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CONTINENZA

(io devo raccontare fatti usando modalità di espressioni che siano civili e, a seconda dei casi, il più possibile contenuti. Questo principio di continenza si declina in maniera diversa a seconda se facciamo cronaca, critica o satira)

Limite della privacy di un uomo rispetto all'informazione:

La privacy di un soggetto finisce nel momento in cui la sua persona pubblica assume quei connotati della vita privata nella presentazione della società. Diventa un problema di interesse collettivo nel momento in cui infrango un patto fatto con la società e non adempio le obbligazioni assunte con la società (es. se sono un politico che abbraccia la filosofia della famiglia cattolica unita secondo il matrimonio e sono contro la cocaina non posso essere trovato in un hotel a Roma con escort mentre tiro coca). Ad esempio Berlusconi ha dichiarato di essere contro il riconoscimento dei diritti civili delle famiglie di fatto perché, per lui, per aver

Dei diritti civili bisogna fare dei contratti di matrimonio. Il problema è che, pochi giorni dopo, un giornalista è riuscito ad entrare nella sua villa di Arcore, nascondersi dietro un cespuglio e fotografarlo in atteggiamenti festosi e intimi con delle escort. La notizia è stata poi pubblicata su "oggi" perché di interesse pubblico, però il giornalista è stato condannato per violazione di domicilio.

Se avesse fotografato le stesse cose con un teleobiettivo appostato su un albero fuori dal recinto della villa sarebbe stato condannato comunque (es. scandalo di George Clooney: giornalista condannato per aver fotografato l'animale da compagnia, = maiale, di George).

Il diritto non è una scienza certa perché prevede l'interpretazione dell'uomo.

Contrasti con il diritto d'autore del produttore del film:

In classe abbiamo visto Crozza che imita la pubblicità della Mulino Bianco, ma lui può farlo.

in parodia quanto la è l'unica attività, a sfondo creativo, che non prevede il necessario consenso dell'autore dell'opera parodiata. diritto all'oblio. Esiste anche un istituto chiamato Quando un fatto di interesse pubblico, dopo che è trascorso un periodo di tempo, perde di attualità (dunque non più di interesse pubblico) significa che non deve essere più pubblicato e non deve rimanere più traccia di questa notizia. Il diritto all'oblio nasce a seconda dell'importanza del fatto di riferimento e quindi il decorso del tempo non è oggettivo per tutti (se a 18 anni ho rubato una bicicletta il fatto sarà ormai caduto nell'oblio). Non tutto cade nell'oblio, ad esempio i fatti storici ovvero tutto ciò che rimane e si riverbera nell'evoluzione della società dal punto di vista storico.

Spot pubblicitari: Uno spot pubblicitario può essere chiamato tale se ha, dal punto

vista fenomenologico, un gradiente di credibilità e un'opera audiovisiva. I diritti di un'opera audiovisiva spettano al produttore se si tratta di film o al committente nel caso di comunicazione pubblicitaria. In base al contratto tra committente e agenzia pubblicitaria o i diritti vengono trasferiti in capo al committente o a una licenza di diritto. In una campagna pubblicitaria creata da spot audiovisivi devo fare gli stessi contratti che farei in un film perché ho degli attori. Gli adulti firmano in modo consenziente il loro contratto mentre per quanto riguarda i bambini i genitori firmano congiuntamente previa autorizzazione dell'autorità giudiziaria che consente il contratto e obbliga i genitori a investire il compenso in un determinato modo vincolato ai diritti del bambino. Diritto della pubblicità: Che cos'è la pubblicità? È comunicazione, è una divulgazione di notizie a scopo commerciale. Nel diritto della pubblicità

pubblicità rientra qualunque forma di messaggio, diffusa in qualunque modo:

Above the line: (sopra- la linea): quando c'è un messaggio diretto al pubblico che ha per oggetto la promozione di prodotti o servizi (es. l'acquisto di uno spazio sul giornale)

Peel on the line: forma di comunicazione, non diffusa sui media tradizionali o su spazi pubblicitari, dove manca il messaggio di promozione del prodotto del servizio (es. sponsorizzazione)

Nella grande categoria di quello che è il messaggio pubblicitario, tutte le forme di comunicazione dirette o indirette rientrano nel calderone del diritto della pubblicità.

Quali sono i requisiti per cui una pubblicità sia lecita? (possibile domanda d'esame)

  1. Palese: la pubblicità deve essere immediatamente riconoscibile
  2. Corretta: rispettare tutte le regole di concorrenza leale tra imprenditore e di rispetto nei confronti del pubblico
  3. Veritiera: è vero che la pubblicità tende a
stimolare il bisogno di acquisto e fa leva su determinati requisiti, ma quello che dice dal punto di vista oggettivo deve essere riscontrabile. Ad esempio, la promozione di un detersivo per la sua capacità di eliminare le macchie di vino. Se poi in realtà non è così, il pubblicitario può essere chiamato a rispondere della verità che ha detto. Oppure, se dico che "la Redbull mette le ali", il pubblicitario non viene chiamato a rispondere grazie all'istituto dell'iperbole: esagero sulla qualità del prodotto perché una persona normale non ci crede. Come nell'informazione avente i 3 principi (verità, pertinenza e continenza), nella comunicazione abbiamo di nuovo 3 principi (palese, corretta, veritiera). La pubblicità comparativa: La pubblicità comparativa fino a qualche anno fa era ritenuta illecita, interviene il legislatore che dice che io posso comparare due prodotti perché è

utile per il consumatore sapere qualisono i requisiti di uno o dell’altro prodotto MA la pubblicità comparativa è lecita solo se seguedeterminati requisiti (oggetto di domanda d’esame).

Paragone Plasmon/Macina:
Plasmon dice che il suo prodotto non è nocivo (pesticidi=0) mentre le macine sì.
Chiaramente questa pubblicità non è lecita perché sto paragonando due prodotti condue target diversi (bambini e adulti) dove la legge prevede che la presenza dideterminate sostanze è dannosa per bambini ma non per un colpo adulto.
Io devo paragonare prodotti e servizi, non della stessa categoria, ma che soddisfino glistessi bisogni.

Paragona Coca-cola/Pepsi: non paragona elementi essenziali costitutivi del prodotto ma sta facendo ironia sul fatto che uno porti un risultato migliore rispetto all’altro.

Pubblicità Tuborg: ha un’iperbole (esagerazione).

Un comunicatore deve sapere che la pubblicità deve

rispettare i limiti del buon costume e, seconda del mercato in cui la pubblicità andrà, i limiti del buon costume cambieranno. Il buon costume non è un concetto dettato dalla legge in termini oggettivi ma è un concetto che cambia a seconda del tempo e del luogo. In più, nella pubblicità, esiste l'IAP (=Istituto dell'auto disciplina) ovvero un organo di natura primatistica che giudica in base a dei criteri previsti dal codice dell'auto disciplina pubblicitaria se la pubblicità è lecita o meno. L'IAP è formato da professori universitari la cui età media varia dagli 87 agli 89 anni, che hanno quindi criteri interpretativi fuori da qualunque visione del mercato target. Ad esempio la "pubblicità della Tuborg" (citata sopra) non è accettata in Italia perché l'IAP l'ha giudicata contraria allo sfruttamento ingiustificato dell'immagine della donna.È poi la "pubblicità thermacare": l'attività di riscaldamento agisce sulla circolazione del sangue e lenisce il dolore. Il fatto che loro dicano che elimina il dolore senza l'utilizzo di un medicinale è un claim falso perché lo allevia solo. La società del cerotto farmaceutico ha chiesto che l'IAP intervenisse e bloccasse questa campagna perché non veritiera. Le agenzie di comunicazione, spesso, al tavolo della creazione della pubblicità (brainstorming) fanno intervenire anche gli avvocati per capire fino a che punto una pubblicità sia lecita. Basti pensare alla "pubblicità chips" di Rocco Siffredi: utilizzano una sineddoche (l'utilizzo di una parola che ha un significato preciso che è "patata" ma che di fatto può avere anche altri significati collaterali). L'agenzia pubblicitaria, in questo caso, ha giocato sul doppio significato di.

“patata”. Questa pubblicità è stata bloccata per la frase “a chi piace la patata”. L’agenzia pubblicitaria sapeva già che questo filmato sarebbe stato bloccato. A volte, queste comunicazioni, vengono fatte apposta borderline con un piano B che permette l’amplificazione della comunicazione perché la sentenza bloccata regala spazi pubblicitari gratuiti (es. giornali) e fa parlare ancora di essa. O ancora c’è la “pubblicità Virgosol”: nel primo spot lo scoiattolo riesce a spegnere, con un peto, l’incendio nella foresta. L’IAD è intervenuto dicendo che non poteva essere messo in onda nella fascia protetta perché avrebbe istigato i bambini a compiere queste azioni in pubblico. Nel secondo spot hanno sostituito solo la parte in cui lo scoiattolo faceva un peto con lui che soffia perché costava troppo rifarla da capo. Comunicare significa inserire, nel mercato target, il

proprio messaggio e spesso si utilizzanodelle forme percepibili nei sensi del mercato target già conosciute (es. canzoni, immagini).Per far questo ho bisogno dei diritti d’autore dunque chiedo una licenza di riutilizzo e disincronizzazione di un’opera.

Il diritto all’immagine :

Il diritto dell’immagine esiste se esiste il soggetto dunque quando il contenuto è identificabiletramite elementi distintivi del soggetto.Con le nuove tecnologie si possono creare soggetti inesistenti che sembrano veritieri.Nel momento in cui io creo un soggetto, con le nuove tecnologie, che assomiglia a un soggettoesistente ho violato il diritto all’immagine (es. pedopornografia virtuale: utilizzo di immagini dibimbi inesistenti, creati graficamente, a scopi pornografici.È l’unico reato dove manca la vittima però si tutela la categoria dei minorenni di fronte aquesto reato).Il diritto all’immagine è tutelato, dopo la morte, fino ai

discendenti del 4° grado.

Dettagli
Publisher
A.A. 2019-2020
45 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/01 Diritto privato

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher sara.felletti di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto della proprietà intellettuale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Dell'Arte Salvo.