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La storia della Rai e il suo ruolo come organo di controllo preventivo dell'informazione

IRIentrerà a far parte dell', organo di controllo preventivo dell'informazione controllato dal governo. Terminata la concessione di 25 anni, la Eiar nel 1952 viene sostituita dalla Rai. L'art.1 del codice postale del 1936 (pieno fascismo) stabilisce che la creazione e l'esercizio di impianti per la diffusione a distanza di comunicazioni spettano esclusivamente allo stato. Questo dato legislativo, che rappresenta il monopolio pubblico per gli impianti di diffusione di informazioni a distanza, rimarrà costante fino alla metà degli anni 70.

RAI nasce nel 1944: Radio Audizioni Italiane televisione non c'era, si occupava solo di radio. Il 3 gennaio del 1954 la Rai si chiamerà "RAI radiotelevisione italiana", perché viene introdotta anche la televisione. Il primo annuncio che comunica al pubblico l'avvio delle trasmissioni da parte della Rai fu il 3 gennaio. Anche oggi la Rai è pubblica, è dello stato.

Ne paghiamo il canone, introdotto da Mussolini nel 1938.

Nel 1952 alla RAI viene rilasciata una nuova concessione, sostituendo la EIAR.

  • La RAI è di proprietà pubblica ed era governata da un consiglio d'amministrazione di 6 membri tra cui: presidente della rai, amministratore delegato e direttore generale tutti a nomina governativa, quindi nominati dal governo.
  • La produzione era stabilita secondo un piano triennale e doveva essere preventivamente controllata ed approvata dal governo, quest'ultimo poteva richiedere la rimozione di determinate figure all'interno della trasmissione. Il ministero dell'interno doveva dare il nullaosta era la RAI dunque sottoposta a censura da parte dell'IRI.

Governo e RAI: rapporto molto stretto

Finanziamento Rai: le entrate erano derivate in parte dal canone e in parte dalla pubblicità. La pubblicità commerciale aveva un limite: non più del 5% delle ore di trasmissione.

trasmissione.Il primo presidente della Rai fu ARTURO CARLO JEMOLO.1948 - 1992 prima repubblica senza alternanza di governoà1992: i partiti al potere cadono a causa di tangentopoli e mani pulite (corruzione)18 Aprile 1948: elezioni libere della Repubblica in cui l'Italia è divisa in:- Democrazia Cristiana (de Gasperi)- Comunisti con Socialisti (fronte popolare)Dopo queste elezioni vinte dalla Democrazia Cristiana inizia una fase detta centrismo (1948-1962) forma diàgoverno basato sull'egemonia e predominanza della Democrazia CristianaAgli inizi degli anni '60 questa formula politica cambia con il nuovo governo di centro-sinistra (1962-1972) tra laDemocrazia Cristiana (Aldo Moro) e il Partito Socialista (Pietro Enni)Quando il centro-sinistra va in crisi subentra una nuova fase di governo chiamata Compromesso Storico (1972-1978)Quando nel 1978 viene rapito Aldo Moro il compromesso storico va verso la fine si va verso una fase diàincertezza:

affermazione del Penta partito, ovvero la collaborazione stabile tra 5 partiti (anni 80)

1961-1974: il direttore generale RAI, parte della democrazia Cristiana, è Ettore Bernabei -> accultural’Italia, il suo principale merito fu quello di unificare il paese con l’italiano attraverso trasmissioni rivolte agli analfabeti. Nel 1961 crea il 2° canale RAI.

SENTENZA 59/1960

La corte costituzionale spiega le motivazioni del suo rifiuto di fronte alla richiesta dei privati per la gestione e l’installazione degli impianti di radiotrasmissione.

I tre punti con cui la Corte giustifica il monopolio pubblico sono:

  1. presupposto di natura tecnica le frequenze sono una risorsa scarsa e limitata e quindi verranno considerate bene di proprietà pubblica -> non può essere equiparato agli altri mezzi di comunicazione
  2. per garantire il pluralismo bisogna evitare che si formino dei monopoli privati ed oligopoli
  3. il monopolio pubblico evita il rischio

di un monopolio ed oligopolio privato -> il regime pubblicistico doveva considerarsi quello che meglio di ogni altro potesse assicurare il pluralismo

Questo equilibrio, sancito nel 1960, ha una durata breve in quanto vi è una svolta negli anni '70: nel 1972 Giuseppe Sacchi crea la prima televisione privata italiana sfruttando una lacuna del codice postale TELEBIELLA A21 del 1936, installando per la prima volta una tv via cavo, ovvero -> prime brecce nel monopolio delle comunicazioni

Tuttavia il governo, che patteggia per la Rai, nel 1973 emana un nuovo codice postale in cui sancisce il via cavo illegale. Sacchi finisce sotto processo in quanto non aveva adempiuto all'ordine di chiusura, violando il nuovo codice postale del '73. Nel frattempo, in altre parti del nostro paese, anche altri finiscono sotto processo: essi diffondevano su territorio nazionale i segnali che provenivano dall'estero.

1974

Ma nel vengono emanate 2 sentenze della Corte

Costituzionale:sentenza 225- : viene dichiarata illegittima la riserva dello Stato dell'attività di ritrasmissione di programmi da reti estere e se ne ammette l'esercizio anche da parte dei privati, in quanto non vengono utilizzate le frequenze italiane ma quelle internazionali. sentenza 226- : si consente l'ingresso di iniziative private nel settore dei servizi radiotelevisivi via cavo, ma solo a livello locale, in quanto non si utilizzano le frequenze hertziane ma il via cavo, e quindi in questo caso molte persone possono investire senza avere il rischio di monopolio od oligopolio (le risorse non sono scarse in questo caso). Dopo queste sentenze la Corte Costituzionale si pronuncia quindi a favore dei privati, i quali sono autorizzati a creare emittenti radiotelevisive via cavo a livello locale e a ritrasmettere su territorio nazionale i programmi che provengono da reti estere. 7 COMANDAMENTI : nella sentenza 225 del 1974 la Corte Costituzionale detta al

Parlamento una serie di consigli:

  1. sottrarre la Rai all'influenza governativa
  2. garantire l'imparzialità, la completezza e il pluralismo delle informazioni
  3. potenziare il ruolo e il coinvolgimento del Parlamento
  4. tutelare e disciplinare i professionisti della radiotelevisione
  5. prevedere un limite quantitativo alla pubblicità commerciale
  6. prevedere un diritto d'accesso alla programmazione radiotelevisiva
  7. prevedere il diritto di rettifica

Legge 103, la legge di riforma del monopolio pubblico

Nel 1975 viene approvata la (inaugura il compromesso storico), che traduce in legge i 7 comandamenti:

  • stabilisce che le trasmissioni via etere sono monopolio esclusivo dello stato, ma tale riserva non si estende alla trasmissione di programmi stranieri né alla diffusione via cavo a livello locale -> per la gestione dei ripetitori di programmi esteri e per l'attività radiotelevisiva via cavo a livello locale la legge introduce dei regimi

autorizzatori- si modifica il Consiglio di Amministrazione della Rai e da 6 si passa a 16 membri: 10 nominati dalla Commissione di Vigilanza RAI e 6 su nomina governativa

La legge 103 del 75 istituisce la Commissione di Vigilanza RAI, un'istituzione tutt'ora presente, composta da deputati e senatori (20+20) la quale ha il compito di controllare che il servizio pubblico televisivo non dia troppo spazio a un partito rispetto ad un altro (quindi verifica che venga rispettato il secondo comandamento "garantire l'imparzialità, la completezza e il pluralismo delle informazioni")

creazione di un terzo canale televisivo, Rai 3, che entrerà in funzione nel 1979+ inizia la spartizione partitocratica della Rai, ad ogni partito viene assegnato un canale RAI 1 DC, RAI 2 socialisti, RAI 3 comunisti

stabilisce il diritto di accesso: il 5% della programmazione televisiva e il 3% di quella radiofonica devono essere dedicati ad un determinato gruppo

Stabilisce il diritto di rettifica: chiunque si ritiene leso nei propri interessi ha il diritto di chiedere e ottenere la trasmissione di una rettifica.

Meccanismi di finanziamento: canone + pubblicità commerciale -> LIMITI: 5% della durata complessiva delle trasmissioni sia televisive che radiofoniche.

Tutte le volte che lo Stato concede l'utilizzo di una propria proprietà stiamo parlando di CONCESSIONE, ove lo Stato mantiene la proprietà del bene ma concede, permette ad un privato avente determinati requisiti e pagante un canone, di utilizzarlo come se fosse suo; una sorta di affitto. Ad esempio, il tabaccaio vende le sigarette, che sono monopolio pubblico, per concessione. Diversa dalla licenza, che rappresenta la titolarità di un diritto, come quella di guidare un autoveicolo.

Un'altra tappa fondamentale dell'evoluzione della Rai e dell'allontanamento del monopolio avviene nel 1976: imprenditori e giovani creano le prime radio libere.

trasmettendo sulle frequenze FM, nascono quindi nuove radio in maniera spontanea e semplice. Essi si accorsero che a livello locale erano disponibili altre frequenze, però secondo il codice postale e le sentenze del 1974 era vietato creare e trasmettere trasmissioni senza cavo. Chi crea queste nuove radio va quindi sotto processo e gli avvocati chiedono quindi alla Corte Costituzionale di intervenire, in quanto vi è un conflitto di natura costituzionale tra il codice postale e l’articolo 21 della Costituzione. Sentenza 202/1976 la Corte costituzionale si pronuncia a favore dei privati riconoscendo loro la libertà di utilizzo dell’Etere a livello locale (1° paese europeo a concedere le trasmissioni private mediante frequenze terrestri in ambito locale) nascita delle televisioni commerciali (perché fanno principalmente pubblicità) e del sistema misto, pubblico e privato, anche se solo a livello locale. Questo perché la CorteCostituzionale constata un numero sufficiente di frequenze a livello locale daassicurare il pluralismo delle stesse a livello regionale, dunque può assecondare la richiesta dei privati. La Corte Costituzionale consiglia una legge che deve: garantire una normativa sugli impianti, specificare il concetto di dimensione locale, fissare il limite della pubblicità commerciale e individuare un regime di autorizzazione per la gestione dell'etere. Il Parlamento però non interviene tempestivamente, non scrive nessuna legge di riforma, e quindi si crea il cosiddetto "CAOS DELL'ETERE" (far west, non c'erano regole), che verrà spento solo da una legge del Parlamento 10 anni dopo. Avviene infatti uno sviluppo sempre più consistente di iniziative private a livello locale che operano sulla base della legittimazione affermata dal giudice costituzionale, ma senza una normativa di riferimento. Il settore privato finisce quindi per seguire lamassima espansione consentita e si sviluppa una sempre più grande crescita.
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Publisher
A.A. 2020-2021
32 pagine
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SSD Scienze giuridiche IUS/09 Istituzioni di diritto pubblico

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher irene.riste di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto dell'informazione e della comunicazione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi "Carlo Bo" di Urbino o del prof Magnani Carlo.