Anteprima
Vedrai una selezione di 15 pagine su 70
Diritto del lavoro - modulo A Pag. 1 Diritto del lavoro - modulo A Pag. 2
Anteprima di 15 pagg. su 70.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Diritto del lavoro - modulo A Pag. 6
Anteprima di 15 pagg. su 70.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Diritto del lavoro - modulo A Pag. 11
Anteprima di 15 pagg. su 70.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Diritto del lavoro - modulo A Pag. 16
Anteprima di 15 pagg. su 70.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Diritto del lavoro - modulo A Pag. 21
Anteprima di 15 pagg. su 70.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Diritto del lavoro - modulo A Pag. 26
Anteprima di 15 pagg. su 70.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Diritto del lavoro - modulo A Pag. 31
Anteprima di 15 pagg. su 70.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Diritto del lavoro - modulo A Pag. 36
Anteprima di 15 pagg. su 70.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Diritto del lavoro - modulo A Pag. 41
Anteprima di 15 pagg. su 70.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Diritto del lavoro - modulo A Pag. 46
Anteprima di 15 pagg. su 70.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Diritto del lavoro - modulo A Pag. 51
Anteprima di 15 pagg. su 70.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Diritto del lavoro - modulo A Pag. 56
Anteprima di 15 pagg. su 70.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Diritto del lavoro - modulo A Pag. 61
Anteprima di 15 pagg. su 70.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Diritto del lavoro - modulo A Pag. 66
1 su 70
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

Le collaborazioni coordinate e continuative e le collaborazioni eterorganizzate

Definizione collaborazioni coordinate e continuative articolo 409, comma 3 c.p.c.

Elementi delle prime:

  1. Coordinamento dell'attività lavorativa con l'organizzazione del committente.
  2. Il carattere continuativo (la prestazione, indipendentemente che sia svolta in modo periodico o con interruzioni, è funzionale a soddisfare un interesse del committente che dura nel tempo).
  3. Svolgimento in modo prevalentemente personale dell'attività in cui si concretizza la collaborazione.

Queste collaborazioni rientrano nel lavoro autonomo, lo ha specificato la corte costituzionale e si caratterizzano per il coordinamento, che si differenzia dall'eterodirezione per la minore pervasività delle indicazioni fornite dal committente al lavoratore, lasciandogli un margine di autonomia.

La legge 81/2017 ha aggiunto un ultimo periodo all'articolo 409 "la collaborazione"

siacoordinata quando, nel rispetto delle modalità di coordinamento stabilite di comune accordo tra le parti, il collaboratore organizza autonomamente l'attività lavorativa", questa legge ha voluto specificare che affinché la collaborazione sia autonoma occorre che questo coordinamento sia concordato fra le parti.

Disciplina:

  • Rito processuale del lavoro.
  • Secondo l'articolo 429 cpc hanno una rivalutazione automatica dei crediti di lavoro.
  • Assicurazione pensionistica obbligatoria (contribuzione dovuta per 2/3 dal datore di lavoro e per 1/3 dal lavoratore).
  • Assicurazione contro gli infortuni sul lavoro.
  • Corresponsione del corrispettivo con consegna in busta paga.
  • Indennità di maternità.
  • Indennità di disoccupazione.
  • Libertà di recesso.

Le collaborazioni eterorganizzate quali tutele hanno?

Secondo l'articolo 2 sempre del decreto 81/2015 hanno diritto a vedersi applicata la disciplina delle tutele del rapporto di lavoro.

subordinato.La corte di appello di Torino ha individuato le tutele ad essa applicabili:

  • Sicurezza e igiene.
  • Retribuzione diretta e differita.
  • Inquadramento professionale.
  • Limiti di orario.
  • Ferie.
  • Tutela previdenziale.

Rimane esclusa la tutela relativa al licenziamento illegittimo.8/03.

Il lavoro autonomo.Il codice civile ha disciplinato anche il lavoro dei liberi professionisti agli articoli 2229-2238.

Le tutele sono per lo più analoghe rispetto a quelle previste per il lavoratore autonomo dicui all’articolo 2222.

Queste disposizioni sono caratterizzate dalla loro derogabilità, al contrario rispetto allenorme lavoristiche.

Le parti, quando stipulano il contratto, possono prevedere condizioni diverse rispetto aquelle previste dal codice civile. Questo perché il legislatore ritiene che i lavoratoriautonomi abbiano sufficiente forza, tale da imporre condizioni diverse, anche sepeggiorative, tali da essere soddisfacenti.

Chi ha l’ultima voce in capitolo

sulla qualificazione di un rapporto di lavoro rimane sempre il giudice, valutando quegli indici che abbiamo già analizzato, guardando alle reali concrete modalità con cui la prestazione si è svolta. Ci sono tante ipotesi nelle quali anche i lavoratori autonomi versano in condizioni di fragilità, sia nel contratto sia nel mercato del lavoro e per questo motivo, di recente, il legislatore ha introdotto uno statuto protettivo minimo per i lavoratori autonomi. La legge in questione è la numero 81 del 2017. L'articolo 1 stabilisce "Le disposizioni del presente capo si applicano ai rapporti di lavoro autonomo di cui al titolo III del libro quinto del codice civile, ivi inclusi i rapporti di lavoro autonomo che hanno una disciplina particolare ai sensi dell'articolo 2222 del codice civile." L'articolo 2 estende al lavoro autonomo la disciplina relativa ai ritardi dei pagamenti nelle transazioni commerciali di al decreto legislativo.

231/2002. L'articolo 3 individua le clausole contrattuali abusive, che palesano un esercizio del potere negoziale contrastante con quello voluto dal legislatore.

"Si considerano abusive e prive di effetto le clausole che attribuiscono al committente la facoltà di modificare unilateralmente le condizioni del contratto o, nel caso di contratto avente ad oggetto una prestazione continuativa, di recedere da esso senza congruo preavviso nonché le clausole mediante le quali le parti concordano termini di pagamento superiori a sessanta giorni dalla data del ricevimento da parte del committente della fattura o della richiesta di pagamento.

Si considera abusivo il rifiuto del committente di stipulare il contratto in forma scritta.

Nelle ipotesi di cui ai commi 1 e 2 il lavoratore autonomo ha diritto al risarcimento dei danni, anche promuovendo un tentativo di conciliazione mediante gli organismi abilitati."

Gli articoli 8, 13 e 14 attribuiscono alcune tutele a sostegno della

genitorialità e a sostegno della salute. - Estensione ai lavoratori autonomi del congedo parentale di 6 mesi. - L'indennità di maternità spetta indipendentemente dalla sospensione dell'attività lavorativa. La lavoratrice avrà diritto ad ottenere dall'ente previdenziale la sua indennità a prescindere dal fatto di sospendere o meno l'attività lavorativa. - Conservazione del contratto di lavoro in caso di malattia, infortunio o gravidanza. L'articolo 7 prevede la stabilizzazione ed estensione dell'indennità di disoccupazione per i lavoratori con rapporto di collaborazione coordinata e continuativa (DIS-COLL) ai lavoratori autonomi. Sistema di accesso al lavoro. Il mercato del lavoro, nella sua conformazione, ha al centro della sua attenzione il rapporto di lavoro subordinato e le misure che sono state allestite nel tempo hanno sempre avuto come destinatari principali il lavoratore subordinato. Ci inoltriamonelle regole che disciplinano l'incontro tra domanda e offerta del lavoro. Il mercato del lavoro, come il mercato in generale, è il luogo nel quale si verifica l'incontro di domanda e offerta. Il mercato è efficiente nella misura in cui tutti gli attori hanno informazioni certe e sufficienti sulle condizioni dello scambio, in termini di quantità, qualità, prezzo e valore. I soggetti sindacali hanno agevolato l'incontro fra domanda e offerta di lavoro. I sindacati, fin dall'origine, consentivano un incontro controllato di domanda e offerta di lavoro che consentiva ai lavoratori di non dover accettare condizioni troppo svantaggiose pur di ottenere un posto di lavoro. A fianco dei sindacati svolgevano questa funzione anche soggetti privati, i quali però spesso si ponevano ai margini della legalità lucrando su questa intermediazione. Talvolta, questi soggetti si spingevano fino a compiere un'attività di vera e propria interposizione.assumendo i lavoratori che poi andavano a prestare la propria attività lavorativa presso un altro soggetto. Si distinguono quindi due categorie: - L'intermediazione che facilita l'incontro di domanda e offerte. - L'interposizione, che di fatto ha la stessa finalità, contempla un passaggio aggiuntivo che è rappresentato da un'assunzione dei lavoratori da parte del soggetto interponente, con la conseguenza che si ha una dissociazione tra datore di lavoro forma e sostanziale. Questi comportamenti, in particolare l'ultimo, sono sempre stati visti con uno sguardo di disfavore, tanto da predisporre sanzioni penali. In Italia, fin dagli anni '20, la mediazione tra domanda e offerta di lavoro è stata intesa come una funzione pubblica resa in forma gratuita da organi pubblici, quindi dallo Stato. La prima legge a disciplinare questo è stata la legge 264/1948 che prevedeva il monopolio pubblico del collocamento. Come era organizzato questo

Si aveva una rete di uffici di collocamento, che provvedevano a soddisfare le richieste dei datori di lavoro. Il datore di lavoro effettuava una richiesta numerica. L'ufficio di collocamento prendeva la lista dei soggetti in cerca di occupazione, formata attraverso le iscrizioni dei lavoratori, e destinava i primi della lista al datore di lavoro che ne avesse fatto richiesta, con la conseguenza che il datore di lavoro non poteva scegliere i propri dipendenti.

Era impossibile l'assunzione diretta, si doveva necessariamente passare dall'ufficio di collocamento. L'unico spazio di autonomia lasciato al datore era quella di assumere direttamente un lavoratore che era già stato assunto da un altro imprenditore.

Questo sistema fin da subito è risultato inefficace. Il superamento di questo sistema è stato molto lento, infatti con la legge 23/1991 è stata superata la richiesta numerica passando a quella nominativa, ma si doveva sempre passare

dall'ufficio di collocamento. Occorre attendere il 1996 perché si consente l'assunzione diretta dei lavoratori, quindi senza passare dalle liste di collocamento. Il pieno superamento di questo sistema si ha nel 1997 con il decreto 469. Questo decreto si è avuto in seguito ad una condanna (Job centre) da parte della corte di giustizia della (vecchia) comunità europea. Bisogna dire però che il terreno era già stato preparato per una riforma, in quanto non sarebbe stato possibile un così veloce cambiamento in seguito alla sentenza che era sempre del 1997.

La scelta compiuta dal legislatore è stata quella di superare il monopolio pubblico, stabilendo alcune regole per l'ingresso dei privati nel sistema. In questo sistema convivono soggetti privati e soggetti pubblici che operano per l'incontro della domanda e dell'offerta.

Caratteristiche del sistema:

  • Superamento del monopolio pubblico.
  • Sistema decentrato a livello regionale.

organizzato in centri per l'impiego.

  • Si afferma la regola dell'assunzione diretta.
  • Divieto di indagine sulle opinioni di lavoratori e divieto di discriminazione.
  • Gratuità del servizio (sia dal soggetto pubblico che dal soggetto privato).
  • Apparato sanzionatorio per contrastare un mancato rispetto delle regole previste dal decreto.

Questo sistema, ancora una volta, è risultato scarsamente efficace. Si arriva quindi al decreto legislativo 150/2015. Esso intenderebbe spingere l'acceleratore sulla costruzione di un efficiente sistema di politiche attive per il lavoro, un sistema coordinato in modo più efficace con il sistema delle politiche passive di sostegno al reddito per i disoccupati. Questa riforma è rimasta in larga parte inattuata perché presupponeva l'approvazione di una riforma costituzionale che avrebbe riportato allo Stato la competenza esclusiva in materia di lavoro.

Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
70 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/07 Diritto del lavoro

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Bio4ever di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto del lavoro e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Vallauri Maria Luisa.