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S.N.C.
Società di nome collettivo. A prescindere dal ruolo che svolge la società nell’economia, se la società fallisce ci sarà
una sorta di fallimento in estensione. Il fallimento così si apre nei confronti di tutti i soci.
*se il dominus che resta occulto è una società, senz’altro il fallimento si imputa alla società. Il fallimento imputato in
capo alla società, è al socio rimasto occulto.
e.g. Ci sono due soggetti: Leonardo (dominus) e Raffaello (prestanome). In caso di insolvenza chi fallisce?
da prendere in considerazione la norma eccezionale e la norma di principio per poter rispondere alla seguente
domanda. L’art 147 della norma fallimentare è di principio e non necessariamente eccezionale.
Tema esame 16/09/2013:
Caio è dotato di un patrimonio non sufficiente per l’esercizio di attività di impresa. Svolge attività all’ingrosso a suo
stesso nome ma nell’interesse di Menio e Tizio.
Meno e Tizio compartecipano alle scelte di gestione. Forniscono le risorse finanziarie a Caio per lo svolgimento della
suddetta attività. Per la divisione degli utili hanno un patto segreto. Se l’impresa di Caio è insolvente, a chi è
imputabile il fallimento? ci sono due tipi di teorie: -teoria formale
-teoria sostanziale
La teoria formale imporrebbe il fallimento a Caio, quella sostanziale invece inviterebbe l’autorità giudiziaria a
ricercare un collegamento societario con gli altri due. N.B. le scelte di gestione e le risorse finanziarie sono infatti di
Menio e Tizio. Gli utili poi vengono divisi fra Menio e Tizio.
Sembra quindi esserci un rapporto di mandato fra la società costituita dai due e Caio dall’altro lato. Caio risulta essere
un prestanome. Seguendo la teoria sostanziale, devo verificare se il 147 possa essere applicato anche a casi
leggermente diversi da quello spiegato nella norma.
art. 1705 - il prestanome è l’unico responsabile. Se il prestanome è nullatenente allora è necessario individuare
qualcuno che sia collegato al prestanome.
Non esiste obbligo per l’autorità giudiziaria di usare l’approccio formale o sostanziale. Fino a tempo passato
l’approccio più utilizzato era quello formale.
Statuto dell’impresa: pubblicità. si assolve l’adempimento pubblicitario attraverso il registro delle imprese. Il
registro si trova in un ufficio pubblico nel quale sono iscritte le imprese commerciali. Il registro delle imprese si trova
presso la camera di commercio, lo scopo è quello di inserire nel registro tutte le info che le imprese sono tenute a
fornire. In questo registro sono presenti due sezioni: -sezione ordinaria
-sezione speciale (qui rientra quello che non rientra nell’ordinaria)
La sezione ordinaria è deputata per le imprese commerciali e altre forme giuridiche come: società commerciali, enti
pubblici economici, consorzi (con attività esterna), rete di imprese, gruppi europei con interessi economici.
Le società commerciali possono svolgere attività diverse di attività commerciali.
Gli enti pubblici economici invece sono enti di disciplina del diritto pubblico, attualmente molto più rari rispetto al
passato, esempio: il monopolio di stato.
I consorzi sono contratti di collaborazione fra varie imprese.
Le reti di impresa invece sono di nuova creazione.
Il gruppo estero è molto simile al consorzio, ma qui almeno un partecipante deve essere di provenienza di uno stato
diverso da quello degli altri partecipanti.
Le informazioni che necessitano pubblicazione e quindi pubblicità sono previste tassativamente dalla legge. Non è
possibile pubblicizzare informazioni non previste dalla legge. Art 2196 c.c. riguarda gli elementi strutturali e
identificanti riguardo l’oggetto dell’impresa. Gli elementi sono: sede dell’impresa (eventualmente la sede secondaria),
ditta dell’impresa (cioè il nome commerciale, segno distintivo con cui si opera sul mercato), eventuali procuratori ed
eventuali institori. La sede secondaria può esserci quando un collaboratore viene proposto come institore. In questo
caso la sede secondaria deve essere specificata sul registro nella camera di commercio della circoscrizione della prima
sede e anche in quello della seconda. Se la sede secondaria si trova all’estero, allora sarà specificata nel registro in
camera di commercio solo la sede principale e basta.
Ex articolo 2193 c.c. si procede anche alla cancellazione d’ufficio nel caso in cui serva.
Dal momento in cui un’impresa viene iscritta, scaturisce una presunzione di conoscenza di carattere assoluto. Ciò
significa che si da per scontato che le informazioni pubblicate siano conosciute da terzi. Ne deriva che è possibile
consultare liberamente il registro delle imprese (?).
Per quanto riguarda l’iscrizione nei registri delle s.r.l. e delle s.p.a. la conoscenza può essere temporaneamente di
carattere relativo. Il terzo infatti può dimostrare fino al 15esimo giorno dall’iscrizione che versava in uno stato di
effettiva ignoranza. Dal 16 esimo giorno scatta la presunzione di conoscenza assoluta. Questo deriva dalla direttiva di
armonizzazione (di tipo comunitario). La direttiva attualmente in vigore è 68 101/2009/CE
In attuazione della direttiva appunto c’è la presunzione di conoscenza relativa nei primi 15 gg per s.r.l. e s.p.a.
La pubblicità è una funzione tipica. Se manca l’iscrizione al registro delle imprese, è multabile la mancata iscrizione.
Si presume però, d’ignoranza, che il terzo non conoscesse eventualmente certe informazioni (con carattere relativo). In
questo caso il limite non può essere opposto nei confronti dei terzi, poiché non pubblicizzato. Di seguito si vede
quando il limite di impegno dell’impresa per una somma può essere opposto a terzi.
L’obbligo di pubblicità impone anche l’obbligo di deposito per le società di capitali e non di iscrizione del bilancio.
Questo fa sì che: -ci siano conseguenze pratiche: per il bilancio non ci può essere conoscenza presunta assoluta.
-la pubblicità si completi attraverso l’obbligo di impresa.
Tutto ciò agevola i terzi che devono conoscere.
Per quanto riguarda le operazioni che può compiere un’institore, se egli stipula un contratto che impegna l’impresa per
più di un milione di euro il contratto non sarà efficace. E’ efficace nel limite del milione di euro, e nel limite in cui il
potere di rappresentanza è opponibile ai terzi. Se il limite (prestabilito) è contenuto nel registro delle imprese allora
l’imprenditore che ha subito l’impegno della sua impresa oltre al limite imposto da parte dell’institore non deve
provare nulla. E’ semplicemente facendo ricorso a ciò che è scritto nel registro che non rende efficace il contratto. I
terzi quindi dovevano esserne a conoscenza.
La sezione speciale del registro delle imprese comprende: imprese agricole, piccole imprese, le società semplici,
imprese artigiane e i loro consorzi.
(attenzione agli effetti. pagina 119 manuale I)
lezione 23/03/2016
La documentazione riguardante l’impresa deve esserci per il corretto funzionamento del mercato. Il resoconto
documentale contiene tutto ciò che è stato impiegato e ciò che ne è uscito. L’obbligo documentale ha anche lo scopo di
imporre in maniera controllata e accorta il controllo della gestione, questo è correlato all’obbligo della tenuta delle
scritture contabili.
Art. 2220 La norma lascia alla discrezione dell’impresa quali scritture contabili fare, considerando tuttavia il fatto che
ci sono scritture obbligatorie (in base al tipo di attività esercitata e in base alla grandezza dell’impresa).
Nel libro giornale sono riportati tutti gli accadimenti d’impresa in ordine cronologico. Vengono inseriti al momento in
cui si verificano con una certa sistematicità.
Il bilancio d’esercizio è il documento di chiusura delle scritture contabili. Al suo interno sono presenti quattro
sottodocummenti: stato patrimoniale (patrimonio dell’impresa anche se non tutto contenuto nell’inventario), conto
economico (componenti positivi e negativi, realizzi e investimenti sul mercato. con il + gli utili, con il - le perdite),
nota integrativa (in vigore dal 1° gennaio 2016), rendiconto finanziario (risorse finanziarie. sono analizzati i flussi di
cassa in entrata e in uscita).
La struttura del bilancio pertanto è fissata ed è obbligatoria. La disciplina sulla struttura è richiamata nel diritto su
alcune società.
-diritto s.r.l
-diritto cooperative
Nell’inventario invece dovrà essere indicato tutto il patrimonio d’impresa, e nel caso in cui ci sia anche il patrimonio
estraneo all’impresa. Nel libro degli inventari (libro descrittivo) vanno indicati gli elementi del patrimonio.
gli elementi estranei all’impresa ci sono quando all’impresa fa capo una persona fisica e la persona fisica detiene
anche altre cose che utilizza nell’attività di impresa.
Se non c’è distinguo fra il patrimonio personale e quello d’impresa, non avrà molto effetto distinguerlo nel libro degli
inventari.
Art. 2740 c.c. stabilisce che il debitore risponde con tutto il suo patrimonio (unicità del patrimonio).
La parte ‘esterna’ del patrimonio può rappresentare una eventuale garanzia per i creditori, i quali possono prendere
questo fatto per avere fiducia nei confronti dell’impresa.
Il libro degli inventari va redatto sia all’inizio dell’impresa (inventario iniziale). Poi ogni anno, alla fine di ogni
esercizio, viene redatto nuovamente (inventario annuale). In questo modo si possono mettere in luce decrementi
(distruzione della ricchezza) o incrementi (costruzione di ricchezza).
Qualunque impresa chiude l’inventario con il bilancio d’esercizio.
Art. 2423 c.c. a proposito di s.p.a.
Art. 2427 c.c. disposizioni che riguardano la struttura del bilancio d’esercizio. *le norme sulle valutazioni stabilite
dalla disciplina sono applicabili a tutti i bilanci d’impresa.
II comma art. 2217 c.c. le disposizioni si applicano ad ogni bilancio d’impresa. In questa norma è compreso anche il
principio del patrimonio netto.
Un fil rouge, un m.c.d., che unisce tutti questi criteri nella norma. La prudenza, presente anche nella clausola
generale. Vengono infatti previste future perdite probabili. Per quanto riguarda un utile futuro non ancora realizzato,
non se ne tiene conto. Si avranno infatti fra i costi anche quelli presunti, mentre fra i ricavi solo quelli certi.
Un reddito più basso scongiura la sopravvalutazione. L’utile, infatti, rappresenta la creazione di ricchezza e
l’incremento d