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Estratto del documento

DISCIPLINA.

co. 1, sancisce il divieto di modifica del paesaggio senza previa

autorizzazione paesaggistica: “ I proprietari, possessori o detentori a qualsiasi titolo

di immobili ed aree di interesse paesaggistico non possono distruggerli, né introdurvi

”.

modificazioni che rechino pregiudizio ai valori paesaggistici oggetto di protezione

co. 2, sancisce l’obbligo di richiesta dell’autorizzazione e il

divieto dell’avvio dei lavori in mancanza della stessa: “ I soggetti di cui al

comma 1 hanno l'obbligo di presentare alle amministrazioni competenti il progetto degli

interventi che intendano intraprendere, corredato della prescritta documentazione, ed

”.

astenersi dall'avviare i lavori fino a quando non ne abbiano ottenuta l'autorizzazione

*

co. 5 ( ), la COMPETENZA è mantenuta in capo alle Regioni:

“ ”. Lo Stato non

Sull'istanza di autorizzazione paesaggistica si pronuncia la regione

tiene conto dell’art. 118 Cost. che attribuisce le funzioni

amministrative ai Comuni, perché non li ritiene in grado di giusta

competenza in materia paesaggistica - ambientale; né tantomeno le

attribuisce alle Province perché solo alcune di esse, e non tutte,

dispongono degli strumenti adeguati ad una giusta tutela.

co. 6, la Regione può trattenere la competenza oppure può

trasferirla, per i rispettivi territori, a Province agli enti locali “in

forma associata” o a Comuni. Questo purché tali enti garantiscano

delle condizioni: cioè dispongano di strutture tecnico-scientifiche di

livello adeguato e sia garantita la differenziazione tra l’attività di

tutela paesaggistica e l’attività urbanistico - edilizia. “ La regione esercita

la funzione autorizzatoria in materia di paesaggio avvalendosi di propri uffici dotati di adeguate

competenze tecnico-scientifiche e idonee risorse strumentali. Può tuttavia delegarne

l'esercizio, per i rispettivi territori, a province, a forme associative e di cooperazione fra enti

locali come definite dalle vigenti disposizioni sull'ordinamento degli enti locali, ovvero a

comuni, purché gli enti destinatari della delega dispongano di strutture in grado di assicurare

un adeguato livello di competenze tecnico-scientifiche nonché di garantire la differenziazione

tra attività di tutela paesaggistica ed esercizio di funzioni amministrative in materia

urbanistico-edilizia 48

*

( ) co. 5, lo Stato dove lo collochiamo? La natura del parere

dello Stato del 2004 viene modificata nel 2006 e nel 2008. Il suo

parere di controllo viene trasformato in potere consultivo (di rilascio

di pareri) che precede il provvedimento finale. Si tratta oggi di un

parere VINCOLANTE: “

Sull'istanza di autorizzazione paesaggistica si pronuncia la

regione, dopo avere acquisito il parere vincolante del soprintendente in relazione agli interventi

” salvo per quanto

da eseguirsi su immobili ed aree sottoposti a tutela dalla legge

disposto dall’art. 143, commi 4 e 5. -> Il Codice sancisce l’esistenza

del parere vincolante dello Stato, ma in quest’ultimo articolo

prevede un meccanismo che rende questo parere (da vincolante)

“obbligatorio” in presenza di determinate condizioni:

- Quando il piano disciplini vincoli rivestiti di prescrizioni d’uso e di molti

parametri da rispettare

- Quando il Ministero abbia verificato l’adeguatezza degli strumenti

urbanistici alle nuove prescrizioni del piano 49

PROCEDIMENTO.

Abbiamo detto che la competenza è regionale.

Cosa fa, quindi, la Regione quando riceve un’istanza di

autorizzazione paesaggistica?

1) Entro 40 giorni è chiamata ad accertare e valutare la

compatibilità paesaggistica: cioè confronta l’istanza di

autorizzazione con il piano paesaggistico e con le prescrizioni

d’uso presenti nel vincolo.

2) Fatto ciò predispone una relazione tecnica illustrativa

(che possiamo chiamare “proposta di decisione”).

3) Inoltre, dovrà chiedere un parere al proprio interno, cioè alla

Commissione Locale per il paesaggio.

4) Dopo questi 40 giorni, la “proposta” passa alla

Soprintendenza, che rilascia un proprio parere nei

successivi 45 giorni: si tratta di un parere di MERITO,

relativamente alla compatibilità paesaggistica.

Se questi 45 giorni decorrono invano, senza parere della

Sovrintendenza, cosa succede? Il procedimento si arresta?

La questione è stata risolta dall’art. 16 della L. 241/ 1990 che

disciplina l’attività consultiva:

co. 2, “

 In caso di decorrenza del termine senza che sia stato comunicato il

parere obbligatorio o senza che l’organo adito abbia rappresentato esigenze

istruttorie, è in facoltà dell’amministrazione richiedente di procedere

indipendentemente dall’espressione del parere. In caso di decorrenza del termine

senza che sia stato comunicato il parere facoltativo o senza che l’organo adito abbia

rappresentato esigenze istruttorie, l’amministrazione richiedente procede

indipendentemente dall’espressione del parere. Salvo il caso di omessa richiesta del

parere, il responsabile del procedimento non può essere chiamato a rispondere degli

eventuali danni derivanti dalla mancata espressione dei pareri di cui al presente

” Disciplina la materia dei pareri affermando che,

comma.

decorso il termine, i pareri divengono accantonabili;

co. 3, “

 Le disposizioni di cui ai commi 1 e 2 non si applicano in caso di pareri

che debbano essere rilasciati da amministrazioni preposte alla tutela ambientale,

” la regola principale, di

paesaggistica, territoriale e della salute dei cittadini 50

cui al co. 2, non vale per alcune delicate materie, tra cui

quella paesaggistico – ambientale.

Quindi, secondo questa regola, i pareri in materia di paesaggio NON

possono essere accantonati.

5) Ma il legislatore è intervenuto con un’ECCEZIONE a tale regola,

affermando che, qualora questi 45 giorni decorrano,

l’amministrazione competente possa prescindere dal parere

Conferenza di Servizi

della Soprintendenza ed indire una

per ottenere un parere. “ Decorso inutilmente il termine di cui al primo periodo

del comma 8 senza che il soprintendente abbia reso il prescritto parere,

l'amministrazione competente può indire una conferenza di servizi, alla quale il

soprintendente partecipa o fa pervenire il parere scritto. La conferenza si pronuncia

entro il termine perentorio di quindici giorni.

6) Nei successivi 20 giorni dal parere (della Soprintendenza),

l’amministrazione competente deciderà se rilasciare

l’autorizzazione paesaggistica o negarla, dando

precedente preavviso di diniego (per dare la possibilità di un

nuovo contraddittorio che dura 10 giorni). “ Entro venti giorni dalla

ricezione del parere, l'amministrazione rilascia l'autorizzazione ad esso conforme

”. Se questi

oppure comunica agli interessati il preavviso di provvedimento negativo

20 giorni decorrono senza che l’amministrazione si sia

pronunciata, l’interessato può richiedere l’autorizzazione

paesaggistica “ in via sostitutiva alla regione, che vi provvede, anche

mediante un commissario ad acta, entro sessanta giorni dal ricevimento

”, mentre qualora sia direttamente la Regione ad

della richiesta

essere inadempiente, “ la richiesta del rilascio in via sostitutiva è

”.

presentata DIRETTAMENTE al soprintendente

Scatta, quindi, un potere sostitutivo.

EFFICACIA.

Il provvedimento finale, nel momento in cui viene adottato, è già

efficace, ma deve essere NOTIFICATO.

Ma questo provvedimento di autorizzazione paesaggistica acquista

pienamente efficacia solo dopo la decorrenza di altri 30

51

giorni dalla sua adozione e notificazione: l’interessato deve

attendere un altro mese per procedere ai lavori.

Perché?

L’amministrazione che ha emesso il provvedimento finale deve

avere il tempo di trasmetterlo a tutti gli enti locali e di pubblicarlo

sul sito della Regione perché tutti ne vengano a conoscenza. Questo

fa sì che possano esserci nuove ed eventuali contestazioni.

Decorso quest’ultimo mese, l’atto acquista efficacia per 5 anni,

quindi si tratta sempre e comunque di un’efficacia limitata nel

tempo.

SANATORIA.

La SANATORIA è un atto amministrativo che “sana” e supera

l’abuso effettuato, quando si è edificato senza il titolo abilitativo. La

più nota è la “sanatoria edilizia” (concetto diverso è il “condono”).

È possibile una sanatoria paesaggistica?

Il Codice del 2004 ha espresso un DIVIETO ASSOLUTO di sanatoria

paesaggistica.

Ma la Legge Finanziaria n. 380 del dicembre 2004 ha

introdotto una deroga a questo divieto, rendendo possibile, a

determinate condizioni, l’AUTORIZZAZIONE PAESAGGISTICA

POSTUMA.

Questa legge verrà recepita nel Codice nel 2006, all’art. 146:

l’autorizzazione in sanatoria può essere rilasciata solo nei casi

sanciti dall’art. 167, co. 4 e cioè quando:

- La modifica non ha provocato un aumento di volumetria ( se, ad esempio,

);

rifaccio il tetto

- Se si sono impiegati materiali in conformità con l’autorizzazione

paesaggistica; quindi se li utilizzo l’autorizzazione può essere sanata;

- Se si sono svolte opere di manutenzione ordinaria o straordinaria.

sanabili

Sono questi i casi “ ”, considerati tali purché ci sia una

pronuncia di conformità paesaggistica dalla stessa

amministrazione che rilascia l’autorizzazione: “ Il proprietario,

possessore o detentore a qualsiasi titolo dell'immobile o dell'area interessati

dagli interventi presenta apposita domanda all'autorità preposta alla gestione

del vincolo ai fini dell'accertamento della compatibilità paesaggistica degli

interventi medesimi. L'autorità competente si pronuncia sulla domanda entro il

termine perentorio di centottanta giorni, previo parere vincolante della

52

soprintendenza da rendersi entro il termine perentorio di novanta giorni.

L'importo della sanzione pecuniaria è determinato previa perizia di stima”.

Si tratta di un accertamento della conformità “ex post”.

Ma anche se viene accertata la conformità paesaggistica,

c’è da pagare una sanzione pecuniaria: “ Qualora venga accertata

la compatibilità paesaggistica, il trasgressore è tenuto al pagamento

Dettagli
Publisher
A.A. 2018-2019
74 pagine
1 download
SSD Scienze giuridiche IUS/09 Istituzioni di diritto pubblico

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher EmanueleL89 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto urbanistico, dei beni culturali e del paesaggio e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università del Salento o del prof Brocca Marco.