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Estratto del documento

LE AZIONI

Sono l'elemento tipologico delle S.p.A. Si tratta di ciò che distingue le S.p.A. dalle s.r.l.

Il capitale sociale risulta suddiviso in una serie di parti tutte eguali fra loro, omogenee, standardizzate che prendono il nome di azione. Con questo termine si intende:

  1. Frazione minima indivisibile in cui risulta suddiviso il capitale sociale.
  2. Quota minima di partecipazione del socio ad una società azionaria.
  3. Documento che l'1 e il 2 rappresentano secondo la disciplina tipica dei titoli di credito.

Le prime due accezioni sono sempre presenti mentre il documento è eventuale in quanto esiste un'interaclasse di società che è soggetta al divieto di emettere di titoli azionari e perché le società chiuse possono liberamente scegliere nello statuto di non emettere titoli azionari.

Valore nominale: l'azione come frazione del capitale sociale. La divisione viene fatta in base ad un criterio astratto.

Il matematico della divisione del valore del capitale per il numero delle azioni dà il valore nominale di ogni singola azione. Questa operazione deve sempre tornare, cioè occorre sempre fare in modo che il capitale sociale diviso per il numero delle azioni dia il valore nominale. Se cala uno di questi valori devono calare anche gli altri. Il valore nominale è la misura minima del conferimento che occorre fare per diventare soci. Il valore nominale è sempre necessariamente uguale per tutte le azioni, non vi possono essere azioni con valori nominali differenti. Il valore nominale può cambiare nel corso del tempo, ma cambia per tutte le azioni. Le azioni possono essere con valore nominale o senza valore nominale, ciò non significa che non c'è ma solo che non è indicato, ma che si può sempre calcolare con l'operazione. Vi sono altri valori riferibili alle azioni:

  • Valore reale o valore di bilancio in cui al posto del capitale

Il valore del patrimonio netto si inserisce nel campo sociale. Se una società produce utili, vi sarà un accrescimento del patrimonio netto, quindi dell'attivo patrimoniale, rimanendo fermo il capitale sociale. Quindi dopo 10 anni il patrimonio è 5 mila e il capitale sociale è sempre mille ma il valore nominale è sempre 1. Il valore reale è invece 5 mila diviso mille, quindi 5. Questo perché se il socio Tizio recede dalla società ha diritto al valore reale delle sue azioni quindi se ne ha 10, ha diritto a 50.

Valore di mercato: valore che un terzo è disposto a pagare per comprare le azioni. È sottoposto a una serie di variabili, che cambiano in base al contesto, ecc.

È possibile effettuare un conferimento per un importo inferiore al valore nominale delle azioni (si paga un prezzo inferiore al valore nominale)? No, perché altrimenti il patrimonio sociale non corrisponde al capitale sociale ma è inferiore.

Il conferimento deve essere almeno pari al valore nominale dell'azione. Si possono emettere azioni sovra la pari? Si, non vi è nessun limite in quanto deve essere pari o più. Il sovrapprezzo va direttamente ad arricchire il patrimonio. Il patrimonio è più ricco e i creditori hanno anche più garanzie. Vi è un caso in cui il sovrapprezzo è imposto dalla legge. I soci sono liberi di scegliere il prezzo di emissione delle azioni. Dal 2004 è possibile anche attribuire ai soci azioni in misura non proporzionale al conferimento, art. 2346, comma 4. È possibile che al socio che ha effettuato un conferimento di 50 vengano attribuite 40 azioni o 60 azioni→sembra porre un problema e per questo vi è il 5 comma: "In nessun caso il valore dei conferimenti può essere complessivamente inferiore all'ammontare globale del capitale sociale." Tutti i conferimenti devono avere il valore del capitale.

Il diritto commerciale prevede che una società possa attribuire azioni ai singoli soci in modo proporzionale o non proporzionale. Se un socio riceve più azioni, viene compensato da chi ne riceve meno. Questa scelta di maggiore libertà e autonomia consente di valorizzare apporti di beni e risorse che altrimenti non sarebbero conferibili ma che la società ritiene essenziali per l'esercizio dell'attività di impresa.

Ad esempio, non è possibile conferire il nome o la fama, ma potrebbe esserci una società sportiva che desidera avere tra i suoi soci Ronaldo, il quale conferisce alla società il suo nome e la sua fama. Tuttavia, questo non è possibile in una S.p.A., quindi i soci pagano per il conferimento di Ronaldo. In questo modo si rispettano le regole della S.p.A. e si tutelano i terzi.

valore e conferiscono ai loro possessori uguali diritti. Si possono tuttavia creare, con lo statuto o con successive modificazioni di questo, categorie di azioni fornite di diritti diversi anche per quanto concerne la incidenza delle perdite. In tal caso la società, nei limiti imposti dalla legge, può liberamente determinare il contenuto delle azioni delle varie categorie. Tutte le azioni appartenenti ad una medesima categoria conferiscono uguali diritti. L'articolo 2348 del codice civile italiano regola questa possibilità di attribuire diritti non proporzionali alle azioni.valore e conferiscono ai loro possessori uguali diritti. La regola sull'eguaglianza dei diritti è una regola disponibile, quindi relativa ed espressa in termini oggettivi perché si possono creare delle categorie di azioni fornite di diritti diversi o categorie speciali di azioni. In assenza di diversa disposizione vi è triplice corrispondenza, però lo statuto può prevedere la creazione di categorie speciali di azioni o categorie di azioni fornite di diritti diversi, in modo tale che chiunque sia in possesso di quelle azioni avrà quei diritti speciali particolari. Nella S.p.A. la personalizzazione si fa creando categorie diverse di diritti, che siano di tipo patrimoniale o amministrativo non importa. Le azioni vengono prima delle persone nelle S.p.A. Chiunque entra in possesso di quelle azioni avrà quei diritti particolari. Contrapposizione tra diritti amministrativi e diritti patrimoniali è tipica di qualunque tipo societario.nella S.p.A. attengono tipicamente all’esercizio del diritto di voto in assemblea, ma ancora prima il diritto di intervento. Poi vi sono diritti che sono tipici di una struttura corporativa basata su regole di collegialità come il diritto di impugnativa, diritto di denunciare al collegio sindacale atti illeciti degli amministratori. Quindi una serie di diritti che attengono alla gestione indiretta dell’impresa. Ai diritti amministrativi si contrappongono i quali il diritto agli utili, il diritto alla quota di liquidazione in caso di scioglimento o in caso di recesso. Il diritto agli utili nelle società di persone sorge in occasione del rendiconto del bilancio mentre nella S.p.A. tutto dipende da una deliberazione dell’assemblea ordinaria. Si tratta di due diritti che coniugano entrambe le anime e le nature perché il diritto di recesso è insieme amministrativo e patrimoniale, in quanto il recesso è lacapitale sociale); richiedere la nomina di un amministratore (20% del capitale sociale); richiedere la nomina di un collegio sindacale (30% del capitale sociale); richiedere la nomina di un revisore dei conti (50% del capitale sociale).capitalesociale)→percentuali il cui possesso è condizione imprescindibile per l'esercizio di determinati diritti.- Vi è una terza categoria che riguarda i diritti moltiplicabili: diritti che spettano a qualunque socio in funzione del numero di azioni possedute. Si moltiplicano i diritti per il numero di azioni che detengono, i principali diritti sociali moltiplicabili, uno amministrativo ed uno patrimoniale, sono il diritto di voto e il diritto di percepire gli utili (se si hanno 10 azioni si hanno 10 voti). I soci differiscono tra di loro da un punto di vista soggettivo, in ragione del numero di azioni che detengono. Il diritto agli utili è deciso dall'assemblea ordinaria in maggioranza, la quale decide il dividendo, cioè quanto spetta a ciascuna azione. La differenza soggettiva tra i soci è quindi legata al numero delle azioni che per regola dovrebbe essere in funzione del conferimento effettuato, salvo l'attribuzione non

proporzionale. Quindi i diritti sociali sono plurimi, sono distinguibili in termini descrittivi. La regola vuole che vi sia corrispondenza tra azioni possedute e i diritti, per derogare a questo principi lo statuto può contemplare categorie speciali, cioè categorie di azioni fornite di diritti diversi. Le azioni vengono prima delle persone, le categorie hanno certe caratteristiche sul piano dell'attribuzione dei diritti e chiunque arrivi a detenere azioni di quella categoria avrà quei diritti, in quanto legati alle azioni e non alla persona che in questo caso è irrilevante rispetto all'azione.

Le categorie di azioni previste statutariamente possono riguardare diritti speciali sia il piano amministrativo sia sul piano patrimoniale, indifferentemente l'uno, l'altro o entrambi.

Art. 2348 secondo comma autonomia statutaria, lascia decidere non solo se emettere categorie speciali ma quale contenuto dare ai diritti speciali di categoria. Vi sono dei

limiti che non vengono esplicitati in quantosi parla di limiti imposti dalla legge, oggi sono 2: 1. Per i diritti amministrativi il limite è contenuto nell'art. 2351, secondo comma: il valore delle azioni.
Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
85 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/04 Diritto commerciale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher PrimoAppello di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto commerciale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Trento o del prof Pederzini Elisabetta.