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Il Consiglio dei Ministri

I ministri (compresi quelli senza portafoglio) e il presidente del Consiglio, unitamente al vice presidente, al sottosegretario della presidenza del Consiglio, formano il Consiglio dei ministri. Alle sedute del Consiglio, che è un organo collegiale, partecipano anche i presidenti delle Regioni a statuto speciale quando si tratti di materie che riguardino le stesse.

Le funzioni del Consiglio dei ministri consistono:

  1. nella determinazione della politica generale del governo e dell'indirizzo generale dell'azione amministrativa. Esso delibera anche su questioni relative all'indirizzo politico fissato dal rapporto fiduciario con le Camere;
  2. nelle decisioni sulla politica normativa del governo. A esso, infatti, spetta di deliberare sui disegni di legge di iniziativa del governo da presentare alle Camere, sui decreti legislativi, i decreti legge e i regolamenti governativi da emanare con decreto del Capo dello Stato;
  3. nella soluzione delle

divergenze politiche o dei conflitti di attribuzione fra i ministri;

4. nella decisione sulla politica del governo nel rapporto con le Regioni.

Fra gli organi che costituiscono il governo in senso lato, particolare importanza assumono i comitati interministeriali, il commissario del governo, i commissari straordinari e il Consiglio di gabinetto.

Formazione e vicende del governo

La formazione di un nuovo governo nasce dalla crisi del governo in carica.

Si apre la crisi quando il governo perde la fiducia del parlamento e non è più in grado di funzionare normalmente. Si parla di crisi parlamentare quando vi è una esplicita mozione di sfiducia delle camere (art. 94 Cost.) o anche tacita. In generale il governo preferisce presentare subito le dimissioni qualora si renda conto della mancanza della maggioranza.

Si parla anche di crisi extraparlamentare quando la attività del governo si paralizza a causa di un evento straordinario e accidentale che provoca le dimissioni.

spontanee dell'esecutivo (es. manifestazioni di piazza contrarie o orientamento della opinione pubblica). Il governo presenta le dimissioni tramite il presidente del consiglio al presidente della repubblica. Con la crisi (obbligatorie nel caso di voto di sfiducia). Questi le accetta con riserva poiché (1) accerta la possibilità di formare una nuova compagine ministeriale:

  1. a) se ciò non è possibile: qualora le dimissioni non siano obbligatorie può invitare il governo dimissionario a chiedere un
  2. b) ulteriore voto di fiducia, altrimenti non rimane che procedere allo scioglimento delle camere e indire nuove elezioni politiche.

Il governo, presentate le dimissioni, resta in carica per la cosiddetta ordinaria amministrazione e per i comunque provvedimenti eccedenti in caso di necessità o urgenza.

Come avviene (1) l'accertamento della possibilità di formare una nuova compagine ministeriale?

consultazioni, Il presidente della repubblica inizia i

Suoi interventi per la soluzione della crisi con le ossia dando udienza(si tratta di prassi consolidata) ai presidenti in carica delle camere del parlamento, agli ex presidenti dell'assemblea costituente e delle camere, agli ex presidenti della repubblica, agli ex presidenti del consiglio, ai presidenti dei gruppi parlamentari e ai capi dei partiti politici.

Tutto ciò al fine di accertare la possibilità di conferire con successo l'incarico di formare un nuovo governo ad una persona con un programma che possa avere la fiducia.

Talvolta il presidente della repubblica ha fatto ciò affidando ad una determinata personalità una cosiddetta esplorativa o mandato esplorativo, cioè affidare il compito di procedere alle consultazioni per proprio conto ma al fine di riferire allo stesso presidente della repubblica.

Il capo dello stato terminate le consultazioni, se queste fanno intravvederne la possibilità, conferisce l'incarico di

Accetta di regola con riserva. Il nuovo governo ad una personalità politica che lo Il presidente del consiglio incaricato (in realtà per il momento rimane un solo presidente del consiglio, quello dimissionario) procede a sua volta a consultazioni e sondaggi e se trova accordo fra le forze politiche di maggioranza sul programma e la composizione del governo scioglie la riserva e sottopone al capo dello stato la lista dei ministri del nuovo gabinetto.

Ai sensi dell'art. 92 Cost., il presidente della repubblica nomina il presidente del consiglio dei ministri e su proposta dell'art. 93 Cost., questo i ministri, e tutti prestano giuramento I sensi nelle mani del presidente della repubblica. Il nuovo art. 94 Cost. dovrà entro 10 giorni governo si è così insediato al posto del vecchio ma in virtù del rapporto fiduciario ex dalla sua formazione presentarsi alle camere per ottenere la fiducia sulla base del programma esposto dal presidente del

consiglio.Nell'intervallo fra l'insediamento e la fiducia, al pari del governo dimissionario e in sua sostituzione, è competente per l'ordinaria amministrazione e solo per necessità ed urgenza per l'eccedente.

È possibile che la personalità incaricata alla formazione del governo rinunci all'incarico. Il presidente potrà conferirlo ad un'altra o altrimenti prendere atto della necessità di elezioni.- Non può indire le elezioni se è agli ultimi mesi del suo mandato perché ciò potrebbe essere fatto per favorire la propria88 Cost.: semestre bianco).rielezione (art. c.d.- Pure scorretto formare un governo di cui si sa già che non può ottenere la maggioranza durante il periodo discioglimento.

Gli organi fondamentali e secondari del governo si suddividono in:

fondamentali: concorrono a determinare in via diretta la volontà del governo unitariamente considerato.

secondari: le loro

Gli organi fondamentali del governo sono: 1. Il presidente del consiglio dei ministri: a) dirige la politica generale del governo ai sensi dell'art. 95 della Costituzione. È responsabile di redigere il programma del governo e richiedere la fiducia su di esso. Inoltre, può porre, personalmente o tramite un ministro delegato, le questioni sulle quali il governo chiede la fiducia al parlamento (art. 5 della legge 23 agosto 1988 n. 400). b) mantiene l'unità di indirizzo politico e amministrativo di tutti i ministeri, fungendo da organo di coordinamento delle esigenze dei vari settori amministrativi. Può anche istituire comitati di ministri con il compito di esaminare in via preliminare questioni di comune competenza. Inoltre, concorda con i ministri interessati le pubbliche dichiarazioni che intendono rendere quando riguardano la politica generale del governo (legge 400/88). c)

promuove l'attività dei ministri come organo di propulsione sollecitando i ministri ad una pronta attuazione delle decisioni del consiglio. Può sospendere l'adozione di atti da parte dei ministri competenti sottoponendoli al consiglio dei ministri.

controfirma gli atti presidenziali di maggiore importanza (in generale gli atti del P.D.R. devono essere controfirmati dai ministri proponenti ex art. 89 Cost. e per quelli legislativi e più importanti occorre la controfirma del presidente del consiglio).

può assumere ad interim la direzione di un ministero vacante

dirige l'ufficio della presidenza del consiglio

può intervenire nei giudizi di legittimità innanzi alla corte costituzionale attraverso il patrocinio della Avvocatura dello stato.

presiede il CIPE

ha alle dipendenze i servizi di sicurezza (Sismi e Sisde)

presenta alle camere i disegni di legge d'iniziativa governativa

promuove e coordina l'azione del

governo relativamente alle politiche comunitarie, ai rapporti con le regioni e province autonome. Non va confusa con il presidente del consiglio la insieme di organi amministrativi alle dipendenze del presidente stesso, al fine di consentirgli il più efficace coordinamento delle attività in particolare amministrative. Art. 95 della Costituzione. L'ultimo comma dell'art. dispone che sia la legge a disciplinare l'ordinamento della presidenza del consiglio, disciplinato solo parzialmente dalla L. 400/88. È nominato con decreto dal capo dello stato, controfirmato dallo stesso presidente del consiglio nominato e dura in carica con il governo stesso. Il presidente della repubblica non può revocarlo a meno che il presidente del consiglio non si dimetta quando è mancata la fiducia in parlamento. Unici requisiti per la nomina sono la cittadinanza italiana e il godimento dei diritti civili e politici mentre non occorre l'appartenenza alle

camere (art.2. Il consiglio dei ministri: è l'organo del governo che riunisce in via collegiale, unitamente allo stesso presidente del consiglio, tutti i ministri. Determina la politica generale del governo e l'indirizzo generale dell'azione amministrativa deliberando su tutti gli atti governativi. Ad es. ai sensi della L.400 delibera sulle dichiarazioni politiche e gli impegni programmatici del governo, i disegni di legge governativi da presentarsi al parlamento e il loro eventuale ritiro, le questioni internazionali, i decreti con forza di legge e i regolamenti, le richieste motivate di registrazione con riserva alla corte dei conti, gli atti di indirizzo e coordinamento dell'attività amministrativa delle regioni. L. n. 400/88 Nella prassi il principio di collegialità del consiglio è inoperante e la nota dà facoltà al presidente del consiglio di gabinetto di istituire un consiglio ristretto di ministri denominato (cheperò dal punto di vista tecnico giuridico rimane sprovvisto di poteri decisori).
  1. Il sottosegretario alla presidenza del consiglio è organo secondario senza voto deliberativo.
  2. I ministri sono organi fondamentali componenti il consiglio e contemporaneamente capi di branche omogenee della pubblica amministrazione definite ministeri o dicasteri. Ex art. 95 Cost. sono responsabili collegialmente degli atti del consiglio dei ministri e individualmente degli atti dei loro dicasteri.
Prima la prassi costituzionale, poi espressamente la legge n. 400/88 hanno previsto gli istituti del vicepresidente del consiglio e dei ministri senza portafoglio. Il vicepresidente del consiglio è un ministro avente ruolo vicario nei confronti del presidente, nell'ipotesi di supplenza per assenza di quest'ultimo. In pratica tale carica serve nei governi di coalizione a sottolineare la partecipazione di una determinata forza politica. I ministri senza portafoglio sono ministri

Partecipanti al consiglio senza avere un dicastero anche se hanno compiti speciali (es. ministro per i rapporti con il parlamento)

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Publisher
A.A. 2006-2007
6 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/08 Diritto costituzionale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher flaviael di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto costituzionale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Cagliari o del prof Ciarlo Pietro.