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MUTUO APERTURA DI CREDITO
Contratto reale (si perfeziona con la consegna materiale della cosa)
Contratto consensuale (differenza anche con la Atto che estingue l'obbligazione promessa di mutuo)
Non si chiude il rapporto
Mettere a disposizione significa che si può disporre per un determinato periodo di una somma di denaro pattuita. Disporre vuol dire che posso non prelevare, o prelevare o posso ricostituire la provvista con successivi versamenti e poi ancora riutilizzare il fido con successivi prelievi. Nell'apertura di credito non si estingue l'obbligazione fino a quando non scade il contratto.
2: GARANZIE
La garanzia è per definizione una obbligazione accessoria: il garante è debitore secondario (quindi, rafforza il debito di un altro soggetto).
Perché troviamo delle garanzie nell'apertura di credito?
Perché non è un mutuo; se applicassimo le regole del mutuo dovrei dire: quando la banca eroga una somma di denaro,
prevista dall'apertura di credito, si crea il debito principal somma con un versamento, cessa l'obbligo garantito, e poi il cliente restituisce questa principale, allora cessa pure la garanzia? No, poiché la garanzia non può cessare per il solo fatto che io ho restituito una volta la somma che mi è stata messa a disposizione. Quindi la regola è che le garanzie poste a tutela del credito permangono fino a quando permane il contratto di apertura di credito. E non cessano per il solo fatto che la somma messa a disposizione non è stata prelevata o magari è stata prelevata ed anche restituita. Fin quando non si conclude il contratto di apertura di credito permangono le garanzie. In tutto questo la banca cosa ci guadagna? La banca ha 2 voci di guadagno: 1°: gli INTERESSI: si apprezza il vantaggio economico che ha l'apertura di credito sul finanziamento. Si pagano gli interessi solo sulla somma di denaro di cui realmente si usufruisce esolo se supero il limite massimo del fido concesso. 3°: la COMMISSIONE DI MANTENIMENTO: è una spesa che alcune banche applicano per il semplice fatto di tenere aperto un conto corrente. Questa commissione può essere mensile, trimestrale o annuale e può variare a seconda della tipologia di conto corrente e delle condizioni contrattuali. In alcuni casi, la commissione di mantenimento può essere evitata se si rispettano determinati requisiti, come ad esempio un saldo minimo o l'utilizzo di determinati servizi bancari. 4°: la COMMISSIONE DI BONIFICO: è una spesa che viene addebitata per l'esecuzione di un bonifico bancario. Questa commissione può variare a seconda della banca e del tipo di bonifico (nazionale o internazionale). In alcuni casi, la commissione può essere gratuita se si utilizzano canali alternativi, come ad esempio l'home banking. 5°: la COMMISSIONE DI PRELIEVO: è una spesa che viene addebitata per il prelievo di contante presso sportelli bancomat diversi da quelli della propria banca. Questa commissione può variare a seconda della banca e può essere fissa o percentuale sul prelievo effettuato. In alcuni casi, la commissione può essere evitata se si utilizzano sportelli bancomat convenzionati con la propria banca. 6°: la COMMISSIONE DI GESTIONE: è una spesa che viene addebitata per la gestione di un prodotto finanziario, come ad esempio un fondo comune di investimento o un conto titoli. Questa commissione può variare a seconda del tipo di prodotto e delle condizioni contrattuali. In alcuni casi, la commissione può essere percentuale sul patrimonio gestito o sul rendimento ottenuto. 7°: la COMMISSIONE DI CAMBIO VALUTA: è una spesa che viene addebitata per la conversione di valuta estera in valuta nazionale o viceversa. Questa commissione può variare a seconda della banca e del tipo di operazione di cambio valuta. In alcuni casi, la commissione può essere evitata se si utilizzano servizi di cambio valuta online o se si effettuano operazioni di cambio valuta di importo elevato. 8°: la COMMISSIONE DI INCASSO ASSEGNI: è una spesa che viene addebitata per l'incasso di un assegno bancario. Questa commissione può variare a seconda della banca e può essere fissa o percentuale sull'importo dell'assegno. In alcuni casi, la commissione può essere evitata se si utilizzano canali alternativi, come ad esempio l'home banking. Ricorda che le commissioni bancarie possono variare da banca a banca e è importante leggere attentamente il contratto e le condizioni contrattuali prima di aprire un conto corrente o utilizzare un prodotto finanziario.Una sovrattassa che si paga solo se si raggiunge il limite, quindi dovrebbe indurti a non arrivare al limite del fido.
3: RECESSO art. 1845 C.C.
È una norma semplice che segue le regole generali del recesso dei contratti di durata.
Troviamo due tipi di recesso nel C. C.:
- DETERMINATO: si può recedere solo per giusta causa, e il recesso ha effetto immediato (cioè il cliente dal momento in cui viene esercitato il recesso non può più prelevare nulla dell'apertura di fido che gli è stato fatto). Ma se un soggetto ricorre all'apertura di credito è perché aveva bisogno di credito da poter spendere in qualche modo, ciò significa che non ha a disposizione la liquidità per poter restituire il denaro immediatamente. Si danno al cliente 15 giorni di tempo per restituire il tutto. Quindi il recesso a tempo determinato è caratterizzato dalla motivazione solo per giusta causa.
- INDETERMINATO
è chiuso, invece sopravvive, io posso versare e prelevare, la cosa importante è che allo scadere dei 15 gg. il rapporto sia concluso con la restituzione delle somme dovute alla banca.
Tutto ciò esiste sul codice ma non nella realtà, perché questa norma (art. 1845) è stata derogata dalle NBU. Nella loro versione originaria prevedevano che la banca poteva recedere senza dare preavviso SEMPRE sia se il rapporto è a tempo determinato sia se è a tempo indeterminato (tempo per restituire tutto il denaro: 1g.). Erano regole troppo dure ed hanno operato per attenuarle quelle forze che hanno mutato le NBU appunto per cercare di condurle su un piano di maggiore equità..
Sono state colpite prima di tutto dalla Banca d’Italia in quanto autorità garante della concorrenza affermò che il termine di un giorno fosse un’intesa anticoncorrenziale, quindi l’ABI non può prevedere quanti giorni siano necessari per
il rientro ma questo doveva essere frutto di contrattazione individuale, pertanto il termine doveva essere modificato. Oggi il tempo per restituire la somma di denaro dev'essere stabilito di comune accordo tra la banca e il cliente (2 gg.). Accanto alla Banca d'Italia troviamo anche i giudici i quali fanno applicazione delle norme a tutela dei consumatori (si parla solo di aperture di credito dei privati e non per ragioni professionali). Con l'introduzione della disciplina delle clausole abusive dei rapporti con i consumatori una piccola norma riguarda anche i contratti finanziari e questa norma racconta che non è possibile che la banca receda senza preavviso e senza giusta causa nei contratti a tempo indeterminato. Quindi quella norma che dice che la banca può recedere quando vuole e senza dire nulla non è valida laddove esclude che se la banca non ha una giusta causa per recedere possa omettere il preavviso. Il preavviso è sempre dovuto (questo ceLo dice: ex art. 1469 bisoggi art. 33 del codice del consumo). Quindi, almeno per i contratti con i consumatori è ritornata la distinzione tra contratti a tempo determinato e indeterminato perché la banca è costretta a dare il preavviso se vuole recedere senza giusta causa. Ma quanto preavviso? Questo non lo dice la legge ma i tribunali. Es. le sentenze del tribunale di Roma le quali hanno dichiarato che è invalida, in quanto abusiva, la clausola che riduce il preavviso sotto i 15 gg., non più due giorni ma i famosi 15 gg. da cui parte la legge. Se l'apertura di credito è data ad un professionista? Si applicano le NBU le quali prevedono che la banca può recedere senza preavviso e senza giusta causa SEMPRE con un preavviso da concordare che normalmente è due gg. Se invece ritratta di un consumatore la situazione è simile a quella prevista dal codice. (recesso per giusta causa immediato, o senza giusta causa con preavviso di 15.gg.). È difficile però sapere quando si tratta di apertura di credito fatta ad un professionista o ad un consumatore, solo in caso si ha la sicurezza e cioè quando si fa un apertura di credito nell'ambito di un credito al consumo.
ANTICIPAZIONE BANCARIA
È un tipico contratto di finanziamento garantito da un PEGNO. Quello che caratterizza specialmente l'anticipazione bancaria rispetto ad un qualsiasi banale finanziamento con garanzia pignoratizia sono due elementi:
- tipo di garanzia: perché viene di solito fatta o su merci o su titoli cioè su beni fungibili che hanno un mercato e quindi possono essere facilmente venduti.
- deroghe ad alcuni principi propri del pegno: serve quindi una disciplina speciale.
L'anticipazione bancaria serve ad ottenere un finanziamento rapportato come valore alla garanzia prestata con una piccola differenza che si chiama SCARTO e che normalmente è pari al 10%; lo scarto dovrebbe coprire gli
interessi che poi saranno maturati dalla banca. Si offre una garanzia, si fa una perizia di stima o talvolta si concorda il valore del bene, si dice questo è il valore della garanzia, sulla base di questo valore si determina il finanziamento che può essere concesso. bancaria non è un contratto di mutuo perché Il contratto di finanziamento dell'anticipazione ha una propria disciplina però laddove non è disciplinato si applica la disciplina del mutuo. Lo scarto è semplicemente un valore; l'anticipazione bancaria è dominata dalla regola della proporzionalità meno una certa % di questo valore (lo scarto appunto). La banca nel momento in cui concede un finanziamento vuole che siano coperti da garanzia anche la remunerazione del capitale, quindi gli interessi. Le regole specifiche che riguardano l'anticipazione bancaria sono due (oltre quella della proporzionalità): - divisibilità del pegno: se io rimborso una
parte della cifra che mi fu prestata ho diritto a cheuna parte della garanzia che ho concesso venga liberata dal vincolo, quindi le merci date inpegno mi devono essere restituite (deroga perché il pegno è dominato dalle regole dellaindivisibilità). Se si riduce il finanziamento può ottenere indietro parte della garanzia. Ma puòoperare tale principio anche a scapito del cliente, perché la garanzia può diminuire di valore(es. le azioni che ho dato in garanzia sono diminuite di valore,quindi per ristabilire laproporzionalità chiede un supplemento di garanzia).
- supplemento di garanzia: si ha nel caso in cui le merci date in pegno perdono di valore.Sorge quando la garanzia perde oltre 1/10 del suo valore. C’è una tolleranza entro il 10%,oltre chiede tale supplemento.
La banca, se il cliente non da il supplemento, può recedere immediatamente e può pretendereanche il rimborso immediato della garanzia.
Altrimenti può anche vendere la garanzia, si soddisfa