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PROVVEDIMENTO

La riserva di giurisdizione si distingue dal libero convincimento: possibilità di trovare uno spazio costituzionalmente riservato all'attività del giudice, in particolare uno spazio sottratto alla disponibilità e agli interventi del legislatore. La dottrina si divide tra coloro che ammettono l'esistenza di una riserva di giurisdizione in senso lato e coloro che sostengono possa parlarsi solo di riserva di giurisdizione in senso stretto. Art. 101 ss cost si ricava il divieto di influire sui giudizi in corso o sulle decisioni dei giudici, sottraendo a quest'ultimi le controversie aventi come oggetto l'interpretazione di norme giuridiche. Altra dottrina ritiene che si possa parlare di riserva di giurisdizione in relazione a quegli specifici disposizioni costituzionali che riservano esclusivamente all'autorità giurisdizionale di trattare determinate materie. La giurisprudenza costituzionale ha ragionato sulla distinzione di funzione.legislativa e funzione giurisdizionale. essa afferma che queste due funzioni operano su piani diversi:
  • legislativa: fornisce le regole generali ed astratte.
  • Giurisdizionale: applica queste regole alle singole fattispecie.
vi sono tipi di leggi che nonostante siano astratte e generali interferiscono con la funzione giurisdizionale: le leggi retroattive. Successivamente le interferenze rispetto alla funzione giurisdizionale possono provenire dalle leggi di interpretazione autentica, ovvero dalle leggi tramite le quali il legislatore interpreta le leggi precedenti. Secondo la giurisprudenza costituzionale, una reale interferenza non vi sarebbe: si ha una legge interpretativa quando, rimanendo immutato il tenore testuale della disposizione interpretata, se ne chiarisca e precisi il significato o si privilegi rendendola vincolante. Il legislatore, introduce nell'ordinamento un "quid novi" che rende obbligatorio il significato da lui dato alla norma precedente che resta.

in vigore. Rimangono dei problemi, quando il legislatore cerca di introdurre una norma nuova incidendo sull'attività giurisdizionale in corso o su quella già esaurita. In questi casi, ci si chiede se l'indipendenza della funzione giurisdizionale costituisca in qualche modo un limite alla funzione interpretativa del legislatore. (in passato il giudice non poteva sostituirsi totalmente al giudice nell'interpretare la legge) Talvolta il legislatore incontra il limite del giudizio in corso o il limite del giudicato, prospettandosi l'incostituzionalità di quelle leggi di interpretazione autentica che comportino la perdita di efficacia delle decisioni passate in giudicato. Si stabilisce che la legge interpretativa non lede la funzione giurisdizionale. Il limite del giudicato sempre essere progressivamente abbandonato nella giurisprudenza costituzionale. La corte costituzionale ha precisato che la legge interpretativa non lede la funzione giurisdizionale.

Condizione che risulti che intento legislativo non è la correzione concreta dell'attività giurisdizionale ma la creazione di una regola astratta. Il legislatore non può prendere espressamente in considerazione anche le sentenze passate in giudicato. Se vi è un rapporto di consequenzialità necessaria tra creazione della norma e incidenza sui giudicato, anche un intervento di tal genere va considerato ammissibile. Non vi è interferenza della legge nella funzione giurisdizionale se la norma introdotta continua a muoversi sul piano che le è proprio indipendentemente dal fatto che incida sui giudizi in corso o su cause già decise. La distinzione rilevante è quella tra: legge interpretativa a vocazione astratta, ammissibile e legge interpretativa a contenuto provvedimentale, incostituzionale. Si può affermare che il concetto di riserva di funzione giurisdizionale si risolve, solo nell'esistenza di una riserva di sentenza:

l’unica legge sicuramente incostituzionale è quella che pretende di sostituirsi alla sentenza come atto riservato dell’organo giurisdizionale. Queste conclusioni sono coerenti con la giurisprudenza costituzionale in tema di leggi aventi un contenuto concreto e particolare cioè le leggi-provvedimento, quelle che possono interferire con la funzione giurisdizionale. Le leggi provvedimento sono idonee a sostituirsi ad ogni attività di concreta esecuzione-applicazione di norme, quindi possono entrare in tensione con la funzione giurisdizionale, potendo presentarsi come prodotte in violazione del principio della divisione dei poteri e delle funzioni. L’uso delle leggi-provvedimento non dovrebbe spingersi fino al punto di consentire al legislatore di risolvere direttamente con la norma della legge determinate controversie: così si conferma solo l’esistenza di una riserva di sentenza, posta a favore della funzione giurisdizionale. LA SEGRETEZZA DELLACAMERA DI CONSIGLIO è UNO STRUMENTO DI TUTELA DELL'INDIPENDENZA FUNZIONALE ESTERNA? L'indipendenza funzionale esterna deve essere garantita dalla segretezza quale modalità di assunzione delle sentenze collegiali. - Rispondere positivamente equivale a prevedere che la tutela dell'indipendenza implichi l'impersonalità delle decisioni, cioè l'imputabilità della sentenza non ai giudici-persone fisiche ma al collegio impersonalmente inteso. - La giurisprudenza costituzionale risponde negativamente a questo quesito: essa si è occupata dell'art. 16 L 117/1998 che al fine di valutare la responsabilità dei singoli componenti degli organi collegiali prevede che dei provvedimenti collegiali debba essere compilato un verbale da cui risulti se la decisione è stata presa all'unanimità o se vi è stato dissenso. INDIPENDENZA INTERNA Con l'espressione "indipendenza interna" sivuole alludere sia a determinate caratteristiche dell'organizzazione burocratico-amministrativa della magistratura, sia a determinate caratteristiche del suo modo di funzionare.
  • Nel primo caso si allude ad uno struttura non modellata sulla base del principio gerarchico (indipendenza interna costituzionale)
  • Nel secondo senso ci si riferisce al fatto che la magistratura è un ordine privo di un vertice funzionale.
La costituzione stabilisce che ciascun giudice ha la titolarità immediata della funzione giurisdizionale e dalla costituzione si evince che la rappresentanza di ciascun giudice è idonea a rappresentare la parola definitiva dell'ordinamento. Ne risulta che ciascun giudice è titolare della funzione giurisdizionale e la decisione di ciascun giudice è idonea a diventare definitiva.

INDIPENDENZA INTERNA ISTITUZIONALE

La disposizione costituzionale che sancisce l'indipendenza istituzionale è l'art. 107.3 secondo cui i magistrati sidistinguono fra loro solo x diversità di funzioni. Questa disposizione non impone una assoluta pianificazione tra magistrati: l'uguaglianza tra essi riguarda la propria posizione soggettiva in quanto magistrati. Nel senso che possono sussistere tra essi distinzioni proprio quanto alle funzioni esercitate. Funzioni svolte dai magistrati: - Requirenti - Giudicanti I giudici pubblici possono svolgere le loro funzioni in primo grado, secondo grado e incassazione. Esiste una soggezione gerarchica del giudice di primo grado rispetto a quello d'appello o di cassazione. Ciò significa che l'ordinamento processuale conosce la possibilità di più gradi di giudizio a garanzia dei diritti coinvolti nelle controversie giudiziarie. Art 107.3 non prevede la formazione di rapporti di sotto o sovra ordinazione tra magistrati. LA CARRIERA DEI MAGISTRATI Art 107.3 concilia anche con il fatto che tra le competenze del CSM vi è anche quella di provvedere alla

Promozione dei magistrati, ciò indica come esista una peculiare modalità per il loro avanzamento in carriera. La carriera dei magistrati deve essere conforme all'art 107.3, non deve creare vincoli gerarchici tra un magistrato e l'altro. Per attuare ciò il legislatore repubblicano dovette modificare la carriera dei magistrati, ciò è avvenuto con il passaggio da carriera a ruoli chiusi a quella a ruoli aperti. Il conferimento dell'idoneità all'esercizio delle funzioni veniva attribuito dopo lo svolgimento delle funzioni in un certo grado per un determinato numero di anni sulla base di un parere del consiglio giudiziario competente e previa valutazione del CSM. Il magistrato conseguiva il titolo e lo stipendio della funzione superiore pur continuando a svolgere funzioni inferiori. La disciplina illustrata è stata modificata con la L 150/2005, la riforma muove dal principio secondo cui le promozioni ad una diversa qualifica.

possono essere ottenute solo se vi è un effettivo conferimento di funzioni, così da superare la regola della carriera a ruoli aperti. Come vengono conferite le funzioni? Superando il concorso e terminando il tirocinio per i primi anni i magistrati non possono essere destinati a svolgere funzioni requirenti o giudicanti, è necessario aver compiuto un percorso formativo pieno. Una volta conseguita la prima valutazione di professionalità la carriera prosegue sulla base di criteri prevalentemente meritocratici. Si è aggiunto il criterio del merito da valutarsi attraverso il sistema concorsuale. La carriera resta parzialmente legata all'anzianità. La procedura concorsuale è gestita dal CSM. FUNZIONI DIRETTIVE Ai magistrati possono essere conferite funzioni direttive o semi direttive, l'attribuzione di tali funzioni è compatibile con quanto disposto dall'art 107.3 poiché l'indipendenza della funzione giurisdizionale.

comporta il riconoscimento della pianificazione tra i magistrati x quanto riguardal’esercizio delle funzioni e degli atti ai quali esse si ricollegano, ma non concerne la posizioneche esse assumono all’interno dell’ordinamento giudiziario.

Regola della temporaneità delle funzioni direttive: l’incarico direttivo non può mai avere unadurata superiore ai 4 anni.

Sono importanti le modalità di conferimento delle funzioni direttive e semi direttive, la L150/2005 ha introdotto in proposito un sistema concorsuale analogo a quello previsto per laprogressione di carriera da un grado all’altro.

Si stabilisce che a provvedere sia il CSM.

Per le funzioni direttive di legittimità gli aspiranti devono anche avere svolto funzioni dilegittimità x almeno 4 anni.

VALUTAZIONI DI PROFESSIONALITà

Superato il concorso di ammissione il magistrato deve mantenere per tutta la durata dellacarriera 1 grado adeguato di preparazione tecnica.

Esiste

Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
33 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/08 Diritto costituzionale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ratz82 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto costituzionale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università telematica Guglielmo Marconi di Roma o del prof Haider Quercia Ulrike.