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Autonomia amministrativa e autarchia
L'autonomia amministrativa trova fondamento nell'art. 118 della Costituzione. Questo articolo ha fatto venir meno il cosiddetto principio del parallelismo delle funzioni, secondo il quale alle regioni spettavano le funzioni amministrative nelle stesse materie in cui hanno competenza legislativa.
Per quanto riguarda l'autarchia, il termine ha avuto diverse interpretazioni nel corso dei tempi. La nozione più comunemente seguita dalla moderna dottrina è quella che individua nella capacità riconosciuta agli enti pubblici di amministrare i propri interessi, svolgendo un'attività con gli stessi caratteri e la stessa natura dell'attività amministrativa dello Stato.
L'ordinamento giuridico riconosce agli enti autarchici la capacità di agire ponendo in essere atti aventi la stessa efficacia verso i destinatari e le stesse garanzie verso il potere giudiziario, degli atti amministrativi dello Stato.
attiamministrativi statali. Tra le più rilevanti manifestazioni dell'efficacia degli atti amministrativi è la c.d. esecutorietà che consiste nella possibilità di portarli ad esecuzione, qualora impongano doveri e restrizioni ai privati, anche contro la loro volontà e senza che sia necessario l'intervento dell'autorità giudiziaria. Infatti, la pretesa dello Stato fondata su un procedimento amministrativo, se manca la volontaria esecuzione da parte del privato, può essere oggetto di esecuzione forzata (occupazione diretta; esecuzione d'ufficio a spese dell'interessato per un fare fungibile, coercizione diretta e scioglimento di riunione illecita ecc). Mentre l'attività fondata su un atto di diritto privato non può essere attuata senza il consenso del destinatario, se non attraverso appositi procedimenti giudiziari.
Quali sono gli enti pubblici dotati di autarchia:
Secondo parte della dottrina, per
definire se un ente sia o meno autarchico si deve avere riguardo al normale modo di agire dell'ente stesso. Quindi: - gli enti territoriali: i quali appunto esplicano gran parte delle proprie funzioni secondo i modelli dell'attività di pubblica amministrazione, sono sicuramente enti autarchici. - altri enti fra i quali gli enti pubblici economici che agiscono per il raggiungimento dei fini loro assegnati secondo gli schemi del diritto privato e solo eccezionalmente si avvalgono di poteri autarchici, secondo parte della dottrina non sono da considerare enti autarchici. Elementi qualificanti la nozione costituzionale di autonomia. Il nucleo che qualifica la nozione di autonomia consta di elementi che ciascun ordinamento che si ispira al principio autonomistico può diversamente organizzare e modulare, ma non può omettere pena negare il carattere autonomistico del sistema. Schematicamente si ricorda: a) esistenza di un effettivo potere dispositivo circa laLa determinazione dei contenuti e dei caratteri della propria autonomia implica la possibilità di individuare la comunità di riferimento attraverso la competenza a individuare i confini del proprio territorio.
Per le Regioni, la normativa italiana non ha attribuito agli enti territoriali il potere istitutivo (come invece in Spagna). Il numero di regioni e il territorio di ogni regione sono stati individuati dalla Costituzione (art. 116-121). L'art. 132 invece, prevede la fusione di regioni esistenti e la nascita di nuove per scorporo.
Per i Comuni e le Province, l'art. 133 della Costituzione stabilisce che alla Legge Statale compete la nascita di nuovi Comuni. Il Decreto Legislativo 267/00 riconosce il potere dispositivo in ordine a: accorpamento, fusione e modifica delle circoscrizioni.
L'esercizio di una potestà statutaria, nella sua accezione più ampia che è quella di cui sono fornite le Regioni, implica la competenza a determinare autonomamente la propria forma di governo.