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Il diritto commerciale nel Codice Civile
Seconda fonte normativa importante è il codice.
Art 2082 cc: È imprenditore chi esercita professionalmente una attività economica (Imprenditore) organizzata al fine della produzione o dello scambio di beni o di servizi. Tale articolo dice chi è l'imprenditore. L'impresa sarà l'attività che egli svolge. Bisogna individuare le caratteristiche affinché un soggetto possa essere posto sotto la disciplina dell'impresa. La norma è complessa. Occorrono diverse caratteristiche.
Soggetti singoli gruppi, È imprenditore chi: sia per che e a seconda che si tratta dei primi, si tratterà di imprenditori individuali, soggetti di società, nel caso del secondo caso. A seconda che si tratti di pubblici privati parleremo di imprenditori pubblici o privati. L'impresa pubblica avrà regole diverse da quella privata.
Esercita professionalmente: altra
Caratteristica dell'imprenditore. C'è un contrasto tra professionalità e occasionalità. Se l'art 2082 dice che la professionalità è un requisito importante bisogna capire cosa indica e significa. La professionalità è sinonimo di particolare cura della propria attività. Un professionale è una persona che fa le cose con cura e competenza. Ma in questo caso ha un altro significato, che è opposto a quello di occasionalità: è un'attività continuativa, e costituisce l'attività principale o prevalente di quel soggetto. Occasionale, invece, è un'attività non continuativa. Il singolo atto di commercio non è sintomo di attività esistente. Diverso è il caso in cui quell'attività sia necessariamente temporanea ma ripetuta a scadenze temporali. Hanno un periodo
inattività stagionali, cui non vengono svolte e un periodo in cui, invece, vengono svolte, si tratta di hannouna collocazione precisa durante l'anno e nel momento in cui sono attive e funzionano, sono l'attivitàprevalente di quel soggetto, che non fa altro. soggettoUna questione che si è posta come qualificazione di un'impresa di qualità è quella del tipo dipersona singola società.che la compie. Il "chi" può essere inteso come che come Un problema si èfondazione,posto nel caso in cui l'attività si svolga da un'associazione o una che svolgono attività disoggetti collettivi.carattere prevalentemente benefico e assistenziale. Sono sempreInizialmente si riteneva che sia associazione che fondazione non fossero imprenditori. Quindi nonpotevano essere assoggettati alle norme dell'attività imprenditoriale. C'è stato poi un cambiamento disentenza del
tribunale di Milano, orientamento: si è detto qualcosa di diverso. L'occasione è nata da una fine anni '70, che ha rivoluzionato la giurisprudenza in quel settore. Il caso era relativo all'"Istituto Sieroterapico Serafino Belfanti", una fondazione che aveva come oggetto la ricerca farmaceutica e il fulcro dell'attività dell'istituto era quello di fare ricerca per elaborare nuovi farmaci. Era nato come fondazione. Non poteva essere considerato imprenditore. Nel corso degli anni, però l'attività si era sviluppata e da semplice ricerca, si era spinto al commercio dei farmaci elaborati. Ad un certo punto, per una serie di vicende negative, aumentarono i loro debiti e i creditori dell'istituto ricorsero al tribunale, per chiedere il fallimento dell'istituto. Con ciò tutto il patrimonio dell'istituto sarebbe andato ai creditori. Non solo, ma se gli fosse stata riconosciuta laresponsabilità degli amministratori, anche loro avrebbero dovuto risarcire ditasca loro. Sembrava una battaglia inutile, perché si trattava di una fondazione. Ma il tribunale emise una sentenza rivoluzionaria, dichiarandone il fallimento. Sulla base dei ragionamenti per cui il concetto di imprenditore è fondato sulla professionalità, cioè: è imprenditore chi esercita professionalmente e prevalentemente la sua attività. Con la realtà dei fatti, non il nome dell'organizzazione. Il loro commerciare farmaci li rendeva imprenditori, perché lo facevano in maniera continuativa. Da qui l'importanza della prevalenza dell'attività economica. Una attività economica: il senso di questa espressione è duplice. Da un lato significa che l'attività deve essere esercitata secondo i criteri di economicità. Un altro significato è che deve essere rivolta all'esterno, al mercato.Ai terzi.organizzata: ci vuole un'organizzazione, ossia una serie di strumenti per esercitare l'attività. Deve esserci del lavoro prestato, del capitale investito e degli strumenti per esercitare l'attività. Se non c'è organizzazione non può esserci un'impresa. Organizzazione di beni e servizio per l'esercizio per l'attività d'impresa, è l'azienda. Al fine della produzione o dello scambio di beni o di servizi: nell'ambito dell'attività d'impresa si può avere attività di produzione di beni, di qualunque genere, di prestazione di servizi o attività di commercializzazione di beni, chi si interpone nella circolazione di beni, tipicamente un negoziante, è un imprenditore, che non produce, ma vende. Da quest'articolo sono nati dei problemi. C'è l'ipotesi di un soggetto che per l'esercizio
Dell'attività d'impresa si serve di un'altra persona. Vi sono due soggetti: il presta nome, che appare all'esterno come il vero titolare, e poi il vero imprenditore, che è l'imprenditore occulto. Decide, governa l'impresa e prende il nome di Il problema di quest'imprenditore è essenzialmente di responsabilità. Nel momento in cui i creditori vanno a chiedere l'adempimento dei loro crediti si rivolgono al presta nome e non al vero imprenditore. I creditori non ottengono nulla. Allora lo sforzo della dottrina è stato quello di conciliare il problema della responsabilità patrimoniale dell'imprenditore con quello dell'imprenditore occulto. La dottrina voleva scavalcare lo schermo dell'imprenditore presta nome, per arrivare all'imprenditore vero, ma la giurisprudenza ha sempre detto di no. Perché ha fatto perno sul principio della svendita del nome, è responsabile nei confronti.
dell'avviamento sono prese di comune accordo tra i familiari che partecipano all'impresa familiare. Inoltre, l'articolo 230 bis del codice civile prevede che il familiare che presta in modo continuativo la sua attività di lavoro nella famiglia o nell'impresa familiare ha diritto al mantenimento secondo la condizione patrimoniale della famiglia e partecipa agli utili dell'impresa familiare ed ai beni acquistati con essi, nonché agli incrementi della azienda, anche in ordine all'avviamento, in proporzione alla quantità e qualità del lavoro prestato. È importante sottolineare che le decisioni riguardanti l'impiego degli utili e degli incrementi, così come quelle relative all'avviamento, vengono prese di comune accordo tra i familiari che partecipano all'impresa familiare.agevolazioni della legge.
Imprese commerciali, art 2195 cc: Sono soggetti all'obbligo dell'iscrizione nel registro delle imprese gli imprenditori che esercitano:
- industriale
- un'attività commerciale