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Indice
- l’Imprenditore commerciale, nozione, statuto e qualificazioni (pag 4)
- Imprenditore agricolo 5
- Piccolo imprenditore 8
- Segni distintivi 13
- Azienda 17
- Concorrenza 23
- Consorzi 26
- Contratti dell’impresa 27
- Titoli di credito 30
- Dematerializzazione dei titoli di massa 36
- Fallimento e procedure concorsuali 39
- Concordato preventivo 46
- Concordato fallimentare 50
- Impresa in forma collettiva 51
- Società semplice 54
- Società in nome collettivo 58
- Società accomandita semplice 60
- Società di capitali 61
- Modelli costituzione S.P.A. 65
- Nullità per la S.P.A 69
- Patrimonio sociale 70
- Aumento conferimenti-Azioni 74
- Partecipazioni azionarie 77
- Circolazione delle azioni 80
- Operazioni su azioni proprie 82
- Strumenti finanziari e obbligazioni 85
- Assemblea dei soci 89
- Delibere assembleari 95
- Organo amministrativo 97
- Responsabilità degli amministratori 100
- Organo di controllo interno 102
- Sistema dualistico 106
- Sistema monistico 109
- Modifiche dello Statuto 110
- Società accomandita per azioni 116
- Società responsabilità limitata 118
**Diritto commerciale** si occupa principalmente del V libro del C.C. In realtà il libro V è diviso tra Lavoro parte delle società per ragioni storiche, comprendendo infatti il diritto corporativo. Stanno insieme poichè si pensava che i lavoratori e le imprese dovessero essere la stessa cosa avendo finalità diverse.
Il diritto commerciale ruota intorno alla figura dell’imprenditore e dalle società
questa definizione risulterà senza però generarsi tipo di imprenditore è una forma dell’esercizio delle imprese attraverso un’esercizio individuale
art. imprenditore: 2082 è imprenditore chi esercita professionalmente un’attività economica organizzata dal predisposizione al l’impresa è tale se svolge la sua utilità anche se non produce utile (prendendo ad esempio televisore) poichè, può per esempio fornire una utilità nella norma italiana; il concetto di utile è assente. Il concetto di utile si ritrova nella norma che trattano la società. Quindi non può esistere una società che non ha come scopo la produzione di utile perché tradotto in contrasto con la sua stessa
sicileupposto ie ciclo biologico. Si parla quindi di conversione diretta, deve essere collegata con l'attività commerciale svolta dalla stessa persona giuridica. Sempre al terzo comma troviamo il principio della prevalenza (deve esserci una prevalenza dell'attività specificatamente collogapile a quanto detto nella allegata del secondo gruppo.
PICCOLO IMPRENDITORE
2083 C.C. "Sono piccoli imprenditori i coltivatori diretti del fondo, gli artigiani, i piccoli commercianti e coloro che esercitano un'attività professionale organizzata prevalentemente con il lavoro proprio e della famiglia". Troviamo anche qui un principio di presenza. Per i vantaggi che tale figura può avere si è a lungo discusso se quella modalità di indereto possono attraverso avunitario o associato.
Per qualitativo si intende le attivita che esercitano, l'impresa è prevalentemente quella che esercizia personalmente il titolare.
Per quantitativo a prescindere dalla tipologia dell'attività, è dal possesso del matricole se è titolare ed esercitare l'attività d'impresa a dispetto dell'investimento (cioè se l'imprenditore è un imprenditore piccolo perché è prevalente il suo lavoro nell'elemento patrimoniale). La nozione di piccolo imprenditore è stata al centro di due particolari disinzione, quella fiscale e quella fallimento. In quessti diecise letoti nel corso degli anni si sono aiuta dalla specificissima volta ea restringere la notione dei PI. Per questo è esotato la dimensione fiscale è associato ad un regime fiscale di maggiore tutota stessa per i piccoli. Principio di progressività della loase. Dal punto di vista falolimentaro il legislatore ha tentato di limitare, con le leggi speciali, la nozione perciò il PI non è assoggettto al fallimento e ciò assello ecom protesta confusione. Nel 2006 con la riforma del diritto fallimentare sono stati dettati dal legislatore una criteri non qualitativi ma quantitivii per meglio dire dimensionali (ai di nota di ertremità di imprenditore e piccola). Ovvero con l'attività patrimoniale non supereiore a 300.000 e maggiori visiari perdi infezioni a 200.000 e maggioraventi preoperative minorato inferiore a 500.000. L'art della legge fallimentare detta dei requisiti.
impresa, devono essere dei beni funzionali non solo in potenza ma che, effettivamente, sono organizzati per l'esercizio dell'attività. I beni che fanno parte dell'azienda sono: - beni aziendali materiali; - beni aziendali immateriali;
Non sono tangibili che costituiscono valorizzazione e che mirano a far crescere ad ampliarsi di: beni organizzati dall'imprenditore
L'organizzazione è l'elemento che viene tutelato dal legislatore perché attraverso questa si rende riconoscibile l'azienda e si valorizza l'azienda stessa. Di pratica è importante, nel contesto, che un'azienda è l'AVVIAMENTO; questo riflette un valore economico perché rappresenta l'organizzazione;
Si può distinguere tra avviamento: OGGETTIVO: l'insieme degli imprenditori di mettere in relazione i beni e di renderli funzionali alla attività di impresa. Essa poi si riflette nel mercato di riferimento
oggettivo: quella oggettivizzazione dell'avviamento comprendono i rapporti contrattuali, che risultano di particolare pregio. Non dipendono dalla capacità dell'imprenditore; essi infatti difficil- mente possono disperdersi.
Il valore di mercato è dato da: Eleni del azienda.
Il disciplina dell'azienda è una disciplina che tende a valorizzare l'organizzazione dei beni che la compongono. Questa massimizzazione della tutela dell'azienda è data ciclo molto spesso, dato che il mercato è astronomico e merca- una particolare attenzione in tutti i rapporti: nel caso di CESSIONE.
Non c'è una disciplina specifica (axte, 2555-2560) per la cessione dell'azienda la
presupposizione del legislatore è quella di tutelare un complesso di beni, di tutelare colui che li ha organizzati (io CEDENTE) ma anche di tutelare tutte le tre parti (il CESSIONARIO e tutti i sogg. che esistono da due soli: avendo terra). Il codice civile prevede alcune regole:
- DIVIETO DI CONCORRENZA (2555cc) e c'è un diritto che opera per legge. che prescindendo dall'accordo tra cedente e cessionario, che impedisce al CEDENTE di esercitare
particolare e nessuna garanzia. Se il depositante depositata strumenti finanziari e la banca specula, essi potranno esservi rivendicati. Ciò non avviene per le somme di denaro poiché esso si confonde con il patrimonio della banca e quindi diviene creditore.
- Il contratto di deposito di titoli non produce lo stesso effetto, ovvero non si ha la perdita della proprietà (art. 1838 c.c.).
- Il deposito non coincide con il contratto di conto corrente, esso presenta un contratto specifico (1866 c.). Però; il deposito può essere regolato in conto corrente ma può anche non esserlo. Quando i contratti di deposito sono regolati in conto corrente, vuol dire che il correntista può disporre, in qualunque momento, della somma risultanti dal credito, salvo l'osservanza di essenziali termini.
Il contratto di anticipazione bancaria ovvero la banca anticipa al cliente delle somme di denaro a fronte di un deposito a garanzia (un pegno radicalmente) di un'operazione finanziaria può essere regolato in conto corrente. Può; essere considerato come una forma di finanziamento perché è molto simile al mutuo, in realtà sono due specie diverse dello stesso tipo di contratto.
Il contratto di apertura di credito consiste nel mettere a disposizione, da parte della banca, una somma ma essa non viene conferita. Quindi il cliente può dis disporre di un credito (che utilizzerò oppure non utilizzero) ma che comunque deve pagare alla banca. Essa può; essere considerato come una forma di garanzia. Può; essere ancora, regolata in conto corrente.
- Lo sconto bancario è un finanziamento con cui la banca decurta l'interesse e le spese di commissione anticipa il cliente un credito.
- Contratto di deposito in cassetta di sicurezza per cui i beni da depositare possono essere sempre rivendicabili. La particolarità di questa forma di deposito è che si tratta di un deposito che il cliente fiduma che il depositante
- (la banca) sappia che non si è depositato nessun <br> l'obbligazione della banca sarà quella di garantire la restituzione della cassetta senza garantire il contenuto perché non si è deo io sa ciò. In caso di furto della cassetta intera, la banca risponde dell'impatto che il depositante sostiene. Oppure per quest'ulteriore garanzia è necessaria una clausola secondo cui non si possono incrociare beni di valore superiore ad una determinata cifra.