Anteprima
Vedrai una selezione di 6 pagine su 24
Diritto costituzionale - parte 1 Pag. 1 Diritto costituzionale - parte 1 Pag. 2
Anteprima di 6 pagg. su 24.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Diritto costituzionale - parte 1 Pag. 6
Anteprima di 6 pagg. su 24.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Diritto costituzionale - parte 1 Pag. 11
Anteprima di 6 pagg. su 24.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Diritto costituzionale - parte 1 Pag. 16
Anteprima di 6 pagg. su 24.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Diritto costituzionale - parte 1 Pag. 21
1 su 24
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

Il ruolo del Presidente della Repubblica e della Corte Costituzionale

Il Presidente della Repubblica, anche se non direttamente riconducibile ad uno dei tre poteri dello Stato, è partecipe di tutti e tre i poteri, quindi può sollevare un conflitto di attribuzioni dinanzi la Corte Costituzionale.

Per quanto riguarda la Corte Costituzionale, gli studiosi di diritto costituzionale si dividono equamente tra coloro che ritengono che questa eventualità dovrebbe essere esclusa dal nostro ordinamento e coloro che l'ammettono. La Corte può sollevare una questione di legittimità, nel caso in cui è convinta che una legge è illegittima. Nel caso del conflitto di attribuzioni la Corte non può sollevare un conflitto, poiché la controversia è politica.

Per quanto riguarda il Parlamento, esso è composto da Camera dei Deputati e Senato. All'interno dei due organi vi sono articolazioni del parlamento, commissioni, giunte, gruppi parlamentari, ecc. Il punto di riferimento attiene ai due organi.

rami del Parlamento, ma un aspetto che risulta decisivo è guardare le attività parlamentari in contestazione, e se esse sono definitive, capaci di impegnare l'organo nel suo complesso. Pertanto ciascun ramo del Parlamento può difendere le proprie prerogative, la commissione d'inchiesta può essere parte di un conflitto di attribuzione dei poteri dello Stato, ma ciascun parlamentare non può dolersi della lesione delle proprie competenze. L'organo Parlamento va declinato individuando quelle attività deliberative capaci di impegnare il potere legislativo all'esterno. Il Governo è un organo costituzionale complesso, formato dal Presidente del Consiglio dei ministri, dai ministri e dall'organo collegiale Consiglio dei ministri. Il Governo in virtù della L. 400 del 1988 può sollevare o resistere ad un conflitto di attribuzione con deliberazione del consiglio dei ministri, eccezione fatta per il ministro dellagiustizia, che è l'unico organo dell'esecutivo che riceve una particolare menzione. La Corte Costituzionale, risolvendo una vicenda nota come caso Mancuso, ha dichiarato che il ministro della giustizia è legittimato a sollevare un conflitto di attribuzioni indipendentemente dalle deliberazioni del consiglio dei ministri. Il CSM è abilitato a sollevare e resistere in un conflitto di attribuzioni, perché è destinatario di disposizioni costituzionali che definiscono la sua competenza e quindi le può difendere dinanzi alla corte. La corte afferma che il potere giudiziario è un potere diffuso, ciascun giudice può sollevare un conflitto e può resistere ad esso, perché nella sua attività impegna il potere cui appartiene. Per quanto riguarda il referendum abrogativo, il comitato ordinatore di un referendum abrogativo può essere parte di un conflitto di attribuzioni tra poteri dello Stato perché ad esso la

La Costituzione assegna una funzione oggettivamente rilevante dal punto di vista costituzionale. La giurisprudenza costituzionale afferma che sono difensibili dinanzi alla Corte non solo le attribuzioni che nascono dalle disposizioni costituzionali, ma anche quelle che nascono dalle legislazioni che hanno dato attuazione al quadro costituzionale.

Gruppi parlamentari: proiezione del partito in Parlamento. I gruppi parlamentari sono le unioni dei membri di una Camera, espressione dello stesso partito o movimento politico. I gruppi parlamentari rappresentano l'unica proiezione dei partiti sul piano delle istituzioni. Nella Costituzione non troviamo una disciplina specifica, ma vi sono dei cenni all'Art. 72 e all'Art. 82 Cost. La disciplina sostanziale dei gruppi parlamentari si trova nei regolamenti della Camera e del Senato e negli statuti dei partiti (la linea politica del partito viene discussa, approvata e successivamente affidata al gruppo parlamentare che...).

utilizzerà̀ tutti gli strumenti politici affinché́ essa si traduca in linea politica nazionale): - Organi collegiali interni alle Camere in cui confluiscono i parlamentari: dopo l'insediamento, infatti, i neo-deputati e i senatori devono obbligatoriamente indicare il gruppo parlamentare al quale intendono appartenere; in caso contrario vengono inseriti all'interno del Gruppo Misto; il Parlamento, dunque, non risulta formato da singoli elementi (i parlamentari) ma si basa sulla dimensione collettiva (i gruppi parlamentari): l'obiettivo è quello di rafforzare il collegamento tra le Camere e i partiti e salvaguardare, quindi, l'efficienza decisionale del Parlamento, che potrebbe essere compromessa se basata sulle decisioni personali di singoli soggetti; - La consistenza di un gruppo deve essere di un minimo di massa critica; questo numero è diverso tra Camera e Senato; - Il Gruppo Misto, in quanto frutto di rappresentanze non

Particolarmente consistenti o per scelta del singolo parlamentare, non si presta ad essere riconosciuto; i gruppi parlamentari così costituiti, in una prima assemblea, dovranno procedere alla scelta del presidente del gruppo parlamentare (si tratta spesso di personalità politiche di spicco e, in base al proprio curriculum, tendenzialmente esperti).

I Presidenti dei Gruppi Parlamentari svolgono, inoltre, delle funzioni parlamentari molto rilevanti: danno vita ad un altro organo interno al Parlamento, la Conferenza dei Presidenti dei Gruppi Parlamentari. A questo organo viene affidato il compito di definire l'agenda dei lavori parlamentari, che risponde a rigorose regole di programmazione, con la definizione di un calendario e di un ordine del giorno. Qualsiasi iniziativa parlamentare, se non viene iscritta e programmata all'interno dei lavori dell'assemblea, è destinata a non essere discussa; designano i membri delle commissioni parlamentari.

hanno funzioni di indirizzo e controllo;

possono azionare una serie di poteri procedurali che,

altrimenti, richiederebbero la richiesta di un certo numero di parlamentari (es.: presentazione di emendamenti e dimozioni);

hanno rilievo esterno: possono essere sentiti dal Capo dello Stato durante le consultazioni per la risoluzione delle crisi di Governo (i partiti, in quanto associazioni private non riconosciute, non possono essere formalmente consultati dal Presidente della Repubblica).

I gruppi parlamentari ricevono annualmente da ciascun ramo del Parlamento una contribuzione per il loro funzionamento e per lo svolgimento dell'attività politica (tale contribuzione è destinata esclusivamente a questi scopi istituzionali). I criteri in base ai quali viene attribuita sono due:

  1. esigenze di base comuni a tutti i gruppi
  2. consistenza numerica di ciascun gruppo

Secondo una riforma dei regolamenti parlamentari del 2012, i gruppi nella Camera devono dotarsi di un proprio

statuto, mentre nel Senato di un proprio regolamento: entrambi devono essere pubblici e, sulla base di essi, devono essere approvati i bilanci e il rendiconto annuale. Quest'ultimo deve mostrare il corretto impiego dei finanziamenti e deve essere sottoposto al controllo di una società di revisione contabile; i contributi dell'anno successivo non verranno erogati nel caso in cui tale controllo non dovesse avere esito positivo. I gruppi parlamentari trattengono soltanto una piccola parte di tali finanziamenti, dato che la restante parte viene destinata al partito politico di provenienza.

Sistemi elettorali

Il sistema elettorale è un insieme di regole giuridiche grazie alle quali i voti espressi dagli elettori si trasformano in seggi e la loro applicazione riguarda i livelli di governo regionale, nazionale, europeo. Il cittadino esercita un diritto espresso e riconosciuto dall'Art. 48 Cost; sono elettori tutti i cittadini, uomini e donne, che hanno raggiunto la maggiore età.

età (costituiscono il cosiddetto corpo elettorale); questa norma disciplina il cosiddetto elettorato attivo, cioè la capacità di votare. Per quanto riguarda la cittadinanza, chi gode di quella dell'Unione europea ha il diritto di voto nelle elezioni locali; a proposito della maggiore età, fissata al compimento dei 18 anni, non è sufficiente per l'elezione del Senato che richiede il raggiungimento dei 25 anni. Anche i detenuti, che non siano incorsi in una causa di incapacità elettorale, sono ammessi a votare nel luogo di detenzione, mentre i malati possono votare negli ospedali e nelle case di cura. La disciplina del sistema elettorale non esclude forme di accompagnamento all'urna di persone che hanno bisogno di un particolare ausilio. L'articolo 48 pone alcuni principi che caratterizzano il volto del cittadino: esso è personale, segreto, uguale, libero ed è un dovere civico perché non sono previste sanzioni per coloro chesi astengono. Dall'elettorato attivo si distingue, invece, l'elettorato passivo che consiste nella capacità di essere eletti. L'elettore, a seconda della forma elettorale adottata, può avere diversi tipi di voto: può esprimere solamente una scelta secca (come nei collegi uninominali) oppure un ordine di preferenze (come nel voto trasferibile e nel sistema maggioritario di tipo australiano). La competizione elettorale ha luogo all'interno di un'ospazio circoscritto fra quartieri denominato collegio, ovvero l'ambito preso in considerazione per la ripartizione dei seggi in base ai voti. Abbiamo due tipi di collegi: collegio unico: esiste un solo collegio che serve a ripartire tra i candidati tutti i seggi in palio; più collegi: ciascuno di essi elegge un certo numero di parlamentari. Se si dovesse trovare nella costituzione un'indicazione sul sistema elettorale da adottare, bisogna attenersi a quello e non ad altri sistemi. Nella nostra

La costituzione non fornisce un'indicazione precisa sul sistema elettorale. La nostra costituzione affida al legislatore il compito di individuare le regole elettorali per l'elezione del Senato e del Presidente della Repubblica.

Vi sono due grandi famiglie di sistemi elettorali. I sistemi elettorali proporzionali sono quelli in cui i seggi in palio sono distribuiti in base alla quota di voti ottenuti da ciascuna lista in competizione. Pertanto, si tiene conto, ai fini della ripartizione dei seggi, di tutte le liste di candidati che abbiano ottenuto una quantità di voti almeno pari ad una percentuale minima, che prende il nome di quoziente elettorale. Una volta attribuiti i seggi a ciascuna lista, si passa a vedere quali candidati di ciascuna lista sono stati eletti. A tal fine possono essere seguiti due metodi.

Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
24 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/08 Diritto costituzionale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher simonaanto di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto costituzionale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Palermo o del prof Verde Giuseppe.