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EVOLUZIONE DEL DIRITTO SINDACALE

Dalla fine della seconda guerra mondiale al 48, quando è entrata in vigore la Costituzione,

dalla parte dei lavoratori era stata costituita una sola organizzazione sindacale che si

all’interno della quale confluivano tutte le componenti politiche

chiamava CGIL, della lotta

antifascista (pd, pc, msi, ecc).

La Cgil però, dal 44 al 48, perché questa unità sindacale forte si rompe.

DURA POCO

Le possono essere le più disparate, ma due sono in particolare le più forti:

MOTIVAZIONI

 Il cambiamento del quadro politico.

Nel sindacato la componente maggiore è quella comunista, seguita da quella socialista e

c’è

democristiana, mentre il paese è a guida democristiana: quindi uno sbilanciamento tra

quello che avviene nel sistema politico e quello che avviene nel sistema sindacale.

crisi quando si passa da un sistema all’altro nello Statuto della Cgil:

Tutto ciò va in

inizialmente le varie correnti sono di pari peso (quindi la presenza negli organismi direttivi

avveniva per componente e non per consenso della componente) ma si è passati poi alla

presenza negli organi direttivi proporzionale al peso di queste correnti.

Mentre la composizione paritaria rendeva i rapporti meno contrastanti, così diventa più

stridente la situazione,: era infatti più difficile per la DC rimanere in una Cgil a

maggioranza comunitaria e socialista.

 Questo è uno dei grandi temi del diritto sindacale da parte dei lavoratori: è più facile

l’unità quando ciascuno ha pari dignità rispetto a quando ci si conta.

mantenere

L’art 39 all’ultimo comma parla di “rappresentanza unitaria in proporzione agli iscritti”:

quella del costituente è una delegazione tra tante in cui ci sono più sindacati presenti in

proporzione agli scritti, ma questo è, come molti hanno messo in evidenza, in contrasto

con il principio di efficienza della contrattazione collettiva.

 La delegazione tra tante dovrebbe essere una delegazione alla pari, perché il principio

di proporzionalità è importante, ma incrina i rapporti.

 La profonda differenza di valutazione della legittimità dello sciopero politico:

o Per la corrente comunista era assolutamente legittimo, era uno dei modi di

espressione dei lavoratori

o Per la corrente democristiana era illegittimo, e lo sciopero era da mantenere confinato

all’ambito economico.

C’era un dissenso di opinioni su come scrivere lo sciopero politico nello Statuto della Cgil.

 l’ , l’allora

Ciò che nel luglio del 48 fa scattare la rottura del Cgil è ATTENTATO A TOGLIATTI

segretario del partito comunista: il sindacato reagisce indicendo immediatamente lo

, uno sciopero chiaramente politico.

SCIOPERO GENERALE

All’epoca, la DC non arriva a dire che lo sciopero non poteva essere indetto, ma ne fa una

questione di procedura, dicendo che se ne sarebbe dovuto preventivamente discutere insieme:

si disse che non può essere che il sindacato reagisca in maniera così succube a ciò che

avviene in un partito politico, consapevole peraltro della discussione in corso sullo sciopero

politico, senza che vi sia nemmeno uno scambio di opinioni tra i leader delle varie correnti.

Questo modo di procedere è stato ritenuto dalla DC inaccettabile,

 Con questo pretesto , in segno di protesta contro il meccanismo

LA DC ESCE DALLA CGIL

di assunzione delle decisioni, per come è stato indetto lo sciopero generale.

Dal 48 al 50 nascono e si ricompongono sigle, e nel frattempo escono diverse correnti:

nella Cgil in sostanza resta la componente comunista e socialista, e quella che per molto

tempo viene chiamata “terza componente”.

A un certo punto si forma una sigla sindacale che avrebbe dovuto raccogliere tutti i dissidenti

e che si sarebbe dovuta chiamata LCGIL, dove L stava per libera: non si voleva più una Cgil

cinghia di trasmissione del partito comunista.

Le componenti verranno poi superate solo negli anni 80. 10

Dal punto di vista dell’attività negoziale, la contrattazione collettiva in questo periodo c’è

poco, perché il paese è occupato a ricostruirsi dopo la fine della seconda guerra mondiale: i

contratti collettivi per categoria sono quelli salvatisi nel tempo.

e quindi lo strumento (che c’è ancora

Il sindacato si occupa soprattutto di temi generali

adesso) è quello dell’ACCORDO INTERCONFEDERALE (A.I.), un accordo di vertice tra

confederazioni contrapposte, in cui le parti sono dal lato dei datori di lavoro la

Confindustria e dal lato dei lavoratori il sindacato (fino al 48 solo la Cgil).

Questi sono accordi molto collegati tra loro.

Prima degli anni 50 si ha un accordo di blocco dei licenziamenti, e a fronte di questo accordo

si arriva all’accordo di blocco delle retribuzioni, a compensazione del primo.

accordo sull’indennità di

Al fine di compensare poi il blocco delle retribuzioni, si arriva ad un

contingenza legata alla scala mobile (sistema di calcolo del variare dei prezzi): questo

sistema è stato poi bloccato tra il 91-93 perché si diceva che lo scarto della scala mobile

sulla retribuzione finiva per essere un volano dell’inflazione.

Vi è poi la CIG (cassa integrazione guadagni), un sistema che fa si che i lavoratori ai quali il

datore di lavoro non aveva produzioni da dare, potessero essere sospesi da lavoro, in tutto o

in parte, e compensare il loro minor reddito con l’indennità di cassa interazione guadagni.

 Con questi accordi confederali nascono due dei più tipici istituti del diritto sindacale:

 l’indennità di contingenza,

Da un lato, volta a garantire che le retribuzioni non perdano

potere di acquisto quando c’è l’inflazione

 Dall’altro, la CIG, un meccanismo che consente ai datori di lavoro di sospendere i

lavoratori (senza doverli licenziare) e di trasferire il costo a carico dello Stato

In quegli anni si ha da ultimo l’accordo confederale sulle commissioni interne (C.I.), le

strutture rappresentative dei lavoratori nei luoghi di lavoro.

I primi anni 50 sono caratterizzati da alcuni eventi particolari.

Le tre confederazioni sindacali sono polarizzate su alcuni temi forti e, in seguito alla

spaccatura, sono molto conflittuali tra di loro: in questi anni è però chiarissima la

differenza tra di esse, le quali infatti avanzano proposte profondamente diverse.

In particolare tra Cgil e Csil, le due maggiori, possono notarsi delle evidenti DIFFERENZE:

 La Cisl ha come modello di riferimento il sindacalismo americano e nasce soprattutto come

sindacato degli iscritti, cercando di offrir loro particolari servizi, mentre la Cgil è stato

una rappresentanza dell’intera classe lavoratrice.

soprattutto un movimento di massa,

 l’idea era quella

Per la Cgil di una lotta di classe molto conflittuale, mentre la Cisl era un

sindacato più partecipativo, avente una visione più collaborativa.

 Per la Cisl era molto importante la contrattazione collettiva e lo strumento era quindi il

contratto collettivo, mentre la Cgil è più favorevole alla legge, proprio perché essa deve

riguardare sia iscritti che non iscritti.

Guardando poi alle PROPOSTE AVANZATE in quegli anni si vede una differenza netta:

 La Cisl propone il contratto aziendale e la sezione aziendale sindacale (S.A.S.),

coerentemente con la protezione degli iscritti, lo strumento della contrattazione collettiva

e la sua posizione collaborativa e non conflittuale.

 elettrica, la riforma fondiaria, il piano

La Cigl propone la nazionalizzazione dell’energia

nazionale del lavoro, la programmazione economica e lo Statuto dei lavoratori.

guarda il lato nazionale l’altra il lato aziendale, una la contrattazione, l’altra

 Una è per per

la legge: ci sono due idee notevolmente diverse sul ruolo del sindacato.

Nonostante vi sia una tendenza a proseguire su questi schemi iniziali, col tempo

queste idee finiscono col contaminarsi l’una con l’altra:

 La Cgil fa proprie le proposte della Cisl, perché capisce che le sue proposte sono

interessanti ma non portano molto al singolo, il quale sarà molto più attratto dal contratto

aziendale e dal premio di produzione.

 La Cisl fa proprie le proposte della Cgil, perché si rende conto che il sindacato non può

essere solo nell’azienda, ma deve avere un ruolo anche nella società. 11

Negli seconda metà degli anni 50 succede qualcosa di particolare nel mondo sindacale dei

datori di lavoro: c’è un primo importante movimento sul fronte della rappresentanza dei

datori di lavoro.

Per decisione del governo, le aziende a partecipazione statale, in quel momento molto

significative, escono da Confindustria e aderiscono a due soggetti sindacali creati ad hoc,

chiamati ASAP (per le aziende a partecipazione statale del gruppo eni, il settore dei petroli) e

INTERSIND (per le aziende a partecipazione statale del gruppo iri, tutte le altre).

dubbio che vi fosse stata una violazione dell’art 39

Nonostante alcuni abbiano sollevato il

Cost per cui l’associazione sindacale è libera, la Corte Costituzionale si è pronunciata

sulla nascita di questi soggetti sindacali per decisione governativa, ritenendo

l’intervento governativo legittimo.

Questo è stato il primo momento in cui il Governo ha cominciato a porsi il problema di come

avere un interlocutore nelle aziende a partecipazione statale, e in sostanza una politica

sindacale diversa da quella svolta da Confindustria: da questo momento in poi, il Governo

non è più neutrale ma comincia ad entrare nelle dinamiche sindacali.

Nel 62 si è subito capito a cosa servivano Intersind e Asap, si è capito perché si è voluto

rompere il fronte sindacale.

La vicenda riguarda il rinnovo del contratto dei metalmeccanici e, durante la trattativa, le tre

confederazioni (Cgil, Cisl e Uil) inseriscono come elemento di trattativa il contratto aziendale e il

premio di produzione, mentre Federmeccanica si oppone: si ha muro contro muro.

viene invece siglato l’accordo

Tra Fim, Fiom e Uim, e Intersind e Asap per il rinnovo del

contratto collettivo per le aziende metalmeccaniche a partecipazione statale, con il

quale vengono accettati, a certe condizioni, il contratto aziendale e il premio di produzione.

Una volta che questo accordo è stato sottoscritto, è stato poi accettato anche da

Confindustria in tutti gli altri settori.

Il ruolo di Intersind e Asap nel sistema di contrattazione sindacala era quindi quello di

fungere da strumenti con cui lo Stato poteva gestire le relazioni sindacali, per le sue

aziende, in modo meno conflittuale,

Dettagli
A.A. 2013-2014
46 pagine
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SSD Scienze giuridiche IUS/07 Diritto del lavoro

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher giuliabertaiola di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto del lavoro e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Verona o del prof Gottardi Maria Donata.