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Le forme di governo

Qual è il senso della separazione dei poteri? La separazione dei poteri legislativo, esecutivo e giudiziario teorizzata da Locke e Montesquieu ha la funzione di:

  • individuare i fini politici e tradurli in comandi generali ed astratti (leggi)
  • eseguire tali comandi
  • garantire l'applicazione delle leggi in caso di controversie o contestazioni.

Queste funzioni devono essere attribuite ad organi diversi allo scopo di evitare quell'eccessiva concentrazione di potere che aveva caratterizzato lo stato assoluto.

Nel tempo si è compreso che una netta distinzione è davvero opportuna e possibile, rispetto alle altre, solo per la funzione giurisdizionale la cui caratteristica sta proprio nella terzietà dei soggetti che la esercitano: senza terzietà non ci possono essere né indipendenza né imparzialità e mancano i presupposti stessi perché si rinunci a farsi giustizia da sé. Così non

governo distingue principalmente tra tre tipi di forme di governo: monarchia, repubblica e dittatura. La monarchia è una forma di governo in cui il potere politico è detenuto da un singolo individuo, generalmente un re o una regina, che eredita il titolo di capo di stato. La monarchia può essere costituzionale, quando il monarca ha un ruolo principalmente cerimoniale e il potere politico è esercitato da un parlamento o da un governo eletto, oppure assoluta, quando il monarca ha un potere illimitato. La repubblica è una forma di governo in cui il potere politico è detenuto dal popolo o dai suoi rappresentanti eletti. In una repubblica, il capo di stato è generalmente un presidente e il potere politico è esercitato da un parlamento o da un governo eletto. La repubblica può essere presidenziale, quando il presidente ha un ruolo di capo di stato e di governo, oppure parlamentare, quando il presidente ha un ruolo principalmente cerimoniale e il potere politico è esercitato dal parlamento o dal governo. La dittatura è una forma di governo in cui il potere politico è detenuto da un singolo individuo o da un gruppo ristretto di persone, che governano senza il consenso del popolo. In una dittatura, il potere politico è generalmente concentrato nelle mani di un dittatore o di un partito politico dominante, che controlla tutti gli aspetti della vita politica e sociale del paese. Oltre a questi tre tipi principali, esistono anche altre forme di governo, come l'autocrazia, l'oligarchia e la teocrazia, che si basano su diversi principi di organizzazione del potere politico. In conclusione, la forma di governo è un elemento fondamentale per comprendere come viene organizzato ed esercitato il potere politico in un determinato ordinamento.governo costituisce pertanto il tentativo di classificare i diversi ordinamenti, secondo tipologie che nascono dall'osservazione, in base alla ripartizione del potere di indirizzo politico fra gli organi costituzionali.

Qual è stata l'evoluzione delle forme di governo nella storia delle istituzioni politiche?

La moderna classificazione delle forme di governo si è sviluppata nella cornice dello stato ottocentesco, liberale e nazionale. Il modello primigenio è quello della monarchia inglese che fra Seicento e Settecento, a seguito della Gloriosa rivoluzione, si fa, da assoluta quale anch'essa era, monarchia costituzionale.

L'Inghilterra non aveva e tuttora non ha una costituzione scritta. Essa si è data nel corso dei secoli un ordinamento costituzionale, il quale si andò caratterizzando per il progressivo affermarsi della supremazia del parlamento. In questa fase i poteri dello stato erano concepiti come separati: nel senso che nel

Luogo della rappresentanza elettiva (la Camera dei Comuni) si facevano sentire interessi diversi e contrapposti rispetto a quelli della corona e della grande nobiltà fondiaria di cui era espressione la camera alta (la Camera dei Lord, ereditaria); il potere politico-amministrativo, invece, restava del re che agiva attraverso i suoi consiglieri (ministri).

L'idea dei poteri separati di Locke e Montesquieu avrebbe avuto successo nella Francia rivoluzionaria della fase monarchica e in tutta l'Europa continentale della Restaurazione. Ancor prima, sarebbe stata seguita dagli uomini che a Filadelfia stesero nel 1787 la più antica costituzione scritta in vigore, quella americana. Un re gli americani non lo avevano e non intendevano darselo: così pensarono di eleggere un presidente. Inoltre delinearono in termini di separazione anche i rapporti fra quel presidente (nel quale l'esecutivo si identificava) e il Congresso (cioè il loro parlamento bicamerale).

La Costituzione degli Stati Uniti è modificabile solo secondo un procedimento assai complesso (quindi è rigida). Anche per questo la separazione dei poteri è rimasta fino ai giorni nostri caratteristica distintiva del governo presidenziale.

Al contrario, in Inghilterra la monarchia costituzionale già nella seconda metà del Settecento e più ancora nell'Ottocento si era evoluta verso quello che sarebbe stato chiamato governo parlamentare nella sua versione monista, perché l'indirizzo politico dipendeva ormai solo dal rapporto fra governo e parlamento. Invece, il governo parlamentare nella versione dualista era quello delle origini, nel quale l'indirizzo politico era determinato anche dal capo dello stato, cioè dalla corona almeno fino al XX secolo.

Tre furono gli elementi cruciali di tale evoluzione:

  • All'interno del governo di sua maestà emerse la figura del primo ministro
  • Facendo ricorso

All'istituto dell'impeachment, la Camera dei Comuni pose le basi del rapporto fiduciario che col tempo divenne un vero e proprio istituto costituzionale, secondo il quale il governo non poteva continuare a esercitare le sue funzioni se gli veniva a mancare la fiducia del parlamento.

La Camera dei Comuni progressivamente si organizzò in due parti contrapposte (la maggioranza e l'opposizione). Non la regina ma il primo ministro era il vero detentore del potere politico. In Europa continentale un'evoluzione simile si verificò attraverso un percorso assai più lungo e accidentato. Il riferimento rimase sempre il modello inglese quale si credeva di conoscere. Infatti, dopo gli sconvolgimenti provocati dalla Rivoluzione francese, l'epoca della Restaurazione portò al tentativo di importare la costituzione inglese. In Francia, con la Costituzione del 1830, si affermò un assetto che fu chiamato monarchico orleanista, caratterizzato da un

marcato dualismo: nel senso che il governo rispondeva sia al re sia al parlamento. Fu un equilibrio,relativamente instabile, che caratterizzò altri ordinamenti (fra cui anche quello italiano).Nel continente europeo il parlamentarismo fu dualista per un periodo di oltre mezzo secolo dopo che era già diventato monista in Inghilterra.Fra la Prima e Seconda guerra mondiale il costituzionalismo conobbe una fase di grande favore: fu la stagione della prima razionalizzazione del parlamentarismo, tentando di disciplinare giuridicamente i rapporti fra gli organi costituzionali secondo modelli che riecheggiassero il parlamentarismo inglese. Ma vi furono anche modelli costituzionali che rilanciarono, invece, il dualismo: dualista fu la Costituzione di Weimar del 1919, quella austriaca (1920) e quella finlandese (1919).All'indomani della Seconda guerra mondiale si ebbero in Europa varie ondate di nuove costituzioni: la prima nella seconda metà degli anni Quaranta (Francia, Germania,Il testo fornito è già formattato correttamente utilizzando tag html. Non è necessario apportare ulteriori modifiche.alcune forme di governo sono definite moniste? E perché altre sono definite dualiste? Guardare domanda n.377. Qual è la tipologia classica delle forme di governo? La forma di governo dipende, dal punto di vista del diritto, dalle attribuzioni degli organi costituzionali e dai rapporti fra di essi. Tuttavia è necessario andare al di là del dato strettamente giuridico e tenere anche conto degli aspetti dinamici delle forme di governo, cioè della prassi, dei comportamenti concreti degli attori politico-istituzionali. Un'ampia gamma di forme di governo sono state teorizzate e/o applicate in pratica. Le forme di governo classiche sono: - Monarchia - Repubblica - Dittatura. Le principali forme di governo moderne sono quelle parlamentari e presidenziali nonché il semipresidenzialismo. Forme di governo classiche Le forme di governo possono essere classificate in base alla natura dell'organo cui è affidato il potere sovrano, ossia

La funzione primaria, che condiziona e dirige lo svolgimento di tutte le altre funzioni dello Stato e che può essere definita come funzione di indirizzo politico, è al modo in cui tale organo viene individuato e/o eletto. Mentre le forme di stato non democratiche sono tendenzialmente caratterizzate da una specifica forma di governo, caratteristica della forma democratica dello Stato è quella di potersi coniugare in una notevole serie di differenti forme istituzionali.

La prima, e universalmente nota, suddivisione all'interno delle forme di governo, è quella risalente all'antichità e elaborata da Aristotele nella sua Politica. Egli elaborò tre modelli:

  • monarchia: il potere in mano ad una sola persona
  • aristocrazia: il governo dei nobili (letteralmente "dei migliori")
  • democrazia: il governo del popolo.

Queste tre forme sono suscettibili di alterazione e, rispettivamente, in:

  • tirannide: il potere è acquisito e

mantenuto da una persona tramite l'uso della violenza

oligarchia: il potere è costituito per favorire pochi

oclocrazia: i poteri sono in mano alla massa ("popolo" inteso in senso dispregiativo).

Storicamente possiamo trovare sia oligarchie repubblicane, come la Serenissima Repubblica di Venezia sia oligarchie monarchiche, come la Gran Bretagna liberale del Settecento e Ottocento.

Monarchia

L'accentramento monarchico nelle grandi monarchie nazionali come la Francia e la Spagna, portò alla formazione della monarchia assoluta, caratterizzata dal totale accentramento del potere sovrano nelle mani del Re. L'avvento dello stato liberale comportò la stabile apertura di parlamenti nazionali con cui il Re doveva condividere la gestione del paese. Nasce la monarchia costituzionale in cui il Re è ancora il titolare del potere esecutivo, ma perde temporaneamente e non del tutto il potere legislativo affidato al Parlamento, ed il potere

giudiziario esercitato da una magistratura indipendente che agisce in nome del monarca. La possibilità di condizionare il governo da parte di un monarca ereditario, seppur limitata da una Costituzione peraltro modificabile

Dettagli
Publisher
A.A. 2016-2017
96 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/09 Istituzioni di diritto pubblico

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Pazzainter96 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto delle istituzioni pubbliche e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Politecnica delle Marche - Ancona o del prof De Angelis Monica.