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Diritto dell'Unione Europea e diritto interno Pag. 1
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La posizione della Corte costituzionale e quella della Corte di giustizia

Il caso Costa-Enel (1 marzo 1964) prevede una prima sentenza emenata in materia dalla Corte costituzionale nella quale, questa, assume una posizione tradizionale e pervasa dalla concezione dualista dei rapporti fra i due ordinamenti. La reazione della Corte di giustizia non tardò ad arrivare. Nella sentenza resa in via pregiudiziale avanza una concezione monista e unitaria nei rapporti tra diritto comunitario e ordinamenti nazionali, secondo cui quello comunitario si integra nel secondo e prevale in virtù di forza propria e non in seguito a meccanismi di adattamento. Tale per cui il diritto nato dal Trattato non potrebbe trovare un limite in un provvedimento interno senza perdere il proprio carattere comunitario. Davanti a questa presa di posizione, la Corte costituzionale ha cercato di allinearsi alle indicazioni impartite dalla Corte di giustizia. La Corte introduce tuttavia una riserva, mantenuta poi anche.nella giurisprudenza successiva (sentenza 8 giugno 1984 n. 170). Le limitazioni di sovranità consentite dall'art. 11 Cost. non possono comunque comportare per gli organi della CEE un inammissibile potere di violare i principi fondamentali del nostro ordinamento costituzionale o i diritti inalienabili della persona umana. Industrie chimiche. La Corte costituzionale ha precisato il suo pensiero nella pronuncia con riguardo agli atti normativi interni in contrasto con il diritto comunitario. Respinse la soluzione di una declaratoria di nullità della legge interna successiva confliggente, perché il trasferimento di competenza normativa alla Comunità non può comportare una privazione di efficacia di volontà sovrana degli organi legislativi degli SM. Concludendo che l'unica soluzione era sollevare la questione di legittimità costituzionale delle successive norme interne incompatibili con il diritto comunitario per violazione indiretta.dell'art.11 Cost. Così facendo la Corte costituzionale è riuscita a garantire la prevalenza del diritto comunitario anche se la Corte di giustizia non lo riteneva ancora sufficiente. Perché? Per prima cosa la necessità di attendere l'intervento del giudice costituzionale non garantisce la tempestività e l'uniforme applicazione del diritto comunitario. In secondo luogo contraddice il principio della sua diretta applicabilità a prescindere da interventi successivi. NB: Informati sulla sentenza del caso Simmenthal, in cui il Pretore di Susa chiede di dichiarare il ruolo dei giudici nazionali nel garantire ai singoli i diritti loro attribuiti dal diritto comunitario. La Corte di Giustizia afferma che, in caso di forza del principio di preminenza del diritto ipso jure comunitario, le disposizioni comunitarie direttamente applicabili rendono inapplicabile le disposizioni nazionali contrastanti, impedendo la formazione di nuovi atti legislativi nazionali se.

incompatibili con le norme comunitarie.

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Publisher
A.A. 2020-2021
3 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/14 Diritto dell'unione europea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher jessica96 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto dell'Unione Europea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Trento o del prof Borraccetti Marco.