Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
I PRINCIPI COSTITUZIONALI CHE REGOLANO LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
I poteri della pubblica amministrazione devono rispettare il principio di legalità secondo cui
l’azione amministrativa deve rispettare i limiti stabiliti dalla legge, pena l’annullamento degli atti
irrispettosi.
Tutti gli atti possono quindi essere sottoposti a controlli, riesami o revisioni dell’autorità
amministrativa.
L’art 97 stabilisce che l’organizzazione degli uffici pubblici non può essere regolata da atti
governativi. Vige infatti una riserva di legge relativa secondo cui le direttive sono stabilite da atti
legislativi mentre i dettagli da regolamenti o altri atti amministrativi.
La pubblica amministrazione si conforma poi al principio di democraticità in quanto è al servizio
di tutti i cittadini.
L’art 97 assicura poi l’imparzialità dell’amministrazione in quanto deve perseguire un interesse
pubblico che non lascia spazio a favoritismi, personalismi o attività punitive nei confronti di alcuno.
pena l’annullamento
Tutti devono essere trattati alla pari secondo il principio di uguaglianza,
degli atti viziati.
L’attività amministrativa deve inoltre conformarsi al principio del buon andamento (efficienza)
agendo nel modo più corretto, incisivo e meno dispersivo per raggiungere i risultati di utilità sociale
L’art 28 sancisce la responsabilità dei funzionari e dei dipendenti pubblici negli atti compiuti in
violazione di diritti, potendo essere chiamati in giudizio del cittadino che si sentisse danneggiato
dall’atto amministrativo.
Riguardo l’accesso l’art 51 riconosce a tutti i cittadini, dell’uno o dell’altro sesso,
ai pubblici uffici,
la possibilità di accedere agli uffici pubblici e alle cariche elettive.
L’art 97 stabilisce che l’ingresso avviene per concorso al fine di far accedere i migliori e i più
motivati. Il concorso dovrebbe essere un meccanismo di selezione tecnica e neutrale dei più
capaci e meritevoli.
In casi speciali la legge può prevedere immissioni nei ruoli senza concorso.
È stato inserito inoltre il principio del più ampio decentramento amministrativo dei servizi
statali e della promozione delle autonomie locali. secondo cui l’attività
La riforma del Titolo V ha poi inserito il principio di sussidiarietà
amministrativa deve partire a svolgersi dal livello più vicino ai cittadini: dal Comune allo Stato (s.
verticale), dai privati agli enti pubblici (s. orizzontale). 38
GLI ORGANI AUSILIARI di organi ausiliari dell’attività amministrativa che quella di veri e propri
A loro spetta sia la funzione
organi speciali di giurisdizione.
IL CONSIGLIO DI STATO
È il massimo organo di consulenza giuridico-amministrativa che svolge funzioni di tutela
della giustizia nell’amministrazione
l’organo
È di secondo grado della giurisdizione amministrativa, in quanto si pronuncia in via
definitiva sui ricorsi contro gli atti amministrativi ritenuti illegittimi.
È composta da 7 sezioni, composte a loro volta da un Presidente e almeno 7 Consiglieri, che
svolgono funzioni giurisdizionali o consultive.
I membri sono nominati metà tra le file dei TAR, ¼ con concorso pubblico e ¼ dal Governo.
Per garantire l’indipendenza dal Governo sono stati istituiti i Consigli di Presidenza.
Vanno distinti i pareri facoltativi da quelli obbligatori, questi richiesti per:
Adozione di regolamenti governativi
Coordinamento in testi unici di leggi e regolamenti
Decreti sui ricorsi straordinari al PDR
Decreti governativi di annullamento degli atti amministrativi illegittimi
Nel caso in cui il parere debba essere non soltanto sentito ma anche seguito (parere vincolante).
LA CORTE DEI CONTI
Organo che svolge oltre che un controllo preventivo di legittimità, anche un controllo successivo e
in corso di esercizio in materia di amministrazione economica.
Svolge controlli interni riguardo la corrispondenza dei risultati agli obbiettivi con riferimento a
standard commisurativi.
Svolge quindi funzioni di controllo e giurisdizionali in materia di contabilità pubblica e di
responsabilità dei pubblici impiegati nei confronti della pubblica amministrazione.
È composta da un Presidente e da 14 sezioni complessive (3 con funzioni di controllo e 11 con
funzioni giurisdizionali) con a capo i Presidenti di sezione, coadiuvati da consiglieri e referendari.
Il Procuratore Generale e i Vice-Procuratori (nominati per concorso) svolgono le funzioni di
Pubblico Ministero.
Un certo numero di Consiglieri (max metà) può essere nominato tra “esperti” dal Governo.
L’art 100 garantisce l’indipendenza dell’organo e l’inamovibilità dei componenti e stabilisce che la
Corte esercita il controllo preventivo di legittimità sugli atti del Governo tra cui quelli incidenti sul
bilancio dello Stato, i decreti del PDR, i contratti superiori a un certo importo, quelli relativi alla
carriera degli impieghi pubblici e altri.
Questi atti non acquistato efficacia finché non ottengono il visto della Corte Costituzionale.
Se venisse negato il visto il Ministro può:
Modificare l’atto seguendo le indicazioni della Corte
Provocare una delibera del Consiglio dei Ministri per dar ordine alla Corte di dar corso
all’atto. La Corte registra allora l’atto di riserva e lo comunica al Parlamento che può così
chieder conto dell’operativo del Governo.
Il controllo successivo ha lo scopo di verificare la regolarità della spesa sostenuta che deve
trovar sostegno nelle leggi e nei regolamenti.
L’art 100 stabilisce che la Corte dei Conti esercita un controllo sul bilancio e sul patrimonio dello
Stato e sulla gestione finanziaria degli enti a cui lo Stato contribuisce.
La Corte controlla quindi il buon uso del pubblico denaro riferendo su di ciò in Parlamento.
IL CNEL
È un organo ausiliare di consulenza del Parlamento e del Governo. è composto da 143 membri tra
rappresentanti di categorie produttive (121), associazioni sociali (10) ed esperti qualificati (12).
La carica dura 5 anni ed è incompatibile con quella di membro parlamentare.
Il CNEL esprime pareri su materie di politica economica, finanziaria e sociale. Può poi esprimere di
sua iniziativa valutazioni e proposte e presentare progetti di legge (successo raramente). 39
IL POTERE GIUDIZIARIO
LA SOGGEZIONE DEL GIUDICE ALLA LEGGE
Secondo l’art 101 “la giustizia è amministrata in nome del popolo” e “i giudici sono soggetti soltanto
alla legge”.
Sancisce l’indipendenza del potere giudiziario da qualunque altro potere e realizza, secondo il
principio della soggezione dei giudici alla legge, il collegamento tra il giudice e la sovranità
popolare.
La Costituzione garantisce l’indipendenza della Magistratura nel suo complesso rispetto agli altri
poteri (indipendenza esterna) e dei singolo giudici all’interno dello stesso ordine giudiziario
(indipendenza interna).
Questo per escludere i giudici da vincoli e pressioni esercitabili sulla sua carriera.
IL CSM
L’art 104 afferma che la Magistratura costituisce un ordine autonoma ed indipendente da ogni altro
potere: per questo motivo i poteri inerenti alla carriera dei magistrati sono attribuiti ad un organo di
governo composto prevalentemente da magistrati (CSM) dotato di funzioni amministrative e non
giurisdizionali.
L’art 105 stabilisce infatti che il CSM è competente riguardo la carriera dei magistrati, le sanzioni,
l’assegnazione alle diverse sedi, il conferimento delle funzioni, i trasferimenti, le promozioni e i
provvedimenti disciplinari.
L’organo è presieduto dal PDR ed è composto da 27 membri:
16 membri togati eletti dagli stessi magistrati
8 membri laici eletti dal Parlamento a Camere riunite a maggioranza dei 3/5 tra avvocati
dopo 15 anni di esercizio e professori di diritto.
3 membri di diritto: il Primo Presidente e il Procuratore Generale presso la Corte di
Cassazione, e il PDR che lo presiede.
La compresenza di componenti laici e togati risponde a due esigenze:
Impedire interferenze esterne
Impedire che la Magistratura diventi una corporazione separata e chiusa
La carica dura 4 anni e vige l’impossibilità di rielezione.
Tutti i componenti godono della garanzia della non punibilità per le opinioni espresse nell’esercizio
funzioni e concernenti l’oggetto della decisione.
delle loro
Oltre a svolgere le funzioni relative all’amministrazione del personale della magistratura, il CSM
svolge anche funzioni ausiliari come dare pareri o fare proposte.
È possibile il ricorso in Cassazione contro le sentenze disciplinari.
IL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA
Ha poteri relativi all’organizzazione materiale e al funzionamento dei servizi concernenti la
giustizia. Egli può:
Formulare richieste al CSM di provvedimenti per i Magistrati
Chiedere informazioni sul funzionamento della giustizia
Formulare proposte al CSM
Il rapporto che ha con il CSM deve ispirarsi ad un principio di “leale collaborazione”: in mancanza
di accordo la decisione spetta comunque al CSM.
L’INDIPENDENZA INTERNA DEI MAGISTRATI
L’indipendenza interna è garantita da:
Assunzione per concorso
Secondo l’art 106 l’accesso alla Magistratura avviene attraverso concorso pubblico e
imparziale. Esistono delle eccezioni ad esempio per i Magistrati onorari, i giudici popolari e i
Magistrati di Cassazione nominati dal CSM per meriti insigni.
Inamovibilità dei Magistrati
Secondo l’art 107 i Magistrati non possono essere rimossi o trasferiti senza il loro
consenso: possono essere dispensati, sospesi o trasferiti solo su decisione del CSM nel 40
caso in cui Egli non possa svolgere le proprie funzioni con piena indipendenza e
imparzialità.
Assenza di gerarchie interne
Secondo l’art 107 i Magistrati si distinguono tra loro solo per diversità di funzioni: non
esistono imposizioni direttive gerarchiche.
Esistono però vari gradi di giudizio: le sentenze di primo grado sono appellabili in corte
d’appello per cui è possibile il ricorso in Cassazione.
Ciascun giudice nell’ambito del suo giudizio è del tutto indipendente dagli altri.
Una volta divenute effettive le sentenze hanno però tutte la stessa efficacia.
Tuttavia, è previsto lo svolgimento di una carriera: per evitare condizionamenti, la progressione è
automatica, legata all’anzianità o a valutazioni di “Non demerito”, o a specifici concorsi interni alla
Magistratura stessa.