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I CONFERIMENTI

Il conferimento consiste negli apporti che effettuano i soci nel momento in cui sottoscrivono nuove azioni, in sede di costituzione o in sede di aumento di capitale; consiste in quegli apporti con i quali i soci sottoscrivono le partecipazioni nella società. I conferimenti sono apporti che la società può conservare a tempo indeterminato, cioè finché ne ha bisogno, finché non decide di restituirli con certe caratteristiche, con certe garanzie, anche per i creditori. I conferimenti formano il patrimonio proprio della società, esposto al rischio di impresa, ossia alle perdite. La disciplina generale dei conferimenti è data dalla disciplina delle società semplici, la quale è molto elastica poiché l'obiettivo principale di tale disciplina è consentire ai soci di apportare tutto ciò che può essere utile alla società per il proficuo esercizio dell'attività di impresa. La disciplina della è una disciplina più articolata, più ricca di regole e divieti; la ragione di questa analiticità si può capire dal fatto che mentre nella i soci rispondono dei debiti sociali personalmente e illimitatamente e, quindi, la funzione del è solo quella di dotare la società di mezzi produttivi adeguati; nella , in particolare la società per azioni, il patrimonio della società è l'unico che viene dato ai soci, per questa ragione è necessario che il patrimonio di questa società venga garantito, presidiato da norme più forti che assicurino i creditori affinché i conferimenti promessi vengano effettivamente conseguiti e il loro valore sia veritiero. Abbiamo così 2 principi (EFFETTIVO CONSEGUIMENTO DEI CONFERIMENTI & CORRETTA VALUTAZIONE) che possono essere raggruppati in un'unica dizione. :”PRINCIPIO DELL’EFFETTIVITA’ DEL CAPITALE”. Prima di capire come si sostanzia questo principio è opportuno capire alcuni dati peculiari, dobbiamo capire perché è così importante la disciplina dei conferimenti nelle società per azioni. I conferimenti, nelle società per azioni, compongono il capitale sociale; il capitale sociale assolve 1282 funzioni: 1) funzione vincolistica 2) funzione organizzativa ; FUNZIONE VINCOLISTICA Il capitale sociale nominale non è che un vincolo di indisponibilità il quale viene posto su una parte del patrimonio netto della società. Il patrimonio netto è quella parte degli attivi che sopravanza i passivi; una parte di questo surplus di attivo deve essere conservato in società affinché la società possa continuare la sua attività economica e soprattutto per garantire i creditori della presenza di attivi che sopravanzano i passivi. La misura che noivincoliamo di questo patrimonio netto della società, quella misura che non viene distribuita dai soci prende il nome di capitale sociale. Abbiamo così una funzione vincolistica nel senso che il capitale sociale è un insieme di regole che impediscono ai soci di distribuire tra loro una parte del patrimonio della società; è un insieme di regole volto a fare in modo che nella società permangono certe ricchezze. FUNZIONE ORGANIZZATIVA Si parla di funzione organizzativa del capitale in riferimento a quelle norme in cui si rapportano le maggioranze necessarie per approvare certe deliberazioni, per esercitare certi diritti a frazione di capitale. La legge non fa altro che utilizzare delle formule sintetiche per indicare le azioni che i soci devono disporre affinché possano esercitare un certo diritto. Dato che il capitale è rappresentato da azioni aventi tutte lo stesso valore nominale se la legge mi dice che un certo diritto, un certo effetto.consegue all'iniziativa di soci che rappresentano una certa frazione di capitale è evidente che si tratta di una regola che consente di individuare quante azioni devono avere i soci per poter esercitare quel diritto. In questo senso si dice che il capitale ha una funzione organizzativa; è una misura per poter valutare il peso di ciascun socio in assemblea o nella società. FUNZIONE VINCOLISTICA & TUTELA DEI CREDITORI La funzione vincolistica è la parte centrale di quelle regole che dovrebbero garantire i creditori. Noi sappiamo che del debito risponde solo la società con il suo patrimonio, la legge prevede una serie di regole per fare in modo che il patrimonio della società mantenga sempre un valore positivo. Ecco perché i soci non possono distribuirsi certe ricchezze, non possono far scendere il patrimonio della società sotto una certa quota; qualora il patrimonio, per effetto di perdite, scenda sotto quella quota che dovrebbe restare.vincolata, ci sono una serie di regole che la legge impone ai soci e cioè o si riduce il valore del patrimonio netto; o si integra il patrimonio della società con nuovi conferimenti; o si giunge allo scioglimento di questa società. In qualche modo la misura del capitale sociale può essere un segnale per i creditori della solidità economica della società; però si tratta di un segnale che non va sopravvalutato, infatti talvolta può essere un segnale ingannevole in quanto si tratta di regole che funzionano ma non con la tempestività necessaria. Nessuno garantisce che una società che dichiara un certo capitale sociale in quel momento l'abbia veramente e cioè non sia stato eroso dalle perdite; questo però ha già un significato e cioè che nel momento in cui è stato approvato il bilancio certe ricchezze c'erano e i soci si sono impegnati a tenerli in società. Il legislatore della società di capitali, quindi, deve fare in modo che a quel capitale dichiarato

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daisoci corrispondano veri conferimenti effettuati dai soci.129Per garantire questo obiettivo il legislatore prevede due norme,che vanno lette in combinazione :

 una delle condizini necessarie x la costituzione di una societa per azioni è che sia sottoscrittoper intero il capitale sociale.E' necessario che il capitale sociale ,le azioni emesse a fronte diquel capitale sociale ,in sede di costituzione o in sede di aumento di capitale , abbiano trovatotutte un sottoscrittore che si sia impegnato a effettuare i conferimenti richiesti per sottoscriverequelle azioni (art. 2329 C.C ).

 le azioni non possono essere emesse per un valore inferiore al loro valore nominale.Quando siemettono nuove azioni o si costituisce una societa emettendo delle azioni , queste azioni devonorappresentare una frazione di capitale sociale. UNA FRAZIONE DI CAPITALECOSTITUISCE IL VALORE DELLE AZIONI.Quando si emettono azioni il capitale sociale èpari al valore di tutte le azioni che si

emettono. La legge in questo caso dice due cose e cioè che a fronte di quelle azioni non si puo chiedere , intermini di conferimenti da ricevere , meno del valore del capitale che quelle azionicomplessivamente rappresentano .

PRIMA REGOLA
Quando si emette un azione si deve prima stabilire quale sarà il valore del capitale che queste azioni rappresentano. Di fronte a questa regola la societa' non può accettare conferimenti inferiori a questo valore. Quindi, quando è stabilito il valore di capitale rappresentato dalle azioni quello è il valore minimo dei conferimenti a fronte del quale si possono sottoscrivere le azioni. Questa regola (il prezzo di sottoscrizione delle azioni non puo essere minore de capitale rappresentato dalle azioni) si esprime con una formula tecnica: "le azioni non possono essere emesse sotto la pari" (la pari è il valore contabile delle azioni, il valore di capitale rappresentato dalle azioni).

Art 2346 comma 6: non

Si possono emettere azioni sotto il valore nominale, il valore di capitale.

SECONDA REGOLA

Si devono trovare sottoscrizioni per tutte le azioni. In questo modo è certo che quando si ha un aumento di capitale o l'emissione di azioni in sede di costituzione ci sarà un apporto di conferimenti almeno pari e sicuramente ci sarà qualcuno che si è obbligato ad effettuare tali conferimenti avendo sottoscritto le azioni.

RICAPITOLIAMO.... OCCORRE, PER PRIMA COSA, STABILIRE IL RAPPORTO TRA AZIONI E CAPITALE. LE AZIONI RAPPRESENTANO UNA FRAZIONE DI CAPITALE. TUTTO INSIEME VALE TOT; SI DECIDE PACIFICAMENTE QUANTO VALE OGNI AZIONE.

CI SONO DUE VINCOLI:

  1. PER SOTTOSCRIVERE LE AZIONI NON SI PUO PRETENDERE MENO DEL VALORE STABILITO PER OGNI AZIONE (art 2346 comma 6);
  2. E' OPPORTUNO TROVARE CHI SOTTOSCRIVA TALI AZIONI POICHE SE NON CI SONO SOTTOSCRITTORI NON CI SARA' CHI SI OBBLIGA A PAGARE IL PREZZO STABILITO. (TUTTE LE AZIONI DEVONO ESSERE SOTTOSCRITTE) (art
2329) Abbiamo messo insieme due norme dalle quali si ricava IL PRINCIPIO DI EFFETTIVITÀ DEL CAPITALE. 130 RITORNIAMO ORA AL CONCETTO DI EMISSIONE SOTTO LA PARI CONNESSO ALLA TUTELA DEI CREDITORI. Bisogna dire che la legge non trae ulteriori conseguenze rispetto a quelle strettamente necessarie alla tutela del creditore; la legge, cioè, stabilisce che le azioni non possono essere emesse sotto la pari ma non stabilisce una regola secondo cui ogni azione non può essere emessa sotto la pari, questo non interessa a nessuno. Allora, ciascun socio riceverà tante azioni quanti conferimenti ha effettuato, quindi, ciascuna azione sarà pagata dal socio che avrà sottoscritto i conferimenti, ci sarà uno stretto rapporto tra conferimenti e numero di azioni ricevute. E' però lasciata alla libertà dei soci di prevedere una assegnazione non proporzionale delle azioni rispetto ai conferimenti; è possibile che qualcuno riceva più azioni rispetto a quanticonferimenti ha effettuato e viceversa. Questo tipo di accordi riguardano i rapporti tra soci, alla legge interessa essenzialmente che venga rispettata la regola delle emissioni sotto la pari e basta. La riforma del 2003 ha infatti consentito di derogare il principio di proporzionalità tra azioni e conferimenti (tanti conferimenti, tante azioni), quindi, ha riferito il divieto di emissione sotto la pari al complesso delle azioni che vengono emesse e non a ogni singola che ciascuno percepisce. Questa previsione può essere utile per aggirare alcuni divieti che sono propri della società per azioni; infatti, ci sono alcune prestazioni che non possono essere oggetto di conferimento nella società per azione. CONFERIMENTI IN DENARO È l'ipotesi che si verifica più frequentemente nella realtà. Il conferimento è normalmente una somma di denaro; in merito valgono alcune regole ... 1) Chi conferisce denaro non è tenuto a sborsare immediatamente tutta la

somma, basta il 25%

Dettagli
Publisher
A.A. 2011-2012
174 pagine
5 download
SSD Scienze giuridiche IUS/04 Diritto commerciale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher edlin57 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto Commerciale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi della Campania "Luigi Vanvitelli" o del prof Campobasso Mario.