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SCELTA MENSILITA'
Il trattamento di fine rapporto (TFR)
In ogni caso di cessazione del rapporto di lavoro, il
prestatore ha diritto ad un trattamento di fine rapporto,
il TFR spetta indipendentemente dalla tipologia di
contratto che ha il lavoratore subordinato. Si
determina mediante accantonamento di una quota
dello stipendio mese per mese, liquidata in un'unica
volta. Ogni anno di servizio in pratica, si accantona
una quota pari ad una mensilità.
Il lavoratore comunque può richiedere anticipazioni
sul TFR in corso di rapporto per:
Spese sanitarie
• acquisto della prima casa
• spese da sostenere durante i congedi parentali.
•
Ma solo in caso di anzianità pari a 8 anni di servizio,
la somma non può essere superiore al 70% del TFR e
può essere chiesa solo una volta.
Il TFR può essere richiesto, in via sperimentale anche
in busta paga come parte della retribuzione per il
settore privato.
In caso di morte del lavoratore, il TFR maturato, viene
corrisposta sotto forma di indenni sostitutiva ai suoi
superstiti.
Per garantire ai lavoratori di riscuotere il TFR in caso
di sventure che possono colpire l'azienda, è stato
istituito presso L'INPS il fondo di garanzia per il TFR.
L'obbligo di scelta del lavoratore privato in merito
all'adesione a fondi pensionistici è regolato dal
silenzio-assenso e va espresso entro 6 mesi.
Il lavoratore può scegliere di aderire alla previdenza
complementare, indicando il fondo scelto (assenso
esplicito), può decidere di non aderire (rifiuto
esplicito), se il lavoratore non esprime preferenza, il
tfr viene devoluto al fondo categoriale (silenzio
assenso).
Se il lavoratore aderisce, al cessare del rapporto non
sarà erogato il Tfr, ma una pensione integrativa, nella
forma di rendita periodica alla maturazione dei
requisiti pensionistici.
Se il lavoratore non aderisce, il Tfr verrà liquidato in
regime di retribuzione differita al termine del rapporto
di lavoro.
La tutela dei diritti dei lavoratori.
I crediti del lavoratore verso il datore di lavoro
debitore sono assistiti da privilegio generale verso i
beni mobili del datore, se essi non risultano
sufficienti, in via sussidiaria si collocano sul prezzo
degli immobili.
In caso il patrimonio del datore non sia sufficiente, per
garantire la soddisfazione delle pretese creditorie del
lavoratore, L'INPS ha istituito un apposito fondo di
garanzia che si sostituisce al datore nel pagamento del
TFR e dei crediti retributivi relativi agli ultimi 3 mesi.
Poiché il salario è atto a soddisfare le esigenze di vita
del lavoratore, può essere pignorato o essere oggetto
di sequestro o compensazione ma solo entro
determinati limiti.
Sotto gli stessi limiti del pignoramento, il creditore,
può chiedere al giudice di procedere al sequestro
conservativo, o se il lavoratore è debitore del datore a
sua volta debitore, i debiti si estinguono per
compensazione.
Per facilitare i lavoratori, l'istituto della cessione
prevede per il lavoratore la possibilità da ottenere un
prestito da restituire cedendo mensilmente il quinto
dello stipendio.
La tutela del lavoratore subordinato, è garantita da due
principi fondamentali:
l'inderogabilità delle norme
• l'indisponibilità dei diritti che derivanti
•
L'inderogabilità riguarda sia il momento in cui sorge il
rapporto di lavoro, sia il momento del suo
svolgimento.
Il legislatore impedisce la pattuizione di accordi
difformi dalle norme inderogabili pena la loro nullità e
la sostituzione automatica di quelle violate.
Difatti il legislatore sancisce l'invalidità delle rinunzie
e delle transazioni fatte tra le parti su diritti derivanti
da disposizioni inderogabili.
Le rinunzie e le transazioni possono essere impugnate
dal lavoratore entro il termine di decadenza di 6 mesi
a decorrere dalla data di cessazione del rapporto,
oppure dalla data della rinunzia se questa è
intervenuta dopo la cessazione del medesimo.
Gli atti dispositivi del lavoratore possono sfuggire al
regime di invalidità, è possibile quando l'atto
dispositivo avviene in sedi stabilite dalla legge, ove la
presenza di terzi garantisce la genuinità della volontà
delle parti. In questo caso, non possono essere
impugnate le rinunzie e le transazioni fatte:
dinnanzi alle commissioni presso le DTL
• in sede sindacale
• innanzi a un collegio di conciliazione
• innanzi a un giudice che deve formulare una
• proposta una proposta conciliativa
Le quietanze a saldo
si definiscono quietanze a saldo quei documenti che il
lavoratore firma, di solito alla cessazione del rapporto
di lavoro dichiarando di essere soddisfatto in tutti i
suoi crediti e di non aver nulla da pretendere.
Si presumono soddisfatti i crediti non rivendicati dal
lavoratore nell'intervallo stabilito dal legislatore.
Si distingue tra:
Prescrizione presuntiva triennale: per retribuzioni
• corrisposte per periodi superiori al mese
(tredicesima)
Prescrizione presuntiva annuale per retribuzioni
• corrisposte a periodi non superiori al mese
(straordinari)
Il prestatore di lavoro spesso ha dei periodi stabiliti
per poter esercitare l'onere di esercitare i suoi diritti,
passato quel periodo di tempo, perde la possibilità di
esercitarlo.
La decadenza può essere stabilita dalla legge
(decadenza legale) oppure dalle parti (convenzionale)
a patto che non rendano troppo difficoltoso esercitare
il diritto.
In caso di cambio di titolarità dell'azienda il
legislatore tutela i lavoratori, prima di tutto
garantendo la stabilità dei rapporti di lavoro in atto
presso l'azienda interessata dal trasferimento, in
secondo luogo vengono conservati i diritti del
lavoratore connessi al rapporto di lavoro.
La tutela si estende al mutamento di titolarità di un
attività economica organizzata con o senza scopo di
lucro, oppure, quando l'oggetto del trasferimento sia
solo un ramo dell'azienda dotata di autonomia
funzionale e riconosciuta tale da cedente e
cessionario.
Le garanzie offerte al lavoratore, in caso di
trasferimento dell'azienda sono:
la continuazione del rapporto di lavoro con il
• nuovo titolare
il lavoratore mantiene i diritti già maturati
• sussiste una responsabilità del cedente e
• cessionario a garanzia del soddisfacimento dei
crediti vantati dal lavoratore all'epoca del
trasferimento.
Il cessionario deve garantire i trattamenti
• economici e normativi previsti dai CCNL
Il trasferimento dell'azienda non costituisce un
• giustificato motivo per il licenziamento del
lavoratore
il lavoratore ha diritto a rassegnare le dimissioni
• nei tre mesi successivi quando le condizioni di
lavoro subiscono una sostanziale modifica.
Le aziende con più di 15 dipendenti sono obliate ad
attivare la procedura sindacale per poter procedere al
trasferimento, cedente e cessionario devono dare
comunicazione scritta alle rsa e alle rsu almeno 25
giorni prima, e ai sindacati di categoria con indicati: i
motivi del trasferimenti, la data, le conseguenze ed
eventuali misure per i lavoratori.
La disciplina può subire una deroga quando la
derogabilità è ammessa dalla situazione di crisi
dell'azienda in quanto la situazione di crisi prevale
sulle norme rigide.
Ai lavoratori non passati alle dipendenze del
cessionario si riconosce un diritto di precedenza in
caso di assunzioni da parte del cessionario entro l'anno
dalla data di trasferimento.
Il datore di lavoro può essere una persona fisica o una
persona giuridica tali soggetti possono venir meno per
morte o per estinzione.
Nel caso di morte di persona fisica non è causa di
estinzioni dei rapporti di lavoro in quanto proseguono
i suoi eredi.
Nel caso di estinzione della persona giuridica il
rapporto di lavoro prosegue fino alla conclusione della
fase di liquidazione dell'ente.
Il lavoro pubblico.
Si definisce lavoro pubblico quello che si esegue sotto
le dipendenze della P.A.
Il rapporto di impiego pubblico è volontario,
strettamente personale, bilaterale e di subordinazione.
I rapporto di lavoro dei dipendenti pubblici, sono
disciplinati dal codice civile e dalle leggi sui rapporti
subordinati d'impresa, la contrattazione collettiva
determina diritti e obblighi nonché le materie relative
ai rapporti sindacali e i rapporti tra i diversi livelli.
L'Agenzia per la Rappresentanza Negoziale nelle
Pubbliche Amministrazioni (ARAN) ha la
rappresentanza legale nelle PA, esercita a livello
nazionale ogni attività relativa alle relazioni sindacali.
I rappresentanti dei lavoratori invece sono le
organizzazioni sindacali che abbiano una
rappresentanza superiore al 5%.
La costituzione stabilisce che agli impieghi pubblici si
accede tramite concorso, in modo da assicurare
l'imparzialità e l'efficienza. L'assunzione avviene
tramite procedure selettive e tramite avviamento degli
iscritti alle liste di collocamento, salvo poi le
assunzioni obbligatorie delle categorie protette.
Una volta assunto, il dipendente è soggetto ad un
periodo di prova.
Le linee fondamentali di organizzazioni degli uffici
sono definite dalle pubbliche amministrazioni secondo
i principi generali fissati dalle disposizioni di legge,
individuando gli uffici di maggiore importanza.
(macro-organizzazione)
Mentre le determinazioni per l'organizzazione degli
uffici e le misure inerenti alla gestione dei rapporti di
lavoro sono assunti dagli organi preposti alla
gestione(microorganizzazione)
Si parla di dotazione organica intendendo l'insieme di
posti assegnati a ciascun ruolo, mentre si parla di
pianta organica per indicare i dipendenti che ricoprono
stabilmente i posti previsti in dotazione.
Il diritto sindacale
Il diritto sindacale è quella branca del diritto del
lavoro che mira a risolvere le controversie nascenti
dalle relazioni industriali.
Il sindacato è un'associazione libera e spontanea dei
singoli individui volta a tutelare gli interessi comuni
agli iscritti.
L'articolo 39 sancisce la libertà sindacale.
Ai sindacati si impone come unico obbligo quello
della registrazione presso gli enti preposti a
condizione che essi abbiano un'organizzazione interna
democratica, attraverso la registrazione, acquisiscono
personalità giuridica. In mancanza di registrazione, si
configuran