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CAPITOLO IX: IL PARLAMENTO
1. Quali sono le origini storiche dei parlamenti moderni?
La nascita del parlamento moderno coincide con la conquista del Parlamento inglese di stabilire l’ordine di
successione al trono con l’Act of Settlement del 1701. Esso era diviso in due camere, la House of Lords e la House
of Commons, mostrando quindi carattere bilaterale. Nel corso del Settecento poi, il Parlamento inglese affermò un
suo potere fondamentale: quello di influire sulla scelta, da parte del re, dei ministri e del primo ministro.
Con il suffragio universale i parlamenti diventarono assemblee espressione di tutta la società; nello stesso periodo
– fine Ottocento – nasceva il partito politico di massa. I parlamenti affermarono tutti poi, il potere di influire sulla
formazione dell’esecutivo.
2. Qualche cenno sulla storia del Parlamento italiano?
Il nostro Parlamento è erede di quello subalpino istituito dallo Statuto del 1848. Il Parlamento statutario era
bicamerale, costituito da una camera sede della rappresentanza nazionale (Camera) e di una camera di nomina
regia (Senato).
Durante il fascismo, il Parlamento conobbe prima l’asservimento al capo del governo, poi la soppressione della
Camera, trasformata in Camera dei fasci e delle corporazioni.
Alla Costituente poi si pose la questione di come organizzare il futuro Parlamento, e alcune forze politiche
ritenevano che una delle due camere dovesse diventare sede di rappresentanza delle nuove autonomie
territoriali, mentre altre ritenevano che sede della rappresentanza potesse essere una sola camera. Il
compromesso fu raggiunto dando ragione a coloro che volevano due camere, ma al contempo rendendo sia la
Camera, sia il Senato espressione della sovranità popolare.
3. Qual è la natura del bicameralismo adottato dalla Costituzione?
Il bicameralismo ha natura paritaria e indifferenziata, ovvero anche perfetto in quanto si fonda su due Camere
poste sullo stesso piano. La riforma cost. 2016 ha disposto il superamento del bicameralismo paritario e
indifferenziato attraverso la trasformazione del Senato in una camera di rappresentanza delle istituzioni
territoriali.
4. Quali sono le differenze fra i due rami del Parlamento?
Il Parlamento è un organo costituzionale complesso poiché composto da due Camere:
Camera dei deputati, che consta di 630 componenti tutti eletti dai cittadini maggiorenni.
Senato della Repubblica, che consta di 315 componenti eletti dai cittadini con almeno 25 anni di età, più un
piccolo numero di senatori a vita, di cui 5 nominati dal presidente della Repubblica “per altissimi meriti nel
campo sociale, scientifico, artistico e letterario” e tutti coloro che sono stati presidenti della Repubblica,
salvo rinuncia.
5. Come è composta la Camera dei deputati? E come è composto il Senato?
Vedi risposta 4.
6. Cosa si intende per incompatibilità, per ineleggibilità e per incandidabilità?
Si parla di incompatibilità quando la legge vieta di detenere contemporaneamente due cariche o uffici.
Si parla di ineleggibilità quando il cittadino, in ragione della carica o dell’ufficio che ricopre al momento
della candidatura o che aveva ricoperto entro i termini stabiliti dalla legge, non può essere eletto. Fra gli
ineleggibili: presidenti di provincia, sindaci di comuni oltre i 20.000 abitanti, capo e vicecapo della Polizia di
Stato, capi di gabinetto di ministri, prefetti e viceprefetti, funzionari di polizia, ufficiali superiori delle Forze
armate, diplomatici.
Incorre in incandidabilità chi abbia subito una condanna definitiva a una pena detentiva di almeno due anni
per reati di particolare allarme sociale indicati dalla legge e anche per delitti non colposi per il quale sia
previsto il minimo edittale di 4 anni. Dura almeno 6 anni.
7. Chi sono i senatori a vita?
Secondo l’art. 59 Cost., “è senatore a vita, salvo rinunzia, chi è stato Presidente della Repubblica. Il Presidente
della Repubblica può nominare senatori a vita cinque cittadini che hanno illustrato la Patria per altissimi meriti nel
campo sociale, scientifico, artistico e letterario”.
8. Che differenza c’è tra proroga e prorogatio?
La proroga consiste nello spostamento in avanti di un termine disposto per legge.
La prorogatio è un istituto giuridico per il quale i titolari di un potere è legittimato ad esercitarlo fino
all’insediamento del suo successore. Ciò avviene per garantire continuità: basti pensare al decreto legge, che il
governo è obbligato a presentare alle Camere “anche se sciolte”.
9. Quali sono le funzioni del Parlamento in seduta comune?
L’art. 55.2 Cost. prevede che le Camere assolvano alcune funzioni in seduta comune. Il Parlamento in seduta
comune è composto dai membri di entrambe le Camere, si riunisce nella Camera dei deputati e svolge funzioni
quasi esclusivamente elettive. Il Parlamento in seduta comune:
Elegge il presidente della Repubblica (art. 83.1 e 2 Cost.) e assiste al suo giuramento (art. 91 Cost.); lo può
mettere in stato di accusa (art. 90.2 Cost.).
Elegge un terzo dei componenti del Csm (art. 104.4 Cost.).
Elegge un terzo dei componenti della Corte costituzionale (art. 135.1 Cost.) nonché i 45 cittadini tra i quali
estrarre i giudici aggregati ai fini del giudizio d’accusa contro il presidente della Repubblica (art. 135.7
Cost.).
10. Quali sono le fonti del diritto parlamentare?
L’organizzazione e il funzionamento delle due Camere sono disciplinati da fonti costituzionali e da fonti di
autonomia parlamentare, a partire dai regolamenti di ciascuna camera: il complesso di tali disposizioni, nonché
delle consuetudini e delle prassi, costituiscono il diritto parlamentare.
11. Quali sono le norme costituzionali sull’organizzazione e funzionamento delle Camere?
Le regole del diritto parlamentare sono stabilite dalla Costituzione:
Secondo l’art. 63.1 Cost., ciascuna camera elegge tra i suoi componenti presidente e ufficio di presidenza.
Secondo l’art. 64.1 Cost., ciascuna camera adotta il proprio regolamento e lo fa a maggioranza assoluta dei
suoi componenti. Organizzazione e funzionamento di ciascuna camera sono oggetto di una riserva di
regolamento parlamentare, nel senso che si tratta di una materia che non può essere disciplinata da altra
fonte di rango sub-costituzionale.
Secondo l’art. 64.2 Cost., le sedute sono sempre pubbliche, a meno che non sia deliberata la seduta
segreta, che nella prassi è rarissima, dato che la pubblicità è connaturata al ruolo stesso delle assemblee
rappresentative. Per ogni seduta vengono redatti un processo verbale e i resoconti sia in forma sintetica
(sommari), sia in forma integrale (stenografici).
Secondo l’art. 64.3 Cost., le decisioni di ciascuna camera sono di norma assunte con il voto favorevole della
maggioranza dei presenti (quorum funzionale), purché sia presente la maggioranza dei loro componenti
(quorum strutturale o numero legale). Il numero legale corrisponde alla metà più uno dei componenti. Il
quorum funzionale è quello della maggioranza semplice, costituita dalla meta più uno di coloro che votano.
Secondo l’art. 64.4 Cost., i componenti del governo hanno diritto di assistere alle sedute e di essere
ascoltati ogni volta che lo richiedano; hanno altresì l’obbligo di farlo se richiesti, secondo le regole classiche
dei regimi parlamentari basati sul rapporto fiduciario.
12. Quali sono le norme costituzionali sullo status giuridico dei parlamentari?
La Costituzione disciplina poi il complesso dei diritti e dei doveri che formano lo specifico status giuridico dei
parlamentari:
Secondo l’art. 65.2 Cost., non si può appartenere a entrambe le camere. In base al testo unico delle leggi
elettorali, la candidatura contestuale alla Camera e al Senato determina la nullità dell’elezione.
Secondo l’art. 66 Cost., i titoli in base ai quali una persona diventa parlamentare e il sopraggiungere nel
corso del mandato di cause di incompatibilità, ineleggibilità o insindacabilità sono giudicati dalle stesse
camere, ciascuna per i propri membri.
Secondo l’art. 67 Cost., ogni parlamentare rappresenta l’intera nazione ed esercita le sue funzioni senza
rispondere ad altri che alla propria coscienza: è il caso del divieto del vincolo di mandato.
Secondo l’art. 69 Cost., ogni parlamentare riceve un’indennità stabilita per legge, la cui misura è stabilita
dall’ufficio di presidenza di ciascuna camera, entro un tetto che per legge è lo stipendio dei magistrati con
funzioni di presidente di sezione della Corte di cassazione.
Secondo l’art. 68 Cost., ogni parlamentare gode di una serie di immunità, distinguibili in:
Insindacabilità, prevista dal primo comma, per il quale per come votano e per ciò che dicono
“nell’esercizio delle loro funzioni” i parlamentari non possono essere in alcun modo chiamati a
rispondere.
Inviolabilità, sancita dal secondo e terzo comma, per i quali i parlamentari non possono subire alcuna
forma di limitazione della libertà personale, di domicilio e di comunicazione, a meno che la camera di
appartenenza non la autorizzi. Esistono però eccezioni:
Il caso in cui un parlamentare sia colto nell’atto di commettere un delitto per il quale l’arresto
in flagranza è obbligatorio.
Il caso in cui abbia subito una condanna detentiva passata in giudicato.
13. Di quali immunità godono i membri del Parlamento?
Vedi risposta 12.
14. Qual è il ruolo del presidente di assemblea?
Il presidente di assemblea ha il compito di rappresentare all’esterno la camera e di assicurare sia il corretto e
ordinato svolgimento dei suoi lavori, sia il buon andamento dell’amministrazione interna; fa osservare il
regolamento e dirige le sedute. È coadiuvato da alcuni vicepresidenti e dai questori. È eletto a maggioranza
qualificata. La sua investitura non instaura alcun rapporto fiduciario, pertanto non esiste nessuno strumento
regolamentare per obbligare il presidente alle dimissioni.
15. Qual è il ruolo della conferenza dei presidenti dei gruppi?
La conferenza dei capigruppo assiste il presidente in relazione a tutto ciò che riguarda l’organizzazione dei lavori
dell’assemblea. È composta dai presidenti di tutti i gruppi parlamentari e il governo può sempre inviarvi un
proprio rappresentante. In particolare decide il programma dei lavori, il calendario e l’ordine del giorno delle
singole sedute: cosa si fa e quando. Il tempo d’aula difatti ha valore immediatamente politico. In base al tempo a
disposizione la maggioranza può approvare le proposte dalle quali dipende l’attuazione del programma di
- Risolvere un problema di matematica
- Riassumere un testo
- Tradurre una frase
- E molto altro ancora...
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