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COOPERAZIONE E DIRITTO DEL LAVORO – Prof. Stefano Caliandro

Lezione n°1 10 novembre 2008

Al termine del corso lo studente conosce le principali disposizioni normative che regolano la presenza della dimensione cooperativa nel mondo del lavoro, della produzione e distribuzione di beni e servizi; sa promuovere situazioni e interventi di natura cooperativa all’interno del contesto normativo vigente; conosce i fondamenti normativi della cooperazione internazionale in ambito nazionale e mondiale; sa costruire progetti educativi tenendo conto dei particolari benefici per le azioni di tipo cooperativo; sa tenere aggiornata la propria competenza giuridica sul movimento cooperativo.

Programma:

  • Le fonti del Diritto del Lavoro: profili storici e di politica legislativa.
  • Il lavoro subordinato.
  • Autonomia privata e rapporto di lavoro.
  • La formazione del contratto di lavoro.
  • La prestazione di lavoro.
  • La retribuzione.
  • Il socio di cooperativa e la cooperazione nella Costituzione.
  • Il lavoro
lavoratori, come ad esempio il diritto alla dignità, alla libertà sindacale, alla tutela della salute e della sicurezza sul lavoro. Il Codice Civile, invece, disciplina i rapporti di lavoro subordinato e autonomo, definendo i diritti e i doveri delle parti coinvolte. Gli strumenti di regolazione del diritto del lavoro includono anche le leggi, i contratti collettivi e individuali, le norme regolamentari e le sentenze dei tribunali. La Carta Costituzionale interagisce con il diritto del lavoro fornendo una base solida per la tutela dei diritti dei lavoratori. Essa stabilisce i principi fondamentali che devono essere rispettati, come l'uguaglianza, la libertà e la giustizia sociale. In conclusione, il diritto del lavoro è un campo complesso che si basa su diversi strumenti di regolazione, tra cui la Carta Costituzionale e il Codice Civile, al fine di garantire la tutela dei diritti dei lavoratori e la giustizia sociale.lavoratori.Codice Civile, un altro strumento di regolazione del diritto che regolamenta i rapporti tra i2. ilsingoli; è del 1942. L’intelaiatura del diritto civile o comune, negli anni si è ammodernata ealcune leggi sono state abrogate. Il codice è diviso in 6 libri fra cui il libro del lavoro3. le leggi ordinarie, strumenti promulgati dal parlamento che sanciscono le discipline deirapporti di lavoro come ad es. l’apprendistato, il contratto che stabilisce i contorni e leregolamentazioni per fare l’apprendista.

COSTITUZIONEpersonaggio principale

LEGGI CODICE CIVILEspeciali ad hoc su temi lavorativi contiene il libro del lavoro, sullospecifici stesso piano delle leggi

CONTRATTO COLLETTIVOstrumento che regolamenta tutto ciòche non è previsto nelle leggi

La Costituzione è il personaggio principale; a un livello immediatamente subordinato troviamo leleggi e il codice civile; nel rapporto paritario tra leggi e codice civile si vanno a

Individuare ulteriori forme di regolamentazione del lavoro, quali ad esempio il contratto collettivo; strumento che va a regolamentare tutto ciò che non è previsto nelle leggi ordinarie. Il contratto collettivo è quindi uno strumento cardine di partecipazione, un chiodo che integra una disciplina già prevista in una legge.

Il Contratto collettivo cammina su 2 sindacati:

  • i sindacati dei datori di lavoro, es. Confindustria;
  • i sindacati dei lavoratori, es. Cigl, Cisl, Uil, metalmeccanici, PA…

Art.1321 del Codice Civile: "il contratto è l'accordo tra 2 o più parti per costituire regolare o estinguere un rapporto giuridico patrimoniale": è uno strumento attraverso il quale due soggetti si scambiano qualcosa.

Art. 1325: il contratto, per essere definito tale, deve avere i seguenti requisiti:

  1. l'accordo delle parti;
  2. la causa: la ragione economico-sociale;
  3. l'oggetto: non una qualsiasi cosa ma questa specifica cosa;
la forma scritta può assumere diverse modalità, come ad esempio la scrittura a mano o la scrittura meccanica. Nel caso dei contratti collettivi, alcune parti vengono delegate alle parti sociali, come ad esempio la determinazione degli stipendi. Questo avviene secondo il principio di flessibilità, che permette di adattare la legge alle esigenze regolative. Il contratto collettivo può operare in diversi modi e a diverse dimensioni, ed è quindi uno strumento flessibile. Esistono due tipi di contratto collettivo: il primo tipo è quello nazionale o di primo livello, che stabilisce le forme di tutela minima per tutti i lavoratori di una determinata categoria, ad esempio i metalmeccanici. Il secondo tipo è quello aziendale o di secondo livello, che riguarda un contratto tra datori di lavoro e lavoratori di una specifica azienda, come ad esempio la Ducati, con la presenza delle rappresentanze sindacali aziendali (RSA). I due piani, nazionale e aziendale, sono paralleli e si integrano reciprocamente. Nel diritto,per Common Law si intende un sistema giuridico di diritto non codificato che si basa su un modello di "precedente giurisprudenziale", attraverso il quale i giudizi vengono stabiliti sulla base di altre precedenti sentenze di casi tra loro molto simili, consolidandosi nel tempo, attraverso la tradizione, la consuetudine. È il modello utilizzato dai paesi anglosassoni che deriva dal Commowelth, utilizzato ancor oggi negli Usa, UK, RSM. (judge made law: il giudice fa la legge). I sistemi di Civil Law derivano invece dal codice napoleonico e si basano su diritti codificati, ovvero un sistema di norme suddivise in categorie da genus a speciem (codice civile, penale, di procedura civile e penale), ad esempio in Italia. Il ruolo del diritto comunitario nel nostro ordinamento oggi è discusso: esistono diverse scuole di pensiero: - c'è chi pensa che il diritto comunitario sia al di sopra del diritto costituzionale; - c'è chi ritiene che il diritto comunitario sia subordinato al diritto costituzionale; - c'è chi sostiene che il diritto comunitario e il diritto costituzionale siano sullo stesso piano, entrambi fonti di diritto sovranazionale e sovraordinato rispetto alle leggi nazionali. In ogni caso, il diritto comunitario ha un impatto significativo sul nostro ordinamento, influenzando le decisioni dei tribunali e richiedendo l'adeguamento delle leggi nazionali alle norme europee.

Il diritto comunitario è subordinato al diritto costituzionale. L'Art. 10 - 1° comma stabilisce che l'ordinamento giuridico delle norme italiane si debba conformare all'ordinamento delle norme internazionali.

Il diritto è una scienza sociale e pertanto si evolve nel tempo: siamo passati dal Trattato CECA (comunità europea carbone e acciaio) al Trattato di Mastricht, al Trattato di Lisbona, fino ad arrivare all'UE che ha un suo Parlamento, un Consiglio, una Commissione Europea (il governo d'Europa).

Questi strumenti stabiliscono delle regole che all'inizio erano solo commerciali, poi in materia tributaria, fino ad arrivare ad oggi che si occupano anche di diritto del lavoro (anche il lavoratore ha delle tutele). In origine c'erano gli accordi, patti bilaterali tra stati, poi i trattati e una progressiva stratificazione di regole fino all'affermazione del contratto collettivo europeo, strumento che trova una breccia.

Nell'articolo 10 e che oggi vede una applicazione reale. Effetti: se un lavoratore viene licenziato in Polonia, Spagna, ecc.. le norme minime di tutela sociale saranno comunque applicate. I diritti sociali dei lavoratori europei rappresentano la struttura del diritto comunitario e sono strumenti dove il parlamento europeo indica delle linee guida per i lavoratori.

Lavoro subordinato: requisito fondamentale previsto all'art. 2094 del codice civile è il rapporto tra lavoratore subordinato e datore di lavoro tramite il quale il datore esercita il suo potere gerarchico.

Indici della subordinazione:

  1. eterodirezione: il potere gerarchico;
  2. permanere in azienda: il lavorare in azienda
  3. la retribuzione
  4. il tempo indeterminato
  5. il tempo pieno

Un lavoro per essere tipico deve essere normato da questi 5 indici; se un lavoro non rispetta uno di questi 5 indici è un lavoro atipico, es. il part time perché non rispetta il punto 5, il contratto a termine perché...

non rispetta il punto 4.Il diritto si può suddividere in:
  • diritto buono = codice penale, che all'art. 27 comma III stabilisce che l'azione penale è obbligatoria, parte cioè in automatico laddove si riscontrano determinati requisiti di violazione;
  • diritto cattivo = codice civile, perché basandosi sul principio di "IUVA NOVIT CURIA" prevede che l'azione non è obbligatoria, ma deve venire esplicitamente richiesta al giudice da una delle parti in essere.
Il diritto civile segue delle regole: gli strumenti del diritto del lavoro sono:
  • il contratto collettivo
  • il lavoro subordinato tipico quando segue delle norme specifiche (i 5 indici della subordinazione);
Il contratto è definito atipico quando non è stabilito dalla legge (quando non segue tutti e 5 gli indici della subordinazione). Il patto di prova è disciplinato dall'art. 2096 del Codice Civile, ed è un patto con il qualele capacità tecniche, la capacità di lavorare in team, ecc.) che potrebbero non emergere durante il processo di selezione. Durante il periodo di prova, il datore di lavoro ha la facoltà di interrompere il rapporto di lavoro senza dover fornire una motivazione specifica e senza dover pagare alcuna indennità di licenziamento. Tuttavia, è importante sottolineare che il periodo di prova non può essere utilizzato come un mezzo per sfruttare i lavoratori o per evitare di fornire loro i diritti e le tutele previste dalla legge.

la precisione, il rapporto con i colleghi e l'ambiente di lavoro) che nel corso del successivo rapporto non potranno essere oggetto di riconsiderazione, salvo che non arrivino a costituire giusta causa o giustificato motivo di licenziamento. Patto assolutamente precario, non può essere stipulato per un periodo maggiore di 3 mesi, per gli impiegati senza funzioni direttive, ovvero quello previsto dalla disciplina sindacale, comunque non superiore a 6 mesi (quest'ultimo termine generale deriva implicitamente dall'articolo 10 della legge 15 luglio 1966, n. 604, limitativa dei licenziamenti individuali, che estende la sua portata "in ogni caso, quando sono decorsi sei mesi dall'inizio del rapporto di lavoro"). Entrambe le parti possono recedere dal contratto senza obbligo di preavviso, salvo l'eventuale limite minimo di durata, e senza necessità di giustificazione (c.d. recesso "ad nutum"): l'unico limite, per il datore di lavoro,

è costituito

Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
4 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/07 Diritto del lavoro

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher valeria0186 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto del lavoro e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Caliandro Stefano.