I SINISTRI NELLE ASSICURAZIONI DELLE RESPONSABILITÀ ARMATORIALI E EQUIPARATE
La Protection & Indemnity Insurance è sorta cogliendo il bisogno di ampliare la copertura assicurativa nell'ambito dell'esercizio ordinario della nave.
Il principale presupposto affinché la P&I sia operante, è che la nave sia regolarmente iscritta al club e che sia coperta da una polizza corpo per il suo intero valore. Questa, pur configurandosi come assicurazione di responsabilità, risulta come copertura integrativa dei rischi di responsabilità rispetto a quelli già coperti dalla polizza corpi.
Definiamo la P&I di secondo rischio, in quanto non copre i rischi già coperti da altra assicurazione.
A differenza delle altre assicurazioni di responsabilità incluse nella polizza corpi, questa è assicurazione di responsabilità illimitata, nel senso che non pone un valore di assicurazione né un massimale di copertura.
assicurativa.129.Questo tipo di assicurazione pone un po' di problemi.Questi problemi vanno risolti utilizzando l'ordinamento del luogo dove risiede il club al quale la nave è iscritta. Nell'ambito della P&I quindi consideriamo l'ordinamento inglese.
1 Problema: Il momento in cui il sinistro si verifica.E' chiaro che la copertura è rapportata alle perdite e ai danni che naturalmente dovranno essere risarciti dall'assicurato-associato. Di qui si comprende come l'assicurazione sia prestazione di rimborso per l'associato.I Clubs per intervengono nella lite e la gestiscono, dando le sufficienti garanzie del caso al terzo al fine di liberare la nave dalle responsabilità. I Clubs quindi si accollano le spese del caso e gestiscono il fatto fino alla naturale conclusione dello stesso.Una volta pagato il debito al terzo, i Clubs si rivalgono sull'assicurato pretendendone il pagamento, onde poi rimborsarne l'importo erogato.
Nell'ambito della Legge Inglese, risulta poi esclusa la possibilità del terzo di rivalersi direttamente sull'ente assicuratore, tranne che nel caso classico di insolvenza dell'assicurato, di fronte al quale sarà possibile per il terzo chiedere l'indennità spettante direttamente all'assicuratore della controparte inadempiente. La House of Lords attenendosi alla "Pay to be Paid" delle regole del Club ha sancito, in maniera autorevole, che l'assicuratore è tenuto al rimborso di quanto direttamente pagato al terzo danneggiato da parte dell'assicurato.
Anche per la P&I, come per le altre assicurazioni di responsabilità comprese nella polizza corpi, ogni nave è considerata come un'entità autonoma. Ciò rileva per la determinazione della prestazione assicurativa per il fatto che possa riguardare navi dello stesso armatore. Il fatto che si sia proprietario sia della nave che delle
- Responsabilità per risarcimento di danni per morte, lesioni o malattia e conseguenti spese
- Danni materiali causati a terzi
- Perdite o danni alle merci trasportate
- Spese legali e di difesa
- Spese di rimozione e salvataggio
- Spese di inquinamento
- Spese di rimborso per danni causati da collisione o contatto con altre navi o oggetti galleggianti
- Spese di rimborso per danni causati da incendio o esplosione
- Spese di rimborso per danni causati da naufragio, affondamento o varo
- Spese di rimborso per danni causati da urto o impatto con strutture fisse o mobili
- Spese di rimborso per danni causati da perdita o danneggiamento di attrezzature o beni a bordo
- Spese di rimborso per danni causati da furto o rapina
- Spese di rimborso per danni causati da atti di pirateria
- Spese di rimborso per danni causati da guasto o malfunzionamento delle attrezzature a bordo
- Spese di rimborso per danni causati da errori o negligenza dell'equipaggio
- Spese di rimborso per danni causati da eventi atmosferici estremi
- Spese di rimborso per danni causati da atti di guerra o terrorismo
marittimi imbarcati sulla nave assicurata;- di passeggeri di questa;- di portuali;- di terzi occasionalmente a bordo, o nelle vicinanze della nave in questione;- di terzi passeggeri di altra nave.Tra le prime ragioni di vita dei Protection Clubs vi era proprio l'esigenza di una assicurazione di responsabilità verso i marittimi, che non è stata esclusa dal recente diffondersi delle assicurazioni sociali.L'assicurazione obbligatoria non esclude infatti la responsabilità dell'armatore verso il marittimo e verso l'ente assicuratore che agisce in rivalsa.Anche la responsabilità verso i passeggeri è all'origine di questi Clubs.Tale assicurazione, che tutela la responsabilità verso i danni ai passeggeri è molto ampia nella copertura (es: responsabilità per le cure del medico di bordo. Nell'ambito del sistema italiano l'armatore nei confronti dei portuali a bordo della nave ha ricopre il ruolo didatore di lavoro e rimborsa alla compagnia portuale l'assicurazione obbligatoria da questa pagata contro gli infortuni sul lavoro dei propri lavoratori. La responsabilità della nave è quella del datore di lavoro nei confronti dei propri dipendenti.
La responsabilità della nave (armatore) è invece, extracontrattuale se riguarda infortuni a:
- terzi occasionalmente a bordo della nave;
- terzi nelle vicinanze della nave;
- persone a bordo di altra nave.
(Sinistri coperti - continua)
B) Spese di rimpatrio di marittimi per malattia o danni maggiori alla nave, e spese per i relativi sostituti da imbarcare.
C) Indennità di naufragio ai marittimi, paghe per periodi di degenza all'estero e indennità per perdita di strumenti nautici ed effetti personali.
D) Spese per passeggeri clandestini o per imbarco di rifugiati politici.
E) Compenso per salvataggio di vite umane, non recuperabile dagli assicuratori di nave iscritta.
Secondo laConvenzione di Bruxelles del 23 settembre 1910, il compenso c'è se assieme alle persone, vengono salvate le cose in rischio durante la spedizione. Da ciò si capisce come in effetti, tale compenso non riguardi tanto il salvataggio delle persone, quanto quello delle cose assicurate ed in rischio durante il viaggio. Tale regola ha solo valore assicurativo.
F) Responsabilità conseguente ad urto, non coperte dalla polizza corpi, (Questo è stato uno dei primi rischi coperti dai Clubs) entro il limite dei ¾, limite entro il quale le assicurazioni inglesi coprono i danni da urto.
CONCLUSIONE, DOCUMENTAZIONE, CIRCOLAZIONE DELL'ASSICURAZIONE
145. Bisogna distinguere tra contraente l'assicurazione e assicurato:
Il primo è colui che stipula il contratto di assicurazione, il secondo è colui che effettivamente ne beneficia, il destinatario, l'avente diritto all'indennità assicurativa. Normalmente le figure coincidono, ma non sempre.sempre ècosì. Spesso nell'ambito delle assicurazioni marittime queste due figure sono distinte. L'assicurato è chi ha diritto all'indennità in quanto titolare di un interesse, di cui deve comunque provare l'esistenza al momento del sinistro. L'interesse coperto è quello del proprietario o di sostanza. Nell'ambito dell'assicurazione di interesse concorrente (proprietario e creditore) è necessaria la pattuizione. L'interesse assicurato è sempre un interesse soggettivo nel rapporto persona-cosa, diverso nell'ambito dell'assicurazione marittima merci dove c'è una tendenza all'oggettivazione del rapporto. Nell'assicurazione merci non rilevano le qualità personali dell'assicurato ma basta che questo provi di essere titolare dell'interesse assicurato al momento del sinistro. Per dimostrare di essere titolare dell'interesse non bastaavere il certificato di polizza ma occorre dimostrare di essere proprietario. Essere proprietario per avere quindi diritto alla relativa indennità. Il contraente dell'assicurazione è colui che stipula il contratto di assicurazione e questo può farlo per proprio conto, o per conto altrui quando l'interesse è appunto di altri. Siccome può accadere che in questo caso ci sia incertezza sul titolare effettivo dell'interesse, e quindi sulla persona del beneficiario proprio perché il rapporto è destinato a circolare, si usa stipulare il contratto d'assicurazione "per conto di chi spetta". Questo discorso riguarda solo il caso in cui il contratto sia stipulato per conto e interesse altrui, in quanto è chiaro che tali problemi non sorgono se l'assicurazione la stipula per conto proprio. Tali problemi non sorgono neanche se il contratto è stipulato dal gestore della nave o dal gerente non.comproprietario perché pur essendo il più delle volte non espresso che il contratto è stipulato "per conto altrui" non vi è dubbio nel fatto di poter attribuire al proprietario o ai comproprietari la qualità di titolare/i dell'interesse. Rileva anche la pubblicità navale come metodo attraverso il quale l'assicuratore può conoscere (dovere di conoscenza) le qualità del contraente e conseguentemente quelle dell'assicurato-beneficiario. Amplissimi poteri sono riconosciuti al contraente nella sua qualità di armatore per l'amministrazione della polizza, nella liquidazione dei sinistri e nell'incasso delle indennità. L'assicurazione "in nome altrui" per il resto non presenta particolari problemi salvo quelli relativi alla mancanza in capo al contraente dei necessari poteri rappresentativi nei confronti dell'assicurato. 147. L'assicurazione "per
Il concetto di assicurazione "per conto" è molto antico nel campo dei traffici marittimi. È conservato a Genova un antichissimo contratto concluso il 16 agosto del 1370 da Bartolomeo Aspirano per conto di Benvenuto di Rapallo. L'assicurazione "per conto di chi spetta" è riconosciuta dalla legge sin dal lontano XV secolo, ma nell'ambito dei traffici marittimi era posto l'obbligo di indicare l'assicurato, cioè la persona per conto della quale il contratto era stato stipulato. Come assicurazione, quella "per conto di chi spetta" è nata nei traffici marittimi, ma si è diffusa in moltissimi settori, ad esempio nell'ambito delle assicurazioni sulla vita o infortuni, ma è con riguardo alle merci e ai trasporti che ha avuto la massima espansione. Attualmente la rinveniamo nel nostro codice all'art. 1891 C.C. come "assicurazione per conto altrui o per conto di chi spetta" e costituisce un modello a sé di.
assicurazione. I rapporti interni tra assicurato e contraente non rilevano per l'assicuratore né rilevano al momento della stipula del contratto di assicurazione.