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Estratto del documento

FONTI SOVRANAZIONALI:

1. Trattati internazionali

2. Convenzioni OIL (Organizzazione Internazionale del Lavoro), che hanno come scopo di tutelare e assicurare gli standard minimi di tutela dei lavoratori subordinati

3. Norme dell'UE

ART. 36

Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un'esistenza libera e dignitosa.

La durata massima della giornata lavorativa è stabilita dalla legge.

Il lavoratore ha diritto al riposo settimanale e a ferie annuali retribuite, e non può rinunciarvi.

ART. 46

Ai fini della elevazione economica e sociale del lavoro e in armonia con le esigenze della produzione, la Repubblica riconosce il diritto dei lavoratori a collaborare, nei modi e nei limiti stabiliti dalle leggi, alla gestione delle aziende.

LO STATUTO DEI DIRITTI DEI LAVORATORI

Norme sulla tutela della libertà e

dignità dei lavoratori, della libertà sindacale e nell'attività sindacale nei luoghi di lavoro e norme sul collocamento.

LEGGI:

  • Legge n° 604 nel 1966 sui licenziamenti individuali
  • Legge 20 maggio 1970 n° 300 nota anche come 'LO STATUTO DEI LAVORATORI'
  • Legge n° 903 del 1977, sulla parità tra uomo e donna sul luogo di lavoro
  • Legge n° 196 del 1977 in materia di promozione dell'occupazione

DECRETI LEGISLATIVI:

  • 26 marzo 2001 n° 151 "testo unico per il sostegno della maternità e della paternità"
  • 8 aprile 2003 n° 66 "in materia di orario di lavoro"
  • 9 aprile 2008 n° 81 "testo sulla sicurezza sul luogo di lavoro"

CONTRATTI COLLETTIVI:

Si trovano al di sotto della legge e danno la possibilità di creare un abito ad hoc per ogni singola lavorazione.

CONSUETUDINI (all'interno del Codice Civile in materia di diritto del lavoro):

n° 2078: se non ci sono

Disposizioni di legge e di contratto collettivo si applicano gli usi, le consuetudini. Tuttavia gli usi più favorevoli ai prestatori di lavoro prevalgono sulle norme dispositive di legge. Quindi possono essere applicate se portano qualcosa di migliorativo e non peggiorativo nei confronti del lavoratore.

ART.1 (LIBERTÀ DI OPINIONE)

I lavoratori, senza distinzione di opinioni politiche, sindacali e di fede religiosa, hanno diritto, nei luoghi dove prestano la loro opera, di manifestare liberamente il proprio pensiero, nel rispetto dei principi della costituzione e delle norme della presente legge.

ART. 18 (REINTEGRAZIONE NEL POSTO DI LAVORO)

Ferma restando l'esperibilità delle procedure previste dall'articolo 7 della legge 15 luglio 1966, n. 604, il giudice, con la sentenza con cui dichiara inefficace il licenziamento ai sensi dell'articolo 2 della legge predetta o annulla il licenziamento intimato senza giusta causa o giustificato stesso, ordina al datore di

lavoro di reintegrare il lavoratore nel posto di lavoro. Il processo per il diritto del lavoro è diverso da quello per il diritto generale, perché deve essere: - Più veloce del rito ordinario per ricevere al più presto la sentenza, perché il lavoratore deve avere tutela il prima possibile - Deve essere economico: marche da bollo pagate della metà solo se supera un certo reddito - Nella causa ordinaria agisci con un atto di citazione, nel rito per il lavoratore si chiama "RICORSO", ovvero si mostra al giudice subito il materiale del ricorso e poi sarà il giudice a decidere la data del processo. Mentre nell'atto di citazione prima si decide la data del processo e poi si porta il materiale - Non posso andare davanti al giudice se prima non ho trovato un accordo con il datore di lavoro Nel 1948 la carta costituzionale sancisce i diritti dei lavoratori, ma dopo questi principi non vi è stata nessuna legge, per quelle abbiamo dovuto.attendere 22 anni. Quindi lo statuto è l'applicazione di una legge ordinaria di tutti i principi sanciti, ma che fino al 1970 erano "lettera morta". I punti fondamentali di questa legge sono due: 1- Possibilità per il sindacato di entrare all'interno della fabbrica mediante assemblee, bacheche o affissioni. 2- Il datore di lavoro può licenziare il lavoratore solo per giusta causa o giustificato motivo. Il licenziamento per giusta causa (ad esempio furto) giustifica il licenziamento da un giorno all'altro, mandando comunque la lettera di giustifica e attendendo risposta per almeno 7 giorni, valutando poi licenziamento o riassunzione. Le norme dello statuto dei lavoratori si applicano solamente a quelle realtà in cui vi sono più di 15 dipendenti. Nell'azienda con meno di 15 dipendenti vi è un contatto molto più diretto tra datore di lavoro e lavoratore, motivo per cui le controversie sarebbero amplificate, mente nelle

Aziende con più di 15 dipendenti, è difficile che il datore di lavoro e il lavoratore lavorino a stretto contatto, motivo per cui la convivenza è più civile e pacifica nel luogo di lavoro.

Lo statuto dei lavoratori ha permesso che il nuovo impianto legislativo rendesse attuali e concreti i principi stabiliti nella Costituzione.

Lo Statuto si divide in più parti:

ART 1-13: LIBERTÀ E DIGNITÀ DEL LAVORATORE

ART 14-18: LIBERTÀ SINDACALE

ART 19-27: FUNZIONAMENTO DELL'ATTIVITÀ SINDACALE

ART 28-32: DISPOSIZIONI VARIE E GENERALI

ART 33-34: NORME SUL COLLOCAMENTO

ART 35-41: DISPOSIZIONI FINALI

Vengono regolamentati i rapporti tra datori di lavoro, tra lavoratori e sindacati.

Autunno 1969: grande scontro sindacale del dopoguerra per il rinnovo dei contratti di lavoro.

Gli operai rivendicano aumento salariale, parità normativa operai e impiegati (ferie, malattia, infortuni), revisione norme malattie ed infortuni.

diritti sindacali (assemblee, sede, affissione)

Lo statuto prevede:

  • Libertà di opinione
  • Impossibilità controllo giudicate improprie
  • Divieto accettare in proprie condizioni di salute
  • Divieto di impianti audiovisivi a distanza
  • Norme a favore di studenti lavoratori e donne
  • Permessi sindacali retribuiti

Quando si applica:

  • Imprese con almeno 15 dipendenti
  • Aziende agricole con almeno 5 dipendenti

OBBLIGHI E DIRITTI DEL LAVORATORE

L'obbligazione fondamentale del lavoratore: la prestazione di lavoro

La prestazione di lavoro subordinato consiste nella messa a disposizione del "proprio lavoro intellettuale o manuale alle dipendenze e sotto la direzione dell'imprenditore"

Prestazione di lavoro: mettere a disposizione del datore di lavoro la propria qualità intellettuale o manuale

Deve avere dei prerequisiti:

  1. La prestazione deve essere lecita: il datore di lavoro deve chiedere al lavoratore qualcosa che non vada contro la legge
  2. Deve essere possibile
Deve essere determinata o determinale, ovvero che sia verificabile il tot ore giornaliero. La prestazione lavorativa non deve essere ceduta o eseguita da terzi, deve essere il soggetto incaricato a compierla. CARATTERI PERSONALE: il lavoratore non può farsi sostituire nell'espletamento della prestazione dovuta. Qualora si verificasse l'esigenza straordinaria di una sostituzione, essa può avvenire solo con altri dipendenti del datore di lavoro e solo nei casi in cui è consentita dalla legge o dalle disposizioni dei contratti collettivi, e comunque mai con una persona designata dal lavoratore. Il datore può sostituire un lavoratore che fa sciopero però rispettando i contratti collettivi e comunque mai che il sostituito vada ad eseguire un compito inferiore alle sue capacità. PATRIMONIALE: la valutazione economica dell'attività del prestatore si sostanzia nella retribuzione che rappresenta un effetto della natura subordinata del lavoro.rapporto di lavoro, di regola a carattere oneroso CONTENUTO DELLA PRESTAZIONE Gli elementi che concorrono a definire il contenuto specifico della prestazione lavorativa sono rappresentati dal tipo di attività, dalla durata e dal luogo di svolgimento. TIPO DI ATTIVITÀ Può avere qualsiasi contenuto, salvi i limiti di liceità, possibilità e determinatezza. Si sostanzia nelle mansioni che il prestatore è concretamente chiamato a svolgere e per cui la determinazione è riferimento la qualità rivestita. DURATA DELLA ATTIVITÀ Corrisponde all'orario di lavoro osservato dal prestatore. Assolve una duplice funzione: - Costituire il criterio per commisurare la retribuzione dovuta dal datore di lavoro - Determinare la quantità di prestazione normalmente dovuta dal prestatore LUOGO DELLA PRESTAZIONE Il lavoratore è tenuto a prestare il lavoro nel luogo stabilito dal contratto di lavoro o in quello in cui l'attività, persoggetto deve comportarsi secondo la diligenza che ci si può ragionevolmente aspettare da una persona media, tenendo conto delle circostanze specifiche del caso. - LA DILIGENZA SPECIALE (ART 1176 codice civile): in alcuni casi, la legge richiede al soggetto di adottare una particolare diligenza, superiore a quella dell'uomo medio. Questo può accadere ad esempio quando il soggetto svolge una professione o un'attività che richiede una competenza specifica. DIRITTI E DOVERI DEL LAVORATORE SUBORDINATO Il lavoratore subordinato ha diritto a una retribuzione per il lavoro svolto, a un ambiente di lavoro sicuro e salubre, a ferie retribuite, a permessi per motivi personali o familiari, a tutele contro il licenziamento ingiustificato, a contributi previdenziali e assistenziali, e ad altri diritti previsti dalla legge o dal contratto collettivo di lavoro. Allo stesso tempo, il lavoratore subordinato ha il dovere di prestare il proprio lavoro con diligenza e professionalità, di rispettare le direttive del datore di lavoro, di mantenere la riservatezza su informazioni aziendali riservate, di non svolgere attività concorrenti o incompatibili con il proprio lavoro, e di adempiere ad altri obblighi previsti dal contratto di lavoro o dalla legge. CONCLUSIONE In conclusione, il rapporto di lavoro può essere autonomo o subordinato. Nel caso del lavoro autonomo, il lavoratore gestisce liberamente la propria attività senza subordinazione. Nel caso del lavoro subordinato, il lavoratore si obbliga a collaborare nell'impresa prestando il proprio lavoro alle dipendenze e sotto la direzione del datore di lavoro. Entrambi i tipi di lavoro comportano diritti e doveri per il lavoratore.

debitore deve usare la diligenza del buon padre di famiglia, adeccezione del rapporto professionale, dove si può pretendere la diligenza professionale- LA DILIGENZA PROFESSIONALE (ART 2104)L’OBBLIGO DI DILIGENZA E OBBEDIENZA: l’art 2104, c.o. 1, sancisce l’obbligo di diligenza del prestatore, che si sostanzia nell’insieme di cure, cautele e attenzioni che devono essere osservate, sia nella fase di preparazione che in quella di esecuzione, per il corretto e puntuale svolgimento della prestazione di lavoro. Sono tutte quelle accortezze che ogni persona deve avere per poter svolgere il proprio lavoro, la prestazione deve essere fatta ponendo attenzione e precisione. Maggiore è la responsabilità che io ho, maggiore è l’attenzione che mi viene richiesta.

Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
29 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/07 Diritto del lavoro

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher SaraRegaiolo di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto del lavoro e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Verona o del prof Tarocco Marco.