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La crisi del modello dello Stato sociale e le risposte politiche
In anni recenti si è verificata una crisi economica-sociale del modello dello Stato sociale, caratterizzato dall'assistenzialismo. Le diverse risposte politiche per affrontare questa crisi hanno cercato di trovare un equilibrio tra crescita economica, libertà civili e politiche, e coesione sociale.
I governi di centro-destra hanno spesso sacrificato la coesione sociale a favore della crescita economica, mentre i governi di centro-sinistra hanno sacrificato spesso la crescita economica per privilegiare la coesione sociale. Questa situazione ha portato a una crisi politica, con difficoltà per i partiti di massa, soprattutto quando impegnati in formule consociative.
La crisi giuridico-costituzionale è legata alla crisi dello Stato nazionale. Tuttavia, le risposte alla crisi possono essere trovate all'interno dei principi dello Stato sociale.
Lo Stato autoritario
Lo Stato autoritario si basa sulla piccola borghesia e sul desiderio di ordine. All'interno di questo modello, esistono diverse sfere relativamente autonome, come la Chiesa cattolica e la Corona, e il ruolo del partito unico è subordinato allo Stato. In Germania, invece, c'è un vero e proprio
mobilitazione attiva delle masse, un ruolo in questo ben più incisivo del partito. Di conseguenza il nazismo giunge ai livelli di un vero Stato totalitario, mentre il fascismo non riesce ad arrivare a tale stadio in modo compiuto. Separazione Stato/società attenuata e interventi assistenziali (A); Sovranità nazionale (ideologia ultra-nazionalista) e concentrazione poteri nel vertice del Governo (B); Rappresentanza corporativa e anti-pluralistica (C); Negazione dei diritti (D); Erosione progressiva della Costituzione (E). Lo Stato socialista Ascesa dopo rivoluzione russa del 1917 e declino con 1989. Restano Cina e Stati minori dell'Asia, oltre a Cuba. Superamento proprietà privata e collettivismo, affermazione di un ceto burocratico fino al massimo di totalitarismo con Stalin (A); Rifiuto separazione poteri e affermazione del principio dell'unità del potere statale con primato formale dei parlamenti e sostanziale dei vertici monocratici del parlamento e.del partito (B); Mandato imperativo, elezioni non competitive e monopolio dei partiti comunisti (o unici o con satelliti), basati sul centralismo democratico (C); Riconoscimento formale dei diritti, soprattutto economico-sociali, ma dentro vincolo ideologico di "legalità socialista" che conduce a loro negazione (D); All'inizio Costituzioni-bilancio (tappe realizzate verso il socialismo) poi Costituzioni-programma cariche di enunciati ideologici, mancanza di vera rigidità (ratifica delle decisioni di partito) e di controllo di costituzionalità (E). Dopo tentata riforma interna di Gorbaciov (post 1985) adozione di modelli analoghi a quelli occidentali, ma con esiti diversi: migliori in area centro-europea, peggiori nei Balcani e negli Stati ex-Urss (semi-democrazie). Stati in via di sviluppo Per gli Stati in via di sviluppo (categoria residuale) tre elementi comuni (colonizzazione, sottosviluppo, identità nazionale debole) e quattro cicli: adozione modelloliberal-democratico della madrepatria con fallimenti, esiti autoritari e militari, spesso ulteriore evoluzione verso socialismo (o filo-sovietico o in senso meno ideologizzato con lo Stato come leva per lo sviluppo), nuovo trend democratico post-1989 con esiti diversi (migliori in Sudafrica). In alcuni casi si è avuto però anche un esito tradizionalista con un ruolo pervasivo della religione (Iran). L'Unione europea parziale risposta alla crisi dello Stato - fronte alla crisi dello Stato sul nostro continente si è sviluppata l'originale esperienza dell'Unione Per fareuropea, secondo un processo simile a quello degli stati federali, ma ancora insufficiente per ciò che concerne controlli e legittimazione. L'Unione Europea si colloca a cavallo tra le categorie di Confederazione e di Stato Federale. Della prima ha la genesi (trattati internazionali) e un elemento strutturale (la centralità dei meccanismi di concertazione tra i Governi, che siEsprimono nel rilievo decisivo del Consiglio dei ministri per la produzione normativa e in quello del Consiglio europeo dei capi di Governo). Sedi in cui si vota per le questioni più importanti con ampie maggioranze qualificate e, in qualche caso, all'unanimità. Della Federazione ha però 3 elementi: il carattere direttamente vincolante del diritto comunitario per i cittadini nelle materie di propria competenza, il rafforzamento pur relativo dei poteri del Parlamento, giunto a condizionare in modo significativo la Commissione (i cui membri sono però scelti dai Governi nazionali) e la presenza di una Corte di Giustizia competente a statuire sulle violazioni dei Trattati da parte degli Stati membri. Il Progetto di Trattato internazionale che i 25 Stati membri sono chiamati a ratificare, con serie incognite in vari Paesi, presenta varie novità: elenchi precisi di competenze esclusive e concorrenti; aumento, pur timido, dell'area delle decisioni.
amaggioranza; inclusione della Carta dei diritti di Nizza, giustiziabile dalla Corte di giustizia; superamento della Presidenzasemestraledel Consiglio in favore di una di due anni e mezzo; rafforzamento, pur timido, del Presidente della Commissionesuicommissari; più forte legame tra Commissione e Parlamento. Sintesi n. 31- Il modello democratico Per definire il modello democratico sono di limitata utilità le definizioni puramente normative (di dover essere) che non si pongano problemi di effettiva corrispondenza empirica. Le democrazie moderne sono essenzialmente rappresentative sia per motivi quantitativi (nei grandi aggregati la dem. Diretta è inapplicabile) sia per motivi qualitativi (non tutti sono in grado di prendere direttamente decisioni sulla cosa pubblica). Rappresentanza giuridica (di interessi): vincolo di mandato tra rappresentante e rappresentato. Rappresentanza sociologica: rispecchiamento delle caratteristiche del rappresentante nelrappresentato.Rappresentanza politica: nello Stato liberale oligarchico nasce con una sostanziale indipendenza del rappresentante; universale e dall'avvento dei partiti, che organizzano i rappresentati e condizionano imessa in crisi dal suffragio rappresentati. Il divieto di mandato imperativo si trasforma in sostanza in garanzia dell'indipendenza dell'eletto dal partito durante il mandato.Il modello democratico (di democrazia pluralista), basato sul bilanciamento tra istanze di autodeterminazione delle singole dei gruppi e di limiti ai medesimi, richiede come pre-condizioni: a) un mercato economico con un certo grado di libertà di iniziativa per individui e gruppi; b) un sistema sociale articolato, con libertà di dar vita a corpi intermedi naturali o artificiali; c) un pluralismo politico e istituzionali segnato dal metodo democratico (che si compone a suo volta di regole per garantire la pluralità nella domanda e nell'offerta politica; pluralismodi governo. Per quanto riguarda i partiti politici, essi sono un elemento fondamentale nel sistema democratico. Essi rappresentano le diverse correnti di pensiero e agiscono come intermediari tra i cittadini e il governo. I partiti politici hanno il compito di presentare programmi e candidati alle elezioni, di promuovere idee e di rappresentare gli interessi dei loro membri e sostenitori. Il diritto di voto è un diritto fondamentale che garantisce a ogni cittadino adulto il diritto di partecipare alle elezioni e di influenzare la scelta dei propri rappresentanti politici. Il diritto di voto è un elemento chiave della democrazia e permette ai cittadini di esprimere la propria volontà e di contribuire alla formazione delle decisioni politiche. Le procedure di indirizzo e di controllo sono meccanismi che permettono di garantire la correttezza e la trasparenza delle decisioni politiche. Queste procedure prevedono la possibilità di controllare l'operato dei governanti e di indirizzare le politiche pubbliche verso determinati obiettivi. Le strutture di indirizzo e di controllo possono essere rappresentate da organi come il Parlamento, le commissioni di controllo, i tribunali e le autorità indipendenti. Un esecutivo responsabile è un principio fondamentale della democrazia. Esso prevede che il governo sia responsabile nei confronti del Parlamento e dei cittadini. Ciò significa che il governo deve rispondere delle proprie azioni e decisioni e può essere rimosso dal potere in caso di mancato rispetto delle leggi o di cattiva gestione. I modelli pragmatici che si sono imposti tra il XVIII e il XIX secolo sono la Costituzione mista inglese e l'assetto razionalistico francese. La Costituzione mista inglese prevede una sovranità parlamentare, ossia un sistema in cui il potere è articolato tra le due Camere del Parlamento e la Corona. L'assetto razionalistico francese, invece, si basa sulla sovranità nazionale e oscilla tra fasi in cui essa si riteneva espressa nell'Assemblea e fasi di concentrazione plebiscitaria. Il modello degli Stati Uniti d'America, con i suoi principi fondamentali e la giustizia costituzionale, è stato un riferimento nel secondo dopoguerra. Tuttavia, per vari motivi, non è stato a lungo ritenuto esportabile oltre i suoi confini nel continente europeo. Anche il modello della monarchia costituzionale pura di tipo prussiano non è stato considerato esportabile a causa delle sue contraddizioni irrisolte tra principio monarchico e democratizzazione. Al contrario, la Costituzione di Weimar del 1919 è stata paradigmatica per i diritti sociali e per una nuova forma democratizzata di governo.Di equilibrio dualista della forma di governo (poi definita semi-presidenziale). Il secondo dopoguerra è poi dominato dalla contrapposizione tra forme di democrazia pluralista (con uno schema monista di forma di governo, almeno fino al 1958, con la Quinta Repubblica francese) e forme di democrazia cosiddetta "popolare". La Legge Fondamentale di Bonn e il testo della Quinta Repubblica sono poi i riferimenti maggiori utilizzati nella Terza Ondata democratica che abbraccia il periodo dagli anni '70 fino alle democratizzazioni post 1989. I tentativi politologici di misurare la corrispondenza tra le caratteristiche di fondo delle democrazie pluraliste e le esperienze reali sono interessanti giacché finiscono per costruire un continuum che vede ai due estremi le democrazie pluraliste vere e proprie (in cui l'alternanza al potere per via elettorale è effettivamente possibile) e gli ordinamenti non democratici (varie forme di autocrazie: monarchie tradizionali,
dittature personali, ordinamenti a partito unico), ein intermedia le cosiddette "democrazie di facciata" (esistenza di regole e istituzioni democratiche, maposizioneimpossibilità di effettiva alternanza). Categoria quest'ultima che ingloba vari Paesi dell'ex-Urss (a cominciaredallaRussia) e dell'area balcanica. 2- La classificazione delle forme di governo Fdg si riferisce ai rapporti tra i supremi organi costituzionali, in relazione alla funzione di indirizzo politico.Studiare le Fdg comporta lo studio non solo delle norme scritte, ma anche del diritto pattizio (convenzioni) e diquelloconsuetudinario (che si autonomizza dalle volontà dei contraenti). Esempio: in Ita si parla di consuetudinerispetto alleconsultazioni del PdR per la formazione del Governo e di convenzione per i criteri scelti per i soggetti daconvocare.Dall'idea di equilibrio si trae il criterio classico di distinzione, basato sul principio della separazione dei poteri (conLa distinzione tra poteri attivi e di controllo, cioè tra pesi e contrappesi) che produce il seguente esito, limitando alle sole democrazie pluraliste: a- Con separazione rigida dei poteri: presidenziale (leggi al Parlamento bilanciate da veto presidenziale; nomine al Pde con avviso e consenso Senato; potere federativo (potere estero e militare) condiviso tra Pdr e Senato); b- Con collaborazione iniziale tra i poteri: direttoriale (il legislativo elegge l'esecutivo, dopo di che i due poteri sono indipendenti senza sfiducia e senza scioglimento anticipato); c- Con collaborazione tra i poteri: parlamentare e semipresidenziale: rapporto fiduciario e ulteriori possibili aspetti (scioglimento anticipato e sua spettanza, esistenza e ampiezza della controfirma degli atti presidenziali). In origine parlamentare nasce dualista: due poteri (legislativo ed esecutivo) e tre organi (Capo