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SULLA NOZIONE DI COSTITUZIONE RIGIDA
Le Costituzioni rigide pretendono che tutte le loro disposizioni abbiano forza regolativa e siano trattate come regole inderogabili. A questo tipo di Costituzione rispondono le costituzioni del 900 ma anche la prima Costituzione moderna, quella in vigore negli Stati Uniti d'America dal 1787, è rigida. La rigidità costituzionale può servire infatti scopi diversi.
- Nel caso americano è conseguenza dell'origine federale dello Stato unitario. Esso si forma attraverso un patto (foedus) fra Stati sovrani che decidono di trasferire la propria sovranità allo Stato federale. Da qui quindi il bisogno di una serie di regole che disciplinano i poteri attribuiti allo Stato centrale e rapporti degli Stati membri tra loro e con lo Stato federale.
- Nelle Costituzioni del 900 è presente comunque una componente pattizia, tra parti politiche, religiose, sociali, ecc., che garantisce che la parte che ottiene la maggioranza
Nelle elezioni non si impossessidefinitivamente del potere e non minacci la sopravvivenza dellecomponenti in minoranza. Per raggiungere questo obiettivo bisognalimitare il potere legislativo impedendo che la maggioranza parlamentaree le regole del gioco politico. Il che significa che ogni costituzione rigida èfrutto di un compromesso, che è necessariamente lunga perché ognicomponente a testa l'accordo a condizione che i suoi interessi sianogarantiti da regole costituzionali.
Le garanzie della rigidità costituzionaleNella costituzione rigida viene garantita la prevalenza delle sue regolerispetto a qualsiasi altra regola. Le garanzie sono di due tipi: ilprocedimento di revisione costituzionale e il controllo di legittimità delleleggi.
Il procedimento di revisione è più gravoso del procedimentolegislativo. Per fare una legge basta una risicata maggioranzaparlamentare, per modificare la Costituzione bisogna raggiungereconsensi più ampi.
Nessuna costituzione è rigida a tal punto da non ammettere alcun cambiamento. Ogni costituzione cerca di raggiungere un punto di equilibrio tra due esigenze contrastanti: quella della stabilità delle regole costituzionali e della sottrazione di essere alla volontà delle maggioranze politiche che si alternano al potere, e quella del mutamento, dell'adeguamento delle regole ai problemi che l'esperienza costituzionale pone. Vi era una autorità che verifica che le procedure vengano rispettate e che i cambiamenti non siano introdotti di soppiatto dalle legislazione ordinaria. Il giudice, estraneo al gioco politico, deve essere imparziale e deve assicurare l'applicazione obiettiva del diritto. Disposizioni, norme, regole, principi, valori, interessi. Questi termini sono spesso presenti nel linguaggio dei giuristi e soprattutto in quello del diritto costituzionale. È perciò necessario fare un po' di pulizia terminologica. I valori e gliInteressi stanno fuori dal diritto, nel senso che sono gli obiettivi che muovono il legislatore. Ogni norma cerca di fissare il punto di equilibrio tra valori e interessi contrastanti. I valori nel diritto entrano come principi, cioè come norme dal contenuto molto generale e non circostanziato. Il principio di legalità, i principi di laicità dello Stato, il principio di eguaglianza, sono tutti traduzioni dei corrispondenti valori in una norma fornita di significato giuridico. Questo significa che i valori e gli interessi stanno fuori e prima del mondo delle norme: in questo essi entrano di solito nella forma di principi. I principi sono un tipo di norma giuridica, che si distingue dalle regole per il fatto di essere dotato di un elevato grado di genericità e di non essere circostanziato. I principi sono affermazioni assolute: i modi e circostanze con cui principi operano, si adeguano alla convivenza e al bilanciamento con altri principi, e vengono applicati.
sono definite nelle regole. Principi e regole sono norme giuridiche, costruzioni che gli interpreti fanno per dare un senso coerente a quello che costituente o il legislatore hanno scritto, alle loro disposizioni. Le disposizioni sono dunque parte del testo, enunciati prescritti dal legislatore; le norme giuridiche (che si possono suddividere in principi e regole) sono il significato che a tale disposizione attribuiscono gli interpreti.
La Costituzione italiana