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Disciplina del rapporto individuale di lavoro
Il diritto del lavoro, abbiamo detto, si occupa del lavoro subordinato. Il lavoro può essere prestato come attività umana dal punto di vista giuridico sia in condizione di subordinazione che di autonomia. In realtà vi sono anche delle tipologie che qualcuno classifica in una posizione intermedia delle c.d. parasubordinazioni, lavoro a progetto, una volta quelle che erano le collaborazioni continuate e continuative; comunque le due grosse aree sono quelle del lavoro subordinato e del lavoro autonomo. La stessa attività, in teoria e in pratica, può essere prestata sia in posizione di subordinazione che di autonomia, ovviamente questo vale per talune attività. È ovvio che se ci troviamo davanti al metalmeccanico che lavora nella grossa industria metalmeccanica, sappiamo subito che è un soggetto che lavora alle dipendenze, inserito in un'organizzazione che non gli appartiene (è eterodiretto).Così come se vediamo l'avvocato che esercita la sua attività di assistenza dei clienti, libero professionista, sappiamo subito intuitivamente che quello è un lavoratore autonomo, che organizza come meglio crede la sua attività. Però ci sono delle attività che potrebbero essere prestate sia in condizione di subordinazione che di autonomia. Pensiamo al medico che lavora in una casa, dove si reca periodicamente qualche giorno a settimana e fornisce la sua prestazione in quella casa di cura. Tutto questo lo può fare in condizione sia di subordinazione che di autonomia. Quindi bisogna risolvere a monte il problema della qualificazione dei rapporti per sapere se ci troviamo davanti ad un rapporto di subordinazione o di autonomia. L'essenza della qualificazione è importante perché se alla fine di questo giudizio, qualificheremo quel rapporto come una prestazione di lavoro subordinato, l'effetto di questa classificazione.è che adesso bisogna applicare tutta la disciplina del diritto del lavoro cioè tutto il corpo normativo in materia di lavoro subordinato si applicherà direttamente a quel rapporto. Viceversa se poi all'esito della valutazione diremo che, ritornando all'esempio del medico che va a fare due volte a settimana visite presso quella clinica, è un lavoratore autonomo, significa che quel rapporto di lavoro verrà escluso dall'applicazione di tutto il diritto del lavoro. Quindi il mondo giuridico della lavoro è diviso in queste due grosse aree all'una delle quali, il lavoro subordinato, si applica tutto il diritto del lavoro, norme del codice civile, norme delle leggi speciali e di contratti collettivi e così via. All'altra area, il lavoro autonomo, si applicano esclusivamente le norme sul lavoro autonomo previste dal codice civile e non si applica nulla della disciplina speciale del lavoro subordinato. Ma in base a che cosa noiandiamo a qualificare un rapporto? In base alla possibilità di ravvisare nel caso concreto, in relazione alla fattispecie concreta, un riconducibilità di questa fattispecie concreta con una fattispecie astratta, che è il tipo classico di figura di lavoro subordinato, alle dipendenze di un altro soggetto. Ma che cosa è che caratterizza in sostanza questo lavoro subordinato? Il tratto caratterizzante il rapporto di lavoro subordinato è proprio quello della condizione che vive questo lavoratore, condizione di ETERODETERMINAZIONE, di ETERODIREZIONE, nello svolgimento della sua attività, cioè c'è sempre qualcuno che gli dice da fuori che cosa deve fare e come lo deve fare (se pure a grandi linee), mentre all'avvocato nessuno gli va a dire come deve svolgere il proprio lavoro. Quindi il lavoro subordinato, il metalmeccanico, l'impiegato ma anche il dirigente d'azienda, deve svolgere la prestazione secondo quelle che sono ledatore di lavoro. La subordinazione si caratterizza per la presenza di un soggetto, il datore di lavoro, che determina il contenuto della prestazione lavorativa. Questa definizione è abbastanza innel codice civile, nell'articolo 2094 c.c, che non ci dice cos'è lalinea con quello che disposto. È prestatore di lavoro subordinazione ma ci dice chi è il prestatore di lavoro subordinato. Il prestatore di lavoro subordinato si obbliga mediante retribuzione a collaborare nell'impresa prestando il proprio lavoro intellettuale e manuale alle dipendenze e sotto la direzione dell'imprenditore. Emergono dall'articolo 2094: 1) che è prestatore di lavoro subordinato sia un soggetto che mette a disposizione del datore di lavoro le sue energie psicofisiche (intellettuali e manuali). 2) queste energie psicofisiche sono messe a disposizione del datore di lavoro, lavorando appunto alle dipendenze e sotto la direzione del datore di lavoro.datore di lavoro che mi da tutte direttive affinché io possa svolgere in concreto la mia prestazione lavoratrice3) questo obbligo è ovviamente legato alla controprestazione, data dalla retribuzione che mi verrà corrisposta dal datore di lavoro. Questa ETERODETERMINAZIONE, la presenza di questo soggetto, datore, che comanda, da disposizioni è cosa anomala del diritto dei privati, perché conferisce tutta una serie di prerogative al datore, tutte prerogative che hanno una loro funzionalizzazione. Tutta questa situazione è finalizzata a che la prestazione, ciò che è dovuto dal lavoratore, venga ad inserirsi nell'organizzazione imprenditoriale del datore di lavoro. Diventa quindi un tassello di un disegno organizzativo più ampio e più complesso, nel quale vanno inserite le varie prestazioni d'opera (intellettuale e manuale) fornite dai singoli prestatori di lavoro subordinato. Il problema della qualificazione èUn problema fondamentale al fine dell'applicazione di tutta la normativa del diritto del lavoro, che è sostanzialmente rigida, inderogabile, forte che si impone soprattutto nell'ottica di tutelare il soggetto più debole in questo rapporto (il lavoratore), colui che non ha altro che le sue energie psicofisiche da mettere a disposizione del datore di lavoro, che dal lavoro trae il proprio sostentamento (figura storica di lavoratore subordinato).
Questo lavoratore è quindi oggetto di tutta una normativa di tutela, che lo protegge e lo assiste, e ovviamente predisponendo tutta una serie di tutele a favore di questo soggetto, impone tutta una serie di obblighi, oneri e vincoli era il datore di lavoro. Oneri e vincoli che comportano tutta una serie di costi per il datore di lavoro e allora può capitare che i datori di lavoro abbiano interesse a sfuggire da questa normativa.
Il che porta spesso le parti a qualificare come lavoro autonomo ciò che è subordinato.
Non è raro che si proponga ad un giovane: hai la partita Iva?, fammi le consulenze firma tutto quello che vuoi, risulti come un lavoratore autonomo , ma di fatto noi sappiamo che tu sei alle mie dipendenze. Da questo marchingegno, che viene posto in essere per mascherare una realtà di lavoro subordinato, la qualificazione come si risolve? In base a ciò che dichiarano le parti, a ciò che viene qualificato dalle stesse parti o in base ad altri elementi? Possiamo dire subito che la qualificazione non viene risolta in base al dichiarato, ma viene risolta in base a ciò che emerge in concreto, a ciò che è l'oggettivo assetto di questo rapporto. La qualificazione data la dalle parti non è che non vale, ma vale sempre che coincida con la sostanza, perché se non dovesse coincidere e dimostrato che in realtà si tratta di lavoro subordinato invece che il lavoro autonomo, la qualificazione data dalle parti scompare e prevale.lavoro subordinato è disciplinato dal contratto di lavoro. Il rapporto di lavoro subordinato inizia con la nascita del contratto tra il datore di lavoro e il lavoratore. In passato, c'era una dottrina che sosteneva che il rapporto di lavoro potesse nascere semplicemente con l'inserimento del lavoratore in un'organizzazione produttiva, indipendentemente da una manifestazione di volontà contrattuale. Tuttavia, questa opinione non è più seguita e prevale l'idea che il rapporto di lavoro nasca da un contratto, che rappresenta l'incontro di volontà tra le due parti. Questa concezione contrattuale si applica anche al rapporto di lavoro pubblico, cioè al lavoro dipendente dalle pubbliche amministrazioni. Anche in questo caso, il rapporto di lavoro subordinato è regolato da un contratto.legislatore nella norma del decreto 29/1993. oggi 165/2001, riconosce e dichiara che il rapporto di lavoro e c'è da un contratto individuale. Il contratto individuale è un contratto di scambio tra prestazioni corrispettive, tra una messa a disposizione della prestazione, lavoro, contro retribuzione, remunerazione di questa attività. Prima di esaminare questo contratto nelle sue parti essenziali occorre dire qualcosa sulla FASE PRECONTRATTUALE, cioè come si arriva al contratto. Oggi non è più decisiva e rilevante la questione, ma fino a qualche anno fa, il diritto del lavoro si occupava in maniera abbastanza penetrante anche della fase precontrattuale, cioè della fase dell'incontro di due soggetti che poi avrebbero dato vita al contratto. Ci si riferisce ovviamente a quella che l'attività di MEDIAZIONE dell'incontro tra la domanda e l'offerta di lavoro sul mercato del lavoro. Domanda e offerta si incontrano nel
Il mercato del lavoro, oggi, secondo ritmi economici e secondo principi di libertà, ma prima con forti vincoli da parte di una legislazione che già dal 1949 aveva fissato un principio fondamentale, cioè che in linea di massima, salvo eccezioni, non si potessero costituire rapporti di lavoro, contratti, se non realizzando la conoscenza tra domanda e offerta attraverso quell'istituto che veniva chiamato IL COLLOCAMENTO. In sostanza l'idea era che non si poteva lasciare il mercato a meccanismi di autoregolazione e quindi di libero incontro perché questo non avrebbe privilegiato i lavoratori più forti sul mercato, avrebbe creato problemi per quei lavoratori che avessero avuto più difficoltà a trovare occupazione. L'idea era di creare dei meccanismi che garantissero primariamente l'accesso alle occasioni di lavoro ai soggetti che più ne avessero bisogno. Da ciò l'idea di fare una graduatoria del collocamento. Ci
- si inscriveva al collocamento
- e poi il collocamento man mano che arrivavano le richieste del datore di lavoro, richieste numeriche,
- si andava a vedere quali erano i primi in questa graduatoria