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Speciali – Il Pe ha meno potere rispetto al Consiglio
> Il Consiglio è l’incaricato all’approvazione dell’atto previo parere del PE
> Il PE ha solo potere consultivo, non ha quindi il potere di bloccare l’atto
Procedure non legislative – Producono atti non legislativi
Si notificano i PN e questi hanno tempo 6 mesi per accettare o rifiutare, se rifiutano la clausola passerella
non è approvata (NON l’atto, ma solo la clausola passerella)
Revisione Semplificata di uno stesso articolo
Modifica di articoli specifici:
Art.25 – È possibile aggiungere diritti ulteriori rispetto a quelli già concessi dalla cittadinanza europea.
> Basta una decisione del Consiglio perché è una clausola “positiva”, a favore del cittadino
Adesione e Recesso
Art.49 – Adesione
Se uno St.M. aderisce all’UE, questa stringe dei trattati con esso e modifica quelli esistenti
> Ex: Seggi in parlamento
Può essere un processo lungo:
I. Proposta alle istituzioni Europee da parte dello stato candidato
II. Le istituzioni informano il PE e i PN con consultazione della Commissione e approvazione
all’unanimità del PE
III. Approvazione all’unanimità del Consiglio
IV. Negoziazioni per i trattati
V. Rateizzazione di tutti gli stati membri dei nuovi trattati
Accordo di associazione
Uno stato può richiedere questo accordo a tempo indeterminato per ottenere uno status a metà tra
Extracomunitario e St.M. In questo modo lo stato in questione ha dei privilegi come più libertà di
circolazione per i cittadini, non entra nel mercato libero ma avrà dei rapporti commerciali facilitati
Dopo qualche anno di Accordo di associazione, di solito, lo St.T. informa alle istituzioni di voler aderire
all’UE.
Dopo la richiesta di ingresso, deve dimostrare di poter reggerlo su 3 criteri (economia, politica, aquis)
Requisiti
I. Far parte del continente Europeo
II. Dimostrare il rispetto dei diritti umani e altri principi
> Diritti fondamentali, stato di diritto, rispetto dei confini, divieto di uso della forza e rispetto delle
minoranze, democrazia, ecc
> L’UE nomina un gruppo di esperti in vari settori che si recano sul luogo per fare controlli sul lungo
periodo, anche se aderiscono a trattati come la CEDU
III. Dimostrare che l’economia interna è abbastanza solida
> Il mercato interno all’UE è molto competitivo, e questo può portare problemi allo stato membro e
alla stessa UE
IV. Acquisizione dell’Aquis Comunitario
> Lo stato deve aggiornare la propria legge interna per conformarsi alle leggi Europee più recenti
Art.50 – Recesso
Introdotto dal Trattato di Lisbona
È una decisione unilaterale sulla base delle norme Costituzionali interne
I. Notifica al CE
II. Accordi per il recesso e per i rapporti futuri
Se dopo 2 anni dalla notifica non c’è ancora l’accordo, il recesso ha comunque effetto anche se gli accordi
sono incompleti. C’è comunque possibilità di rientrare seguendo l’ITER normale.
Art.48 – Non ci sono limiti al potere revisionale tranne per alcune questioni che sono le basi dell’UE stessa
> Norme di libera circolazione
> Norme di concorrenza
> Norme sul sistema giurisdizionale
Diretta applicabilità ed efficacia diretta
Diretta applicabilità (Profilo Oggettivo)
> Il regolamento si applica sempre direttamente
> Il trattato è applicabile direttamente solo per alcune disposizioni
> Self-Executing – Una norma è Self Executing quando non ha bisogno di un intermediario che la applichi,
perché si applica direttamente (anche nelle controversie ci sono norme Self Executing). Non c’è filtro tra
UE e St.M.
Efficacia diretta (Profilo Soggettivo)
> Una norma dotata di efficacia diretta, dà un diritto tutelabile davanti ad un giudice ad un individuo
> Quando una disposizione è così chiara, precisa (dice chiaramente chi ha il diritto e chi lo deve rispettare)
e incondizionata (non ci sono condizioni precise) che è in grado di costituire immediatamente diritti e
obblighi in capo al singolo.
> Precisa – Dice chiaramente chi ha il diritto e chi lo deve rispettare
> Incondizionata – Non ci sono condizioni precise
Differenza tra le due
> Alla Diretta Applicabilità consegue spesso l’Efficacia Diretta
> Un atto dotato di Efficacia Diretta può non essere dotata di Diretta Applicabilità
Effetti diretti in caso di inadempimento di St.M. o Istituzioni
Quando una una disposizione dà agli St.M. o alle istituzioni un determinato obbligo e sono inadempienti
nello stesso, si può controllare se quella disposizione ha effetti diretti in modo che la stessa produca
comunque gli effetti per la quale è stata creata
Inadempimento di uno St.M. – Caso Van Gend & Loos
> Si doveva capire se la norma del trattato che imponeva abolizione dazi fosse applicabile anche nella
controversia di Van Gend & Loos, e la risposta è positiva perché la norma è chiara, precisa e
incondizionata, in quanto impone l’abolizione dei dazi in qualunque caso
Inadempimento di una Istituzione – Sentenza Reyners
> Cittadino Olandese in Belgio, dopo aver studiato in Belgio vuole iscriversi all’ordine degli Avvocati Belga,
ma gli viene negato perché ciò era riservato solo ai cittadini Belga. Ma in UE c’è la disposizione che vieta la
discriminazione sulla base della cittadinanza sulla base della libera circolazione.
Nei primi anni della nascita della CEE, non si era ancora liberalizzato il mercato interno. Infatti il Consiglio
doveva aprire progressivamente (nel periodo 1957-72) il mercato interno da chiuso a liberale, tramite
l’utilizzo di atti. Il Consiglio però non aveva ancora utilizzato questi atti progressivi. Il mercato è stato
aperto comunque perché era rimasto chiuso per inadempimento del Consiglio che avrebbe dovuto invece
attivarsi a riguardo.
Tipi di Effetto Diretto del trattato
Verticale – Il privato ha una posizione giuridica favorevole nei confronti dello stato, sono diritti che lo St.M.
deve garantire. Come nel caso di Van Gend & Loos
Orizzontale – solo per rapporti tra privati (valida solo per alcune norme del trattato
Caso Angonese – Cittadino italiano che risiede in trentino. Frequenta scuole Austriache e Tedesche, poi
torna in Italia e vuole applicarsi ad un bando della cassa di risparmio che però richiede il patentino
(documento che certifica il bilinguismo italiano-tedesco) che lui non possiede. I tempi per ottenerlo
sarebbero troppo lunghi quindi chiede di poter dimostrare la conoscenza del tedesco e italiano in altri
modi. Secondo l’UE il soggetto può far valere le proprie esperienze all’estero acquisite sfruttando la libera
circolazione
Principi generali del diritto
Sono diritto intermedio, situato quindi tra primario e secondario (anche se alcuni studiosi lo pongono alla
pari delle fonti primarie), ed inizialmente non erano previsti, ma sono stati aggiunti col tempo dalla Corte
ispirandosi a vari caratteri propri dell’UE
I Principi Generali del Diritto sono derivati da:
> Efficacia diretta
> Disposizioni dei trattati
> Leale cooperazione – All’inizio la leale cooperazione era prevista solo dagli St.M. verso l’UE, in seguito
poi sono stati aggiunti dall’UE agli St.M. Poi la corte ha rielaborato disposizioni ricavate dalla leale
cooperazione
> Logica giuridica – È capitato, con la sentenza Mulder, che l’applicazione rigida del diritto provocasse una
grossa ingiustizia dal punto di vista sociale, ma chiaramente non dal punto giuridico. La Corte quindi si
rende conto che c’è un problema perché l’applicazione di un diritto non dovrebbe mai provocare
ingiustizie. Dalla logica giuridica viene creato quindi il Principio del Legittimo Affidamento sulla base di
esigenze di Giustizia Sostanziale
Raffronto tra ordinamenti statali
> Diritti dell’uomo – Nei trattati originali non c’erano, l’UE era solo un’organizzazione economica. Verso la
fine degli anni ‘60 nascono varie controversie economiche che incidevano sui diritti fondamentali
dell’uomo. Un esempio fu il “caso Hauer” nel 1979, dove una viticoltrice Tedesca decide di espandere i
propri terreni piantando altre viti nei terreni di sua proprietà ma il governo Tedesco aveva un surplus di
vino e quindi blocca l’espansione per evitare di produrne dell’altro. Per la signora ciò era contro i diritti
fondamentali dell’uomo sul diritto di proprietà e iniziativa economica. L’UE comincia a pensare di dover
aggiornare il proprio sistema. UE prende dagli St.M. i diritti fondamentali riconosciuti dalle Costituzioni e li
fa propri, usa ciò che c’è già (oltre che ispirato a varie convenzioni interne). Nel caso Hauer si controlla se
nelle costituzioni ci sia la tutela del diritto di proprietà e libera iniziativa economica, poi si controlla nella
CEDU, e la Corte li introduce nella UE.
Oggi è complicato perché la Corte deve controllare tutte e 28 le Costituzioni europee e varie convenzioni
internazionali (CEDU, convenzioni su tutela dei fanciulli e dei bambini, ecc.). e in ogni caso specifico
bisognerebbe cercare diritti specifici. Nel caso Hauer si parlava di proprietà e iniziativa, in altri di vita
privata, in altri vita familiare, segreto corrispondenza, diritto salute, ecc.
Evoluzione dei diritti Fondamentali nell’UE
I. 1994 – Tentativo di aderire alla CEDU
Perché la Corte capì che il sistema di aggiunta dei diritti era macchinoso. Con l’adesione non ci sarebbe
stato più il bisogno di aggiungere diritti volta per volta, avremmo avuto una lista di diritti completa e
aggiornabile.
Parere 2/94 – Parere della Corte di Giustizia per aderire alla CEDU risultato negativo per assenza di
competenza e impossibilità di applicare le competenze sussidiarie.
II. 1997 – Trattato di Amsterdam
Si ufficializza l’attività di aggiornamento che la Corte aveva utilizzato fino a questo momento
(rielaborazione e codificazione delle tradizioni costituzionali comuni e dalle convenzioni internazionali)
includendo i Diritti Fondamentali come Principi Generali del Diritto.
III. 2000-03 – Carta dei Diritti Fondamentali di Nizza
Contemporaneamente alla carta viene scritta la Carta Diritti Fondamentali dell’Uomo.
La carta non aveva alcun effetto vincolante, quindi dalla proclamazione (2003) non cambiò nulla.
Non aveva un uso giuridico, ma il tribunale cominciava ad utilizzare la carta a forziori, rafforzando le
decisioni prese nelle proprie sentenze.
IV. 2006 &n