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SGR1. che istituisce e gestisce il fondo

Sia l'istituzione che la gestione dei fondi sono riservati alle SGR, ma in verità anche alle società omologhe autorizzate ad operare in Italia in forza dei regolamenti UE. Con il recepimento della Direttiva degli AIF, il novero si è ampliato, possono esercitare tale attività anche i gestori basati in UE che rispettino le regole UCITS e quelli extracomunitari o comunitari che rispettino la direttiva sugli AIF. Per poter svolgere un'attività di gestione collettiva del risparmio è necessaria l'autorizzazione da BI sentita CONSOB, e deve concederlo se sussistono tutti i requisiti richiesti: (1) deve essere una s.p.a., (2) deve avere la sede legale e la direzione generale in Italia; (3) deve avere un capitale sociale depositato di almeno 1 milione; (4) i soci che esercitino attività di controllo, così come gli amministratori sono sottoposti a particolari requisiti di onorabilità.

E professionalità; (5) la SGR può far parte di un gruppo, ma la struttura di tale gruppo non deve pregiudicare l'esercizio della vigilanza sull'attività della SGR, deve infatti essere presentata una relazione sulla struttura organizzativa insieme alla relazione sul programma sull'attività iniziale; (6) deve essere aggiunta alla denominazione anche la sigla "SGR". Un volta autorizzata viene iscritta nell'albo presso BI.

Le attività che possono far parte dell'oggetto sociale della SGR sono (art. 33 comma 2 TUF):

  • Gestione del portafoglio: intesa come gestione individuale del singolo portafoglio.
  • Gestione dei Fondi Pensione: hanno natura mista, di tipo previdenziale, ma sono poi gestiti con logiche di gestione a monte e collettiva.
  • Gestione collettiva del risparmio.
  • Attività connesse e strumentali: custodia e amministrazione per i clienti; commercializzazione di quote OICR organizzate da altri, consulenza.
servizio di ricezione e trasmissione di ordini.
Con la nuova disciplina contenuta nell'art. 33 l'ordinamento ammette la figura del gestore unico (una volta era vietato alle società che gestivano fondi di gestire anche fondi individuali), il quale può esercitare contemporaneamente gestioni collettive ed individuali, ovviamente restano distinte le discipline relative ai due segmenti.
Queste attività possono essere svolte dalle SGR autorizzate da BI, ma anche da omologhi soggetti comunitari o extracomunitari autorizzati. Anche in questo settore è possibile che vi sia una società che sia creata in Francia ed autorizzata in Francia, la quale potrà svolgere in Italia la gestione collettiva del risparmio, sia mediamente la livera prestazione di servizi cross border, sia aprendo una sede in Italia. Vi è una equiparazione tra le società di gestione italiane e quelle comunitarie, basta che vi sia compliance con le Direttive dirilevante svolto dalla Banca Depositaria nel sistema organizzativo delle SGR, l'articolo 48 del TUF stabilisce che tale servizio può essere svolto da banche italiane o succursali o banche di paesi terzi, ma previa autorizzazione (per le banche italiane da BI e per le comunitarie dalle autorità del paese di provenienza). Quando si parla di SGR vi è vigilanza, esercitata da BI e CONSOB. In cui BI si occupa del rischio, della stabilità patrimoniale, mentre CONSOB sulla correttezza dei comportamenti e trasparenza verso gli investitori. Banca Depositaria: 2. funge da garanzia, perché custodisce le disponibilità liquide del fondo. È evidente che si tratti di una precauzione a comportamenti fraudolenti derivanti dalla gestione fisica da parte di chi li gestisce. È un soggetto terzo a custodirli e questo costituisce una forma di protezione e sicurezza per l'investitore.

affidato alla banca depositaria si intendono le delicate attività che determinano l'oggetto sociale dello stesso. Lo stesso articolo può accertare la legittimità delle operazioni di gestione e emissione delle quote del fondo, anche accertando il valore delle stesse (funzioni importanti scandite da attività oggettive, non ci sono valutazioni di merito). Le spettano anche le attività di controllo sulle controprestazioni che il fondo deve eseguire. Oltre ad una serie di funzioni organizzative/tecniche come il controllo della liquidità del fondo (sufficienti fondi di cassa per gestire le richieste di rimborso), questo per dire che non partecipa alla gestione del denaro, ma da esecuzione a regole di processo che servono per inserire denaro o toglierlo dal fondo, ecc. Nell'esercizio delle proprie funzioni deve agire in modo indipendente dagli interessi dei partecipanti: deve rispondere alla SGR, è potenzialmente responsabile per

l’inadempienza agli obblighi sopra descritti, qualora causi danno agli investitori (non risponde dell’eventuale decremento di valore dello strumento finanziario, ma se dovesse andar perso questo o danni legati a servizio di custodia, salvo casi di forza maggiore, la banca ne risponde). Il suo inoltre è anche un compito di vigilanza, perché laddove la banca depositaria rilevasse nell’esercizio della sua attività delle irregolarità (nella gestione dei fondi o del risparmio raccolto), allora gli amministratori/sindaci della banca devono darne immediatamente notizia a CONSOB e BI. È un soggetto che partecipa alla vigilanza sulle SGR, anche se non può prendere iniziative autonomamente o imporre sanzioni o provvedimenti. Investitori 3. (partecipanti) sono coloro che versano i loro risparmi in uno dei fondi dell’OICR organizzati dalla SGR. Il rapporto tra gli investitori e l’OICR è di tipo contrattuale e la disciplina di

Tale rapporto è contenuta nel contratto, il quale coincide con il cosiddetto "regolamento del fondo" (come se contenesse l'insieme delle condizioni generali del contratto), è standardizzato e deve essere approvato da BI e il contenuto minimo è stabilito dall'art. 37 del TUF. Nel regolamento sono importanti anche i criteri per determinare i proventi della gestione, ripartizione dell'investimento, ma anche quali sono le spese a carico del fondo e quali della SGR.

Art. 37 del TUF: Il regolamento di ciascun fondo comune di investimento definisce le caratteristiche del fondo, ne disciplina il funzionamento, indica il gestore e il depositario, definisce la ripartizione dei compiti tra tali soggetti, regola i rapporti intercorrenti tra tali soggetti e i partecipanti al fondo.

Il regolamento stabilisce in particolare:

  1. la denominazione e la durata del fondo;
  2. le modalità di partecipazione al fondo, i termini e le modalità
dell'emissione edestinzione dei certificati e della sottoscrizione e del rimborso delle quote nonchéle modalità di liquidazione del fondo; c) gli organi competenti per la scelta degli investimenti e i criteri di ripartizionedegli investimenti medesimi; d) il tipo di beni, di strumenti finanziari e di altri valori in cui è possibile investireil patrimonio del fondo; e) i criteri relativi alla determinazione dei proventi e dei risultati della gestionenonché le eventuali modalità di ripartizione e distribuzione dei medesimi; f) le spese a carico del fondo e quelle a carico della società di gestione delrisparmio; g) la misura o i criteri di determinazione delle provvigioni spettanti alla società digestione del risparmio e degli oneri a carico dei partecipanti; h) le modalità di pubblicità del valore delle quote di partecipazione; i) se il fondo è un fondo feeder. Se il partecipante è deluso dalla gestione del fondol’unica osa che può fare è liquidare la quota. Ma ha comunque diritti di informativa, che però non possono rendere inefficiente l’attività digestione, ed infatti l’informativa riservata ai partecipanti avviene con il Rendiconto annuale e la relazione semestrale. Il partecipante ha sottoscritto una o più quote, legate a diritti patrimoniali, ed in funzione al numero di queste sarà remunerato per eventuali distribuzioni periodiche, prima della chiusura del fondo stesso. Le quote non hanno un valore nominale, ma solo un valore effettivo (periodicamente l’investitore può conoscere il valore della quota che risulta dalla divisione del 37 valore complessivo del fondo per il numero delle quote emesse e circolanti). Tutte le quote sono uguali, non esistono quote privilegiate, in termini di diritti e di valore. Le quote sono dei titoli circolanti, possono essere nominative o al portatore (circolano con la consegna del titolo e non).

Lasciano traccia del titolare), è il regolamento che stabilisce se la quota è nominativa o al portatore, al massimo è BI sentita la CONSOB che può stabilire quale forma prendano.

Il contratto che lega i partecipanti e la SGR non possono essere customizzate le esigenze del singolo, ma devono essere accettati o rifiutati così come sono, in quanto sono standardizzati a monte. Per un ruolo dell'investitore più attivo nella definizione delle linee guida, deve scegliere una gestione individuale del portafoglio. Il contratto è il regolamento del fondo ed è standardizzato.

Secondo il regolamento del MEF, articolo 49, possibilità del MEF sentite BI e CONSOB di stabilire i criteri generali ai quali si devono uniformare le SGR:

  • l'oggetto dell'investimento
  • le categorie di investitori destinatari
  • la forma aperta o chiusa del fondo
  • le modalità di partecipazione e rimborso (tema della frequenza)
  • le durate dei fondi
(minima/massima) - modalità di effettuazione di acquisti o conferimenti di beni - scritture contabili relative alla gestione del fondo stesso - condizioni alle quali le quote possono essere quotate su un mercato regolamentato (per favore la possibilità del disinvestimento, garantendo la stabilità del capitale del fondo)

Temi sui quali si pronuncia il regolamento, andando a fissarne i criteri generali, al quale si devono uniformare gli OICR che vogliono costituirsi.

La disciplina regolamentare dei fondi serve a delimitare una linea di demarcazione tra fondi armonizzati o comunitari (sono regolati dalle direttive UCITS) e i fondi diversi da quelli armonizzati (direttiva sugli AIF).

I creditori della SGR possono aggredire solo il patrimonio di questa; i creditori personali degli investitori non potranno toccare alcun patrimonio, al massimo prendere misure cautelari rispetto alla quota che possiede il debitore all'interno del fondo.

Criteri generali ai quali si devono

riOICR Italiani: sono determinati dal MEF e confluiscono in un regolamento. Innanzitutto sono criteri di uniformità e trasparenza.
Dettagli
A.A. 2020-2021
83 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/05 Diritto dell'economia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher LucreziaFranzoni di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto dei mercati finanziari e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Regoli Duccio.