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1.6 TESTO UNICO IN MATERIA DI INTERMEDIAZIONE FINANZIARIA
1.6.1 EVOLUZIONE STORICA
DISCIPLINA DELLE OPERAZIONI DI SOLLECITAZIONE AL PUBBLICO
RISPARMIO
L 77/1983 Nozione di Valore Mobiliare (VM). Ampliamento dell’area operativa CONSOB a
tutti i VM per i quali è necessaria un’informativa al mercato adeguata (Art 18). Fondi
comuni di investimento aperti.
DL 84/1992 Disciplina SICAV
L 344/1993 Fondo comune di investimento mobiliare chiuso
L 86/1994 Fondo comune di investimento immobiliare
DL 124/1993 Regime all’investitore istituzionale fondi pensione
DISCIPLINA DELL’INTERMEDIAZIONE MOBILIARE
L 1/1991 Introduzione di un rigoroso regime autorizzatorio dei soggetti che intendevano
esercitare attività di intermediazione finanziaria. Banche e SIM (in via di estinzione)
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sottoposte a pubblici controlli di stabilità (BdI), informativi e di correttezza
operativa (CONSOB).
L 157/1991 Reato di Insider Trading. Prevenzione di asimmetrie informative.
DL 415/1996 Decreto EUROSIM. Armonizzazione della disciplina nazionale degli Intermediari
Finanziari a quella europea.
DL 58/1998 Su L Delega 52/1996, Testo Unico In Materia di Intermediazione Finanziaria
DL 61/2002 Falso in prospetto. Concreta applicazione del principio della trasparenza, trova
riscontro nell’offerta al pubblico risparmio, nell’offerta di titoli, nell’offerta fuori
sede e nel commercio elettronico.
Come visto dalla cronologia legislativa, dal 1998 il TUF è a tutti gli effetti operativo.
1.6.2 CONTENUTI TUF
Le disposizioni del TUF completano l’assetto normativo dell’economia finanziaria. Il TUB
completa la normativa del TUF con riferimento al settore del credito. TUB e TUF sono
complementari e disciplinano l’economia finanziaria.
Il TUF raccoglie le passate normative, le ordina, le perfeziona, le integra, inoltre innova. Le
principali innovazioni introdotte sono:
• Tutela dell’azionista di minoranza. L’azionista di minoranza inteso come piccolo
risparmiatore, viene posto sotto la protezione dell’istituto della tutela dell’investitore;
• Istituto della Delegificazione. Il TUF fornisce due principi guida: efficienza dei mercati e
tutela dell’investitore, poi, rimette alle fonti regolamentari, più flessibili e più corrispondenti
alle esigenze di mercato, la disciplina della specificità delle singole fattispecie;
• Self-Regulation di operatori e mercati caratterizzata dalla responsabilità professionale e
sotto i principi cardine forniti dal TUF;
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• Concetto di Servizio Finanziario, Prodotto e Strumento Finanziario. Con il termine
Prodotto Finanziario (1C Art1 TUF) sono indicati tutti gli SF e ogni altra forma di
investimento di natura finanziaria;
• Appello a pubblico risparmio. Si costituisce con le offerte di acquisto e scambio, le OPA e
le OPAS che propongano all’investitore operazioni di disinvestimento. Il controllo delle
emissioni dei valori è affidato a BdI, CONSOB, invece, garantisce la trasparenza delle
operazioni di sollecitazione;
• Disciplina dei requisiti di ammissione a quotazione presso i mercati regolamentati.
1.6.3 SERVIZI, STRUMENTI , MERCATI FINANZIARI.
Si definiscono Servizi Finanziari, la serie di attività che ha come oggetto uno strumento
finanziario. Sono attività riservate ad intermediari professionali ed autorizzati in base a requisiti di
adeguatezza patrimoniale e tecnica. I servizi finanziari sono riconducibili, in base alla definizione,
a 4 tipologie:
• Collocamento di titoli presso i MR;
• Negoziazione di titoli su MR;
• Ricezione e trasmissione di ordini;
• Gestioni individuali.
Si configurano, poi, una serie di servizi accessori come: consulenza, custodia e
amministrazione. Con il termine, invece, Strumento Finanziario riconosciamo tutti quei
prodotti finanziari negoziabili su mercati, in particolare, sono SF:
• Azioni o comunque titoli rappresentativi di capitali di rischio;
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• Quote di fondi comuni;
• Obbligazioni;
• Titoli di Stato;
• Altri titoli di credito negoziabili sui mercati finanziari;
• Ogni altro titolo suscettibile di negoziazione su un mercato.
Come si può notare dall’elencazione il requisito fondamentale per ricevere la qualifica di
SF sta nelle negoziabilità su un mercato. Questo è un elemento di chiusura alla categoria degli
SF, tuttavia, un elemento di apertura è rappresentato dalla fonte Regolamentare che possono
individuare nuove categorie, come gli SF derivati.
Gli SFD sono costituiti da un contratto tra le parti ed uno strumento finanziario di
riferimento. Sono SF caratterizzati da forte spinta speculativa, e di conseguenza elevato rischio, da
un’esecuzione differita, ma anche dalla controprestazione definita da un valore differenziale tra
il prezzo corrente e quello pattuito dello SF sottostante. Le tipologie principali son Futures,
Option, Warrant, Covered Warrant & Swap. Tutti questi contratti hanno come controparte la
Cassa di Compensazione e Garanzia.
Separata attenzione meritano i Mercati Finanziari (MF). I MF sono il luogo finanziario
dove si svolgono le transazioni poste in essere da società intermediarie autorizzate, sia i MF
che gli intermediari assumono la forma giuridica di società di capitali di diritto privato. Quindi il
MF è un’impresa (Borsa Italia SPA) che svolge funzioni di organizzazione e gestione del
sistema. In particolare, alla società di gestione del mercato competono:
• Predisposizione di strutture;
• Fornitura di servizi;
• Regolare l’ammissione, la sospensione, l’esclusione dalle negoziazioni di SF o
intermediari;
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• Garantire il buon funzionamento del sistema adottando tutte le misure necessarie e
perseguire tal fine;
• Esercizio consentito di attività connesse e strumentali.
L’intero sistema è sottoposto a controllo pubblico. Inoltre il mercato deve inevitabilmente
appoggiarsi ad una società che gestiscono la circolazione dei valori mobiliari oggetto di
negoziazione.
1.6.4 SOCIETA’ DI GESTIONE DELLA CIRCOLAZIONE DEGLI SF (SGC)
Prima di procedere, vanno specificate, le modalità di emissione dei titoli e il percorso in base
al quale pervengono alla SGC.
Le modalità di emissione dei titoli sono essenzialmente due: libere e non libere. La
normativa di riferimento fa capo al TUB, alle delibere del CICR e alle istruzioni di BdI. Il
ruolo di BdI è fondamentale perché porta a termine i propri compiti di vigilanza attraverso controlli
sui volumi e sulla solvibilità dei titoli emessi. Le categorie di SF libere, non sono soggette alla
vigilanza di BdI e riguardano:
• Titoli di Stato o garantiti dallo Stato;
• Titoli azionari;
• Quote di titoli emessi da organismi di altri Paesi;
• Altri valori mobiliari conformi alle delibere CICR.
Le categorie ad emissione non libera, sono sottoposte a preventivo controllo di BdI che
ne riscontra eventuali criticità di natura o dimensioni. Se non ci sono problemi, attraverso il
silenzio-assenso di BdI i titoli possono essere collocati, altrimenti, se BdI rileva l’incompatibilità
del titolo con il mercato, potrà procedere alla richiesta di informazioni aggiuntive, alla sospensione
trimestrale dell’operazione, ed infine, come soluzione estrema il divieto al collocamento.
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Dopo il collocamento, i titoli, entrano nella fase di negoziazione, questa fase ha assistito alla
progressiva acquisizione di fluidità delle operazione nel corso degli ultimi anni attraverso due
istituti successivi:
1° STEP: Dematerializzazione della circolazione di SF
2° STEP DL 213/1998 Art 28: Dematerializzazione degli SF
Gli SF sono registrati su conti elettronici presso la CPU di un computer, anche il loro
trasferimento non è materiale, ma virtuale. Questo istituto ha permesso, grazie alla tecnologia, di
affidare la gestione della circolazione di titoli a società specializzate.
Le SGC sono imprese configurate come SPA di diritto pubblico. Ad oggi, in Italia, Monte
Titoli SPA (MT) svolge questa funzione sottoposta a controllo pubblicistico. Tale attività è di fatto
monopolistica, in quanto fino ad oggi si è preferito mantenere la gestione accentrata, tuttavia, in
virtù al principio di concorrenza, il settore è aperto ad altre società che intendono svolgere questa
attività. Le SGC svolgono la propria attività sotto il controllo di BdI e CONSOB che ne hanno
anche definito il regime autorizzatorio, individuando 2 requisiti fondamentali:
• Capitale sociale minimo;
• Requisiti soggettivi per amministratori e soci di onorabilità e professionalità.
Dopo il collocamento, i titoli vengono prima depositati presso un intermediario autorizzato a
riceverlo, il quale si occuperà di procedere al sub-deposito dei titoli presso MT. MT non acquisisce
la proprietà dei titoli ma è legittimata a compiere operazioni riguardanti la gestione delle
circolazione attraverso operazioni di certificazione e trasferimento, inoltre, altra attività consentita a
MT è quella di deposito titoli. I titoli depositabili sono gli SF in senso stretto, quindi non sono
depositabili gli SF derivati (Regolamento CONSOB 11768/1998). MT è responsabile quando:
• Inosservanza norme TUF;
• Inadempimento doveri professionali;
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• Inosservanza obblighi di certificazione documentazione, annotazione verso società
emittente.
1.6.5 OFFERTA FUORI SEDE (OFS)
L 01/01/1991 OFS inquadrata come una fattispecie indipendente di sollecitazione al pubblico
risparmio
DL 415/1996 OFS regolata come una delle possibili forme di offerta di mercato in relazione alla
sollecitazione del pubblico risparmio. Disciplina integrata ed incorporata dal TUF
Art 30 TUF OFS può riguardare sia Prodotti Finanziari, sia Servizi d’Investimento
OFS si definisce come un’attività di offerta che si compie in un luogo diverso dalla sede
legale o dalle dipendenze di quanti sono parte della proposta finanziaria. Il fine della disciplina
riguardante OFS è sempre la tutela dell’investitore, che nel caso, viene ingaggiato da un promotore
finanziario al di fuori dei locali dov