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Estratto del documento

DIREZIONE

subordinato = POTERE DI INTEGRARE LA

Lavoro POTERE DI PRESTAZIONE ALL’INTERNO

presenza di: COORDINAMENTO

autonomo DELLA ORGANIZZAZIONE

PRODUTTIVA ALTRUI

Che differenza c’è tra questo lavoro autonomo E il lavoro autonomo puro? Nel lavoro autonomo puro, il lavoratore

agisce in totale autonomia, mentre il lavoro autonomo appena visto è caratterizzato da un coordinamento. Per chiarire

JOBS ACT DEI LAVORATORI AUTONOMI

il concetto di coordinamento occorre esaminare il : è contenuto all’interno

della: LEGGE 81 / 2017: Misure per la tutela del lavoro autonomo non imprenditoriale e

misure volte a favorire l'articolazione flessibile nei tempi e nei luoghi del lavoro subordinato

Capo I: TUTELA DEL LAVORO AUTONOMO

Capo II: LAVORO AGILE (lo vedremo più avanti)

Vediamo le MISURE PER LA TUTELA DEL LAVORO AUTONOMO NON IMPRENDITORIALE (Capo I)

Questa legge è l’ultimo anello della catena delle norme che abbiamo visto, ossia, in ordine:

I. codice civile artt. 2094 E 2222

II. 1973 Codice di procedura penale

III. Legislazione Biagi 276/2003

IV. Legislazione Jobs Act d. lgs. 81/2015 20

Art. 1. Ambito di applicazione

1. Le disposizioni del presente capo si applicano ai rapporti di lavoro autonomo di cui al titolo III del libro quinto del

codice civile, ivi inclusi i rapporti di lavoro autonomo che hanno una disciplina particolare ai sensi dell'articolo 2222

del codice civile.

2. Sono esclusi dall'ambito di applicazione del presente capo gli imprenditori, ivi compresi i piccoli imprenditori di cui

all'articolo 2083 del codice civile

↪ è una legge che regola il contenitore del lavoro autonomo

Art. 15. Modifiche al codice di procedura civile

Al codice di procedura civile sono apportate le seguenti modificazioni:

a) all'articolo 409, numero 3), dopo le parole: «anche se non a carattere subordinato» sono aggiunte le

seguenti: «. La collaborazione si intende coordinata quando, nel rispetto delle modalità di coordinamento

stabilite di comune accordo dalle parti, il collaboratore organizza autonomamente l'attività lavorativa»;

b) all'articolo 634, secondo comma, dopo le parole: «che esercitano un'attività commerciale» sono inserite le

seguenti: «e da lavoratori autonomi».

↪ Questa legge modifica il Codice di procedura civile art. 409 nr. 3: si aggiungono delle parole.

Art. 409 nr. 3 cpc → per la prima volta afferma che le prestazioni coordinate e continuative sono soggette al rito del

lavoro

+

Integrazione della L. 81 / 2017 → la collaborazione è coordinata, nel rispetto delle modalità concordate, quando

il collaboratore organizza autonomamente l’attività lavorativa;

ES: assistente del professore che raccoglie il materiale giurisprudenziale → se il coordinamento dell’attività da parte

dell’assistente è AUTONOMO, allora si tratta di lavoro autonomo; se l’attività del collaboratore è organizzata da altri,

allora si tratta di lavoro subordinato.

NB: nel lavoro autonomo sono le parti che si accordano sulle modalità di coordinamento: le modalità risultano dal

contratto.

SIMULAZIONE PROVA:

Un imprenditore che ha pizzerie d’asporto in 5 punti della città; che tipo di contratti può fare con le persone che

consegnano le pizze (20), con le persone che fanno le pizze (5), con le persone che vendono le pizze alla cassa (5)?

L’imprenditore ci chiede un consiglio: cosa rispondiamo?

Se regolo i lavoratori con il lavoro subordinato → art. 2094: “alle dipendenze e sotto la direzione”

 Se regolo i lavoratori con il lavoro autonomo → mi posso spingere fino alla possibilità di avere un rapporto che sia

 caratterizzato dalla continuatività, dalla collaborazione e dal coordinamento (= rapporto di collaborazione

continuativa e coordinata):

a- collaborazione: il lavoratore deve collaborare nell’attività dell’imprenditore (nel nostro caso una pizzeria)

b- continuativa: il lavoratore deve collaborare in modo continuo, per tutto il tempo del contratto e della prestazione

c- coordinata: l’imprenditore ha un potere di coordinamento, che si ferma al limite per cui è il lavoratore che deve

organizzare la prestazione; l’imprenditore può definire queste modalità di coordinamento nel contratto, ma

l’organizzazione dell’attività lavorativa deve rimanere a carico del lavoratore.

Ritorniamo all’esempio: cosa può inserire l’imprenditore nel contratto a riguardo delle modalità di coordinamento?

L’imprenditore potrebbe inserire nel contratto una gestione autonoma dell’orario di lavoro: sono i lavoratori che si

gestiscono autonomamente i turni, per cui l’imprenditore non sa chi lavora oggi o chi lavora domani: sa soltanto che

qualcuno lavora => NO ORARIO FISSO PER LAVORO AUTONOMO!

Potrebbe inserire un minimo di consegne alla settimana, oppure un mezzo di trasporto autonomo degli addetti, o ancora

una retribuzione in base alla serata, o in base alle pizze prodotte/consegnate.

Date le premesse illustrate, un imprenditore titolare di vari punti vendita di pizze a domicilio, si presenta da noi, esperti

di diritto, per un consiglio, chiedendo quali tipologie di contratto applicare ai lavoratori, quali caratteristiche deve avere

il rapporto di lavoro per non incorrere in contenzioso giudiziario.

È possibile regolare con contratto di lavoro autonomo la consegna delle pizze a domicilio? SI.

21

Possiamo distinguere tra contratto e rapporto: esiste una questione che è legata al contratto che scegliamo, e che scriviamo,

ed un’altra questione, successiva, che ha a che fare con ciò che avviene successivamente alla stipulazione del contratto,

quando si realizza materialmente la relazione fra le parti. Ovviamente le due cose sono dipendenti, ma non

necessariamente collegate.

Un contratto di lavoro autonomo per consegna pizze a domicilio ha delle caratteristiche:

- deve contenere un regime orario non scandito con un obbligo sul singolo prestatore, ma semmai un

unico vincolo che lega insieme i venti prestatori indicati come rapporti di lavoro autonomo;

- non deve contenere prescrizioni relative ai mezzi (niente mezzi della pizzeria, altrimenti è lavoro

subordinato); autonomamente l’attività

- deve prevedere un potere di coordinamento in cui il prestatore organizza

lavorativa;

- non deve contenere una retribuzione fissa;

verde con scritta “Pizza Ignazio”?

- può prevedere un obbligo di divisa

- deve contenere delle modalità di coordinamento previste dalle parti; deve prevedere

un’organizzazione dell’attività per prestatori;

In ordine al contratto, questo non dovrebbe contenere delle fasce orarie fisse, durante le quali debba essere eseguita la

prestazione. Sarebbe preferibile che i prestatori potessero organizzarsi autonomamente il tempo di lavoro, anche fra

di loro, garantendo che i turni di lavoro siano coperti, per esempio ogni sera nella fascia di apertura della pizzeria.

Il contratto non dovrebbe contenere prescrizioni relative ai mezzi con quali recarsi presso il domicilio dei clienti, poiché

ciò comporterebbe che il committente regoli le modalità di esecuzione della prestazione. Sarebbe preferibile che il

contratto non contenesse previsioni di retribuzione fissa mensile; si potrebbe collegare il compenso alla quantità di ore

concrete rese o alle pizze consegnate. Al di là di considerazioni di natura estetica, non vi sono ostacoli di natura giuridica

circa la previsione di questa tenuta o divisa come obbligatoria. Per altro, tale elemento si presta a interpretazioni ambigue

in giurisprudenza.

Il contratto non deve prevedere un vincolo di subordinazione, cioè la sottoposizione dei prestatori alle dipendenze e al

potere direttivo dell’imprenditore. È pertanto preferibile che le modalità di organizzazione con cui prestare l’attività siano

lasciate all’autonomia dei prestatori, al massimo pattuendo un accordo circa le modalità della stessa. Ad esempio, è meglio

non prevedere un obbligo di recarsi presso la sede aziendale tutte le sere, è meglio non prevedere forme di controllo come

la timbratura del cartellino, è meglio non costringere i prestatori a percorrere itinerari obbligati.

In ordine al rapporto, nell’esecuzione del contratto non ci si deve discostare da quanto pattuito, diversamente è alto il

rischio di una qualificazione in termini di lavoro subordinato in sede giudiziale. (se hai tempo spiega cosa fa il giudice;

si può citare la giurisprudenza ecc.) 22

LAVORO PRESTATO INDIRETTAMENTE

Andiamo ad analizzare il contenitore del lavoro prestato indirettamente, in cui non vi è una relazione fra due soggetti

(che invece c’è nel lavoro subordinato o nel lavoro autonomo), ma i soggetti coinvolti sono almeno tre; vi è infatti una

prestazione indiretta, cioè si ha un soggetto che si interpone e che svolge un ruolo nella fornitura di lavoro.

ES: affido ad una persona l’incarico di ristrutturare la mia casa: sarà questa persona che farà lavorare altri; io,

proprietario dell’appartamento, non avrò alcun legame con i lavoratori. Ci saranno due contratti: 1) il contratto che lega

il proprietario con il soggetto che gestisce i lavori 2) il contratto che lega il soggetto che gestisce i lavori con i vari

lavoratori tenuti alla prestazione.

Ci sono situazioni in cui è fisiologico/normale che si svolga un rapporto di lavoro prestato indirettamente; ma ci sono

anche altre situazioni in cui questa tipologia si presta ad un uso improprio/illegale: il peggiore di questi modelli,

storicamente, specie in alcune zone del Sud del paese, è stato il:

CAPORALATO: concetto non giuridico che esprime la situazione in cui c’è qualcuno, il caporale, che la mattina

con il suo camioncino va in giro a raccogliere persone disposte a lavorare e le porta a lavorare e si fa pagare per

il servizio; a sua volta paga i lavoratori che raccoglie, sfruttando il vantaggio di fare l’intermediario. È una forma

di sfruttamento molto forte, perché spesso crea rapporti lavorativi non regolari.

Dal punto di vista positivo, il rapporto di lavoro prestato indirettamente si basa su una norma del Codice civile:

Art. 1655 Cod. civ. Nozione di appalto

L'appalto è il contratto col quale una parte assume, con organizzazione dei mezzi necessari e con gestione a proprio

rischio, il compimento di una opera o di un servizio verso un corrispettivo in danaro.

Questa norma è simile alla norma che regola il lavoro autonomo:

LAVORO AUTONOMO art. 2222 LAVORO PRESTATO INDIRETTAMENTE art. 1655

Compimento di opera/servizio in cambio di un corrispettivo Compimento di opera/servizio in cambio di un corrispettivo

in denaro in denaro

Senza vincolo di subordinaz

Dettagli
Publisher
A.A. 2017-2018
26 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/07 Diritto del lavoro

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher valemag di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto del lavoro e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Trento o del prof Salomone Riccardo.