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DELL’INVESTITORE  PER  GLI  FINANZIARI  

 

(conferenza  Prof.ssa  Salerno  20/04/2016)  

 

Ambito  oggettivo     obblighi  informativi  e  regole  di  condotta.  

!

Ragione     asimmetria  informativa.  

!

Ratio   la   vulnerabilità   del   cliente,   aumentando   la   respnsabilità   dell’intermediario   (proporzionata   al  

!ridurre  

suo  potere  nei  confronti  del  cliente).  

 

 

La   prima   direttiva   giunta   a   questo   scopo   è   stata   la   Direttiva   93/22   ISD   che   tende   all’armonizzazione   minima  

delle  regole  di  accesso  al  mercato  mobiliare  attraverso  il   mutuo  riconoscimento  (libertà  di  stabilimento  e  libertà  

di  prestazione  di  servizi)  e  l’home  country  controll.  Individua  la  protezione  del  cliente  come  obbiettivo  insieme  

alla  stabilità  e  alla  funzionalità  del  sistema  e  la  necessità  di   obblighi  informativi.  

 

Questi  obblighi  informativi  sono  stati  specificati  nel  2004  dalla   MIFID  che  si  articola  in  vari  livelli:  

o

1  livello)   Mifid  +  regolamento;  

o  

2 livello)   normativa   di   dettaglio   fatta   dalla   Commisssione   Europea   sotto   controllo   dell’Esma   specifica   gli  

!  

implementive  stardards  e  i  tecnical  standards;  

o

3  livello)   guide  lines.  

Si  hanno  obblighi  diversi  in  base  alla   tipologia  dei  clienti  e  ai   tipi  di  servizi.  

Abbiamo  tre  tipi  di  clientela:  

-­‐  clienti  al  dettaglio    che  necessitano  maggiormente  di  protezioni  e  diritti;    

!

-­‐  clienti  professionali    che  necessitano  di  livelli  inferiori  di  protezione;  

!

-­‐  clienti  qualificati    lasciati  liberi.  

!

In  base  ai  tipi  di  servizi  abbiamo  la  suitability  rule  per  trovare  il  servizio  più  adeguato  al  cliente:  

-­‐   adeguatezza   si   applica   solo   a   gestione   di   portafogli   e   consulenza   know   your   custmer   (esperienza,  

!   !  

situazione   patrimoniale,   obbiettivi   di   investimento);   know   your   merchandaise/product   rule   (rischiosità   e   a  

quale  tipologia  di  cliente  esso  è  stato  destinato  dal  produttore).  

-­‐   appropriatezza!   si   applica   solo   a   strumenti   diversi   da   gestione   di   portafogli   e   consulenza   valuta   solo  

!  

conoscenza  e  esperienza  del  cliente,  senza  imporre  niente  al  cliente.    

-­‐  execution  only!  non  si  richede  nessuna  informazione  al  cliente  in  presenza  di  certe  condizioni.  

 

 

La  crisi  finanziaria  ha  messo  in  evidenza  le  falle  di  questo  sistema  che  è  basato  solo  su  regole  di  trasparenza.  

Nel  2014  viene  emanata  la   Mifid  2  articolata  in  vari  livelli:  

o

1  livello)   Direttiva  2014/65  +   Regolamento  2014/600  (MIFIR);  

o

2  livello)  Poi  l’ESMA  ha  già  dato  informazioni  sulla   normativa  di  dettaglio;  

o

3  livello)   guide  lines    competenza  dello  stuff,  prodotti  complessi…  

!

 

Le  novità  si  trovano  in  materia  di:  

a)   product  regulation    le  norme  riguardo  la  product  regolation  si  articolano  a  loro  volta  in  tre  gruppi:  

!

-­‐   product  governance  e  product  life  cicle    

Vediamo  le  fasi  della  “vita”  di  un  prodotto  finanziario:  

I  fase)  ideazione  del  prodotto:  si  necessita  un  processo  di  di  approvazione  del  prodotto.  Le  autorità  di  vigilanza  

hanno   la   possibilità   di   imporre   sanzioni   alle   iprese   di   investimento   riguardo   a   tale   processo.   Si   ha   quindi   il  

pericolo  che  le  autorità  di  vigilanza  si  inseriscano  in  questo  processo  (dato  che  non  sono  ancora  arrivate  norme  

specifiche).  

II   fase)   distribuzione:   il   distributore   non   può   distribuire   il   prodotto   a   soggetti   diversi   da   quelli   individuati   dal  

produttore.  

III  fase)   fase  post  distribuzione  

 

 

 

-­‐prodotti  complessi  

Sono   gli   strumenti   che   hanno   una   struttura   tale   da   rendere   icomprensibile   per   il   cliente   il   rischio   associato   a   tali  

prodotti.   La   MIFID   2   specifica   (in   un   elenco   aperto)   i   prodotti   non   complessi   poi   toglierà   i   fondi   strutturati   e   i  

depositi  strutturati.  

-­‐product  intervention  

Sono   norme   contenute   nel   MIFIR.   Le   autorità   ora   possono   fare   interventi   ex   post,   ma   anche   ex   ante   sulla  

commercializzazione   di   un   prodotto.   Il   pericolo   è   sempre   quello   di   ampliare   troppo   le   facoltà   delle   autorità   di  

vigilanza.  

 

b)  consulenza  !  si  tratta  intanto  di  consigli  e  raccomandazioni  specifiche  e  personalizzate  ai  clienti  riguardo  a  

investimenti.  Ci  sono  diversi  tipi  di  consulenza  (base,  top…).  La  consulenza  può  portare  dei  problemi  in  caso  di  

conflitti  di  interessi  tra  intermediario  e  cliente  soprattutto  quando  il  consulente  e  il  distributore  coincidono.    

La  MIFID  2  interviene  disciplinando  la   consulenza  su  base  indipendente.    

Non  definisce  questo  tipo  di  servizio,  ma  specifica  due  condizioni  per  la  classifcazione  di  tale  consulenza:  

-­‐   amplia  gamma  di  prodotti    garantire  l’indipendenza  e  l’imparzialità  della  distribuzione  dei  prodotti.  

!

-­‐   divieto  di  inducement  (incentivi)    divieto  di  ricevere  benefici  di  qualsiasi  tipo  dai  produttori.  

!

Il  cliente  viene  informato  in  modo  limpido  e  chiaro  sul  prezzo  della  consulenza.  In  caso  di  incentivi  illegittimi,  il  

consulente  deve  restituirli  subito  al  cliente.  È  consentito  l’uso  di  inducement  a  patto  di  una  chiara  informazione  

al  cliente  su  questi  e  che  tali  incentivi  servano  a  migliorare  la  qualità  il  servizio.  

La  normativa  al  dettaglo  dell’ESMA  individua  un  altro  tipo  di  consulenza:  

consul

Dettagli
A.A. 2015-2016
55 pagine
21 download
SSD Scienze giuridiche IUS/05 Diritto dell'economia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Giulia.Clabross di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto dei Mercati e degli Intermediari Finanziari e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Siena o del prof Corvese Ciro Gennaro.