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Il Primato Pontificio nella Chiesa

Il Primato Pontificio è l'esaltazione del Papa e la sua giurisdizione su tutta la Chiesa, compresa l'Oriente. I documenti che conferiscono poteri al vescovo di Roma sono i seguenti:

  1. 343 D.C. - Concilio di Sardica: si stabilisce che quando un vescovo viene condannato da un concilio provinciale, può fare appello a Roma. Se il Papa decide di confermare la sentenza, diventa irrevocabile; se non la conferma, il concilio provinciale deve riunirsi nuovamente. Nasce così il potere del Papa sopra i vescovi. Questo potere non è accettato dalla Chiesa d'Oriente.
  2. 375 D.C. - Definizione della sede romana: Papa Damaso dichiara che Roma è la sede apostolica per eccellenza, in quanto fondata dall'apostolo Pietro su mandato divino. Inizialmente questa affermazione non viene considerata importante, poiché il Papa aveva scarsa importanza.
  3. Pseudodecreto Gelasiano: si afferma che la Chiesa di Roma è posta al di sopra delle altre Chiese.

Per decisioni conciliari ma per la parola del Signore Salvatore. È il vangelo che ha posto la prima sede a Roma. Questa sede, in quanto non ha "ascendenza divina, né riga che altro di somigliante" (la chiesa di Roma non può sbagliare). Spiega che cos'è la successione petrina e Leone I Magno nel V secolo parla per la prima volta della plenitudo potestatis della chiesa di Roma. I papi sono successori di Pietro ma questa successione è diversa da quella dei vescovi dagli altri apostoli. Essa è infatti diretta, personale e istituzionale, ciò comporta che i poteri di Pietro si trasferiscono per intero al Papa. I poteri di Pietro erano su tutto il concilio ecumenico perché gli erano stati dati da Dio. La successione degli altri vescovi è invece collettiva. Questo mostra l'influenza del diritto romano sulla chiesa.

Affermazione di Gelasio I che estende la visione mondiale del Papato: due poteri principalmente si

Dividono l'impero del mondo la sacra autorità dei pontefici e la potestà imperiale. Poi si dice che l'ufficio dei sacerdoti è più importante perché essi dovranno rendere conto a Dio anche per l'imperatore. Il Papa si eleva allo stesso livello dell'imperatore.

Si dice che il Papa è superiore al concilio e fonda la sua autorità sulla volontà divina. Dopo Niccolò II non ci saranno concili ecumenici perché Roma e Costantinopoli ormai praticamente non si parlavano più. Roma cresceva fino a trattare con i principi barbari, a chiedere aiuto ai principi franchi, a farsi dare un pezzo di territorio base del potere temporale del Papa.

Il culmine nell'800 sarà rappresentato dall'impero carolingio.

Il Sacro Romano Impero

Nell'800 avviene l'incoronazione da parte di Leone X Carlo Magno. Questo ha un duplice significato politico:

sposta l'asse da Oriente all'Europa2. il Papa che prima era solo uno dei più importanti patriarchi ha adesso un referente politico diretto l'imperatore d'Occidente è lontano da Roma e questo rafforza la primazia del Papa che non è succube dell'imperatore. Ma quali sono i rapporti tra Papato e impero? Formalmente si tratta di Cesaropapismo come vediamo da questi due documenti: - che dice che l'elezione del Papa 824 D.C. Costitutum di Lotario doveva avvenire con l'approvazione dell'imperatore - che dice che l'elezione del papato si 962 D.C. Privilegium Octonis perfeziona con l'approvazione dell'imperatore. Bisogna in realtà tener conto di due fattori. Questi sono i secoli bui del papato, perché i papi sono espressione delle lotte intestine tra le famiglie romane; il papato veniva comprato. Roma era in decadenza ed era più facile comandare su questo papato debole. Nonostante questo i papi mantengono ferma la

Dottrina del primato pontificio. Quando finisce l'epoca buia, la chiesa si era espansa nelle parti d'Europa dove il cristianesimo ancora non c'era. Il cristianesimo veniva diffuso anche con le armi. Nei paesi baltici c'era un paganesimo molto arretrato, lì il cristianesimo si estende con una crociata. Il cristianesimo si era espanso identificandosi con la società feudale, ad esempio i vescovi conti erano autorità anche politiche ed economiche. La chiesa diventa una struttura feudale come la società e per questo necessita di una grande riforma che cambi le regole.

Scisma con la chiesa Ortodossa 1054. La chiesa ortodossa non viene considerata un'eresia poiché il contenuto della fede non cambia. Lo scisma rappresenta una separazione giuridica delle istituzioni, non c'è diversità di fede (solo alcune tradizioni sono diversificate). Oggi ad esempio i cattolici, in caso di necessità, possono fare la comunione con un prete ortodosso.

ortodosso (non il viceversa). Ma quali sono i motivi dello scisma:

  1. il non è mai stato accettato dalla chiesa ortodossa il Primato pontificio
  2. nel credo di Nicea e di Calcedonia si diceva che lo spirito santo discende dal padre. In Oriente si comincia a dire che discendeva anche dal figlio e questo divenne un uso comune mai accettato in oriente (unica differenza di fede) fra le chiese.
  3. La chiesa ortodossa ha una concezione territoriale molto forte. A questo punto due legati del Papa vanno a Costantinopoli, leggono la bolla di scomunica papale e la depositano sull'altare di Santa Sofia. In Oriente si fa lo stesso.
  4. Un'altra importante differenza è che i preti ortodossi possono sposarsi mentre i monaci no. La gerarchia ecclesiastica è presa dai monaci, c'è un doppio binario.

Riforma Gregoriana: Roma sente il bisogno di reagire a questo periodo buio. Emergono dunque figure più nobili e più alte di pontefici. La spinta

alla riforma nasce proprio dal attraverso Monastero di Cluny, l'ordine dei cluniacensi (che vengono dai benedettini). Cluny decide di non seguire più la regola benedettina dell'Ora et Labora ma si specializza nella preghiera facendo lavorare gli altri. Nasce dunque un'economia intorno al monastero che arricchisce la zona circostante. Mentre gli altri lavoravano i monaci a) predicavano la riforma della chiesa, b) diffondevano la propria regola in tutta Europa, c) specializzazione nella preghiera. Facevano contratti in cui in cambio di certe prestazioni promettevano di pregare per alcune persone per un certo periodo di tempo (nasce in questo periodo il purgatorio). Cluny fu il monastero interlocutore di tutte le case regnanti di Europa. Essi sono anche gli artefici della liturgia europea. Ad un certo momento essi avevano troppa gente per cui pregare quindi decisero di dedicare un giorno alla preghiera dei defunti (nasce l'usanza del giorno dei morti). Il monastero però

Divenne troppo ricco e questo guasto le buone intenzioni iniziali, così chiese il ripristino della regola benedettina di Bernardo di Chiaravalle. Senza la spinta dei cluniacensi la riforma della chiesa non ci sarebbe stata.

Quali sono i capisaldi della riforma gregoriana ad opera di Gregorio VII:

  1. Celibato dei preti:
  2. Quando si parla di celibato dei preti si fa riferimento ai preti secolari cioè quelli nelle parrocchie, poiché i monaci hanno il celibato come regola in ciascun ordine. Prima della riforma, nonostante la tendenza al celibato ci fosse sempre stata, i preti si potevano sposare. I vescovi però venivano scelti tra i preti non sposati. Con la riforma si stabilisce la regola universale, perché:

    • Per motivi spirituali e morali, l'ascetismo
    • Il prete non sposato può essere sempre a disposizione dei fedeli. La sua vita è per intero al servizio della chiesa e dei fedeli. Il prete sposato può essere solo un prete part-time.

Necessita di un sostentamento per sé e per la sua famiglia. Cambierebbe radicalmente il volto della chiesa. Inoltre, in confessione ci si fiderebbe di meno perché si avrebbe il sospetto che possa parlarne alla moglie. Dedizione totale ai fedeli.

Si porrebbero grossi problemi ereditari. Poiché l'eredità sarebbe costituita dai beni della chiesa e della parrocchia. La regola del celibato dei preti non è di diritto divino ma umano e come tale può essere soggetta a riforma. Infatti, alcuni apostoli erano sposati, alcune chiese cattoliche permettono il celibato dei preti (Chiesa maronita libanese) e se vi sono pastori sposati che si convertono al cristianesimo e vogliono continuare a esercitare la professione, la chiesa dà una particolare dispensa.

2. (classe dirigente) lotta tra la chiesa e le autorità statali che ci tengono ad influenzare le nomine ecclesiastiche, questo perché le autorità ecclesiastiche hanno

Unagrande ascendenza sulla popolazione. Nell'epoca del feudalesimo lenomine erano quasi completamente nelle mani delle autorità civili (imperatore). La riforma stabilì che le nomine dovevano essere fattedalle autorità ecclesiastiche ma in realtà questa battaglia della chiesanon fu mai completamente vinta (es. Concordato di Worms)3. Autonomia del papato rispetto a qualsiasi autorità esterna: (vertice) questa tendenza cominciò con che con dueNiccolo IIdecreti emancipò il Papa dall'imperatore. Affida inoltre la nomina delPapa ai cardinali (che erano i preti collaboratori del Papa a Roma enei dintorni ad es Ostia, Frascati ecc.). I cardinali potevano in origineanche essere laici (chiamati diaconi), oppure erano preti o vescovi. Ilcardinalato è infatti una carica giurisdizionale non sacramentale.Oggi invece tutti i cardinali devono essere vescovi. I decreti diconoinoltre che se la riunione per l'elezione non poteva

Svolgersi a Roma per tumulti essa poteva essere effettuata fuori Roma eleggendo il più degno. Un soggetto eletto con meccanismi differenti rispetto a quelli stabiliti dal decreto è un antipapa. L'elezione del Papa avviene tramite un apposito ceto ecclesiastico e non è più frutto di lotte intestine. Si viene a creare il riunione di cardinali CONCLAVE: libera da influenze esterne. Scompare quasi ogni riferimento al Papa al quale deve soltanto essere data notizia dell'elezione. Finisce ogni forma di Cesaropapismo e vengono disegnate le linee del papato moderno.

VI Lezione Lunedì 15/10/2007

Origini della fase teocratica del papato

La fase teocratica della chiesa dura per circa da 3 secoli Gregorio VII compil

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A.A. 2007-2008
27 pagine
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SSD Scienze giuridiche IUS/11 Diritto canonico e diritto ecclesiastico

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher maozinha di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto ecclesiastico e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi Roma Tre o del prof Cardia C..