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L'efficienza dell'impresa e la responsabilità sociale
L'efficienza dell'impresa verrebbe così a dipendere dalla responsabilità sociale verso coloro che non la controllano. Per spiegare come e perché questo dovrebbe accadere, ovvero sarebbe efficiente che accadesse, si propongono varie spiegazioni, che ruotano prevalentemente attorno alla teoria della reputazione.
La reputazione dell'impresa è ciò che consente ai suoi stakeholder di fidarsi e conseguentemente di cooperare con essa, affinché le transazioni avvengano con bassi costi di controllo o di contrattazione.
Gli sviluppi comunitari della CSR
Sebbene non si intenda discutere a fondo il concetto di Corporate Social Responsibility, ad un appiglio concettuale dobbiamo pur riferirci se aspiriamo a comprendere qualcosa di più dei suoi rapporti col diritto del lavoro.
Dobbiamo necessariamente rifarci alle parole del Libro Verde del 18 luglio 2001 ("Promuovere un quadro europeo per la responsabilità sociale delle imprese").
imprese ”), grazie al quale il tema della CSR è stato imposto dalla Comunità all’attenzione dei Governi europei: “ Il concetto di responsabilità sociale delle imprese significa essenzialmente che esse decidono di propria iniziativa di contribuire a migliorare la società e rendere più pulito l’ambiente. Nel momento in cui l’Unione europea si sforza di identificare valori comuni adottando una Carta dei diritti fondamentali, un numero sempre maggiore di imprese riconosce in modo sempre più chiaro la propria responsabilità e la considera come una delle componenti della propria identità. Tale responsabilità si esprime nei confronti dei dipendenti e, più in generale, di tutte le parti interessate all’attività dell’impresa ma che possono a loro volta influire sulla sua riuscita”. La CSR si può definire, in altre parole, come “integrazione volontaria
personale qualificato, promuovendo la diversità e l'inclusione, garantendo pari opportunità e promuovendo la formazione e lo sviluppo professionale dei dipendenti. Per quanto riguarda la salute e la sicurezza sul lavoro, si adottano misure per prevenire gli incidenti e le malattie professionali, fornendo un ambiente di lavoro sicuro e salutare e promuovendo la consapevolezza e la partecipazione dei dipendenti. Infine, per quanto riguarda l'adattamento alle trasformazioni, si promuovono politiche e pratiche che favoriscono la flessibilità e l'adattabilità dei dipendenti di fronte ai cambiamenti organizzativi e tecnologici. È importante sottolineare che la responsabilità sociale delle imprese non si limita solo alla dimensione interna, ma si estende anche alla dimensione esterna, coinvolgendo le altre parti interessate come i fornitori, i clienti, la comunità locale e l'ambiente. In conclusione, la CSR rappresenta un approccio strategico che consente alle imprese di integrare le preoccupazioni sociali ed ecologiche nelle loro operazioni commerciali, promuovendo il benessere dei dipendenti, la sostenibilità ambientale e il coinvolgimento delle parti interessate.salute e sicurezza. Pertanto, è necessario adottare misure per garantire che anche i subappaltatori e i fornitori rispettino le norme di salute e sicurezza sul lavoro. Inoltre, il Libro Verde sottolinea l'importanza di promuovere la salute e il benessere dei lavoratori, ad esempio attraverso programmi di prevenzione e promozione della salute, nonché di fornire un ambiente di lavoro sicuro e salutare. Infine, il Libro Verde evidenzia la necessità di promuovere la responsabilità sociale delle imprese, incoraggiando le aziende a adottare politiche e pratiche che rispettino i diritti dei lavoratori, l'ambiente e la comunità in cui operano. In conclusione, il Libro Verde rappresenta un importante strumento per promuovere la qualità del lavoro e migliorare le condizioni di vita dei lavoratori, attraverso l'adozione di politiche e misure volte a garantire l'uguaglianza, la salute e la sicurezza sul lavoro, nonché la responsabilità sociale delle imprese.salute e di sicurezza, soprattutto quelli che lavorano in locali propri”. Più in generale, si tende sempre di più a fare del rispetto delle norme di prevenzione un criterio di selezione per l’acquisto di prodotti e servizi presso altre imprese e un elemento di marketing per la vendita dei propri prodotti e servizi.
Infine, per quanto riguarda l’adattamento alle trasformazioni (che evoca uno dei quattro pilastri della Strategia europea per l’occupazione), si dichiara di favorire un approccio socialmente responsabile alle ristrutturazioni, rivolto ad “equilibrare e prendere in considerazione gli interessi e le preoccupazioni di tutte le parti interessate ai cambiamenti e alle decisioni”. In specie, “è opportuno garantire la partecipazione e il coinvolgimento delle persone interessate attraverso una procedura aperta di informazione e di consultazione.”
Inoltre, “qualunque ristrutturazione deve essere accuratamente preparata,
devono essere identificati i rischi più importanti, calcolando tutti i costi diretti e indiretti delle varie azioni strategiche e valutando tutte le azioni alternative in grado di limitare i licenziamenti". Esempio in tema di CSR è la Euroquimica de Bufu y Planan S.A., azienda spagnola impegnata dal 1962 nel settore della ricerca tecnologica per sistemi di rivestimento e colorazione nell'industria edile. Con 70 dipendenti ed un fatturato annuo di quasi 8 milioni di euro, Euroquimica si è impegnata nel percorso della responsabilità sociale delle imprese, offrendo occupazione e opportunità di formazione ad alto livello per tutti i dipendenti, creando al contempo partnership interne con lo staff che consentissero il raggiungimento degli obiettivi aziendali. Nello specifico l'azienda offre ai dipendenti che lavorano nella società da più di tre anni l'opportunità di diventare azionisti; promuove la formazione.professionale permanente, ad es. sulle tecnologie di rivestimento;
favorisce un coinvolgimento del personale che esuli dalle normali attività aziendali;
crea dei punti di raccolta di idee e/o suggerimenti da parte dello staff;
offre pari opportunità professionali per tutte le categorie di lavoratori, con particolare riferimento ai disabili ed alle persone con età superiore ai 45 anni;
incoraggia orari di lavoro flessibili per le donne con figli;
assumere donne per incarichi a livello manageriale (un terzo dei suoi manager sono donne).
I dirigenti della Euroquimica, intervistati sull'imprenditoria socialmente responsabile nell'ambito di un progetto della Commissione Europea, hanno dichiarato: "Secondo la nostra esperienza, il benessere psico-fisico dello staff, l'innovazione e la creatività sono sullo stesso piano. Uno dei punti chiave di Euroquimica è l'impegno di tutti i dipendenti, a prescindere dal livello, nella direzione"
La nostra azienda si impegna a perseguire la responsabilità sociale d'impresa come parte integrante della nostra missione aziendale. Questo impegno ci aiuta a ottenere successo e competitività sul mercato in cui operiamo. I nostri sforzi si sono concentrati sul miglioramento della qualità dei servizi e lo sviluppo della tecnologia attraverso concetti innovativi, come ad esempio le nuove tecnologie per il rivestimento industriale. Euroquimica ha beneficiato di un maggiore impegno e di forti motivazioni da parte dei dipendenti, che condividono la nostra missione aziendale e la visione per lo sviluppo futuro dell'impresa. Questo, a sua volta, ha contribuito al consolidamento della reputazione della società. Offriamo ai nostri dipendenti una formazione professionale continua per garantire il miglior servizio ai nostri clienti."
Socialmente responsabili rispetto ai lavoratori sono imedesimi che figurano, oramai da vari anni, in testa alle agende delle politiche del lavoro italiane ed europee. Proprio in considerazione di ciò, la maggior parte di quei contenuti è già oggetto di qualche forma di regolazione in tutti i paesi europei, ivi compresa l'Italia, in generea partire da sollecitazioni comunitarie.
Basti evocare il grande (anche se purtroppo non efficace come si vorrebbe) apparato di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, incentrato sul d.lgs. 19 settembre 1994 n.626, che contiene, fra l'altro, una norma (art.7) che coinvolge le imprese committenti nella attuazione delle misure di prevenzione e protezione dai rischi sul lavoro derivanti dall'attività lavorativa oggetto dell'appalto; la normativa contro le discriminazioni sul lavoro, recentemente arricchita dai d.lgs. 9 luglio 2003 nn. 215 e 216, e in via di ulteriore assestamento; la legge 8
marzo 2000 n.53 sui congedi parentali (questi ultimi poi confluiti neld.lgs. 26 marzo 2001 n.151), familiari e formativi, rivolta a favorire una migliore interazionefra lavoro, famiglia e tempo libero; il d.lgs. 10 settembre 2003 n.276, che ha previsto nuovetipologie contrattuali finalizzate a promuovere dei lavoratori caratterizzati da una condizione disvantaggio nell’accesso al mercato del lavoro (v. in particolare il contratto di inserimento);infine, a proposito dell’”adattamento alle trasformazioni”, è sin troppo facile notare che ilmodello di tutela procedurale evocato dal Libro Verde è il medesimo che la Comunità Europeaha promosso sin dalla direttiva del 1975, e che l’Italia ha poi implementato (anche se con unaminore enfasi sulle responsabilità sociali dell’impresa, rispetto alle soluzioni adottate daordinamenti come quello francese e tedesco) con la legge 23 luglio 1991 n.223 in tema dilicenziamenti collettivi e
mobilità. Il quadro in cui tali temi si collocano è, a sua volta, quello delle moderne politiche del lavoro che l'Europa sta tentando di "inventarsi", con l'obiettivo di frapporre un contrappeso "sociale" alla crisi del Welfare State ed alle misure di flessibilizzazione richieste dalla necessità di fronteggiare la competizione globale. Ma è stato soprattutto al Consiglio Europeo di Lisbona del 2000 che la CSR è stata inserita organicamente nell'agenda comunitaria, aprendo la strada al Libro Verde apparso nell'anno successivo, e consacrando la lungimiranza di illustri precursori come Jacques Delors, il cui Libro Bianco del 1993 già conteneva le indicazioni di fondo che sarebbero state riprese ed ulteriormente sviluppate negli anni a venire. Come è noto, l'Europa prefigurata a Lisbona non è stata sin qui capace di dare corpo alle aspettative che aveva ingenerato, ma è proprio ilda trovare e seguire, ma ne vale sempre la pena. La strada che ci porta a voi è come un faro nella notte, una guida sicura che ci accompagna verso la meta desiderata. Non importa quante volte ci siamo persi lungo il cammino, perché alla fine ritroviamo sempre la strada verso di voi. E ogni volta che ci ritroviamo qui, ci rendiamo conto che è la scelta migliore che potessimo fare. Non importa quanto sia difficile, perché la vostra presenza è ciò che ci dà la forza di andare avanti. Siete il nostro punto di riferimento, la nostra fonte di ispirazione. E ogni volta che torniamo qui, ci sentiamo a casa.