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La costituzione Social – Democratica
Come abbiamo detto l'erogazione di tali servizi dipende dalla disponibilità finanziaria, quindipotrebbe anche accadere che le risorse destinate al soddisfacimento dei bisogni sociali non sianoinferiori rispetto a quelle erogate nelle costituzioni socialdemocratiche.
La prevalenza dei diritti sociali nelle costituzioni socialdemocratiche si riconosce per l'assenza dinorme macro economiche e per il riconoscimento da parte del legislatore dei diritti sociali. Questoinsieme di diritti sociali sono indirizzati alla ricerca di una uguaglianza sostanziale, motivo per cuidevono essere riconosciuti indiscriminatamente a tutta la collettività. Per evitare questediscriminazioni l'erogazione di prestazioni sociali è riservato solo allo Stato. Questo monopolio nonsempre è stabilito per legge, tuttavia eventuali iniziative private sono scoraggiate dalla presenza diausili.
pubblico di cui solo l'ente pubblico può usufruire, che rendono difficile la concorrenza. Il settore dei servizi è tendenzialmente in mano pubblica, e il funzionamento del mercato è confinato alla produzione ed allo scambio di merci. Il mercato del lavoro è in mano pubblica, le forti concentrazioni di capitale privato sono scoraggiate dalla politica fiscale che colpisce anche il patrimonio. I movimenti di capitali verso l'estero sono vietati per fini speculativi, per cui ci troviamo in presenza di un mercato chiuso, che tuttavia garantisce una grande stabilità e prevedibilità. Non esistono vincoli costituzionali alla spesa pubblica, così lo Stato può provvedere a fornire le prestazioni sociali anche in assenza di risorse disponibili, indebitandosi o emettendo moneta. Questo sistema gode di un sostanziale equilibrio, che però dipende dal carattere chiuso del mercato nazionale. Per questa ragione, non avendo capitale pubblico di cui solo l'ente pubblico può usufruire, che rendono difficile la concorrenza. Il settore dei servizi è tendenzialmente in mano pubblica, e il funzionamento del mercato è confinato alla produzione ed allo scambio di merci. Il mercato del lavoro è in mano pubblica, le forti concentrazioni di capitale privato sono scoraggiate dalla politica fiscale che colpisce anche il patrimonio. I movimenti di capitali verso l'estero sono vietati per fini speculativi, per cui ci troviamo in presenza di un mercato chiuso, che tuttavia garantisce una grande stabilità e prevedibilità. Non esistono vincoli costituzionali alla spesa pubblica, così lo Stato può provvedere a fornire le prestazioni sociali anche in assenza di risorse disponibili, indebitandosi o emettendo moneta. Questo sistema gode di un sostanziale equilibrio, che però dipende dal carattere chiuso del mercato nazionale. Per questa ragione, non avendo capitalesufficiente per finanziare le innovazioni lo Statonon è tecnologicamente avanzato. Negli ultimi anni gli Stati che avevano fatto ricorso a questo modello (Austria e Paesi Scandinavi) se ne sono progressivamente disancorati aderendo all'UE(anni 60), cioè aprendo il mercato e minando l'equilibrio del compromesso social-democratico. Questo modello si estingue negli anni 70' per cause esogene, e viene sostituito con un modello di Costituzione Democratico liberale. Il successo iniziale di questo modello è dovuto alla bassa densità di popolazione e ad un alto livello culturale. La costituzione Democratico sociale Diritti sociali Diritti economici Questo modello di Costituzione, a differenza dei precedenti, si caratterizza per l'assenza di equilibrio. L'equiordinazione dei diritti sociali ed economici può essere configurata più come una situazione di stallo che come un punto di equilibrio. In questa legislazione possono trovarsiSettori economici che vivono in palese conflitto di interessi. Per questo ordine di ragioni il modello democratico sociale oggi continua ad esistere solo teoricamente.
Differenze tra modello dualista e modello monista:
La crisi della costituzione social democratica e la residualità di quella democratico sociale pongono in primo piano il confronto tra il modello anglo americano dualista e la costituzione democratico liberale tipica dei Paesi continentali.
- Innanzitutto la costituzione liberale democratica si caratterizza per un sistema giuridico a basso tasso di legislazione orientato al giudice, mentre la costituzione democratico liberale presenta un sistema ad alto tasso di legislazione orientato al legislatore.
- Per la precedente ragione gli operatori economici di un sistema dualista devono muoversi entro uno schema di lecito/illecito, domandandosi solo che il proprio comportamento non danneggi nessuno. Tutto ciò che non è espressamente vietato è lecito. Anzi,
al contrario, è la pubblica amministrazione che per compiere qualsiasi atto che produca effetti sui privati deve prima rivolgersi ai cittadini, e sentirli, anche in contraddittorio, per comporre risolvere i conflitti di interessi (due process of law). Vi è dunque una maggiore certezza del diritto. Gli operatori economici dei sistemi monisti, invece, devono osservare uno schema di legittimo/illegittimo, valutazione che comporta margini di discrezionalità per i quali è necessario rivolgersi alla P.A. Aumentano dunque notevolmente i costi e i tempi dell'iniziativa economica privata.
Un'altra differenza la riscontriamo nel fatto che nei sistemi monisti l'attività dell'amministrazione si svolge in esecuzione della legislazione speciale di diritto amministrativo, mentre in quelli dualisti la P.A. cura i suoi interessi come qualsiasi soggetto privato, con il ricorso al diritto comune, che assume forza giuridica solo
grazie all'intervento del giudice che interviene per obbligare i cittadini a compiere determinati atti (enforcement) o per vietarli (veto).- Il rispetto del precedente giudiziario (case law) riduce notevolmente la potenziale incidenza dell'innovazione, rendendo il diritto più stabile e più certo nel sistema dualista. La neutralità del giudice è assicurata dalla elettività della carica e dal ricorso alle giurie popolari, così la funzione giurisdizionale è espressione di autogoverno su base locale e statale, cioè esiste una organizzazione dal basso della società, mentre nel sistema monista non si realizza il distacco tra enti locali e P.A.
- Molto importante è il comportamento nei fallimenti del mercato. Nel sistema dualista essi vengono affrontati tramite legislazioni antitrust e creazione di autorità specifiche di regolazione (authorities). Nei casi di monopolio naturale lo strumento più
Il termine utilizzato dopo la crisi di Wall Street è la trasformazione obbligatoria (public utilities act del 1935) in società quotate in borsa (public company) delle società monopoliste. In questa public company la proprietà spetta agli investitori istituzionali che raccolgono i fondi presso i risparmiatori e affidano il controllo al management, formato da esperti del mestiere. Inoltre, per ovviare alla necessità di un mercato azionario evoluto serve una grande informazione specializzata, che circoli con una Autorità di controllo sulla borsa (S.E.C.), e la presenza di una Autorità di regolazione (A.R.) che eserciti un controllo sui prezzi facendosi intermediaria tra l'impresa ed i clienti e cercando un accordo, questo processo è chiamato cross-examination. Inoltre il corretto operato delle A.R. è garantito dalla possibilità dei clienti di agire in giudizio collettivamente (class action) nel caso in cui sospettino qualche irregolarità.
Nei sistemi monisti i fallimenti del mercato si aggirano facendo ricorso all'espropriazione ed alla creazione di monopoli pubblici.- Come già detto nei sistemi democratico liberali vi è un riconoscimento, anche se limitato, di alcuni diritti sociali, mentre nei sistemi liberali ciò non avviene. Tuttavia ciò non toglie che esistono delle politiche chiamate di Welfare, che tutelano le classi meno abbienti. La caratteristica di queste politiche è che sono attuate tramite strumenti di diritto comune, e che non configurano per il destinatario alcun diritto a prestazione. Lo Stato dunque può decidere di attuare queste politiche ma non ne è costretto. Nel caso in cui però decida di attuarle dovrà comportarsi indiscriminatamente, altrimenti, trattandosi di atti governativi, e non di leggi, il cittadino che si senta discriminato potrà rivolgersi al giudice. Queste politiche sono molto eque, ma per contro sono causa di una
grande emarginazione sociale tipica dei Paesianglo-americani.
Un’ultima, ma per questo non meno importante differenza riguarda le politiche monetarie. Nei sistemi monisti, con la fine del gold standard (1971), il controllo dell’emissionemonetaria è stato affidato alla Banca Centrale, indipendente dal Governo. Invece nei sistemidualisti essa continua ad essere di competenza del Governo, che infatti l’ha usata in più diun’occasione per finanziare le spese belliche. La fine del gold standard non ha influenzato6molto la politica anglo-americana, poiché le loro valute fungono da strumento di transazioniinternazionali, ed in quanto tali non subiscono pesantemente gli effetti inflazionistici. Inparticolare la Sterlina inglese dopo il 1930 perde il suo ruolo protagonista, e con gli accordidi Bretton Woods del 1943 tende a seguire l’andamento del Dollaro sui mercati dei cambi.
La Costituzione economica Italiana
nasce dalla trasformazione da monarchia a repubblica parlamentare. Prima esisteva lo Statuto Albertino del 1848, che è inizialmente riconducibile alla classica costituzione dualista liberale. Tuttavia a causa della debolezza della monarchia sabauda questo impianto dualista trapassa rapidamente ad un sistema monista a governo parlamentare.
Con l'istituzione della giustizia amministrativa i diritti economici vengono sottratti alla tutela del giudice ordinario e trasformati in meri interessi legittimi, la cui lesione ad opera dello Stato non dà luogo al risarcimento. Inoltre a seguito delle Grandi Guerre lo Stato si vede costretto ad intervenire pesantemente nell'economia, creando, per esempio, l'IRI, e iniziando a sperimentare le prime politiche economiche anticongiunturali.
Poiché il passaggio da monarchia a repubblica non si è presentato come cesura, ma come continuazione, la prima ha lasciato alla seconda la giurisprudenza vigente (cioè
L'insieme di status attivi e passivi) e la stessa amministrazione. Sono quindi rimasti gli interessi legittimi, contrapposti ai diritti soggettivi. Possiamo individuare la formazione della nostra costituzione in tre passaggi principali:
- 1948 - 1970 Costituzione di impronta democratico - liberale
- 1971 - 1992 (Maastricht) Costituzione di impronta dem. - sociale
- 1992 - Oggi Ritorno al Democratico - liberale
Per verificare che effettivamente la nostra Costituzione oggi è di stampo democratico - liberale, è opportuno porre in evidenza la relazione esistente tra diritti economici e sociali e le norme costituzionali di equilibrio macroeconomico. Ricordiamo che la nostra Costituzione non è frutto di un equilibrio naturale (come nel modello anglo-americano), ma di una tecnicizzazione che si è articolata principalmente in quattro punti:
- La rigidità della Costituzione
- La creazione di
organi di garanzia come il PdR e la Corte Cost.
L'indipendenza e l'autonomia della Magistratura
Il principio di legalità (La leg