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[OMISSIS]
Le sentenze Interpretative possono essere di Accoglimento o di Rigetto.
Sentenza Interpretativa di Rigetto: la Corte dichiara infondata la questione perché è
possibile ricavare dalla norma un significato diverso da quello indicato dal giudice “a quo”,
e conforme alla Costituzione.
La Corte Costituzionale utilizza il criterio di “Diritto Vivente”
Diritto Vivente: è l’interpretazione uniforme e costante data dalla Giurisprudenza comune
su una norma.
Sentenza Interpretativa di Accoglimento: la Corte dichiara l’illegittimità costituzionale di
una disposizione se si interpreta in un dato modo.
Le sentenze Manipolative sono di due categorie: Manipolative del Testo e Manipolative nel
Tempo.
Sentenze Manipolative del Testo: le principali sono le Sentenze Additive, le Sentenze
Sostitutive, e le Sentenze Riduttive.
Sentenze Additive: la Corte dichiara incostituzionale una norma nella parte in cui
- difetta di alcuni elementi. È ammissibile solo quando l’addizione è l’unica che può
essere conforme al testo. Inoltre il verso dell’addizione deve essere indicato dal
giudice “a quo”. Le addizioni funzionano solo quando sono regole e non principi.
Quando la Corte dichiara una sentenza Additiva di un Principio, dichiara
incostituzionale una norma in quanto manca un principio necessario. Queste
sentenze impongono al legislatore di intervenire con una legge, e la giudice “a quo”
di risolvere la questione concreta.
Sentenze Riduttive: la Corte Costituzionale dichiara l’incostituzionalità di una
- norma, solo in una parte.
Sentenza Sostitutiva: la Corte Costituzionale dichiara l’incostituzionalità di una
- norma laddove preveda una formula invece di un’altra.
Sentenze Manipolatrici nel tempo: OMISSIS
Potere dello Stato: sono quegli organi dichiarati competenti ad esprimere la volontà del
Potere.
Non tutti i Poteri hanno organi dichiarati competenti ad esprimere la volontà del potere.
Il conflitto più classico sul quale la Corte Costituzionale è tenuta a pronunciarsi è il
Conflitto di Invasione.
Conflitto di Invasione: un potere invade la sfera di attribuzione di un altro potere.
Gli altri conflitti sono da Interferenza e per Omissione.
Conflitto da Interferenza: gli organi in conflitto svolgono competenze strettamente
connesse.
Conflitto per Omissione: uno dei poteri, non svolgendo la propria competenza, impedisce il
proficuo esercizio delle funzioni di un altro potere.
Conflitto tra Stato e Regioni: è un conflitto tra soggetti o enti. Non riguarda mai atti
legislativi, ma solo atti amministrativi e giurisdizionali. Le parti sono sempre composte dal
Presidente del Consiglio (che rappresenta lo Stato) e dal presidente del Consiglio
Regionale (che rappresenta la Regione).
Il potere esecutivo consiste in una serie di attività di diversa natura allo scopo di
perseguire obiettivi specifici.
Il Governo è un organo complesso composto da degli organi individuali (ministri e
Presidente del Consiglio) e un organo collegiale (il Consiglio dei Ministri).
Il nostro è un governo per ministeri, il ministro è un organo che ha una doppia natura: è
allo stesso tempo un organo politico ed amministrativo.
È un organo politico in quanto membro di un organo di indirizzo politico, ed è un organo
amministrativo in quanto si pone al vertice di un ramo dell’amministrazione.
Ai ministri si affianca la figura del Segretario di Stato.
Segretario di Stato: figura che non fa parte del Consiglio dei Ministri, svolge delle funzioni
espressamente delegate, ed è nominato dal Presidente del Consiglio dietro richiesta del
ministro di competenza.
Un’altra figura rilevante nel Consiglio dei Ministri è quella del Sottosegretario alla
Presidenza del Consiglio.
Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio: non è un ministro, ma presiede ugualmente
alle sedute del Consiglio, senza avere però il diritto di voto.
Il Presidente del Consiglio è un “primus inter pares”, cioè è un organo paritario rispetto agli
altri ministri. L’articolo 95 della Costituzione individua i compiti del Presidente del
Consiglio.
Il Presidente del Consiglio ha il compito di dirigere la politica generale del Governo e ne è
responsabile. Mantiene inoltre l’unità di indirizzo politico ed amministrativo, promovendo e
coordinando l’attività dei ministri.
Pubblica Amministrazione: è l’insieme degli uffici pubblici dell’ordinamento statale che
svolgono funzione amministrativa.
La pubblica amministrazione detiene diversi principi costituzionali, e sono:
L’equilibrio di bilancio (Art.81).
- L’organizzazione dei pubblici uffici secondo norma di legge.
- L’accesso ai pubblici uffici tramite concorso.
-
Al principio di legalità dei pubblici uffici si legano altri due principi: il Buon Andamento e
l’Imparzialità.
Il Buon Andamento si traduce nell’efficienza, nell’efficacia e nell’economicità.
Efficienza: è relativa al rapporto tra mezzi e finalità.
Efficacia: è la corrispondenza degli obiettivi raggiunti con quelli programmati.
Economicità: è il ragionevole uso delle risorse disponibili.
Imparzialità: la funzione amministrativa deve svolgersi senza interessi terzi rispetto a quelli
pubblici.
A questo principio si legano i principi dettati dall’articolo 98 della Costituzione, cioè il
servizio alla Nazione dei pubblici impiegati, l’impossibilità di fare carriera se membri del
Parlamento, e la limitazione al diritto ad iscriversi ai partiti politici per i magistrati, i militari
di carriera in servizio attivo, i funzionari ed agenti di polizia e i rappresentanti diplomatici e
consolari all’estero.
Il principio di legalità è garantito dalla Costituzione in tanti articoli.
Quello che più si avvicina ad una enunciazione generale del principio di legalità è l’articolo
23, il quale sancisce che nessuna prestazione personale o patrimoniale può essere
imposta se non in base alla legge.
Un altro principio fondamentale, che pervade tutto l’ordinamento giuridico, è la
democraticità.
In riferimento alla Pubblica Amministrazione, questo principio sancisce la conformità
dell’amministrazione al carattere democratico dell’ordinamento giuridico. Questo principio
è garantito in maniera particolare dall’articolo 5, e questo articolo si lega fortemente
all’articolo 118 (riformato nel 2001).
Nell’articolo 118 troviamo sanciti dei principi non sanciti nella Costituzione del ’47, come
quello della Sussidiarietà.
Sussidiarietà: ha due significati, Sussidiarietà in senso Verticale e Sussidiarietà in senso
Orizzontale.
Sussidiarietà Verticale: fa riferimento al principio in cui le funzioni amministrative devono
essere esercitate dall’ente più vicino alla comunità dei soggetti interessati. Solo nel caso in
cui la natura della funzione non consente l’intervento dell’ente più vicino, può intervenire
un ente superiore.
Sussidiarietà Orizzontale: riguarda il rapporto tra enti pubblici e soggetti privati, e stabilisce
che l’intervento del soggetto pubblico deve essere sussidiario all’intervento del soggetto
privato. È un riconoscimento debole del principio, a garanzia della Forma di Stato.
L’articolo 92 della Costituzione indica il processo di nomina del Presidente del Consiglio e
del Consiglio dei Ministri.
Con i sistemi elettorali che abbiamo avuto in Italia alla fine della Prima Repubblica, il
margine di discrezionalità del Presidente della Repubblica si era molto assottigliato.
Adesso invece il Presidente ha ripreso ad utilizzare gli strumenti che erano utilizzati prima
del 1993. Uno di questi strumenti è la Consultazione. Gli altri strumenti sono il Preincarico
e il Mandato Esplorativo.
Consultazione: il Presidente della Repubblica convoca i rappresentanti di tutti i gruppi
parlamentari per formare un governo che abbia la fiducia delle camere.
Preincarico: è un mandato condizionato che viene affidato ad un soggetto che ha buona
probabilità di ottenere la fiducia delle due camere.
Mandato Esplorativo: è un mandato che il Presidente della Repubblica da ad una figura
istituzionale, generalmente il presidente di una delle due camere, per svolgere delle
consultazioni più ristrette al fine di risolvere la Crisi di Governo. Solitamente il Mandato
Esplorativo lo assume una figura estranea al mandato governativo.
Il Governo non è un organo a termine. Il Governo può cessare per Cause Politiche o
Cause Non Politiche:
Cause Non Politiche: sono delle norme di correttezza costituzionale, come il decesso del
Presidente del Consiglio o il suo coinvolgimento in una indagine.
Cause Politiche: sono le Crisi di Governo.
La Crisi si dice Parlamentare quando essa proviene dall’approvazione di una mozione di
sfiducia, o da un voto contrario su una questione di fiducia.
La Crisi si dice Extraparlamentare quando il Presidente del Consiglio presenta le
dimissioni al Presidente della Repubblica. Le motivazioni delle dimissioni sono
squisitamente politiche.
Quando il Governo si dimette, il Presidente apre le consultazioni per formare un Governo
che abbia la fiducia delle camere. Se la crisi è Extraparlamentare, il Presidente può
Parlamentarizzare la Crisi.
Parlamentarizzazione della Crisi: il Capo dello Stato invita il Presidente del Consiglio a
recarsi in Parlamento per spiegare le ragioni che lo hanno portato a dimettersi.
La Parlamentarizzazione della Crisi può risolversi in tre modi:
Il Presidente del Consiglio rifiuta l’invito.
- Il Presidente del Consiglio si presenta in Parlamento, ma riceve una sfiducia.
- Il Presidente del Consiglio si presenta in Parlamento e riceve la fiducia.
-
Il Potere Giudiziario è diffuso, e ha una struttura verticistica. La sua struttura e natura è
tale per garantire l’autonomia e l’indipendenza della magistratura. Questo principio ispira
gran parte degli articoli riguardanti la magistratura, che però si deve bilanciare con il
principio di democraticità.
I principi fondamentali del potere giudiziario sono il principio di unicità della giurisdizione e
OMISSIS.
Unicità della Giurisdizione: è indicata nell’articolo 102 della Costituzione. Serve ad
assicurare l’unicità delle garanzie di autonomia ed indipendenza.
Nello scrivere le norme relative alla magistratura i costituenti avevano due scelte possibili:
costituzionalizzare le magistrature speciali, oppure affermare in maniera decisa l’unicit&agrav