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Per quanto riguarda la decadenza essa viene impedita una sola volta e ciò per impedire
l'utilizzo della domanda di mediazione in modi non consentiti.
Condizione di procedibilità e rapporti con il processo (art 5 comma 1).
Controversie oggetto di mediazione obbligatorie: quasi tutte, una grossa fetta del contenzioso
civile.
Il 20 marzo entrerà in vigore un decreto con riguardo queste materie.
Relazione illustrativa d.lgs 28/2001 al comma 5.
In queste materie la mediazione è condizione di procedibilità dell'azione giudiziale. Chi può
affermare che la mediazione non è avvenuta? O con eccezione di parte o d'ufficio ma non oltre
la prima udienza tuttavia Luiso dice che se viene rilevata in appello il giudice potrà procedere
con alcune modalità. Il giudice dà 15 giorni di tempo per proporre la mediazione e poi 4 mesi
per la procedura.
Può accade che le parti non assolvono a questo ordine del giudice.
Altre forme di mediazione contemplate dall'art 5. La mediazione del decreto 28 è sempre
stragiudiziale e amministrata quindi non solo si tiene fuori dal processo ma lo tiene un
organismo secondo le proprie regole. È possibile tuttavia che la mediazione possa essere
stimolata dal giudice ed è una mediazione che ci si augura sia il più utilizzata possibile. Questa
è la mediazione delegata promessa dal giudice, anche in grado d'appello e si suppone non in
Cassazione. Il soggetto delegante è il giudice, il soggetto delegato è l'organismo. È escluso che
questo invito possa aver luogo giunti alla fase decisoria perché sarebbe inutile.
Il termine di 4 mesi non è perentorio, non lo è mai, è un procedimento non formalizzato.
Altra forma di mediazione è quella concordata che diviene obbligatoria per le parti in virtù di
una scelta delle parti stesse. Nella convenzione di arbitrato le parti si impegnano a devolvere la
controversia ad arbitri.
Questa mediazione concordata sembrerebbe obbligatoria in realtà non è propriamente
obbligatoria, non incorre nelle stessa sanzioni di quella obbligatori perché manca il rilievo
d'ufficio (comma 5).
In questa mediazione il rilievo di parte deve avvenire entro la prima difesa.
Per quanto riguarda la mediazione obbligatoria non ci sono problemi se la procedura di
mediazione può consentire la produzione di effetti giurisdizionali.
Ma se mi serve un provvedimento d'urgenza con la mediazione posso ottenere lo stesso
risultato? No, quindi il comma 4 ne esclude l'applicazione in alcuni casi: finché non si avvia la
fase a cognizione piena, nei procedimenti possessori, quelli relativi all'espropriazione forzata,
quelli in camera di consiglio, nell'azione civile esercitata nel processo penale. Il comma 3 dice
che ciò non preclude ...
La mediazione obbligatoria non impedisce questi tipi di tutele.
È un procedimento deformalizzato. La mediazione deve aiutare a conseguire il risultato tant'è
che si è arrivato a degli atti di citazione pre-formalizzati.
Il procedimento si svolge davanti all'organismo, con le regole e nel luogo dell'organismo.
Decreto ministeriale 180. 9
Gli esisti di questo giudizio (art 11) nel migliore dei casi l'accordo è raggiunto e il mediatore
forma processo verbale. Il ruolo del mediatore non è redigere l'accordo che è efficace solo tra le
parti. Nel caso in cui non si raggiunge l'accordo, il mediatore può formulare una proposta che
può essere o doverosamente imposta quando ne facciano richiesta concorda le parti o
facoltativa. Le conseguenze di questa proposta, altra aspetto criticato, si applica l'art 13 quindi
se vi è una corrispondenza parziale o totale del contenuto della proposta a quella della
sentenza la parte vittoriosa che non ha accettato la proposta viene condannata al pagamento
di un contributo unificato allo Stato. Inoltre si esclude la ripetizione delle spese, quindi non si
applica il principio della soccombenza delle spese, e non solo le spese del giudizio ma anche
quelle della mediazione. La sanzione si applica anche in caso di corrispondenza parziale e
ricorrano gravi ed eccezionali ragioni.
Una sanzione piuttosto grave. È comunque molto difficile che ci sia corrispondenza perché la
mediazione si basa su interessi e la sentenza su diritti quindi la sanzione spaventa meno di
quanto dovrebbe.
La proposta è un atto del mediatore che deve rispettare ordine pubblico e buon costume. Non
deve redigere l'accordo che è atto delle parti.
Il mediatore redige il verbale, sottoscritto dalle parti, e certifica l'autografia delle sottoscrizione
che non è un'autentica perché altrimenti diverrebbe titolo esecutivo. Invece questa
certificazione si limita ad accertare l'avvenuta sottoscrizione. Quindi quando occorre l'autentica
bisogna rivolgersi al notaio o a un altro pubblico ufficiale.
L'utilità finale è quella di ottenere l'esecuzione e per ottenere l'efficacia esecutiva è prevista la
possibilità dell'omologazione (art 12).
Si può comunque autenticare dal notaio ma sarebbe utile solo per l'esecuzione forzata,
l'omologazione è utile anche per l'esecuzione in forma specifica e ...
È competente il presidente del tribunale del circondario in cui ha sede l'organismo che deve
avere più sedi o in diverse provincie della stessa regione o in diverse regioni.
Cosa si fa avverso il provvedimento che nega l'omologazione? Il ricorso in camera di consiglio
con reclamo.
L'omologazione gli attribuisce l'efficacia di titolo esecutivo.
Mediatore.
Gli obblighi del mediatore si basano su un principio cardine che è quello di riservatezza, occorre
che il principio sia riscattato non solo dal mediatore ma anche da altri soggetti. L'art 9
distingue un dovere di riservatezza interna e una esterna. Il primo riguarda ciò che avviene
nella procedura e tutto ciò che avviene all'interno non può essere rivelato fuori (riservatezza
esterna). Quella interna riguarda i fatti che i singoli hanno rivelato al mediatore.
Il corollario del principio è il segreto professionale. Le dichiarazioni ottenute non possono essere
utilizzate nel successivo giudizio dove potrebbero aver avuto efficacia confessoria, salvo
sempre il consenso dell'interessato e su questi fatti non è ammessa prova testimoniale. Sul
mediatore grava il segreto professionale, è tenuto alla riservatezza e non può testimoniare, non
può deporre davanti ad alcuna autorità, si applica l'art 200 del codice di procedura penale.
Quindi se il mediatore è a conoscenza di un fatto di reato ha divieto di deporre. L'unico caso in
cui può rivelare il fatto di reato è nell'art 22, in questo caso lo deve rivelare.
Art 200 cpp: “Segreto professionale - Non possono essere obbligati a deporre su quanto hanno
conosciuto per ragione del proprio ministero, ufficio o professione, salvi i casi in cui hanno
l'obbligo di riferirne all'autorità giudiziaria: a) i ministri di confessioni religiose, i cui statuti non
contrastino con l'ordinamento giuridico italiano; b) gli avvocati, gli investigatori privati
autorizzati, i consulenti tecnici e i notai; (1) c) i medici e i chirurghi, i farmacisti, le ostetriche e
ogni altro esercente una professione sanitaria; d) gli esercenti altri uffici o professioni ai quali
la legge riconosce la facoltà di astenersi dal deporre determinata dal segreto professionale. (2)
Il giudice, se ha motivo di dubitare che la dichiarazione resa da tali persone per esimersi dal
deporre sia infondata, provvede agli accertamenti necessari. Se risulta infondata, ordina che il
testimone deponga. (3) Le disposizioni previste dai commi 1 e 2 si applicano ai giornalisti
professionisti iscritti nell'albo professionale, relativamente ai nomi delle persone dalle quali i
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medesimi hanno avuto notizie di carattere fiduciario nell'esercizio della loro professione.
Tuttavia se le notizie sono indispensabili ai fini della prova del reato per cui si procede e la loro
veridicità può essere accertata solo attraverso l'identificazione della fonte della notizia, il
giudice ordina al giornalista di indicare la fonte delle sue informazioni".
Incentivi alla mediazione di tipo fiscale ma anche con carattere sanzionatorio. La prima
sanzione era quella di desumere argomenti di prova dalla mancata partecipazione alla
mediazione che comunque ha scarsa rilevanza. La sanzione più grave è una sanzione
pecuniaria, è stato previsto che nel caso di mancata partecipazione e nei casi di mediazione
obbligatoria senza giustificato motivo la parte può essere condannata al pagamento d'una
somma pari al contributo unificato allo Stato e fino a poco fa era disposta d'ufficio dal giudice.
Questa somma grossolanamente, che può subire variazioni, si avvicina al contributo unificato
per cui si dice che si invita la controparte a pagare oggi il contributo oppure lo si farà pagare
nel corso del processo. Tiscini lezione: 12 marzo
Arbitrato rituale che è la categoria generale dell'arbitrato specificamente trattato dagli art 806
e seguenti il cui lodo produce gli effetti della sentenza. Poi c'è l'arbitrato irrituale che fino a ieri
non aveva una specifica collocazione nel codice ma aveva una disciplina convenzionale e non
era automaticamente assoggettato alle regole del codice.
Art 808ter che assoggetta l'arbitrato irrituale ad alcune disposizioni ma quello che dice è troppo
poco, non soddisfa.
Convenzione di arbitrato.
L'arbitrato è un fenomeno che ha origine nella volontà negoziale delle parti. In quanto atto
negoziale la volontà delle parti si manifesta in diverso modo. Il lodo si dice essere una
fattispecie a formazione progressiva perché le parti sono chiamate a dimostrare la propria
volontà in diversi atti. Nella convenzione si accordano di devolvere la controversia ad un
arbitro. Ma ciò non basta perché poi bisognerà individuare gli arbitri che è un'altra
manifestazione di arbitrato.
L'arbitrato amministrato è una forma di arbitrato nel quale la disciplina del procedimento, la
gestione amministrativa, viene affidata a degli organismi che gestiscono e forniscono questo
servizio. In questi casi si affidano anche agli arbitri scelti dall'organizzazione.
Non solo, nel momento in cui si inizia il procedimento la legge dice che sono le parti che
scelgono il procedimento da adottare se poi non esercitano questa scelta (come avviene quasi
sempre) saranno gli arbitri che riprodurranno il modello giurisdizionale. Ancora, manifestazione
di volontà entro certi limiti c'è per l'impugnazione. Il lodo &