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Poteri della Banca d'Italia
La BDI è un ente pubblico regolato da norme nazionali ed europee. Fa parte dell'Eurosistema, composto dalle banche centrali degli altri paesi comunitari e dalla BCE. È inoltre un'autorità appartenente al MRU e MVU. Le funzioni della BDI sono: - Concorrere alle decisioni di politica monetaria unica nell'area euro e svolgere i connessi compiti di banca centrale - Effettuare operazioni sui cambi, in conformità con le norme fissate dall'Eurosistema - Gestire le riserve valutarie proprie (oltre a gestire una parte delle riserve della BCE per conto di quest'ultima) - Produrre banconote in euro, in base alla quota definita dall'Eurosistema, gestire la circolazione del contante e contrastare la contraffazione - Vigilare sui circuiti di pagamento (Carta di credito, MasterCard, Visa) - Supervisionare i mercati nazionali - Gestire la tesoreria dello stato, i pagamenti della pubblica amministrazione, il debitopubblico e contrastare l'usura- Contrastare il riciclaggio e il finanziamento al terrorismo, attraverso la UIF (Unità di Informazione Finanziaria), che svolge una funzione di prevenzione.
Svolgere attività di analisi e ricerca in campo economico-finanziario e giuridico
La banca d'Italia ha il potere normativo della vigilanza regolamentare sul sistema nazionale art (53 TUB) e ha come oggetto 5 ambiti:
- L'adeguatezza patrimoniale, ossia verificare il patrimonio minimo delle banche (capitale sociale)
- Contenimento del rischio, per limitare i rischi che le banche corrono quotidianamente
- Partecipazioni detenibili, ossia la BDI ha stabilito un minimo e un massimo di partecipazioni che le banche possono detenere
- Governo societario, ossia definisce la forma degli organi di controllo delle banche e i ruoli della Governance
- Informativa al pubblico, ossia definisce le regole per la comunicazione al pubblico dei risparmiatori, dei soci e i cittadini.
I principali
I poteri in ambito di vigilanza sono:
- Vigilanza ispettiva (Art. 54, TUB): Potere di effettuare ispezioni ai soggetti vigilati. L'esito delle ispezioni è il verbale (report).
- Vigilanza informativa (Art. 51, TUB): Potere di richiedere informazioni ai soggetti vigilati in qualsiasi momento.
- Vigilanza regolamentare (Art. 6, TUB): La vigilanza prudenziale è l'insieme delle tre tipologie di vigilanze.
Gli stessi poteri di vigilanza li ha anche la CONSOB per quanto riguarda gli intermediari finanziari e l'IVASS per quanto riguarda le imprese assicurative.
Infine la BDI emette dei provvedimenti, i quali possono essere:
- Regolamenti: atti normativi generali e astratti
- Provvedimenti amministrativi generali: provvedimenti destinati a tutti i soggetti vigilati, la cui mancata osservanza determina sanzioni amministrative
- Provvedimenti particolari: destinati a singoli soggetti vigilati
CONSOB: Se una società si vuole quotare in borsa passa per CONSOB. La CONSOB
(Commissione Nazionale per la Società e la Borsa) nasce con la legge 216/1974 con lo scopo di dare un'organizzazione alle borse valori.
Il TUF assegna alla CONSOB il potere di:
- vigilanza su trasparenza e correttezza dei comportamenti, con assegnazione di poteri regolamentari, ispettivi e sanzionatori
- sana e prudente gestione, con l'obiettivo di garantire la tutela degli investitori, la stabilità, la competitività e il buon funzionamento del mercato finanziario
La vigilanza regolamentare della CONSOB (art. 6 TUF) regola gli obblighi in materia di:
- Trasparenza: obblighi informativi, in particolar modo sulla rischiosità degli strumenti finanziari, criteri da adottare nella comunicazione pubblicitaria e obblighi di comunicazione e rendicontazione ai clienti
- Correttezza del comportamento dell'intermediario: obbligo di acquisire informazioni dei clienti per valutare l'appropriatezza dei servizi di investimento
Inoltre osserva i principi relativi
All'autonomia dei soggetti (non si possono dettare regole che invadano l'imprenditorialità privata), alla proporzionalità (in senso oggettivo riferita al tipo di rischio e soggettivo bisogna parametrare i controlli di autorità in base all'impresa) ed agevola l'innovazione e la concorrenza.
La vigilanza informativa è regolamentata dall'art 8 TUF.
La vigilanza ispettiva è regolamentata dall'art 10 TUF.
L'antitrust in Italia nasce nel 1990 sotto il nome di AGCM (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato). Il suo scopo è quello di tutelare il consumatore, favorendo la concorrenza nel mercato, contrastando pratiche commerciali scorrette e verificando che non vi siano clausole ingannevoli nei contratti tra aziende e consumatori.
BANCHE
Con le riforme del 1936 c'è stata la prima legge bancaria che aveva disegnato un sistema a due blocchi:
- Banche ordinarie: Raccoglievano e prestavano a
breve termine, principalmente a persone fisiche e piccole imprese- Istituti di credito speciale: Raccoglievano e prestavano a medio-lungo termine, principalmente a imprese di grandi dimensioni. Questa specializzazione finisce negli anni 90 con l'emanazione del TUB (D.lgs. 385/1993), venendosi a creare una banca universale. Tutte le banche si trasformarono in S.P.A. controllate da fondazioni, le quali conservarono poteri di diritto pubblico.
Esistono tre tipologie di soggetti che possono esercitare l'attività bancaria:
- Banca "a scopo di lucro": È una SPA, ed è l'unica tipologia che un imprenditore può scegliere
- Banca popolare: È Società Cooperativa a Responsabilità Limitata (SCARL)
- Banca di credito cooperativo: Come la precedente, è una SCARL.
Per costituire una banca SPA c'è bisogno dell'autorizzazione da parte della BCE, su proposta della BDI. Entrambe possono negare
L'autorizzazione se non si rispetta il principio di sana e prudente gestione. I requisiti necessari sono:
- Sede legale e direzione generale situati nel territorio della Repubblica Italiana
- Capitale versato non inferiore a quello determinato dalla BDI (attualmente 10 milioni)
- Programma relativo all'attività iniziale, insieme con l'atto costitutivo e lo statuto
- Requisiti di onorabilità, professionalità e indipendenza per i soggetti che svolgono funzioni di:
- Amministrazione
- Direzione
- Controllo
- Requisiti di onorabilità per i soci
- Non sussistano tra banca e altri soggetti, stretti legami che possano ostacolare la vigilanza
Nello specifico, per requisiti di onorabilità e professionalità si intende:
- Onorabilità: Non devono esservi determinate tipologie di condanne penali
- Professionalità: Soggetti che hanno maturato particolari esperienze manageriali in imprese o enti pubblici, o che hanno ricoperto
incarichi di insegnamento universitario in ambito economico-giuridico.
Indipendenza: Il soggetto non deve aver avuto rapporti di subordinazione o di altro tipo con la banca nei precedenti tre anni
Il programma di attività iniziale viene predisposto dagli amministratori, e deve indicare:
- Obiettivi di sviluppo
- Attività programmate
- Strategie funzionali alla loro realizzazione
Tra le varie cose indica la mission, il mercato di riferimento e i servizi che si vogliono offrire.
Il documento contiene una relazione sulla struttura tecnica, organizzativa e territoriale e sul governo societario. Questa è accompagnata dai regolamenti relativi ai vari processi aziendali.
Per l'istituzione di banche SCARL si segue lo stesso regolamento delle banche SPA, con alcune aggiunte:
- Non si applicano i controlli sulle società cooperative attribuiti all'autorità governativa dal Codice civile. Il controllo verrà dunque effettuato dalla BDI.
- Vige il
Il principio del voto capitario, ossia a ogni socio ha a disposizione un voto indipendentemente dal numero di azioni sostenute. La differenza sostanziale tra le due tipologie di banche SCARL sono:
- Le banche popolari possono ridistribuire l'utile ai soci (seppur almeno il 10% dell'utile è destinato alla riserva legale). Il capitale di costituzione ammonta a 5 milioni.
- Le banche di credito cooperativo sono considerate società a mutualità prevalente. Il capitale di costituzione ammonta a 10 milioni.
Oggi la banca non deve avere una fondazione 8SIM. Riguardano l'esercizio di attività di intermediazione nei confronti del pubblico. L'Intermediazione è frapporsi come collegamento tra il mercato e il risparmiatore. È un'attività di intermediazione finanziaria. Intermediari che raccolgono il risparmio e lo investono, la differenza tra gli intermediari e la banca è che la banca fa raccolta del risparmio ed esercizio del credito.
gli intermediari lo investono. Le imprese di investimento sono:- SIM (in Italia)
- Imprese di investimento comunitarie
- Imprese di investimento extracomunitarie
- Ricezione e trasmissione ("trasferimento") di strumenti finanziari
- Esecuzione ordini per conto dei clienti
- Negoziazione per conto proprio
- Gestione di portafogli
- Consulenza in materia di investimenti
- Assunzione a
fermo di strumenti finanziari (impegno a comprali) e il collocamento degli stessi
7. Collocamento di strumenti finanziari senza assunzione a fermo (pag. 64)
8. Gestione di sistemi multilaterali di negoziazione
9. Gestione di sistemi organizzati di negoziazione.
L'autorizzazione viene rilasciata dalla CONSOB, la quale, sentita la banca d'Italia, può rilasciarla entro sei mesi.
I requisiti per l'autorizzazione sono precisati dall'art. 19 TUB, e sono i seguenti:
- forma di società per azione
- La denominazione sociale deve comprendere le parole "società di intermediazione mobiliare"
- La sede legale deve essere situata nel territorio della repubblica italiana
- Capitale minimo versato non inferiore a quello stabilito dalla BID
- Devono essere fornite tutte le informazioni, tra cui il programma di attività (indica i tipi di operazioni previste e la struttura organizzativa)
- Requisito