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L’ORGANIZZAZIONE COSTITUZIONALE: DIRITTO ELETTORALE
In democrazia rappresentativa, il momento democratico dell’esercizio della sovranità si esercita
attraverso il voto e in particolare attraverso il voto che serve a comporre il parlamento (momento
democratico).
Art.48 sono elettori tutti i cittadini, uomini e donne, che hanno raggiunto la maggiore età. Il voto deve
avere carattere, deve essere personale, eguale, libero e segreto. Il voto personale: il diritto di voto
può essere esercitato solo da titolare infatti non è possibile delegare il diritto di voto; questo significa
anche prevedere delle modalità pecuniarie di esercizio del diritto per le persone con handicap (può
recarsi in cabina elettorale accompagnato da persone).
Il voto è eguale significa che tutti i voti hanno l’entrata, cioè nel momento in cui sono espressi, lo
stesso peso. Non è possibile ne il voto plurimo ne il voto multiplo: non è possibile ne consentire ad
alcuni elettori di votare più volte alla stessa elezione (voto plurimo), ne è possibile prevedere che per
alcuni soggetti il voto valga di più (voto multiplo).
Il voto dev’essere libero: la libertà dal voto è una libertà di carattere fisico (non devo avere una
costrizione fisica nella scelta), ma dev’essere una libertà psicologica cioè evitare che ci sia una
pressione che costringe a fare scelte non volute. Questa libertà viene garantita attraverso una serie di
misure che si collegano alla segretezza del voto. Una garanzia per la segretezza del voto è creare
seggi con un alto numero di elettori.
Il voto è un dovere civico cioè non è un obbligo giuridico e non è un dovere etico. Per il mancato
esercizio di questo dovere, erano previste alcune limitate conseguenze amministrative: per che non
partecipava al voto era previsto l’inserimento di un elenco pubblicato nell’atto del comune di
residenza e l’indicazione della dicitura ‘non ha votato’ sul certificato di buona condotta. Questo
perché i datori di lavoro quando assumono qualcuno chiedono il certificato di buona condotta per
vedere se ci sono precedenti penali. Oggi non c’è nessuna conseguenza per che non partecipa.
ELETTORATO ATTIVO E PASSIVO
Elettorato attivo significa votare per l’elezione delle camere, in questo caso non c’è più differenza tra
camera e senato poiché vota chi ha la maggior età;
elettorato passivo invece significa potersi candidare, dunque poter essere votati ed eventualmente
eletti, in questo caso la differenza tra camera e senato è rimasta infatti servono 25 anni per candidarsi
alla camera e 40 anni al senato.
LE LIMITAZIONI al diritto elettorale
Le limitazioni possono essere sintetizzate in tre esempi: ineleggibilità, incompatibilità e
incandidabilità.
L’ineleggibilità comporta l’impossibilità per un soggetto di candidarsi ad una cera camera perché
ricopre un ruolo che si ritiene capace di influenzare gli elettori.
L’incompatibilità non impedisce di partecipare alle elezioni ma se eletti impone di scegliere quale tra
le cariche che si ricoprono mantenere.
L’incandidabilità è l’istituto più recente perché è stato introdotto con la legge ‘Severino’ del 2012, è
un legge approvata sotto la spinta del consiglio d’Europa perché quest’ultimo consiglia che ridurre la
CORRUZIONE aumenta la democrazia, e allora ha consigliato di adottare una serie di misure che non
consentono a tutti cloro che sono condannati per una serie di reati contro la pubblica
amministrazione di mantenere (reati particolarmente gravi) una carica pubblica.
I SINGOLI ORGANI COSTITUZIONALI
• Il PARLAMENTO è il cuore del sistema costituzionale nel nostro ordinamento.
Come si elegge il parlamento? Che cos’è un sistema elettorale e quali sono i tipi di sistema
elettorale?
Il sistema elettorale è qualcosa di complesso che contiene cose diverse, il suo cuore è la formula
Ma come si
elettorale ciò significa che noi votiamo e in base a questo vengono distribuiti i seggi.
trasformano i voti in seggi? Per questa c’è una regola matematica che cambia in base al sistema
elettorale, questa REGOLA MATEMATICA è il cuore di ogni sistema elettorale ed è la FORMULA
ELETTORALE.
Un sistema elettorale si occupa di regolare un po’ tutti i profili che riguardano le elezioni, tutto viene
definito dal sistema elettorale. Esso è un sistema di regole che disciplinano il fenomeno elettorale
dall’aspetto CENTRALE, che è quello della formula elettorale a tutti gli altri spetti di CONTORNO cioè
a quelli aspetti che servono a garantire l’esercito delle elezioni.
La distinzione di base tra sistemi elettorali è quella tra: SISTEMA ELETTORALE PROPORZIONALE e
SISTEMA ELETTORALE MAGGIORITARIO.
Nei sistemi elettorali di tipo proporzionale i seggi vengono assegnati ai partiti in proporzione al
numero di voti conseguiti.
Nei sistemi elettorali di tipo maggioritario invece, il seggio viene assegnato al candidato che ottiene
un voto in più degli altri.
Tra i due sistemi c’è una differenza di base:
-nel sistema proporzionale l’elezione si basano sui collegi PLURINOMINALI cioè si vota nell’ambito di
un collegio all’interno del quale si assegnano più seggi; (Israele)
-nel caso del sistema maggioritario questo funziona con i collegi UNINOMINALI cioè in ogni collegio
si assegna un solo seggio, vince chi prende un voto in più. (Stati Uniti)
Nel tempo si sono mischiati aspetti dei sistemi proporzionali con aspetti di sistemi maggioritari
creando SISTEMI ELETTORALI MISTI.
Le conseguenze dell’utilizzo di un sistema elettorale anziché dell’altro: di solito i parlamenti che sono
maggiormente rappresentativi
eletti con sistema elettorale di tipo proporzionale sono perché i
parlamento è eletto in proporzione ai voti; invece i parlamenti che sono eletti con sistema di tipo
meno rappresentativi
maggioritario sono perché tende a far entrare in parlamento i candidati dei
partiti maggiori. più frammentati
Questo significa anche che i parlamenti eletti con sistema proporzionale sono e
COALIZIONI
quindi per formare le maggioranze di governo bisogna fare le ,mentre i parlamenti eletti
meno frammentati
con sistemi maggioritario sono cioè ci sono meno partirti, più grandi e a volte
stabili.
riescono a comporre la maggioranza addirittura da soli o con un solo partito dunque sono più
RESPONSABILITÀ POLITICA:
C’è un’altra grande differenza che riguarda questi due sistemi ed è la
-di solito i parlamenti eletti con sistema proporzionale che richiedono di comporre maggioranze di
governo composte sono meno stabili ma sono quelle in cui è più difficile capire in capo a quale
partito ricade la responsabilità di certe scelte,
-nei sistemi maggioritari la responsabilità politica è di chi ha vinto e di solito i parlamenti eletti con
sistemi maggioritari garantiscono maggiore tasso di responsabilità politica nei confronti degli elettori,
il che comporta un maggiore ricambio della classe politica dunque questo sistema favorisce il
ricambio della classe politica. (se io so che la responsabilità politica è di quel partito o di quel
candidato all’elezione successiva io non lo voto).
In italia cosa è successo?
L’assemblea costituente viene eletta con un sistema di tipo proporzionale a LISTE CONCORRENTI
cioè ci sono più partiti i quali rappresentano la propria lista e gli elettori hanno la possibilità scegliere
tra liste di candidati rappresentativi di idee/ proposte diverse.
L’assemblea costituente per il parlamento (bicamerale) deve scrivere il sistema elettorale per la
camera e per il senato, quindi due sistemi elettorali anche perché camere e senato sono parzialmente
diversi. L’assemblea costituente per la camera dei deputati prevede un sistema elettorale di tipo
proporzionale a liste concorrenti; per il senato invece in assemblea costituente vengono approvati
una serie di ordini del giorni ma 2 in particolare:
-uno chiedeva all’assemblea di prevedere per la camera dei deputati un sistema elettorale di tipo
proporzionale,
-l’altro chiedeva all’assemblea di prevedere per il senato un sistema elettorale maggioritario.
Gli ordini del giorno non erano e non sono neanche oggi VINCOLANTI per il parlamento.
Per il senato, l’assemblea costituente predispone un sistema elettorale di tipo maggioritario su base
regionale perché come dice la costituzione il senato è eletto su base regionale (le regioni
rappresentano il collegio elettorale per il senato) ma prevede anche che quel sistema funzioni in
maniera maggioritaria solo a condizione che il candidato più votato ottenga il 65% dei voti.
E se non si raggiunge quella soglia i voti vengono ripartiti secondo il metodo proporzionale, ma
poiché a parte qualche rara eccezione il 65% non si raggiungeva mai anche al senato i seggi sono
sempre stati assegnati in maniera proporzionale (quindi dal 1948 al 1993 abbiamo avuto due sistemi
di tipo proporzionale).
Con quali conseguenze? La conseguenza di questo sistema è quello che viene definita
DEMOCRAZIA BLOCCATA cioè c’è sempre un partito che governa il paese ed è sempre il partito di
maggioranza relativa: la democrazia cristiana. Dal 1948 al 1993 il paese è stato sempre governato
dalla democrazia cristiana e a seconda dell’esito delle lezioni, si alleava con altri partiti di destra o di
sinistra o anche di destra e di sinistra insieme.
A seconda dei voti che erano necessari per formare la maggioranza si mettevano insieme sempre la
democrazia cristiana (partito i più votato), insieme ad altri partiti quanto bastava per formare una
coalizione di governo. L’idea era che governava sempre la democrazia cristiana e sono sempre
ANTI SISTEMA:
esclusi i due partiti a sinistra il partito comunista mentre a destra il movimento social
italiano. Questi partiti però non sono esclusi dalla vita politica erano esclusi dal governo nazionale.
Cosa sono le regioni rosse? Rosse perché comuniste, c sono state regioni stabilmente cioè sempre
governate da esponenti del partito comunista: Emilia Romagna, Toscana, Umbra, Marche e Liguria.
GESTIONE DELLA COSA PUBBLICA
Una volta i canali rai erano tre: rai 1 democrazia cristiana, rai 2 il partito socialista e partito comunista
per rai 3. Ogni partito in base alle sue dimensione decideva una quota dei dirigenti di ciascuno di
questi enti: quindi in realtà i comunisti non erano esclusi dalla gestione del poter, e che un sistema
come