Anteprima
Vedrai una selezione di 1 pagina su 2
Diritto costituzionale - Appunti Pag. 1
1 su 2
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

RAPPORTO TRA ORDINAMENTI GIURIDICI:

1)cos è un ordinamento giuridico?

2) se esiste monismo o no di ordinamenti

3) come si risolvono le antinomie tra ordinamenti?

Partiamo da un esempio semplice per spiegare un ordinamento. La Facoltà di Giurisprudenza della

Federico II è un esempio di un ordinamento. Questo perché essa è composta da una comunità di

persone che si incontrano con una certa stabilità nel tempo, sono tenute insieme da norme e regole

fissate dalla facoltà stessa quindi hanno un organizzazione e soprattutto hanno un fine comune.

Ebbene proprio queste sono le caratteristiche fondamentali degli ordinamenti:

Un ordinamento infatti ha:

Stabilità d’incontro o Permanenza temporale;

Presenta una comunità di soggetti, riprendendo la massima del “senza persone non c’è società”

Ha una propria organizzazione e in questo rientrano i mezzi, gli uomini, le risorse ecc

E soprattutto ha fini comuni (i common good).

Ci si potrebbe domandare e il territorio? Il territorio non è un presupposto di un ordinamento, basti

pensare alla chiesa in quanto comunità dei fedeli che copre un area mondiale oppure più

concretamente se si pensa alle organizzazioni internazionali quali l’ONU o l’UE.

Ebbene considerando gli intellettuali antichi come Giannini o Toibner vediamo che ciò che conta in

un ordinamento è proprio l’ultimo punto che abbiamo citato: i fini comuni, quelli che oggi giorno

sono passati ad un piano inferiore,superati da quelli individuali!

Ma quindi Chiesa, Stato, ONU,associazione sportiva ecc ecc…sono l’esempio di più ordinamenti:

la stessa società malavitosa è l’esempio di un ordinamento, un ordinamento negativo ma pur sempre

un ordinamento di assoluta incompatibilità con l’ordinamento statuale.

Nel 1500 o nel 1600 non c’era il concetto di pluralità di ordinamenti ma soltanto quello di monismo

ordina mentale. Questo perché all’epoca la società era molto più semplice di oggi, non c’erano le

esigenze alle quali si rispondere oggi, esigenze che si sono moltiplicate grazie allo sviluppo delle

tecnologie che hanno permesso il “benessere” a tutti a prezzi accessibili a tutti. E proprio le

crescenti esigenze da parte della popolazione che hanno portato alla pluralità ordina mentale.

Scriveva Paolo Grossi che tutte le volontà normative derivavano dallo stato. Tutte le regolo sono

dette dallo stato, non c’è diritto al di fuori dello stato. Questo tema oggi giorno sembrerebbe assurdo

perché sappiamo bene che esistono regole al di fuori di quelle fissate dallo stato. Ad esempio le

regole del gioco del calcio non è lo stato a fissarle bensì un ordinamento, il CONI, abilitato a fare

ciò. Ma questo sempre e solo si può vedere in ottica moderna, dove le esigenze si sono moltiplicate.

In chiave antica, all’epoca di Grossi il fatto che non esisteva diritto al di fuori dello stato era una

cosa del tutto ovvia!

Quindi nell’epoca attuale dove lo stato non riesce a coprire tutte le manifestazioni giuridiche e a

rispondere a tutte le esigenze della società ecco che compaiono le pluralità di ordinamenti.

Affermava TOIBNER nel suo “diritto riflessivo” che lo stato deve flettere su se stesso (flettere su se

stesso deriva prp dall’analisi della parola riflettere a cui allude il titolo del testo) guardare dentro se

stesso e capire che la società che lo compone è una società pluralistica, con esigenze sempre più

crescenti e quindi deve ammettere il suo limite di rispondere alla pluralità di interessi e quindi deve

lascaire spazio ad altri che possono provvedere a ciò. Questo è il pluralismo istituzionale.

Ma come lo stato può aprirsi ad altri ordinamenti? In un certo senso se un ordinamento prescrive

una cosa in un modo e un altro ordinamento prescrive la stessa cosa in un altro modo ci si trova

nella situazione in cui una persona non sa come comportarsi. Quindi che rapporto corre tra gli

ordinamenti?

Bobbio tende a schematizzare questo rapporto:

1) innanzitutto bisogna capire che rapporto c’è tra ordinamenti se è un rapporto di uguaglianza o di

diversità (parleremo di ordinamenti equo ordinati e etero ordinati ) [stessa cosa vale per le fonti]

Un esempio di uguaglianza tra ordinamenti è riguarda lo Stato e la Chiesa o lo Stato Italiano con lo

Stato Francese ecc ecc.

Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
2 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/08 Diritto costituzionale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher vincenzodelys di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto Costituzionale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Napoli Federico II o del prof De Minico Giovanna.