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ANTITRUST.
Per la Costituzione le regioni hanno una loro autonomia legislativa.
Titolo V Costituzione modificato nel 2001: questa apertura dell’attività normativa
spontanea ha uno sviluppo alternativo => art 117: “la potestà regolamentare spetta
allo Stato nelle materie di legislazione esclusiva, salva delega alle regioni. La potestà
regolamentare spetta alle Regioni in ogni materia. I Comuni, le Provincie e le Città
Metropolitane hanno potestà regolamentare in ordine alla disciplina
dell’organizzazione e dello svolgimento delle funzioni loro attribuite”.
Art 117 VI Comma: clausola di riconoscimento costituzionale dell’autonomia
regolamentare dei comuni delle provincie e delle città metropolitane.
Regolamenti: forma di normazione secondarie di cui ne abbiamo una grande varietà
a seconda della provenienza.
Nelle materie di competenza esclusiva lo Stato ha la potestà regolamentare.
Questi regolamento non hanno nulla a che fare con i regolamenti parlamentari.
Esecuzione della legge: i regolamenti contengono norme esecutive? Sono fonti di
diritto subordinante alla legge e creano norme giuridiche (diritto oggettivo). I
regolamenti che danno esecuzione alle leggi sono atti generali e astratti del Governo
che contengono una precisa disciplina.
Legge meramente formale: non ha contenuto normativo.
Negli ultimi anni si sono create prassi di atti normativi primari (leggi o decreti legge)
che rinviano per la loro esecuzione a decreti ministeriali che non hanno carattere
regolamentare.
Il regolamento è un atto normativo.
Regolamenti governativi
La materia è disciplinata dalla legge 400/1988 art 17: nonostante sembrasse che lo
Statuto Albertino riportasse tutto alla legge l’attività del governo è andata oltre.
Art 17: con decreto del Presidente della Repubblica possono essere emanati dei
regolamenti per disciplinare: l’esecuzione delle leggi; l’attuazione e l’interpretazione
delle leggi; la materia di cui manchi la disciplina; l’organizzazione e il funzionamento
dell’organizzazione pubblica.
I regolamenti di esecuzione, di attuazione ed esecuzione, quelli indipendenti e quelli di
organizzazione:
• Regolamenti per l’esecuzione delle leggi e dei decreti amministrativi: disciplina
solo la modalità di esecuzione della disciplina.
• Regolamenti di esecuzione: non è necessaria una clausola del Governo per
dettare norme. La riserva di legge è relativa, il Governo può intervenire, e nelle
materi di riserva assoluta.
• Regolamenti di organizzazione: controversia di carattere storico. Art 97 Cost:
configura una riserva relativa che lascia spazio a questi regolamenti.
• Regolamenti indipendenti: servono per disciplinare materie in cui manca una
disciplina amministrativa => principio di legalità.
26 novembre ’08 ore 17:00 -> 18:00 corso intensivo.
Governo
La disciplina costituzionale del Governo è più laconica di quella delle Camere. Al centro
c’è l’art 92 comma 1: “il Governo della repubblica è composto del Presidente del
Consiglio e dei ministri, che costituiscono insieme il Consiglio dei ministri”.
Il Consiglio dei ministri è un organo collegiale (composto da una pluralità di soggetti),
il Presidente del Consiglio è una singola persona e i ministri sono una pluralità di
singoli. Questi sono gli organi necessari del Governo.
Gli artt 93 e 94 Cost trattano della formazione del Governo. L’art 95, dei ruoli interni
dei soggetti.
L’ultimo comma dell’art 95 è una riserva di legge riguardante l’ordinamento della
Presidenza del Consiglio. Ciò è espressione del principio di legalità e sancisce la
dipendenza del Governo dal Parlamento.
l. 400/1988: attua la riserva dell’art 95 -> l’art 17
Consiglio dei ministri: è presieduto dal Presidente del Consiglio dei ministri. Gli
spettano tutte le funzioni che la Costituzione attribuisce al Governo di cui è il cuore
decisionale. Ha il potere di iniziativa legislativa (disegni di legge), atti normativi in
generale e pone la questione di fiducia.
Presidente del Consiglio dei ministri: non coordina solo le sedute del Consiglio.
Prima era considerato “primus inter pares” oggi “primus supra pares”. L’art 95 Cost gli
riconosce un ruolo di indirizzo generale del Governo. La Costituzione non gli riconosce
un potere fondamentale: quello della revoca dei ministri.
[il potere di promulgare le leggi ce l’hanno i vari Capi di Stato].
Ministri: sono l’organo di vertice politico di un particolare settore della pubblica
amministrazione. Problema del rapporto tra politica ed amministrazione. Art 97 Cost:
“i pubblici uffici sono organizzati secondo disposizione di legge, in modo che siano
assicurati il buon andamento e l’imparzialità dell’amministrazione”. => vi è anche
una competenza tecnica che non può essere assunta dal ministro ma dal dirigente
della pubblica amministrazione. -> Spoilts sistem: espressione inglese (sistema delle
spoglie) descrive la pratica con cui le forze politiche al governo distribuiscono a propri affiliati e
simpatizzanti cariche istituzionali, la titolarità di uffici pubblici e posizioni di potere, come incentivo a
lavorare per il partito o l'organizzazione politica.
Funzioni del Governo
All’inizio aveva una semplice funzione esecutiva (la legge è astratta e generale e il
Governo la rende eseguibile). Successivamente acquisisce un ruolo di guida della
maggioranza parlamentare, la funzione di indirizzo politico.
Le funzioni del Governo si distinguono in tre categorie:
1. Indirizzo politico (quella più evidente) che si divide in 4 ambiti:
Politica economica e finanziaria (bilancio dello Stato).
Politica esterna e militare (conclusione dei trattati).
Politica comunitaria (rapporti con gli organi della Comunità Europea che ha
rafforzato il Governo a discapito del Parlamento).
Area politica di sicurezza (servizi segreti).
2. Attività normativa (decreti legge, regolamenti…)
3. Attività amministrativa (esecuzione amministrativa della legge, decreto).
Posizione del Governo -> regime di responsabilità
Il Presidente del Consiglio dei ministri ha due tipi di responsabilità:
• Responsabilità politica, nei confronti della Camera che la sanziona con la
sfiducia (la sfiducia al singolo ministro non è prevista dalla Costituzione ma dai
regolamenti delle Camere).
• Responsabilità giuridica che si può avere per i reati funzionali (o ministeriali),
quando sono commessi dal ministro mentre eseguiva una funzione di sua
competenza ministeriale, e per i reati extrafunzionali, eseguiti al di fuori della
competenza politica.
Ciò che conta è il nesso con il proprio mandato.
Nella Corte d’Appello c’è un gruppo di avvocati che decide che tipo di reato è stato
commesso dal ministro: se è extrafunzionali si rinviano gli atti al PM che procede come
per un privato cittadino, se è funzionale oggi si chiede una autorizzazione alle Camere
a procedere e ad avviare il processo penale. Si richiede alla Camera di appartenenza
dell’imputato se è un parlamentare o altrimenti al Senato. Questa autorizzazione viene
negata solo se il ministro ha agito per tutelare lo Stato.
Fa eccezione il Presidente del Consiglio, con il Lodo Alfano, che sancisce
l’improcedibilità con la quale si sospende l’autorità giurisdizionale che non viene più
riconnessa. Il Lodo Alfano si applica alle 4 cariche più alte dello Stato: Presidente del
Consiglio, Presidente della Repubblica, Presidente del Senato e Presidente della
Camera dei deputati.
Il processo riprenderà quando il mandato di questi quattro sarà terminato.
27 novembre ’08 ore 16:00 -> 18:00 Potestà regolamentare
Regolamento delegato (o autorizzato): regolamento con il quale il Governo veniva
autorizzato dalla legge a fare qualcosa in più di quel che può fare un regolamento,
disciplinare ambiti sui quali il regolamento non può intervenire (riserva di legge e
materie già contenute in una legge).
Se la legge che abilita il Governo ha solo la funzione di autorizzare non è una legge
valida.
È la legge che abroga, non il regolamento.
L. 400/88, art 17 comma 2: da accoglienza nell’ordinamento al regolamento
autorizzato. Oggi non si chiama più così perché si vuole sottolineare che questo
regolamento va a snellire il campo dell’istituzione -> delegificazione: materie che
vengono sottratte alle leggi e affidate ad altri istituti come i decreti.
Decreti di delegificazione e in delegificazione.
Perché si abbia una delegificazione ci vuole una legge della repubblica.
Fonti concorrenziali di fronte alla legge
Regolamenti parlamentari: art 64 Cost: “Ciascuna Camera adotta il proprio
regolamento a maggioranza assoluta dei sui componenti”. (meglio dire regolamenti
delle Camere e non del Parlamento).
Art 72 Cost: tratta il procedimento di formazione della legge e contiene una serie di
rinvii ai regolamenti parlamentari.
Problema della natura dei regolamenti delle Camere che sono riservati e in contrasto
con la legge => nascono quando le Camere si devono difendere dall’ingerenza del
sovrano. => i regolamenti delle Camere sono atti dotati di efficacia interna: producono
diritto non nell’ordinamento dello Stato ma in quello proprio (diversamente dalla
legge).
Concezione internistica: i regolamenti sono acta interna corporis. => volontà di
conservare la propria autonomia da poteri esterni.
Santi Romano pone qualche dubbio perché non c’è un giudice esterno che inerpreti
questi regolamenti.
Polizie delle sedute: potere che il Presidente della Camera ha di allontanare il pubblico.
Art 64: detta una serie di norme sull’organizzazione delle camere a cui si aggiunge
l’art 72.
I regolamenti delle Camere non producono diritto solo all’interno dell’ordinamento ma
anche all’esterno. Una volta le disposizioni dei regolamenti delle Camere non erano
pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale, cosa che successe dal 1971.
I regolamenti delle Camere sono subordinanti solo alla Costituzione e, nel loro ambito,
sono atti di formazione primaria.
Il fatto che i regolamenti abbiano un fondamento nella Costituzione non è senza
significato perché i regolamenti non contengono solo delle fredde regole disciplinari
ma si sono anche i rapporti dinamici tra i partiti => funzionamento del sistema
politico.
Problema del sindacato di costituzionalità.
La Corte Costituzionale ha sempre negato che i regolamenti fosse