Europea dei diritto dell'uomo perché non poteva iscriversi nel registro delle confessioni religiose della Russia, fondamentale per svolgere attività e aprire luoghi di culto, eccetera. La Corte Europea, con la sentenza del 28/10/2004, ha accolto le

Le motivazioni di Scientology, adducendo che il rifiuto all'iscrizione nel registro violava la libertà religiosa, di espressione e associazione e chiedeva alla Russia di iscrivere Scientology nel registro.

La Corte Europea, con la sentenza del 27 marzo 2002 n. 45701/99, nella causa tra la Chiesa contro la Moldovia, a seguito del rifiuto dell'iscrizione nel registro metropolitana di Bessarabia.

Dal 1933 al 1968 Oliveira Salazar stabilisce una dittatura e governa secondo la costituzione del 1933 che instaura lo Stato nuovo corporativo e nazionalista. Negli anni 1968-1974 il suo successore, il presidente M. Caetano, combatte le rivolte in Guinea, Mozambico e Angola. Nel 1974 una giunta, guidata dal generale Spinola, prende il potere e inaugura la rivoluzione dei garofani. L'anno successivo il Consiglio nazionale della rivoluzione avvia un programma di ispirazione socialista. Le antiche colonie portoghesi ottengono l'indipendenza (Guinea-Bissao, Capo Verde, Mozambico, Angola, ecc.).

Timor est e Macao torna alla Cina nel 1999). Il passaggio alla democrazia è avvenuto con il governo del socialista Mario Soares, vincitore delle elezione del 1976. La quasi totalità della popolazione moldava (circa 5 milioni di abitanti) è ortodossa. I fedeli che si riconoscono nella giurisdizione del Patriarcato di Romania sono circa 2 milioni. Un contenzioso giurisdizionale oppone Mosca a Bucarest. Nel 1993 il Patriarcato di Romania decise il ristabilimento della propria giurisdizione in Bucovina (inclusa nella Metropolia di Moldavia e Bucovina) e in Bessarabia (l'attuale stato indipendente di Moldavia che venne a costituire l'attuale Metropolia di Bessarabia). Il Patriarcato di Mosca non riconosce tali giurisdizioni e continua a mantenere le proprie. Quindi la chiesa Metropolitana di Bessarabia è autocefala (lo status di una chiesa il cui capo non riconosce alcuna autorità religiosa al di sopra di sé) rispetto alla chiesa ortodossa.con a capo il Patriarca di Mosca. La Moldavia (o Moldova), è un piccolo Stato dell'Europa racchiuso tra la Romania e l'Ucraina. Ha circa 4.300.000 abitanti di cui circa un milione vive all'estero. Già Repubblica Socialista Sovietica facente parte dell'Unione Sovietica, è indipendente dal 1991. La capitale è la città di Chişinău (717.900 abitanti nel 2006). Il nome italiano di questo paese, di tradizione latina, è Moldavia. Tale nome però appare molto simile alla denominazione delle confessioni religiose, ha condannato la Moldovia e ha dichiarato che il mancato riconoscimento della Chiesa metropolitana di Bessarabia si traduce in una violazione del principio di non discriminazione e di libertà religiosa. LA BULGARIA La Commissione Europea si è occupata della Bulgaria, con la pronuncia 2 giugno 1997.

nella causa contro la Congregazione cristiana dei Testimoni di Geova, a seguito del rifiuto dell'iscrizione nel registro delle confessioni religiose.

La Commissione Europea dei diritti dell'uomo condanna la Bulgaria in quanto dallo statuto della Congregazione cristiana dei Testimoni di Geova si evince che è una confessione religiosa e quindi la mancata iscrizione nel registro è una violazione della libertà religiosa.

La Corte Europea si occupa di un altro caso con la sentenza 19 maggio 2004, n. 39015/97 nella causa dei coniugi Lotter and Lotter contro la Bulgaria. Questa è una coppia di origine inglese che arriva in Bulgaria con un permesso di soggiorno per fare proselitismo per i Testimoni di Geova, ma al termine del permesso le autorità bulgare non lo rinnovano perché affermano che sono persone non gradite in quanto diffondono un credo religioso pericoloso e non condivisibile.

In attesa della sentenza la Bulgaria riconosce la Congregazione

cristiana dei Testimoni di Geova e quindi la sentenza diviene il frutto di una transazione tra le parti, ma resta interessante al fine di dimostrare l'importanza del riconoscimento dello Stato al fine di garantire la libertà religiosa. FRANCIA In Francia, il separatismo è contrario alla Chiesa perché nasce come reazione alla presenza ingombrante della Chiesa cattolica, con il desiderio di rendere autonomo lo Stato dall'influenza della Chiesa, istituzione ricca, che godeva di molti privilegi e influenzava la vita politica francese. Nel 1791 è stata emanata la laicizzazione dello stato francese. Nel 1801 Napoleone stipula un concordato con la Chiesa che è rimasto in vigore fino al 1905 e permane in vigore per l'Alsazia e la Lorena, regioni francesi ex tedesche. Nel 1905, quando venne promulgata la legge di separazione, si affermò che essa instaurava una legge di combattimento contro, non tanto la religione in generale, quanto la Chiesa in particolare.
Con questa legge la Francia diventa uno stato laico e successivamente si passerà da una laicità di combattimento ad una di collaborazione.
La commissione Stasi affronta il principio di laicità dove emerge che lo Stato è separatista. Quando parliamo di laicità dello Stato, facciamo riferimento alla Francia perché la costituzione francese è l'unica costituzione occidentale che ha una norma sul principio di laicità. L'art. 2 della costituzione afferma che la Francia è una repubblica indivisibile, laica, democratica e sociale ed assicura l'uguaglianza di tutti i cittadini dinnanzi alla legge senza distinzione di origine, di razza, o di religione e rispetta tutte le credenze. Ne consegue che la Francia è uno stato separatista, per la netta separazione tra l'ordinamento dello Stato e la Chiesa, ma anche laico in riferimento a quanto detta la sua Costituzione. Per la legge fondamentale la Francia

è uno stato laico che rispetta tutte lecredenze, un termine diverso da religione o confessione, che sta ad indicare non solo leorganizzazioni stabili a carattere religioso, ma anche le organizzazioni a carattere filosofico, gliagnostici, gli atei, i non credenti ecc.

In Francia si è posto il problema di ridefinire il concetto di laicità, in relazione alla questione dellestudentesse islamiche allontanate dalla scuola perchè portavano il velo, una diatriba che si protraevada una ventina di anni e con alterne vicende giurisprudenziali.

Fino al 2001, l’orientamento giurisprudenziale è stato di reintegrare le studentesse allontanante daidirigenti scolastici, perché i tribunali francesi ritenevano che quando la presenza di un simboloreligioso non crea problemi di ordine pubblico, cioè non è vissuto in maniera vendicativa oaggressiva nei confronti degli altri studenti, non viola il principio di separazione.russa, e per questo i

Moldavi preferiscono vedere usato il nome Moldova, in lingua indigena. Ciò ha fatto sì che oggi in italiano sono in uso entrambe le denominazioni. 23tÑÑâÇà| w| Z|ÉätÇÇ| ZxÇà|Äx Dopo l'11 settembre 2001, la presenza islamica non è vista più innocua e si modifica la giurisprudenza sul velo indossato dalle studentesse che interpreta la questione come un modo per avallare la discriminazione che l'islam attua nei confronti delle donne. In relazione al ripetersi di questi casi, nel 2004, il Presidente della Repubblica nomina una commissione indipendente per studiare se l'uso del velo nelle scuole e nei luoghi pubblici sia in contrasto o meno con il principio di laicità. Questa commissione ascolta le organizzazioni islamiche, nelle quali alcune donne hanno dichiarato che il velo spesso è imposto e quindi hanno chiesto di non indossarlo affinché la scuola.

Diventi uno spazio di libertà, mentre altre vogliono portarlo per affermare meglio la loro identità islamica, perfino contro la volontà delle madri che vivono come una conquista la possibilità di non portarlo.

Al termine dei lavori, la Commissione elabora un documento e sulla base di questo viene varata una legge che proibisce qualsiasi simbolo religioso individuale nei luoghi pubblici (scuole, tribunali, uffici, eccetera) come foulard, cappellini, crocifissi. Sono ammessi solo quelli non ostensibili, ad esempio una croce al collo piccola è consentita, ma se è grossa è vietato. Il criterio di legalità dell'oggetto religioso legato alle dimensioni, è stato motivo di critiche di questa legge.

In questa occasione si è affermato che il principio di laicità comporta una duplice esigenza: la neutralità dello Stato, da una parte, e la protezione della libertà di coscienza, dall'altra, in

che si verifica in molti altri paesi, dove la religione può avere un ruolo più influente nella sfera pubblica. La laicità è un principio fondamentale della democrazia francese e si basa sull'idea che lo Stato debba essere neutrale e non favorire alcuna religione o posizione religiosa. Questo significa che il governo francese non può interferire con le pratiche religiose dei cittadini, ma allo stesso tempo non può promuovere o privilegiare alcuna religione. La laicità è stata introdotta in Francia nel XIX secolo e da allora è diventata un pilastro della società francese.
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Publisher
A.A. 2012-2013
32 pagine
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SSD Scienze giuridiche IUS/11 Diritto canonico e diritto ecclesiastico

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Sara F di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto ecclesiastico comparato e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bari o del prof Lo Giacco Maria Luisa.