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LA DISCIPLINA DELL'AZIENDA

Norme dal 2555 al 2562 (+ 2112), disciplina considerata come profilo materiale.

L'azienda è definita come "complesso di beni organizzati dall'imprenditore per l'esercizio dell'impresa".

Secondo l'art. 2555, l'azienda è il mezzo attraverso cui si svolge l'attività e per il diritto d'azienda limita la struttura organizzativa attraverso cui si svolge un determinato fatto.

Il trasferimento dell'azienda può avvenire a diverso titolo, come trasferimento reale, trasferimento attraverso contratto d'affitto o tramite usufrutto.

Il trasferimento a titolo di godimento comporta il trasferimento della disponibilità dell'azienda, mentre il trasferimento a titolo di proprietà comporta il trasferimento reale della proprietà dell'azienda.

La differenza tra queste due forme di trasferimento è che mentre il primo è un contratto obbligatorio personale, il secondo è un contratto su un diritto reale dell'azienda.

Il contratto di affitto è un contratto inter partes, mentre l'altro è un contratto reale.

contratto. Tuttavia, nel caso di vendita di un'azienda, è necessario rispettare alcune regole di forma. Innanzitutto, l'art. 2556 del codice civile stabilisce che la vendita di un'azienda deve essere registrata presso il registro delle imprese. Questa registrazione è obbligatoria per le imprese commerciali non piccole. Quindi, la forma del contratto di vendita può essere libera, ovvero può essere stipulato verbalmente. Tuttavia, è necessario rispettare le forme stabilite dalle leggi specifiche per il contratto di vendita di un'azienda. La vendita di un'azienda ha diversi effetti. Innanzitutto, il diritto di proprietà sull'azienda viene trasferito dal venditore all'acquirente. Inoltre, la vendita tende a salvaguardare l'unità dell'azienda, garantendo che tutti gli elementi che la compongono vengano trasferiti all'acquirente. È importante tenere presente che, nel caso di affitto dell'azienda, il diritto di prelazione spetta all'affittuario, ma non si applica nel caso di usufrutto. In conclusione, il contratto di vendita di un'azienda è disciplinato da regole specifiche che riguardano la forma e gli effetti della vendita.trasferimento di singoli beni (beni immobili o beni mobili registrati) che costituiscono l'azienda. Es: per il bene immobile (art 1350) o per un bene mobile registrato è prevista la forma scritta, ossia l'atto di trasferimento d'azienda. Il contratto, però, dovrà comunque essere redatto in modo pubblico, all'obbligo di pubblicità, e quindi (dal notaio) entro 30 gg dal trasferimento, ma soltanto per adempiere di iscrizione nei registri di impresa. (La stessa regola va rispettata tutte le volte in cui trasferisco la proprietà, quindi anche in caso di vendita di azioni di impresa). Attenzione a distinguere la forma del contratto ai fini della validità e ai fini della pubblicità. La forma del contratto deve essere provata per iscritto! Esempio: se voglio vendere un immobile -> contratto scritto. In caso di inosservanza della forma -> contratto nullo (art 1418cc). Nel contesto di impresa però, la nullitàdel contratto è riservata come ultima istanza. Prima di tutto verificare l'essenzialità del contratto; ovvero, capire se il bene immobile è necessario o no allo svolgimento dell'attività. (Se è necessario allora il contratto è nullo). La forma del contratto è ad probationem ovvero serve come prova per dimostrare il trasferimento d'azienda. Effetti che produce un contratto qualsiasi di compravendita: - Effetti reali: si produce quando si è concluso, ossia con il consenso (perfezionamento) sono indicati nell'art 2557 e 2558cc: effetti prodotti indipendentemente dalla volontà delle parti in quanto sono voluti dalla legge, si può discutere se tali effetti siano essenziali del contratto, si tratta di effetti non disponibili alle parti naturali del contratto, per cui le parti possono escluderli e convenire con tali.effetti concretamente avremo: - obbligo di astensione dall'iniziare una nuova impresa (nell'arco dei primi 5 anni), che sia idonea a sviare la clientela dell'azienda ceduta. (ES: se vendo una gelateria in c.so Magenta non posso aprirne un'altra vicino). Questo divieto riguarda principalmente l'attività commerciale. La ragione di questo divieto nasce dal presupposto che l'alienante conosce i mercati dell'azienda venditrice, tutte le strategie, fornitori ecc. La concorrenza sleale di concorrenza è finalizzata a tutelare l'avviamento dell'azienda ceduta: quando vi è la cessione dell'azienda, il prezzo di vendita di tale azienda è formato almeno da una componente patrimoniale da cui l'azienda è costituita e a cui è poi sommato il valore reddituale ovvero la capacità di fare reddito, cioè l'avviamento. E' possibilestabilire il contratto il cui divieto di concorrenza abbia una durata simbolica? 24Infine questo divieto rappresenta un'applicazione nel caso di specie dell'art 1375 principio di correttezza e buona fede: il mio comportamento con la controparte deve essere leale e corretto nel momento dell'esecuzione del contratto.II comma dell'art 2557: il patto di non concorrenza può essere esteso dal punto di vista qualitativo; questo significa che, riprendendo l'esempio della vendita della gelateria, non posso aprire una nuova gelateria in tutta la città.Sul piano quantitativo il divieto ha una durata di 5 anni e non può essere incrementato oltre. Le parti invece possono ridurre la durata del divieto e ci si chiede se sia possibile ridurre talmente tanto. È possibile escludere questo divieto? Naturale o essenziale? Cosa tutela questo divieto? Perché esiste? Impedisce al venditore di utilizzare il guadagno per fare un nuovo investimento o

Allargare l'impresa esistente e sviare la clientela. Questo diritto tutela la redditività futura, chiamata avviamento. Perché deve essere tutelata questa redditività? Perché è un'attività che è stata acquistata dall'acquirente che acquista un'impresa già avviata, l'avviamento ha un prezzo, e nelle aziende più moderne è prevalentemente costituito dall'avviamento se anche ha una consistenza patrimoniale abbastanza ridotta. Il prezzo dell'azienda si compone del fattore patrimoniale e il valore dell'avviamento. È possibile stabilire il contratto che la durata non ci sia o che abbia una valutazione irrisoria? Se non ci fosse una norma di questo tipo il venditore non può iniziare una nuova impresa e intascare i soldi dell'avviamento perché questo divieto impone di comportarsi secondo il principio di correttezza, chiamata buona fede (1375cc): nel senso che i

contraenti devono comportarsi inmaniera tale da non ledere le parti.

TRASFERIMENTI DIVERSI DALLA VENDITA:

  1. Trasferimento partecipazione sociale
  2. Successione del complesso aziendale
  3. Trasferimento coattivo/forzato: procedura concorsuale

In questi 3 ipotesi ci si chiede:

  • Chi vende la partecipazione
  • Chi eredi
  • soggetto fallito

L'articolo 2557 costituisce una norma di principio in quanto applica al caso della vendita d'azienda il principio generale secondo cui il contratto deve essere eseguito in correttezza e buona fede imponendo la lealtà reciproca tra le parti e per questo motivo può essere applicata nei casi in questione in quanto "analoghi" alla fattispecie astratta descritta.

1. Trasferimento partecipazione sociale:

Caso di vendita di partecipazioni sociali/azioni/quote della società di controllo (quindi avendo la possibilità di scegliere gli amministratori e approvare il Bilancio di Esercizio) il venditore delle partecipazioni è

In ogni caso assoggettato all'obbligo di astensione dell'art 2557.

Partecipazione di controllo: consente di avere un ruolo attivo in base alla % che si ha, dipende da:

  • patrimonio società
  • premio di controllo: valore maggiore che viene riconosciuto al ruolo attivo (assimilabile all'avviamento)

Successione ereditaria: trasferimento dell'azienda per "mortis causa", ovvero per successione.

Caso che avviene quando il siaSe ci sono due eredi, in generale viene eredita in maniera congiunta; se accade ciò allora i 2 eredi svolgono l'attività e si realizza un fenomeno societario (si forma una società di fatto).

Ma può anche accadere che ci sono 2 eredi, ma uno dei quali non è interessato a svolgere la medesima attività: in questa eventualità i due eredi possono accordarsi per dare l'azienda a chi ha interesse. Colui che rinuncia riceve l'equivalente da parte dell'altro erede somma.

di patrimonio (denaro o altri beni)(principio: gli eredi devono essere sistemati in maniera "uguale", se sono in 2 50% e 50%).alla disciplina dell'art. 2557Quindi in questo caso, il socio che ha rinunciato, è sottoposto in quanto la sua quota comprende anche il valore dell'avviamento.

3. Vendita forzata: procedura concorsualeImmaginiamo che l'azienda, di un imprenditore fallito, è venduta a un terzo:

  1. se il terzo ha pagato il valore equivalente all'avviamento, allora l'imprenditore tornato in bonis deve rispettare l'art. 2257.
  2. Se il terzo non ha pagato l'avviamento (o addirittura ha ricevuto un disavviamento: sconto), in questa eventualità l'imprenditore non deve sottostare all'articolo 2257 quindi può iniziare subito un'attività, anche in concorrenza.

EFFETTI LEGALI IN CASI DI VENDITA:

  1. La successione dei contratti 2627A titolo di godimento

In questo modo si può dar luogo

All'affitto oppure all'usufrutto dell'azienda (ricorda la differenza con l'affitto: si concentra nell'opponibilità del contratto ai terzi: 1. affitto = contratto di godimento a titolo personale, 2. usufrutto = contratto di godimento reale, che vale erga omnes).

Il trasferimento a titolo di godimento è definito dal codice all'articolo 2561cc per l'usufrutto e il al 2562cc per l'affitto.

Abbiamo quindi due soggetti: il proprietario e il conduttore, il quale potrà essere quindi usufruttuario oppure affittuario.

Il contratto sia di usufrutto che di affitto prevede che l'usufruttario o l'affittuario:

  • poter utilizzare l'azienda e trarre benefici
  • l'azienda rimane in proprietà al titolare e quindi a scadenza del contratto deve tornare ad esso.

L'interesse del proprietario è invece quello di percepire il contratto (in caso di inadempimento di può procedere con la

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I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher nicoletta0597 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto commerciale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Cetra Antonio.